In stagione la Fortitudo Nocerina ha disputato il torneo d’Eccellenza campana. Il club rossonero, caro al patron Giuseppe Citarella, si è destreggiato abbastanza bene ottenendo dodici punti in altrettante gare.

Fortitudo Nocerina: parla Anna Rosa Citarella

L’undici, guidato dal tecnico Vincenzo Ferrentino, ha raggiunto il suo momento migliore sul finire del girone d’andata, quando arrivarono tre vittorie di fila. Abbiamo raggiunto il massimo dirigente Anna Rosa Citarella, per conoscere meglio la realtà rossonera.

Anna Rosa Citarella è il massimo dirigente della Fortitudo Nocerina: come nasce il suo amore verso il calcio?
“In realtà ho sempre amato questo sport. Mi sono avvicinata al calcio giocando sin da ragazzina. Le persone a me care sicuramente hanno avuto una grande influenza in questo. Ho una famiglia che fa calcio da sempre, prima come calciatori adesso come allenatori di discreta competenza.  Il mondo del calcio femminile, poi, è veramente una realtà da vivere. Solo così te ne puoi appassionate tanto da non lasciarla andare via da te”.

Da quanti anni è nata questa realtà e chi c’è, al suo fianco, dietro al progetto della Fortitudo Nocerina?
“Siamo nati otto anni fa e quest’anno abbiamo voluto dare un nome diverso per meglio connotarci sul territorio e da Sporting Girls siamo diventati Fortitudo Nocerina, anche perché tutti ci conoscono come nocerina femminile. L’assetto societario e formato dalla sottoscritta che ricopre la carica di presidente, dal nostro patron Giuseppe Citarella e dalla segretaria che riveste anche il ruolo di capitano della squadra, Maria Perna. Siamo anche impegnati a livello sportivo in iniziative solidali. Vorremmo riuscire a diventare un punto di riferimento per le ragazze del territorio che amano il calcio”.

In stagione avete disputato il torneo campano d’Eccellenza. Come è andata nel complesso? Come valuta il livello generale del torneo?
“Quest’anno il campionato di Eccellenza è stato un campionato diviso in due. Nel senso che vi erano 4 squadre ben strutturate e di queste due hanno dimostrato di avere un passo in più rispetto a tutte le altre. Le Streghe di Benevento ed Indipendent hanno fatto meglio di tutti a  mio avviso. Le restanti squadre hanno fatto un campionato nel campionato perché tutte, in pratica, avevano una nuova formazione. Noi della Fortitudo abbiamo fatto un campionato altalenante, io amo dire da montagne russe, con prestazioni eccellenti seguite da grandi tonfi. Il tutto forse dovuto al fatto che quest’ anno abbiamo inteso svecchiare totalmente la squadra, lasciando solo 4 elementi dello Sporting Girls e puntando su ragazze giovanissime che provengono dal calcetto”.

Durante il percorso da dirigente rossonera quale reputa la pagina più bella da sfogliare? Nella prossima stagione sarete ancora ai nastri di partenza del torneo?
“L’anno prossimo covid permettendo saremmo ancora presenti ai nastri di partenza, con la speranza di riuscire a toglierci qualche soddisfazione in più rispetto a quest’ anno. Non saprei scegliere un singolo momento. La concretezza mi porta a dire la gioia e le lacrime per il il terzo posto conquistato due anni fa. Eravamo una squadra operaia che aveva imparato a giocare” come i maschi” con un bel calcio corale guidata da mio marito mister Ciro Ferrentino. Il cuore mi porta mi suggerisce che il più bel momento l’ho vissuto quest’anno al gol di Alessandra Ferrara contro il Villaricca. La sua gioia è stata così travolgente che mi ha emozionato e in quel momento ho capito che avevamo trovato un gruppo che tramite il lavoro e l’abnegazione avrebbe potuto regalarci delle soddisfazioni il prossimo anno”.

Rispetto ad alcuni anni fa è più semplice, per le ragazze, avvicinarsi direttamente al calcio, grazie a realtà come la vostra. Nota un aumento di interesse, verso il movimento, anche da parte delle calciatrici?
“Pur persistendo, in particolare al Sud Italia, ancora l’ idea che il calcio sia uno sport per maschi, ci sono molte più bimbe che si avvicinano al tappeto verde. Sicuramente la spinta in tal senso è arrivata negli ultimi anni. Sia dalla visibilità conquistata delle ragazze della Nazionale femminile, durante il Mondiale disputato in Francia, sia dall’aver finalmente investito sul femminile da parte di società blasonate come quelle della massima serie maschile. L’interesse verso il movimento femminile c’è, e sembra esser positivo. Bisogna cavalcare l’onda senza farsi risucchiare dal modo di fare calcio che esiste nel mondo maschile”.

Credit Photo: Raffaele Tedesco