Un gruppo fatto di giovani e di calciatrici esperte hanno permesso al Como Women di vincere la Serie B, battendo nel turno finale di cadetteria la Roma Calcio Femminile per 5-0. Tra le stelline lariane è scintillata la figura di Lucia Pastrenge, centrocampista classe 2002 e, al suo primo anno con le comasche, ha messo un mattoncino sulla promozione in Serie A della formazione allenata da Sebastian de la Fuente. La nostra Redazione ha raggiunto Lucia, autrice quest’anno di quattro gol, per risponderci ad alcune domande.

Lucia cosa ti ha convinto a giocare a calcio?
«Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo cinque anni, e se sono una calciatrice lo devo a mio papà. Ho cominciato con i maschi dei campetti di Monza, per poi entrare a quattordici anni nell’Inter».

Dato che sei una centrocampista, cosa vuol dire per te rivestire questo ruolo?
«Il centrocampo per me è fondamentale, perché è il tramite per l’attacco, da lì passa tutto. Certo, non è facile, però penso sia uno dei più bei ruoli che ci siano».

La tua carriera è legata alla maglia delle giovanili dell’Inter: cosa ti ha lasciato la divisa nerazzurra?
«L’Inter è stato un percorso fondamentale, perché mi ha formato e mi fatto crescere sia dentro che fuori. Indossare questa maglia vuol dire far parte di una storia con le spalle importanti, e, nel mio piccolo, ho cercato di averla onorata. Mi ha lasciato tante soddisfazioni, ma soprattutto tanto senso di attaccamento alla squadra».

Restando all’Inter, le ragazze di Rita Guarino hanno chiuso la Serie A al quinto posto. Giusto, secondo te, il piazzamento?
«Beh, sicuramente con l’arrivo di coach Guarino penso ci sia stata una rinascita per l’Inter: il quinto posto è il piazzamento giusto per il suo primo anno, ma credo che possa fare molto di più. Penso che presto vedremo l’Inter in Champions».

Quest’anno sei passata al Como: cosa ti ha convinto a far parte di questo progetto?
«Ho scelto questo progetto alla cieca, perché conoscevo il Direttore Generale Miro Keci e mister Sebastian De La Fuente, che sono stati fondamentali nella mia scelta, ma non il Presidente, che poi si è rivelato un sognatore, e questa cosa l’ha tramessa a noi giocatrici».

Lucia Pastrenge con la maglia del Como Women

Al tuo primo anno con le lariane arriva la vittoria della Serie B. Ti aspettavi questo percorso?
«Personalmente volevo vivere un anno spensierato e godermelo. Inaspettatamente è arrivato questo risultato, la società ci ha detto di pensare partita dopo partita e di fare i conti alla fine: e quando è giunta questa cosa è stata veramente fantastica».

Quando hai capito che il Como sarebbe salito in Serie A?
«In realtà non l’ho ancora capito. Partendo da meno otto il mister ci ha detto di ragionare di gara in gara, non guardare mai i risultati del Brescia, e, dopo tre sconfitte, abbiamo fatto dieci partite di fila, e questa cosa, alla fine ci ha premiato».

La gara con la Roma Calcio Femminile dell’ultimo turno è stata l’apoteosi su questa stagione. Temevi che questo match potesse creare problemi alla squadra?
«Sicuramente sarebbe stato insidioso, perché poteva esserci qualche tranello legato all’emozione, poi abbiamo avuto un miglior approccio, segnare subito e portarci a casa la partita».

Un’emozione doppia sia per te che per le tue compagne, visto che avete festeggiato la salita in massima serie al Sinigaglia di Como…
«È stata un’emozione indimenticabile, perché giocare in questo stadio è stato il riconoscimento del nostro percorso, e per questo voglio ringraziare la società».

A chi dedichi questa promozione?
«La dedico alla mia famiglia, perché mi ha sempre sostenuto sin dall’estate scorsa, poi alle mia compagne, a me stessa, e a tutto il mondo Como Women».

In stagione hai messo a referto quattro reti. Avresti pensato di fare questo score? Il tuo gol preferito?
«No, perché pensavo di fare quest’esperienza in punta di piedi, poi è andata diversamente, e fare quattro gol era qualcosa di inimmaginabile. Il mio gol preferito è stato quello fatto all’andata contro la Pink Bari in casa, perché ho sbloccato la partita».

Come giudichi la Serie B di quest’anno?
«La Serie B è un campionato molto competitivo, stimolante, perché ti permette di dare il massimo e non distogliere l’obiettivo, e le squadre sono cresciute tanto».

Qual è stata la rivelazione del campionato cadetto?
«Indicarne una sarebbe molto difficile, quindi non saprei dire qual è la squadra rivelazione del campionato cadetto».

Il professionismo potrebbe dare al calcio femminile italiano il passo decisivo per la crescita del movimento?
«Sarà una grande spinta, ma questo traguardo deve essere una nuova partenza, perché permetterà di avere più seguaci per il calcio femminile».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono una persona molto solare e ambiziosa, mi piace uscire con gli amici, frequento l’Università di Bergamo in Lettere, e conciliare studio e calcio è stata una grande sfida».

Quali sono i tuoi futuri obiettivi?
«Continuare ad essere ambiziosa e sognare ancora. Non mi pongo molti obiettivi, perché io voglio sognare».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como Women e Lucia Pastrenge per la disponibilità.

Photos Credits: Fabrizio Brioschi

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.