Il Torino non farà viaggiare in traghetto per 3 giorni le proprie ragazze per disputare una partita a Caprera negando alla studentesse il diritto allo studio ed esponendo tutti gli altri al rischio di compromettere il proprio lavoro.

Tanti, infatti, sono i giorni di viaggio e i disagi da sopportare, contando la partenza che avviene di Sabato e il rientro con sbarco, di lunedì con rientro in Bus a giornata inoltrata con perdita della frequenza scolastica e/o di una giornata di lavoro.

L’alternativa del viaggio in giornata si può fare soltanto in aereo ma con un costo gigantesco, insostenibile, per le società, senza un contributo della Lega.
Il costo biglietto a persona, infatti è di circa euro 250 (quotazione Meridiana) che per un gruppo minimo di 20 persone (tra giocatrici e staff) somma a euro 5.000, a cui vanno aggiunti il bus in loco e le spese di soggiorno per complessivi altri euro 500.

L’indifferenza o peggio la volontà di non intervenire su questi disagi e di fronte ai rischi per la incolumità cui vengono esposte le Tesserate costrette a giocare una gara agonistica dopo aver sopportato lo stress psico-fisico di un viaggio da 4° mondo, testimonia tutta la inadeguatezza dei vertici LND che, di fatto, non sostengono assolutamente il calcio femminile.

Le prime società, non in grado di sopportare la trasferta in giornata e in aereo, hanno fatto viaggiare le proprie Tesserate in nave in condizioni estreme: un’intera notte su una poltrona, senza un letto per dormire sia all’andata che al ritorno.

Il Torino, infine, chiederà di non essere sanzionato né economicamente né in classifica in quanto ritiene palese l’impossibilità di disputare la gara prevista a Caprera il 20.11.2016.