Una carriera tra Atalanta, Brescia, Inter, Verona e… Fiammamonza, lì dove sono cresciute Glionna e Cantore: riesci a ricordarle o erano troppo giovani?

Sapevo che c’era Sofia Cantore, ma non la ricordo, mentre mi ricordo di Benedetta Glionna. Forse con lei ho fatto anche qualche allenamento, perché seppur fosse giovanissima era stata portata qualche volta in prima squadra. Mi ricordo benissimo di aver visto la sua squadra, nelle categorie giovanili, giocare una partita al campo di Monza una sera, così avevo chiesto a un dirigente: ‘Chi è quella ragazzina lì in attacco che gioca con la fascetta?’. Era veramente forte. Quando è cresciuta e ha mostrato tutto il suo potenziale mi è venuta in mente proprio quella sera a Monza, dove già si vedeva che aveva qualcosa in più“.

Le giocatrici che ricordi di più?

Come esempio nei primissimi anni, ma non ci ho mai giocato insieme, seguivo D’Astolfo. Al posto dei piedi lei aveva le mani, perché era veramente troppo forte. Se devo pensare invece a una compagna non saprei, ne ho avute parecchie, però nei primi anni all’Atalanta avevo un bellissimo rapporto anche in campo con Zizioli“.

La più grande soddisfazione da calciatrice?

Pensandoci così, su due piedi, penso di poter dire lo Scudetto vinto con il Verona Calcio Femminile e successivamente la Champions. È stato l’unico campionato di Serie A che ho vinto, peraltro a coronamento di un anno in cui ero reduce da un brutto infortunio. Sono rientrata proprio in quella stagione, un percorso anche personale che mi ha portato all’enorme emozione di giocare al ‘Bentegodi’ con la maglia uguale a quella dell’Hellas, nera con inserti gialli, anche se non era la stessa società. Due emozioni fortissime e sono anche le più recenti, quelle che mi sono venute in mente per prime, ma tornando indietro nella carriera ce ne sono moltissime altre“.

Tante tue ex compagne si affronteranno sabato per Hellas Verona-Inter…

Sono contentissima che D’Adda giochi ancora a un livello così elevato, ricordo che aveva enorme tenacia anche quando giocavamo insieme. Mi fa altrettanto piacere vedere Nichele e Pasini stabilmente in Serie A, Veronica tra l’altro è venuta recentemente a trovarmi. Nichele mi aveva colpita particolarmente perché fuori era così timida e quasi non parlava, poi invece quando è entrata in campo è cambiata e ha messo in mostra tutto quello che era. Giocava anche nel mio stesso ruolo, quindi abbiamo avuto modo di interagire molto durante gli allenamenti. Infine sono contenta che ci siano due ex Atalanta, Gritti e Zanoletti, con loro condivido dei bei ricordi“.

La Verona di Naila Ramera?

Mi sento di dire che Verona è diventata la mia città, io oggi vivo a Peschiera e questi luoghi sono diventati la mia casa. È questa la città in cui mi volevo fermare, mi trasmette e mi ha trasmesso tanto. Degli anni da giocatrice ricordo quando, dovendomi appoggiare da qualcuno, mi facevo ospitare nell’appartametnto di Carlotta Baldo. Le prime volte che ho visto Verona l’ho vista con lei, dei bellissimi ricordi per me“.

Un pronostico per sabato?

Vista la partita d’andata e vista la situazione di classifica sono certa che sarà una partita tosta, credo che il Verona abbia qualcosina in più di potenziale, però sinceramente non saprei dare il nome di una favorita. L’Hellas vorrà riscattarsi dal risultato maturato a Sassuolo, che non rispecchia la prestazione della squadra, mentre l’Inter, che ha pareggiato giocando bene con la Florentia, vorrà continuare a fare bene“.

Credit Photo: Hellas Verona Women

1 commento

  1. Sarebbe interessante sapere di cosa si occupa ora Ramera e se ha ancora contatti con il mondo del calcio.

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