Domenica scorsa nell’ottavo turno del girone B di Serie C il Portogruaro attendeva al “G.Mecchia” le sarde dell’Oristano. Una gara emozionante, nonostante la copiosa pioggia caduta durante il match disputato alle 11:00, ha sancito la vittoria ospite per 2-5. Il risultato è stato però apertissimo sino ad una ventina di minuti dalla fine. Dopo il doppio vantaggio sardo giunto nel primo quarto d’ora di gioco, a sigla di Maura Mattana, le venete hanno acciuffato il pari con Nodale, a metà della prima frazione, e Furlanis, in avvio di ripresa. Poi nel finale le ospiti hanno dato lo strappo vincente con ancora doppia Mattana e Scalas in rete. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, Elisabetta Volpati, difensore classe 2000 delle granata, che domenica indossava la fascia da capitano della squadra allenata da Moreno Tommasello.

Come avete vissuto la fase di stop delle settimane passate e come siete arrivate a questa gara?
La fase di stop non è stata facile, un periodo ingannevole difficile da approcciare, abbiamo cercato di mantenere un certo tipo di intensità negli allenamenti, ma l’ostacolo più grande è stato quello di mantenere una giusta mentalità.
Ci stiamo lavorando tanto, ed è per questo che alla partita di domenica siamo arrivate per vincere, concentrate e vogliose di dimostrare, ma si sa che poi è il campo a parlare. Evidentemente dobbiamo ancora trovare il giusto equilibrio e la giusta sintonia, non tanto tra di noi, ma con noi stesse, forse anche dovuto all’annata particolare che stiamo vivendo, ma assicuro che siamo decise a migliorare e soprattutto a dimostrare che meritiamo di stare in questa categoria”.

Domenica sconfitta casalinga con l’Oristano quanto hanno pesato le due reti prese a freddo?
Moralmente parlando, le prime due reti non ci hanno ferite troppo, o almeno, non ci hanno scoraggiate più di tanto, siamo abituate a faticare e a riprendere in mano le partite con i denti e con le unghie, eravamo consapevoli che la partita era ancora aperta e che niente era stato deciso. Volevamo vincere e ci credevamo.
Posso dire però che la rabbia c’è stata nel vedere entrare due gol in quel modo, uno deviato dalla nostra barriera e uno quasi salvato sulla linea”.

Poi avete giocato meglio andando in rete e sfiorando il pari in più occasioni finendo in crescendo il primo tempo giusto?
È stata una partita combattuta. L’Oristano si è portato avanti di due gol ma prima della fine del primo tempo noi comunque ci siamo rese pericolose. Abbiamo accorciato le distanze e sfiorato il pari con  alcune azioni, in cui ci siamo trovate uno contro uno con il loro portiere. Verso la fine consapevoli di aver trovato il ritmo giusto, siamo riuscite a trovare più facilmente i nostri attaccanti che avevo trovato le giuste tempistiche per infilarsi tra le linee difensive”.

Nella ripresa è giunto il pari pensavate di poter portare a casa l’intera posta in palio?
“Il Portogruaro non è una squadra che si arrende. Abbiamo tanti fattori su cui lavorare, ma probabilmente la cosa che più ci caratterizza è che ci crediamo fino alla fine. Forse sarà il nostro essere molto giovani, la nostra ingenuità, però questo è il fattore che più ci caratterizza e che domenica ci ha quasi portate a recuperare la partita. Abbiamo provato a ricreare un gioco, ad essere un po’ più pericolose, nonostante avessimo un po’ perso il ritmo del gioco e anche la testa, ma mai la speranza. Ci credevamo? Certo”.

Negli ultimi 25 minuti avete faticato concedendo il fianco alle avversarie. Cosa è successo?
“La concentrazione è calata, forse anche la troppa tensione. Ci sono stati tanti piccoli fattori che hanno influenzato, non sarebbe giusto dare la colpa a una sola di queste cose.
Però sono proprio su quei 25 minuti che dobbiamo lavorare, perché è in quel momento che fanno più male le squadre e in cui possiamo fare più male anche noi.
Nel momento in cui si è stanchi e si danno per scontate tante cose, come un risultato, è lì che bisogna fare male e sicuramente ci lavoreremo molto nelle settimane a seguire“.

Che valori sono trapelati a tuo avviso da questa squadra dall’avvio di stagione?
“La squadra è un valore fondamentale, è quella spinta in più che ti alza e ti mostre le cose da un altro punto di vista, portandoti a crescere, insieme. So che se la domenica scendo in campo, ho la responsabilità delle speranze delle mie compagne, e se quando ero più piccola questo concetto mi spaventava molto. Oggi invece è ciò che mi spinge a dare il meglio di me. Stiamo crescendo insieme e anche se a volte non è facile, so che una pacca sulla spalla o una sguardo di approvazione non mancano mai, ed è anche per questo che il nostro feeling non si ferma in campo ma ci travolge anche fuori. Siamo una squadra, questo è il valore che quest’anno ci sta accompagnando più di ogni altro”.

Settimana prossima per voi una gara importante contro Le Torri? Come la preparerete e che partita vi aspettate?
“La sconfitta di domenica ci rende ancora più affamate. In questa settimana ci sarà sicuramente un approccio più rabbioso, ci confronteremo tra di noi e con il mister e cercheremo la strada migliore per arrivare a prenderci quei punti, che devono essere nostri.
Non lasceremo spazio all’incertezza. Io ci credo”.

Credit Photo: Andrea Nicodemo