La Juventus Women, batte il Milan 2 reti a 0, e conquista con due giornate d’anticipo il titolo di Campionesse d’Italia!
Primo match point da non fallire, al “Pozzo” di Biella. La Juventus Women di Massimiliano Canzi e il Milan di Suzanne Bakker si sono incrociati per una sfida importantissima e ad alta tensione e potenzialmente letale per le dirette contendenti allo Scudetto. La partita l’ha sbloccata, guarda un po’, Cristiana Girelli dal dischetto al 45′, e si è replicata nella ripresa al 47′ con un gol di scavetto. La Juventus ha dunque conquistato il sesto scudetto della sua breve, ma intensa storia.
Mister Canzi ha fatto partire dal primo minuto Peyraud-Magnin tra i pali, protetta da Harviken, Kullberg e Calligaris, tornata a indossare la maglia da titolare dopo molte partite per via di un infortunio. Il centrocampo a cinque ha invece dato spazio a Boattin e Thomas, rispettivamente sulla fascia sinistra e destra, con Schatzer regista e Godo e Brighton a completare il quadro. In attacco, l’insostituibile Girelli e l’altrettanto indispensabile Cantore.
Partenza aggressiva della Juventus, sostenuta dal tifo incessante di tifose e tifosi, ma il Milan ha comunque provato a dire la sua spingendosi subito in avanti. Prima timida occasione per le bianconere nata da Godo, che ha però tergiversato troppo al momento del tiro pur trovandosi scoperta. La prima occasione più cristallina della partita è nata sulla fascia di Ijeh, che ha seminato mezza difesa bianconera, senza però trovare compagne in area pronte alla zampata finale. Difesa milanista pulita, ordinata e precisa negli interventi, così come nel costruire la manovra e nel gestire il possesso. Primo tiro nello specchio sponda Juventus, con Godo svettata sopra tutte cercando l’angolo lontano, Fedele ha potuto smanacciare. Milan che è cresciuto con il passare dei minuti, e che ha fatto capire per quale motivo è la squadra più in forma del campionato, con Calligaris costretta a contenere un osso duro come Dompig, sempre pronta a sgusciare via. Brighton ha cercato la rete con una conclusione dalla distanza uscita di poco sopra la traversa attorno alla mezz’ora, il primo squillo più pericoloso sponda bianconera, e un altro tentativo è stato quello di Boattin, che ha cercato la magia con un’incursione in area e un tiro a giro diretto all’incrocio, uscito anche quello di poco sopra la traversa, ma anche Cantore ha provato a sorprendere Fedele dalla distanza, in un costante duello con Soffia. Il Milan ha creato un’occasione velenosissima a pochi minuti dall’intervallo con un mucchio in area di rigore che, per poco, non ha trovato la rete. Leziosa, poi, l’occasione di Girelli, trovatasi con tutto lo spazio per calciare, che ha però preferito fare la sponda a Boattin dopo aver ricevuto un bel pallone da Cantore, e la numero 13 bianconera ha calciato alto. Thomas, brava a liberarsi di Ijeh, ha innescato Girelli, toccata in area di rigore da Sorelli, e l’arbitro non ha avuto dubbi ad assegnare il calcio di rigore alla Juventus, prontamente trasformato da Girelli al 45′, sbloccando una partita in cui la porta di Fedele sembrava stregata.
Partenza aggressiva anche nel secondo tempo per la Juventus Women, che ha raddoppiato con Girelli al 47′ con un gol di cavetto dopo aver ricevuto l’assist da Cantore, andando quindi a tagliare le gambe al Milan in avvio di ripresa. Brighton ha di nuovo calciato dalla distanza per sorprendere Fedele, con il pallone finito alto. Nel capovolgimento di fronti, il Milan ha avuto un’occasione con Renzotti, conquistando un calcio d’angolo spazzato via da Peyraud-Magnin.
Dopo il secondo gol, il Diavolo si è sporto in avanti per provare ad accorciare le distanze, come ha dimostrato di saper fare nel corso della Poule. Ijeh ha poi tentato la conclusione da fuori, lontana dallo specchio. Renzotti si è di nuovo resa pericolosissima sola davanti a Peyraud-Magnin, anticipata da Harviken, e Kullberg ha poi chiuso in angolo Dompig in una potenziale occasione da gol, e Mascarello ha calciato alto da fuori. Un Diavolo decisamente più aggressivo e sul pezzo rispetto all’inizio del secondo tempo, con una Renzotti a dir poco imprevedibile e velenosa. Occasione monstre per la Juve sui piedi di Cantore, con Fedele a volare per deviare il pallone lontano dalla porta. Girelli ha poi avuto l’occasione di arrivare a quota 20 su punizione, alto. Numerose le occasioni, compreso l’angolo conquistato dalla appena entrata Vangsgaard al posto di Girelli. Milan ancora pericoloso con Dompig, sfuggita alla marcatura di Krumbiegel e potenzialmente letale per Peyraud-Magnin, chiusa poi dalla stessa Krumbiegel. Il Milan ha cercato di chiudere la partita in attacco per cercare il colpaccio come al “Vismara”, e la Juventus ha trovato un prezioso calcio d’angolo a pochi giri d’orologio dal termine del match, ma a chiudere in attacco è stata invece la Juventus.
Una partita difficile, a tratti difficilissima per una Juventus che si è trovata ad affrontare un Milan carico e pronto a fare male da ogni dove, forte di Ijeh e Dompig in una forma strepitosa e un centrocampo ordinato. Le bianconere hanno gestito benissimo il vantaggio, non senza qualche brivido, e hanno dunque conquistato uno Scudetto più che meritato con due partite d’anticipo.
IL TABELLINO
JUVENTUS WOMEN (3-5-2): Peyraud-Magnin; Harviken, Kullberg, Calligaris; Boattin (76′ Bergamaschi), Godo, Schatzer, Brighton (68′ Bennison), Thomas (68′ Krumbiegel); Cantore (82′ Lehmann), Girelli (76′ Vangsgaard).
MILAN (4-3-3): Fedele; Soffia, Piga, Sorelli (81′ Mejasz), Koivisto; Arrigoni, Mascarello (60′ Rubio Avila), Cernoia (90′ Vigilucci); Dompig, Ijeh, Renzotti (81′ Laurent).
Marcatrici: 45′ Girelli (R) (J), 47′ Girelli (J)
Ammonizioni:
Note: recupero 4′ st.