È una presenza fondamentale per la squadra, una garanzia per le compagne. Ormai tutta la Serie A è avvertita: se vuoi entrare nell’area dell’Empoli, chiedi prima il permesso a Marta Varriale. Attenzione però: lei risponde sempre di no, senza guardare in faccia nessuno. Qualunque nome tu abbia sulla maglia, si alza sempre lo stesso cartello: divieto di accesso!
Ciao Marta! Torniamo indietro nel tempo. Siamo al Castellani, domenica, contro la Juventus. È il 34’ del primo tempo. Bonansea parte dalla propria metà campo palla al piede, in un attimo è davanti all’area azzurra, ma lì ci sei anche tu ad aspettarla. Le togli il pallone e fai ripartire l’azione dell’Empoli. Cos’hai provato in quel momento?
“Se lasci tanto campo a Bonansea con palla al piede, il 90% delle volte arriva a tu per tu con il portiere. Quando l’ho vista avvicinarsi alla nostra area, ho pensato: “da qui non passa, se vuole passare deve prenderla più larga”. E ho aspettato il momento giusto per intervenire. Inizialmente l’ho portata sul suo piede debole, il sinistro, dopodiché ho atteso il suo ultimo tocco per prendere palla senza commettere fallo. È stata una sensazione incredibile, mi ha caricato tanto”.
Domenica avevi di fronte le calciatrici più forti d’Italia e sei riuscita più volte a contrastarle… è stato stimolante giocare contro di loro?
“Domenica abbiamo affrontato per gran parte la Nazionale Italiana, quella Nazionale che tanto ci ha fatto divertire al Mondiale in Francia. Quest’estate ho fatto il tifo per loro davanti alla TV. Trovarle da avversarie è un po’ più complicato, ma allo stesso tempo stimolante: sarebbe bello poter affrontare ogni domenica una Girelli o una Bonansea”.
In ogni partita, l’Empoli Ladies s’inventa sempre buone soluzioni di gioco. Nel vostro modo di stare in campo, quanto conta la preparazione, lo studio della gara, e quanto invece la libera iniziativa delle calciatrici?
“Pensiamo all’azione del gol di Acuti contro la Juve. È molto simile al gol di Simonetti contro l’Hellas. Noi vogliamo sempre fare la nostra partita, senza guardare in faccia l’avversario. Per riuscirci, occorrono tutte le componenti di cui hai parlato. Fin da agosto insieme allo staff curiamo i minimi particolari di ogni avversario e di volta in volta insieme al mister proviamo le contromosse sul campo. Quindi conta l’applicazione, lo studio e non ultimo il nostro valore di squadra”.
Il 2020 dell’Empoli Ladies è iniziato con la vittoria sul Milan e con la prima partita giocata al Castellani. Che cosa ti porti dentro di queste due giornate?
“Abbiamo conquistato meritatamente la vittoria su un campo difficilissimo come quello del Milan. È stata la dimostrazione che gli errori commessi contro il Sassuolo si possono e si devono evitare. Bisogna diventare più scaltre e mantenere la concentrazione fino alla fine. L’esordio al Castellani è un sogno realizzato. Mi porto dentro l’emozione dei primi minuti, quando faticavo a sentire le mie compagne in campo, per il tifo proveniente dagli spalti. Mi porto dentro il boato dei nostri tifosi subito dopo il gol di Acuti. Mi porto dentro la mia prestazione e quella della squadra. E l’applauso finale di 1350 persone!”
Credit Photo: Empoli Ladies