Ci sono manager che gestiscono ere, vi sono dirigenti abili in certi periodi, e vi sono direttori capaci di governare particolari contesti sportivi. Il calcio femminile italiano ne ha uno che deve e dovrà essere ricordato per sempre: Sandro Mencucci.
L’Amministratore Delegato della viola dei Della Valle, nel 2015 ha deciso che la sua Fiorentina dovesse aprire al calcio femminile, modificando per sempre il settore donne italiano. Mencucci ha mostrato una lungimiranza unica, ed una intelligenza situazionale suprema, queste le 5 mosse che sintetizzano lo scacco matto al dilettantismo aperto dalla Fiorentina.

1) Prelavare il club della città, senza distruggerne le radici, dapprima finanziandolo con un affiancamento per studiarne il mondo, e poi prendendo la squadra della città, e non un titolo qualunque.

2) Non uccidere la storia recente, vediamo in queste ore allenatori trionfanti accantonati per il cambio dirigenti, atlete di prospettiva non mantenute in diversi club solo per dare un segno di discontinuità, tutte cose che Mencucci ha concretamente evitato di fare. Mantenne L’allenatore della squadra dilettantistica, lo mantenne anche dopo il fallimento della Champions all’ultima giornata nella fatale Verona. Rinforzo’ la squadra con gradualità senza entrare con gli strumenti della maschile, distruggendo le allora competitor dilettanti, ma mantenendo i valori e alzando l’asta un centimetro alla volta.

3) Ha costruito la squadra scudetto con gradualità e decisone. L’addio della Panico che creò burrasca e indecisione sulla Viola diede invece vita allo scudetto, Mauro (dalla Germania) Bonetti, Parisi (valigia pronta verso l’estero), ma anche Linari e Bartoli, un team di Top che però insieme non avevano mai giocato.

4) La scelta degli allenatori: la possibilità data a Sauro Fattori di restare dalla squadra dilettantistica e di non essere esonerato neanche dopo la prima difficile stagione con eliminazione in coppa dal San Zaccaria e addio al secondo posto (Champions League) a Verona con 2 risultati utili su 3,una prova di stima e capacità di proteggere i propri uomini.

La capacità di inserire gradualmente quello che allora veniva definito un “enfant prodige” della panchina”, alla guida della Viola, scelta che ha portato la Fiorentina a vincere ogni trofeo in 3 anni, e Mister Cincotta a divenire sotto la guida di Sandro Mencucci un allenatore di caratura internazionale, con Mencucci abile a trasformare il tecnico milanese da allenatore emergente a Manager di campionesse.

5) La forza di rispondere alla Juventus, nonostante qualche differenza di budget e struttura, e la forza di emergere anche davanti a Milan e Roma, Club che nel maschile mettono la Fiorentina alle spalle ma che nelle donne hanno sempre dovuto rispettare la creatura rosa creata dal viola Sandro Mencucci.

Oggi le atlete si allenano da professioniste nei club pro, hanno quindi modificato le loro competenze e pertanto rispondono bene anche in nazionale, ma tutto questo lo si deve proprio a chi ha messo le atlete donne a vivere l’esperienza pro nei club maschili.

Non sappiamo ancora se quale ruolo avrà nello scacchiere di Commisso ma crediamo che a prescindere la sua opera resterà per sempre.