Il Pomigliano è reduce dal successo, dello scorso anno, ottenuto nel girone D di Serie C. La società napoletana, capeggiata dal patron Raffaele Pipola, ha centrato cosi il salto in Serie B. La squadra campana, guidata dal tecnico Salvatore Esposito, ha rinnovato in parte il suo organico per farsi trovare pronta alla nuova categoria. Uno dei nuovi innesti, della formazione capitanata da Gaia Apicella, è Penelope Riboldi, estrosa calciatrice classe ’86. Abbiamo raggiunto la talentuosa centrocampista bresciana, assistita dalla Musicsportmanagement, per qualche battuta a pochi giorni dallo start ufficiale della prossima stagione.

Penelope hai esordito giovannissima con la maglia dell’Atalanta, come è nata la tua passione per questo sport?
“Si ho iniziato molto presto a muovere i primi passi ad alti livelli. A questo sport mi sono approcciata sin dalla tenera età, onestemante nessuno ha spinto per farmi avvicinare al calcio, è stata semplicemente una passione che ho coltivato da  sin bambina. Non esagero se dico che da piccola prendevo a calci qualsiasi cosa mi capitasse vicino”.
 
Hai vissuto tantissime stagioni nella massima serie femminile. Come è cambiato nel corso degli anni, dal tuo punto di vista, il movimento rosa?
“Nel corso degli anni sono cambiate, a parer mio, molte cose. Nelle ultime stagioni siamo più tutelate grazie all’avvicinamento di stampa e televisioni, questo ha permesso di acquisire un maggiore interesse in tutta Italia. L’ingresso di società importanti, del panorama maschile, ha poi ulteriormente messo sotto il riflettore il nostro movimento. Le giovani che si avvicinano oggi al calcio sono più fortunate di chi lo ha fatto in passato,  calciatrici che non hanno visto ripagati a dovere i tanti sacrifici. Il seguito e gli interessi che esistono ora erano  impensabili sino a qualche stagione a ritroso, mi sarebbe piaciuto viviere di più questo periodo di crescita del calcio femminile”.
 
Nel mese di luglio hai sposato la causa Pomigliano. Cosa ti ha spinto a vestire la maglia del team campano?  Che ambiente hai trovato al tuo arrivo?
  “Il semplice interesse di una squadra  ti fa capire che è pronta a puntare su di te. Il Pomigliano, che durante la trattativa si è dimostrata una società professionale, mi ha convinto vista la bontà del suo progetto. Tornare a Napoli, che è una città che adoro, mi ha dato poi nuovi stimoli. Mi piace il loro modo solare di vivere le cose, spero di fare bene e togliermi parecchie soddisfazioni”.
 
Quanta voglia avevate di ripartire dopo un periodo cosi lungo di sosta? Come è stato tornare a sudare su un manto erboso con il tuo nuovo gruppo?
“La voglia di tornare a giocare era tanta, ed il periodo trascorso a casa è stato, a tratti, stressante. Cercare di tenersi in forma in posti chiusi, in garage o comunque da soli non è stato di certo bellissimo. Tornare a fare quello che amiamo è stato grandioso, e poter condividere con un gruppo nuovo ha creato indubbiamente un sacco di nuovi stimoli”.
 
Il prossimo sarà il tuo secondo anno consecutivo in Serie B. Che campionato ti aspetti? Il Pomigliano dove può arrivare?
“Si questo sarà il mio secondo anno in B. La stagione scorsa, come la definisco io l’anno Covid, è stata negativa sotto tanti punti di vista. Il mio approccio con la nuova categoria, dopo 15 anni di Serie A, non è stato proprio come me lo aspettavo. Avevo abitudini e ritmi completamente diversi e questo ha inciso molto su tante cose. Sono partita con 3 giornate di squalifica da scontare che, sommata a qualche noia fisica, mi hanno permesso di scendere poco in campo. Questo campionato sarà difficile, per me il più qualitativo di sempre, con tante squadre ben attrezzate presenti. La società, nonostante sia una neopromossa, punta in alto, l’organico è stato rinforzato quindi sta a noi farci trovare pronte in campo”.  
 
Hai alzato trofei importanti e vestito la maglia della Nazionale italiana. Quale è il tuo ricordo più bello che leghi al mondo del calcio?

“Si mi sono tolta diverse soddisfazioni in carriera. Se devo citarne una, tra le tante, mi piace ricordare la mia rete in  Champion’s nel match vinto per 2-1 dal  Tavagnacco sulle svedesi del Malmo. Ricordo una vera atmosfera magica, partita in serale disputata davanti ad oltre 2000 spettatori. E’ stata una grandissima emozione, che mi è scoppiata dentro, che trovo davvero difficile spiegare a parole”.