“Mi sono infortunata mentre mi allenavo. Ripensandoci in seguito mi son detta che qualcosa era successa. Ho sentito qualcosa di strano e il primo pensiero è stato: mi sono rotta. Poi ero comunque in grado di camminare, di guidare, quindi mi sono un attimo tranquillizzata ed ho pensato alla Supercoppa. Nei giorni successivi, dopo la risonanza, mi hanno detto che il crociato era rotto e sono caduta dalle nuvole. Qualcuno mi diceva di aspettarmelo ma la verità è che non si è mai pronti a subire un infortunio del genere”. A Team Talk è il turno di Marta Mascarello. La centrocampista ex Tavagnacco è ancora fuori a causa della rottura del legamento crociata avvenuta lo scorso gennaio. Il suo percorso di recupero sta procedendo gradualmente. Dovrebbe essere pronta a rientrare per l’inizio della nuova stagione: “lo stop è sopraggiunto nel momento in cui stavo giocando meglio e mi esprimevo al massimo delle mie potenzialità. Da una parta ho la consapevolezza di tornare a quei livelli, dall’altra ho paura di non tornarci. L’infortunio mi sta cambiando molto anche dal punto di vista mentale. Sto imparando a rispettare e a sentire di più il mio corpo. Se prima facevo qualche piccolo errore prima di lavorare, ora difficilmente li rifarò. Darà un’attenzione diversa a molte cose”.

Sulla gara contro l’Academy: “penso sarà una gara impegnativa. Loro hanno motivazioni molto più forti delle nostre lottando per la salvezza. Faranno di tutto per prendersi i tre punti. Dal nostro punto di vista però c’è volontà di onorare la maglia fino alla fine”.

Sul futuro: “bella domanda (ride ndr), se penso alla prossima stagione il mio obiettivo è quello di tornare in campo la meglio possibile e nei tempi prestabiliti. È un augurio che faccio a me stessa. Il fine sarà quello di aiutare la Fiorentina a disputare una stagione migliore di quella passata”.

Sul ritorno del pubblico allo stadio previsto per settembre prossimo: “ne sono deliziata, così come le mie compagne e le calciatrici delle altre formazioni. Il pubblico deve tornare perché giocare a stadi chiusi è pesante. Le gare vengono meno sentite. È stato strano abituarsi a scendere in campo senza spettatori. Ripensando alla gara con l’Inter al Franchi c’era un’atmosfera desolante”.

Sul Viola Park: “ogni tanto mi fermo a pensarci. Guardando agli spogliatoi, ai campi e a tutte le cose che avremo a disposizione non realizzo. Credo che entreremo in uno dei centri sportivi sia d’Italia che d’Europa. Al pensiero mi sento privilegiata e stimolata. Ci farà sentire delle responsabilità nei confronti della società a dare ancora di più. Non vedo l’ora che diventi operativo”, conclude la centrocampista gigliata.