Il Chieti nella prossima stagione parteciperà al torneo di terza serie. Le abruzzesi, inserite nel gruppo D, sono reduci da un campionato di Serie C concluso ad una sola lunghezza dal terzo posto. Il club, presieduto da Tommaso Gubbiotti, è guidato in panchina da Lello Di Camillo, padre di Giada capitano delle nero-verdi. Abbiamo raggiunto il difensore classe 1990, originario di Chieti, per conoscere meglio la realtà abruzzese, che vede in rosa anche Giulia Di Camillo, centrocampista e sorella maggiore di Giada.

 Giada come è nato il tuo amore per il mondo del calcio?
 “Credo che il calcio fosse destinato a me, a  prescindere da tutto. L’ho sempre interpretata come una passione innata. Sono cresciuta con il pallone tra i piedi e questo anche grazie al mio papà, che sicuramente ha contribuito a trasmettermi l’amore per questo sport. E’ fondamentale sottolineare che il calcio è sempre stato motivo e fonte di condivisione importante con mia sorella Giulia. Abbiamo sempre giocato insieme, non ci siamo mai divise e questo penso sia stato uno dei nostri maggiori punti di forza”.
 
Giulia e Giada sorelle e compagne di squadra da una vita. Cosa ci puoi raccontare a riguardo?
“Condividere il calcio con mia sorella è tra le cose più belle che rappresentano il nostro rapporto. Siamo cresciute praticamente in simbiosi, e l’essere insieme in campo ci ha sempre dato una forza incredibile. Abbiamo fatto esperienze irripetibili con club che in noi hanno lasciato il segno. Due anni bellissimi in Serie A2 con il Grifo Perugia e altri 2 anni a Siena. L’ultimo di questi due coronato da una promozione in Serie A, che purtroppo per motivi societari il Siena non ha mai disputato. Evento doloroso che però poi ci ha portate a riavvicinarci a casa per vestire i colori della nostra città. Quando condividi una passione così forte con una sorella è tutto più intenso. Insieme ci siamo sempre compensate molto e anche se a volte litighiamo non possiamo stare l’una senza l’altra”.
 
Nella passata stagione vi siete inserite a ridosso delle primissime, soddisfatte del campionato?
“La prima cosa che mi viene in mente è l’arresto forzato che ci ha costrette alla sosta brusca e inaspettata. Il campionato stava andando bene, eravamo vicini alle primissime, sicuramente non lo avremmo vinto perché il Pomigliano era già avanti di diversi punti. Con le altre, invece, era ancora tutto aperto secondo me, si poteva lottare tranquillamente per un secondo o terzo posto con Palermo e Sant’Egidio”.
 
Con quali aspettative affronterete il torneo di Serie C alle porte?
“Il nostro obiettivo è sicuramente quello di fare bene in campionato. La società è stata protagonista di un buon mercato estivo, partendo da un gruppo di base consolidato negli anni. Crediamo molto in noi e il club punta sempre al massimo delle proprie possibilità, siamo in ritiro dal 3 settembre e ho visto le mie compagne molto cariche. Il girone è sicuramente molto complicato, speriamo di poter dire la nostra per i vertici del raggruppamento”.
 
Hai maturato anche esperienze da  tecnico con il settore giovanile, come ti sei trovata dall’altra parte del campo?
“La scuola calcio e il settore giovanile sono il cuore di una società. Dopo aver preso la Licenza Uefa C ho deciso di mettere subito in pratica le competenze acquisite sul campo. Adesso abbiamo circa 40 bambine e ragazzine dai 5 ai 17 anni. Amo poter insegnare calcio e amo trasmettere gli insegnamenti di vita legati a questo sport. Ammetto di essere una mister esigente e alle volte un pò severa, ma queste ragazze sono veramente in grado di regalarti delle emozioni che puoi comprendere solo vivendole. Speriamo che il vivaio neroverde negli anni continui a crescere, questo sarebbe veramente un sogno che si realizza”.
 
Infine quali ricordi leghi maggiormente al mondo del calcio?

“Non ho dubbi: la promozione in Serie A con il Chieti. Vincere un campionato con papà in panchina come allenatore, con mia sorella in campo, con mia mamma e mio fratello sugli spalti a tifare per noi insieme ad altre 3000 persone arrivate allo stadio per sostenerci. Un campionato perfetto, portato avanti da un gruppo fantastico senza subire una sconfitta. Il 22 maggio 2016 è un ricordo indelebile nel cuore, quello della promozione in serie A con il Siena., bello quanto inaspettato. Il prossimo, invece, sarà l’istante in cui farò il primo ingresso in campo mano nella mano con la mia nipotina Benedetta”.

Credit Photo: Pagina Facebook Giada Di Camillo