Photo Credit: Fabrizio Brioschi

Domenica il Chievo Women di mister Ulderici affronterà il Brescia, sarà il primo match di Coppa Italia per le due compagini, in palio il big match contro la Juventus.

 

Ciao Mister, quali sono le tue sensazioni a pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione? Qual è l’aspetto migliore che vorresti portare con te da questo ritiro?

 

“Sensazioni senz’altro positive. Abbiamo fatto un ottimo mese di lavoro in cui oltre a conoscerci, visto che siamo un gruppo nuovo, abbiamo posto le basi per costruire la nostra identità. Sono contento del lavoro fatto perchè le ragazze si sono messe a disposizione con grande impegno e si sono rivelate un collettivo molto unito. Quello che mi porto dietro è sicuramente questo aspetto: essere un gruppo che lavora bene insieme e che comincia a sviluppare e sposare con volontà e disponibilità le idee che abbiamo cercato di trasmettere e di condividere”.

 

È una rosa rifondata, che ha perso anche dei punti di riferimento. Quali possono essere secondo te le leader di questa squadra in campo e nello spogliatoio?

 

“Abbiamo un gruppo molto omogeneo in cui le poche ragazze un po’ meno giovani si sono amalgamate subito con le giovanissime. La capitana è Roberta Picchi, il vice è Merli, subito dopo Ketis. Le abbiamo scelte di comune accordo fra staff e società perchè sono ragazze che per vissuti calcistici ci daranno una grossa mano, ma potrei aggiungere anche Saggion, Congia ecc…

Però al di là dell’età anagrafica contano le qualità umane e tutto il gruppo è di grande livello da quel punto di vista. Il nostro obiettivo, infatti, era trovare giocatrici che oltre a essere forti fossero di valore come persone. In generale, però, credo molto più nel collettivo che nei pochi punti di riferimento che dovrebbero trascinare tutte le altre”.

 

Come vedi la partita di Brescia? Un match che negli ultimi anni non è stato mai banale e dal risultato sempre incerto. Può essere un vero e proprio test in vista dell’inizio del campionato?

 

“La B è un campionato di alto livello e quindi ogni gara sarà difficile. Però quello che abbiamo cercato di portare sin dall’inizio è affrontare ogni match, a prescindere dall’avversario, per quello che vogliamo portare in campo noi. Ovvero provare a comandare il gioco e a determinare il nostro destino.

Crediamo molto nel fatto che subire gli altri non paghi, a differenza di portare l’avversario a fare ciò che vogliamo. Quindi il modo di affrontare il Brescia sarà lo stesso che proveremo a mettere in pratica in tutti gli altri impegni. Proveremo a fare una gara coraggiosa, consapevoli di essere una squadra forte e senza paura. Chiedo infatti alle mie ragazze di osare e non preoccuparsi dell’errore. Il Brescia è una squadra con buone individualità, che ha cambiato guida tecnica e di conseguenza idee, ma sinceramente mi interessa di più guardare a noi”.

 

Una competizione a cui tenete la Coppa Italia, anche perché in palio c’è anche la partita contro la Juve. Può essere uno stimolo in più per affrontare questa partita?

 

“Sicuramente. Per un gruppo giovane come il nostro affrontare una squadra come la Juventus ti permette innanzitutto di fare una gran bella esperienza e soprattutto di crescere. Le partite difficili sono le più stimolanti, perchè ti danno tanta adrenalina e ti portano a tirare fuori qualcosa in più. Quindi sì, sarebbe un bel premio, ma chiaramente la mia priorità è pensare alla prima gara e verificare i passi in avanti rispetto a un precampionato che già è stato molto positivo.

Un peccato, invece, che ad oggi non c’è ancora la possibilità né per la A che per la B, nè per la Coppa Italia, di far vedere tutte le partite attraverso un’emittente televisiva, spero si trovi una soluzioni per permettere a questi campionati di avere visibilità. Queste ragazze fanno grandi sacrifici e se lo meritano. Se la situazione non cambierà, sarà un’involuzione per il movimento rispetto agli anni scorsi. Anche per noi professionisti è un passo indietro, torneremmo a 15-20 anni fa quando non c’era la possibilità di fare analisi video”.

 

  1. A che punto sei per quanto riguarda la trasmissione delle tue idee di gioco e del tuo credo calcistico alla squadra?

 

“Abbiamo già portato avanti diversi concetti proprio per merito loro e di come hanno avuto voglia di assimilare, ma è chiaro che serve tempo e soprattutto partite ufficiali, errori, esperienze che ti restituiscono convinzione. Siamo già a buon punto, ma so che possiamo migliorare tantissimo. La cosa importante è che ci sia tanta voglia di fare, poi da lì si possono mettere tanti mattoncini per crescere, dipenderà anche da loro quanto spingere o meno sull’acceleratore.

Faccio i complimenti alle ragazze per come si sono poste in questo mese nei confronti del nostro lavoro e con quello che abbiamo chiesto. Ho trovato un gruppo di alto livello in cui io e lo staff crediamo molto. Sono state meravigliose in tutto l’arco della preparazione, fin dal primo giorno. L’unica cosa che richiediamo loro è che giochino con convinzione nei loro mezzi e serenità, perchè se facciamo questo ci toglieremo grandi soddisfazioni”.