Giovedì nel girone B di Serie C la Jesina ha superato in trasferta al fotofinish il Portogruaro, in un recupero di campionato. Termina 1-2 la sfida del “Mecchia” con Aurora Modesti e Dalila Verdini in rete per le marchigiane a vanificare il momentaneo pari delle venete di  Aurora Finotto, giunto ad inizio ripresa. In campo per le padrone di casa guidate da mister Maggio, e care al patron Giorgio Furlanis, Chiara Roveretto, centrocampista classe 2000 nata a San Daniele del Friuli, che abbiamo raggiunto per qualche battuta.

Chiara avevate in programma il recupero infrasettimanale interno contro la Jesina, come siete arrivate al match del Mecchia?
“La gara con la Jesina è arrivata a soli quattro giorni dalla vittoria interna con il Venezia, un derby ed una vittoria bellissima che tuttavia ci ha tolto qualcosa in termini mentali per quanto avevamo speso in quella gara. Mister Maggio, infatti, in settimana aveva lavorato più su questo aspetto che sulla fisicità temendo proprio un calo di tensione”.

Gara combattuta chiusa sotto nel primo tempo. I primi quarantacinque minuti come sono andati?
“Il goal subito dopo soli due minuti ha evidentemente indirizzato tutto il primo tempo, nel quale ci siamo ritrovate a rincorrere il risultato non trovando però gli automatismi che hanno contraddistinto le ultime positive uscite, anche per merito delle ragazze della Jesina ben messe in campo. Il mister nell’intervallo ci ha spronate a cercare tempi e spazi per maggiori soluzioni offensive senza perdere le distanze fra i reparti”.

A fine partita il gol che vi ha condannato alla sconfitta, un pari sarebbe stato più giusto? Come avete metabolizzato la sconfitta?
“Ritrovato il pareggio, sono emersi alcuni nostri limiti legati all’inesperienza, alla giovane età ed alla voglia sempre di vincere e di essere propositive come era successo anche con l’Oristano. Ci siamo quindi sbilanciate concedendo alla Jesina di raddoppiare proprio allo scadere del tempo. Abbiamo accettato il risultato del campo con un pizzico di amarezza considerato lo sforzo che avevamo profuso ma pronte a ripartire per un nuovo filotto di risultati positivi. Il gruppo c’è ed è bellissimo”.

Alle porte ora la gara con il Bologna, che match ti aspetti?
“All’andata al Mecchia era finita 1-0 per noi, da allora siamo cresciute tanto anche in termini di consapevolezza dei nostri mezzi, quindi ce la giochiamo con tutte le squadre senza calcoli ed al momento senza guardare la classifica. Sicuramente Bologna è un team attrezzato con un bacino importante ed un blasone indiscusso”.

Che campionato è stato il tuo sino ad ora?
“Dopo la mia crescita calcistica a Tavagnacco e Pordenone, ed una parentesi a Vittorio Veneto, questa stagione a Portogruaro per me è iniziata dopo un periodo di inattività. Ho impostato quindi con mister Maggio un percorso per recuperare la forma fisica e con tanta passione, lavoro e pazienza ora finalmente credo di poter dare un contributo importante alle mie compagne, delle quali sento la fiducia, in un ruolo particolarmente delicato che esprime al meglio le mie qualità tecniche al servizio della squadra. Ci piacerebbe regalare allo staff, alla società ed al pubblico di Portogruaro ancora tante soddisfazioni e trasmettere loro tutte le emozioni che proviamo con questo sport. Domenica al campo c’erano per la prima volta post Covid anche i miei nonni e rivedere sugli spalti di nuovo pieni anche gli affetti più cari è per tutte noi ancora più stimolante.

Come valuti il girone B di terza serie?
“Nel nostro girone, ora che abbiamo incontrato tutte le squadre, credo che il Vicenza abbia qualcosa in più delle altre per l’obiettivo promozione. Da parte nostra onoreremo al meglio la maglia granata del Portogruaro cercando di far diventare attrattivo il progetto di calcio del nostro presidente Furlanis a tutte le ragazze che vorranno darci una mano, migliorandoci giorno per giorno”.

Credit Photo: Andrea Nicodemo