La prima puntata della rubrica The Social Meeting ha visto il portiere gialloblù Camilla Forcinella ospitare Matilde Vitillo, giovane ciclista della Racconigi Cycling Team, pluricampionessa d’Europa e campionessa del Mondo nel 2019 nella specialità ‘inseguimento a squadre’.

Un modo per continuare a conoscerci, nell’ideale meeting room, dando spazio a un confronto diretto tra noi e altre figure dello sport femminile: i nostri immaginari ‘Social Meeting’. Siamo arrivate anche a scommettere su un rigore battuto da Matilde a Camilla, nella speranza di potersi incontrare al più presto e potersi scambiare una maglia da gara. Rivivi la prima puntata su hellasveronawomen.it.

Un ringraziamento alla redazione di Cicliste e alla Racconigi Cycling Team

MATILDE VITILLO – RACCONIGI CYCLING TEAM
A casa? Giorni particolari, non è la normalità e ovviamente non è divertente, però se continuiamo così spero si sblocchi presto la situazione. Gli allenamenti? Mi incontro un paio di volte a settimana in videochiamata con la squadra, insieme il tempo passa più velocemente, ma è  diverso rispetto ad allenarsi veramente insieme. Come ho iniziato a correre? Io ho cominciato a 8 anni e in realtà il primo approccio non è stato positivo: prima facevo danza classica e il mondo del ciclismo era diverso. Ho comunque preso la scia dei fratelli, quindi dopo qualche mese ho iniziato anche io a correre. Scuola? Frequento il liceo classico e non è facilissimo conciliare le due cose, ma in qualche modo si riesce sempre a fare, anche parlando con preparatori o team manager. L’emozione del podio? L’emozione più forte è stata alla vittoria dell’europeo. Il Mondiale vinto con il quartetto è certamente un premio più ambito, ma anche la sensazione di vincere individualmente è qualcosa di veramente forte. Quando sei sul podio e ti mettono la medaglia al collo è qualcosa di speciale. E lo era ancora di più sapere che erano vicine a me sia le persone che mi guardavano da casa, sia quelle che erano venute fino in Belgio per me. Ovviamente io, quando sono salita sul podio e ho sentito l’Inno d’Italia che riecheggiava in tutto il velodromo sono scoppiata a piangere in maniera assurda… veramente bellissimo. Il 15 agosto 2019? Quel giorno vincemmo il Mondiale a squadre. Eravamo in finale con la Nuova Zelanda. Arrivammo al traguardo proprio nello stesso istante, quindi non si sapeva chi avesse vinto e nessuno, nemmeno sugli spalti del velodromo, sapeva se esultare o meno. Qualche istante dopo è comparso sul tabellone che avevamo vinto di 7 millesimi di secondo! Gli italiani lì sono esplosi. Ciclista a cui mi ispiro? Non ho mai avuto un idolo, ho seguito solo la mia strada. Letizia Paternoster? Mi piacerebbe un giorno poter correre con lei, perché significherebbe aver raggiunto i grandissimi livelli a cui è lei, inoltre è anche una ragazza bellissima“.

CAMILLA FORCINELLA – HELLAS VERONA WOMEN
Come trascorro questi giorni? Studio, dato che entrambe abbiamo la maturità quest’anno! Poi mi alleno, assieme a tutta la squadra, con i programmi del nostro preparatore atletico (Prof Bellini, ndr). Diciamo virtualmente ma insieme. Come ho iniziato a giocare? Ho cominciato tardi, prima ho fatto altri sport prima come basket, pallavolo, ippica e nuoto. Ho iniziato a giocare a calcio nel parchetto con mio fratello: da piccola ero terzino, poi ci ho ripensato perché si correva troppo. Conciliare scuola e sport? È un po’ difficile: alla mattina mi dedico alla scuola, studio anche in treno alla mattina e la sera a casa, mentre il pomeriggio mi alleno con il club. La mia vittoria più bella? Quella dell’anno scorso nel derby con il Valpo. Abbiamo vinto 1-0: ci giocavamo sia il derby, sentitissimo, che la salvezza. Era una guerra. Siamo riuscite a vincere grazie a un gol di Veronica Pasini sotto l’incrocio. Una partita piena di emozioni ed è stata la più significati per me. Le mie partite con la Nazionale? Ho ricevuto la prima convocazione in Under 17 a sedici anni, allora non mi rendevo neanche conto di cosa volesse dire rappresentare il proprio paese. Quello che non è cambiato è ciò che sento quando parte l’inno, chiudo gli occhi e sento il cuore battere a mille. L’attaccante contro cui mi piace giocare? In Italia ce ne sono veramente tante di brave, ma la più forte è Bonetti: lei qualche anno fa giocava al Verona per cui, anche se ero molto piccola, mi piaceva tantissimo averla contro nelle partitine. È una giocatrice imprevedibile, puoi studiarla quanto vuoi ma poi ti sorprende sempre. Portiere a cui mi ispiro? Stéphanie Öhrström, io la considero come una sorella maggiore. Quando sono venuta qua a Verona lei era il portiere della prima squadra. Mi ha preso sotto la sua ala e mi ha fatto sentire il suo sostegno. Ora quando la rivedo, che giochiamo contro, mi scappa anche una lacrima ma non glielo dico mai. A fine partita, l’ultima volta, è venuta a dirmi che ero migliorata. Per me è bello sentirsi dire da lei, che è un portiere fortissimo, che va in Champions League, che ho delle qualità“.

LA BIOGRAFIA
Matilde Vitillo: nata a Torino l’8 marzo 2001, Matilde Vitillo è una delle atlete più promettenti del panorama ciclistico italiano. Cresciuta sin da quando aveva 13 anni nella Racconigi Cycling Team, squadra cuneese che le ha permesso, mettendo in luce le proprie eccellenti prestazioni, di iniziare un importante percorso anche con la Nazionale, nelle varie categorie. Nel 2017, per la categoria ‘Allieve’, è terza classificata nei campionati italiani di ben tre specialità: a crono, su strada e su pista. Nel 2018, passata in ‘Juniores’, viene convocata agli Europei di Brno sia a crono (a cui arriva decima) sia su strada. Successivamente arriva terza ai campionati italiani di crono e riceve un’importante convocazione ai Mondiali di categoria su strada, che si corsero a Innsbruck. Nel 2019 i suoi successi più importanti: con la Racconigi vince su strada il 2° memorial Serena Mancini a Sarteano e a crono a Portogruaro, mentre con la Nazionale viene convocata per partecipare agli Europei su strada ad Alkmaar e ai Mondiali nello Yorkshire, inoltre è campionessa d’Europa ‘Juniores’ in pista sia nella corsa a punti sia nell’inseguimento a squadre. In quello stesso anno, a Francoforte, è Medaglia d’Oro Mondiale con le compagne Camilla Alessio, Eleonora Gasparrini, Giorgia Catarzi e Sofia Collinelli nella specialità ‘inseguimento a squadre’.
Camilla Forcinella: nata a Trento il 22 giugno 2001, Camilla Forcinella è uno dei portieri più giovani dell’intera Serie A femminile. ‘Forci’ – come la chiamano tutti – è riuscita a collezionare ben 34 presenze nel massimo campionato, finora, con la maglia dell’Hellas Verona, arrivando a quota 40 partite disputate in carriera. Ha un rapporto molto forte non solo con i colori gialloblù, ma anche con quelli azzurri delle nazionali giovanili. Tra il 2016 e il 2018 ha giocato in Nazionale Under 17, con cui detiene il record di imbattibilità consecutiva con 7 partite trascorse senza subire gol, mentre a partire dal 2018 è entrata a far parte della Nazionale Under 19. Nel corso della corrente stagione 2019/20 ha ricevuto la prima convocazione con la Nazionale Under 23.

Credit Photo: Hellas Verona Women