Prima parte della nostra intervista esclusiva al difensore dell’Hellas Verona Women

Tranquilla e pacata tanto in campo quanto nella vita e davanti ai microfoni, Sara Mella è senz’altro uno degli acquisti gialloblù più azzeccati degli ultimi anni: dopo un’ottima stagione a galoppare sulla fascia, la classe ’98 si è infatti spostata sul centrosinistra della nuova difesa a tre di Matteo Pachera, e anche in questo caso si è calata molto bene nel ruolo.

Per conoscerla un po’ meglio abbiamo quindi decisa di raggiungerla e di scambiare due chiacchiere con lei partendo dai primi calci e arrivando, con le ultime domande, alla stagione corrente.

Ecco dunque la prima parte della nostra intervista esclusiva: qui si parlerà soprattutto della sua storia e del suo impatto con Verona, mentre nella seconda metà parleremo più nello specifico dell’annata in corso.

Hai iniziato a Polcenigo: ci racconti com’è essere una piccola calciatrice?
«A differenza di tante altre bambine non ho avuto particolari problemi con i maschietti, anzi, io ero il capitano e tutti mi rispettavano! Sono cresciuta con un fratello e con i maschi mi divertivo, quindi è stata una cosa naturale, niente di eccezionale…».

Ci racconti un po’ il tuo percorso nel femminile?
«Ho giocato con i maschi fino agli Esordienti, poi sono passata alla Graphistudio Pordenone: ricordo che lì ci allenavamo in un giardino da cui un signore aveva ricavato un campo da calcio… A Pordenone ho fatto tutta la trafila e sono passata in prima squadra, dopodiché ho giocato per due anni nel Vittorio Veneto, un anno in Serie A e uno in Serie B, quindi due anni al Tavagnacco e infine eccomi all’Hellas!».

Che giocatrice sei?
«Mi ritengo giocatrice “di testa”, una di quelle che restano concentrate per tutti i novanta minuti. Cerco poi di essere precisa e di trasmettere tranquillità e serenità alle compagne di squadra, soprattutto nei momenti di nervosismo. So però che devo ancora migliorare molto. Parlando del ruolo, fino all’anno scorso ho fatto il terzino sinistro, ma quest’anno sto giocando sul centrosinistra di una difesa a tre».

Hai fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili: pensi mai alla maglia azzurra?
«Ci penso, ma sono ancora molto giovane e quindi c’è tempo. Ora sono concentrata solo su Verona, voglio migliorarmi e giocare bene qui: so di poter ambire all’azzurro solo se sarò in grado di offrire grandi prestazioni con la maglia del mio club, quindi penso solo al presente».

Nell’estate 2019 hai scelto l’Hellas: perché?
«Tanto per cominciare, per il blasone di questa squadra: il Verona ha una grande storia alle spalle. Inoltre in una società che può contare sull’appoggio di un club maschile si trovano sempre più organizzazione e professionalità. Essere qui vuol dire aver fatto un ulteriore scalino nella mia carriera».

In due anni avrai cominciato a conoscere piuttosto bene la città: cos’è ti piace di più di Verona?
«Amo il fatto che Verona non sia troppo grande e caotica: io vengo da un piccolo borgo in Friuli e amo la tranquillità. È un città di indiscussa bellezza e molto vivibile, ma ciò non vuol dire che, almeno quando non c’è una pandemia in atto, non sia vivace. Mi piaceva molto fare aperitivo in Piazza Erbe…».

Che allenatore è Pachera?
«È un allenatore un po’ introverso e di poche parole, ma è molto sincero, ci dà delle idee concrete su cui lavorare e dialoga con noi per cercare di risolvere i problemi che ci si parano davanti. È poi uno che lavora moltissimo sui dettagli».

Chi è la giocatrice che ti ha più impressionato da quando sei a Verona?
«In questi due anni sicuramente Benedetta Glionna, una giovane che sicuramente farà parlare di sé perché ha tutti i mezzi per diventare una giocatrice di alto livello. Quest’anno invece mi ha impressionato la mia grande amica Francesca Durante: ha fatto davvero vedere grandi cose. È un muro, ha salvato tantissimi risultati e ne siamo ben consapevoli».

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Durante la seconda parte della nostra lunga chiacchierata con la giocatrice gialloblù ci siamo concentrati sulla stagione corrente

Dopo una prima parte in cui l’abbiamo conosciuta un po’ meglio, nella seconda metà della chiacchierata con Sara Mella abbiamo deciso di parlare in modo più approfondito della stagione in corso.

Senza perdere tempo andiamo quindi a vedere gli ultimi scambi di battute della nostra intervista esclusiva alla giocatrice gialloblù.

Come hai detto nella prima parte dell’intervista, quest’anno hai un po’ cambiato ruolo: come ti trovi?
«Sì, quest’anno ho sperimentato un nuovo ruolo e devo dire che mi piace molto, quindi sto cercando di migliorarmi in questa posizione. Da dietro posso vedere meglio la disposizione delle mie compagne e quindi creare gioco, mentre da terzino sostanzialmente dovevo solo continuare a correre e quindi avevo una visione più limitata. Mi sono calata bene nella parte, anche se ovviamente c’è tanto da migliorare».

In campionato siete partite con il freno a mano tirato, poi avete dato una bella accelerata: cosa è cambiato?
«Durante l’estate abbiamo cambiato tanto e poi siamo una squadra molto giovane, quindi avevamo bisogno di un po’ di tempo per oliare gli ingranaggi. Le prime partite non sono andate molto bene, però una volta superata la fase di “rodaggio” abbiamo iniziato a trovare le linee di gioco, mettere in pratica idee del mister, e fare punti. È cambiato il nostro atteggiamento e abbiamo iniziato a scendere in campo con l’idea di vincere».

Avete affrontato un periodo difficilissimo a causa del Covid: quanto ne uscite rafforzate sotto il piano caratteriale?
«Sicuramente l’ultimo periodo è stato molto duro sotto il punto di vista mentale, però caratterialmente ne siamo uscite molto rafforzate perché abbiamo dimostrato di essere molto unite e di giocare sempre anche per chi non c’è. Contro la San Marino Academy abbiamo preso un punto prezioso per come è arrivato, ma ora vogliamo ricominciare a correre».

Prossimo avversario in campionato sarà il sorprendente Empoli: siete pronte?
«Sicuramente il ritorno delle nostre compagne di squadra ci ha trasmesso grande entusiasmo. Conosciamo e rispettiamo l’Empoli, una squadra giovane ma che ha dimostrato di essere già molto matura e di essere in grado di offrire un bel gioco, però noi a prescindere dall’avversario vogliamo sempre essere su tutti palloni e imporre il nostro gioco».

La partita successiva arriva invece la trasferta di Napoli: vincere potrebbe secondo te già rivelarsi decisivo?
«Non mi sbilancerei dicendo che vincere vorrebbe dire essere salve, ma sicuramente un successo ci garantirebbe di uscire molto bene dagli scontri diretti, il che è fondamentale per noi. Diciamo che portare a casa i tre punti ci avvicinerebbe molto al nostro obiettivo…».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva