Credit Photo: ACF Fiorentina Femminile

Fatto increscioso quello avvenuto a Pomigliano lo scorso weekend. Come pubblicato in una nota ufficiale dal Viola Club “Stelle Viola”, alcuni tifosi della compagine gigliata, che hanno seguito anche in Campania le loro giocatrici, hanno ricevuto un trattamento irriguardoso nei propri confronti, come per altro già capitato anche nelle due trasferte precedenti. Questo il racconto completo:

Adesso Basta!!

Il Calcio femminile non ha bisogno di realtà come Pomigliano, o meglio avrebbe bisogno di cambiare indirizzo e imporre regole ben preciso. Tengo a precisare che non mi rivolgo né alle atlete della società di cui ho la massima ‘comprensione’ e stima, né tantomeno ai suoi appassionati. Nell’arco di quest’ultimo anno e mezzo, ci siamo recati a giocare contro il Pomigliano per ben tre volte (08/05/22, 15/10/22, 15/10/23) e in tre sedi diverse, ricevendo sempre una DISCRIMINATORIA e pessima accoglienza da parte dell’organizzazione locale. Se nella prima data la gara aveva un sapore speciale perché ci giocavamo entrambe la salvezza è ‘tollerabile’ (poco) aver inscenato quanto più possibile per cercare di intimidire la squadra avversaria, poi come sempre il campo ha dato il suo inesorabile verdetto

08/05/22 ‘SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO…’

Partiamo in 9 come sempre di buon’ora da Firenze ed arriviamo a Pomigliano d’Arco, dove troviamo un clima veramente creato ad arte come riferito dai veri sostenitori locali, che a sua volta venivano pregati di non interferire con la recita che stava andando in atto. All’arrivo della nostra squadra, vengono lanciate due bombe carta nei pressi del pullman per dare l’avvertimento. Noi aspettiamo di entrare e chiediamo dove possiamo sistemarci per non interferire con i sostenitori locali. Ci fanno accomodare ad un’estremità della tribuna e dopo aver posizionato i nostri vessilli, venivamo prima minacciati, addirittura da una persona di una certa età che di lì a breve ‘sarebbero arrivati i mariuoli…e ci avrebbero bruciato le pezze’. Dopo un consulto con la sicurezza, venivamo fatti accomodare nella gradinata scoperta di fronte, veramente fatiscente e piena di sassi e bottiglie di vetro. Piove per tutta la gara, ma questo è il male minore.

15/10/22 ‘RECIDIVI’                                                 

Stavolta la sede è Castellamare di Stabia, cambiata in corso d’opera per inagibilità dello stadio “Ugo Gobbato” di Pomigliano, mentre le squadre erano già in ritiro. Partiamo stavolta soltanto in tre e arrivati a destinazione ci informano che alle 11:30 (gara alle 13:30) è stata presa la decisione di giocare a porte chiuse. Stupiti e sbigottiti, non ci perdiamo d’animo e grazie all’intercessione della Dirigenza ACF Fiorentina, riusciamo a farci accreditare ed entrare ad assistere alla gara. Tifo contenuto e rispettoso da parte nostra. Minuto 78’ gara sullo 0-1, rigore per il Pomigliano…Baldi vola e respinge il tiro, esultiamo come è normale fosse. A questo punto interviene il Presidente del Pomigliano, che al mio indirizzo rivolge frasi, prima offensive e poi minatorie, circondato da due suoi collaboratori che invece di calmarlo lo fomentavano. Rispondo, nasce un diverbio verbale. Finisce la gara, vado a chiarirmi in modo pacifico con il personaggio, gli stringo la mano e tutto sembra finito. Nella gara di ritorno vado a cercarlo per offrirgli una bottiglia di vino come segno distensivo e conciliatorio, lui non c’è e consegno l’omaggio ad un dirigente del Pomigliano, sperando che arrivi a destinazione.

15/10/23 “L’EPILOGO DI QUESTA TRISTE STORIA”

Partiamo in 4 da Firenze, stavolta in direzione Torre del Greco, ci accomodiamo in tribuna, stadio deserto, alla fine saranno circa 20/25 persone in tutto ad assistere alla gara, posizioniamo i nostri vessilli. Poi poco prima dell’inizio della gara ce li fanno spostare, quindi ci dicono che se vogliamo esporli dobbiamo andare in una gradinata dietro alla porta. Decidiamo di rimanere in tribuna (all’ombra) ammainando nostro malgrado gli striscioni e riponendoli. Si presenta il responsabile della sicurezza del Pomigliano, dove espressamente ci dice che il Presidente non vuole vedere né sentire cantare i tifosi avversari pensa il suo licenziamento. La gara prima, ai tifosi giallorossi, molto più numerosi, non è stato riservato lo stesso trattamento (forti con i deboli e deboli con i forti?). Ci fanno spostare nella gradinata dietro una porta, a questo punto i toni non sono più cordiali, la frustrazione nostra è forte e si mischia alla rabbia. Il sottoscritto avverte a chiare lettere, che in caso di malore per via del caldo torrido di chiunque, sarebbero stati ritenuti responsabili. Appena riposizioniamo gli striscioni, come d’incanto e casualmente, parte l’impianto di irrigazione unicamente e soltanto quello vicino alla bandierina del calcio d’angolo, investendo la nostra postazione e tutti i presenti. Una signora del nostro gruppetto ha dovuto lasciare la postazione perché rischiava di sentirsi male, non potendo stare al sole ed ha assistito ad un confronto verbale acceso tra i responsabili della sicurezza del Pomigliano e i gestori dell’impianto di Torre del Greco, che gentilissimi nei nostri confronti si scusavano dell’accaduto e addirittura si sono prodigati ad offrirci delle bottigliette d’acqua (cosa fatta anche dallo staff di ACF Fiorentina alla fine del primo tempo). Ci propongono allora di tornare in tribuna, dove avevano appena accompagnato la signora sopra citata. Rispondiamo con toni seccati e decisi che non ci saremmo più spostati fino al termina della gara. La conclusione è soltanto una, questo calcio femminile ha bisogno di maggior considerazione ed organizzazione e realtà come Pomigliano non possono certo farne parte. Il tifoso che si muove in massa, oppure da solo, ha bisogno di rispetto. Si fanno sacrifici, si macinano chilometri e chilometri, ci si sveglia ad orari improponibili, c’è un enorme dispendio di energie e denaro, rinunce e quant’altro, solo per stare al fianco dei propri colori, dei propri ideali e della propria squadra del cuore. Purtroppo realtà come questa fanno soltanto male ad un calcio femminile già in difficoltà. Ma tutto ciò non fermerà la nostra grande Passione.

Il Presidente
Jacopo Uccelli.”

1 commento

  1. Non è la prima volta che questa società si comporta in modo antisportivo, probabilmente non hanno capito che se sono al loro posto lo devono solo agli appassionati che vanno a vedere le partite perchè quando mancherà il pubblico sulle tribune o davanti alle tv questo sport scomparirà.

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