Niente più mattoni sul Muro, “The Wall” cede lo scettro. Viviana Schiavi non farà parte del nuovo corso del Mozzanica. Dopo tre stagioni in biancoceleste Il Muro di Cremona appende le scarpe al chiodo, chiudendo così una straordinaria carriera che l’ha vista protagonista sul campo, con le maglie di Fiammamonza, Bardolino, Brescia e infine Mozzanica.
Senza dimenticare la casacca azzurra che Viviana ha onorato con oltre cinquanta presenze, divenendo una colonna portante della difesa della nazionale, sotto la guida di Pietro Ghedin. Una carriera iniziata tanti anni fa nella sua Cremona, tra le file della squadra locale, prima del salto nel grande calcio, con il Fiammamonza allenato da Nazzarena Grilli, con il quale Viviana vince il suo primo scudetto.
Arriveranno poi i fasti internazionali e i trofei, con Bardolino prima e Brescia poi. Tre anni fa il suo approdo al Mozzanica. Siamo nell’estante del 2013, il suo arrivo è il colpo da novanta dei dirigenti biancocelesti nella campagna acquisti. Viviana Schiavi non delude e porta la sua esperienza in una squadra ancora giovane e che necessita di elementi del suo calibro per voltare pagina e puntare in alto. E lei lo fa con il suo stile: poche parole e tanta sostanza. Nella sua prima stagione mozzanichese prende letteralmente per mano la squadra, che ottiene un lusinghiero quinto posto. E’ il primo mattone che servirà negli anni seguenti per costruire una squadra che punti al vertice.

La società Mozzanica non può che ringraziare Viviana per ciò che è stata in queste tre stagioni. Va accettata la decisione pur dolorosa di una vera campionessa, fuori e dentro il rettangolo verde, che lascia il mondo che l’ha vista protagonista per tutto questo tempo.
Una scelta sofferta senza dubbio “… forse la più difficile della mia vita, ma anche inevitabile, come sarà per tante altre ragazze finché il calcio femminile italiano rimarrà ingabbiato nel dilettantismo. Con il pallone le calciatrici in Italia non vivono ed anzi rimandano l’ingresso nel mondo del lavoro. Io a quasi 34 anni ho dovuto scegliere di dare altre priorità alla mia vita ed è una scelta che mi costa tanto. Amo questo sport e continuerei a giocare all’infinito, ma purtroppo non è possibile.” 

In questi ultimi tre anni di carriera hai vestito la maglia del Mozzanica, cosa ha rappresentato per te questa squadra?
“Una rinascita. Già prima di arrivare qui avevo pensato di smettere, ma poi mi si presentò l’offerta del Mozzanica. Era il progetto di una società in crescita, un ambiente genuino, composto da persone eccezionali, su tutte il nostro Pres, un uomo fantastico il cui ricordo porterò sempre nel cuore. Una società fatta di valori umani veri. Non lo dico per dire, il Mozzanica è la più bella realtà della quale ho fatto parte ed il più grosso rammarico è quello di non essere riuscite a centrare nessun obbiettivo. Il Pres lo avrebbe meritato, ma so che i dirigenti stanno lavorando per costruire una squadra in grado di far bene e dargli finalmente questa soddisfazione. Anche se lui non sarà più fisicamente qui sono certa che da lassù farà sempre il tifo per noi.”

Tra le piccole leve del Mozzanica c’è secondo te una futura Viviana Schiavi?
“Ci sono alcune ragazze nella nostra primavera che hanno grandi qualità, se mantengono la voglia d’imparare e seguono le indicazioni del loro allenatore possono fare bene. Alcune di loro fisicamente sono quasi pronte, molto più di quanto non lo fossimo noi a quell’età. Il capitano Chiara Viscardi mi ha impressionato, sa giocare a testa alta, uscire palla al piede, ha fisico e personalità.”

Il Mozzanica perde una pedina importante, ma acquista sicuramente una nuova tifosa!
“Non voglio perdermi una partita, questa è sempre la mia famiglia e qui lascio il cuore davvero. Il mio desiderio è quello di rimanere comunque legata al Mozzanica, dando il mio contributo in qualsiasi modo, anche fuori dal campo.” 

Aspettiamoci allora di vedere Viviana in tribuna a fare il tifo per le sue compagne, in fondo dentro o fuori dal campo il Muro di Cremona è sempre lei.