Nel 1984 Tom Clancy, famoso scrittore americano fissato con i techno thriller ad alta intensità militare, uscì nelle librerie di tutto il mondo con il suo primo romanzo “La grande fuga dell’Ottobre Rosso”. La storia narrava di un sommergibile nucleare sovietico dirottato da un comandante disertore verso gli USA, alla ricerca di una nuova esistenza dopo una vita passata in guerra al servizio di Mosca. Il libro vendette milioni di copie divenendo uno dei successi con i maggiori incassi di tutti i tempi.

Oggi quel sottomarino si è tramutato in una squadra di calcio femminile. E al suo comando c’è una persona che ha sempre vissuto di calcio ma, deciso a voler provare nuove emozioni, che ha scelto di mettersi al servizio di un movimento in crescita come mai prima d’ora. Insomma, una nuova esistenza dopo una carriera da calciatore vissuta a buoni livelli ed un’altra come dirigente sportivo. La storia dell’Arezzo e dell’Ottobre Rosso convergono in una sola parola: fuga.

Già, perché dopo il risultato strepitoso ottenuto nella trasferta più importante dell’attuale campionato, ora l’Arezzo Calcio Femminile conta le partite che mancano da qui alla fine del torneo. Saranno sette finali, ognuna delle quali nasconde delle insidie. Emiliano Testini lo sa bene e perciò continuerà a predicare concentrazione e massima cautela da qui sino alla fine. Ma quasi tutte le avversarie che hanno provato a mettere in difficoltà questa corazzata non sono riuscite nel loro intento. L’ultima, in ordine temporale, è il Pinerolo. Le piemontesi sono state le uniche che sono riuscite a tenere testa alle toscane in classifica. Il match di andata si chiuse infatti in perfetta parità, con Milone che dovette fare gli straordinari per riportare sulla terra le marziane amaranto. Nonostante questo però, le toscane non hanno mai smesso di credere alla possibilità della promozione ed hanno continuato ad operare al loro meglio settimana dopo settimana. Nella gara del weekend, le amaranto si sono imposte allo Stadio Barbieri di Pinerolo con un netto 1-4. Le reti portano la firma della solita Giulia Orlandi. L’ex capitana scudettata con la Fiorentina, che sta vivendo una seconda giovinezza con la maglia aretina, è andata a segno due volte. “Il risultato di oggi è un passo deciso per il nostro campionato. Vivremo il proseguo con maggior tranquillità anche se ci sono ancora sfide difficili da affrontare – dichiara Orlandi ai media nel post partita –. Festeggiamo quanto basta e poi torniamo a pensare alle altre partite. Ci siamo poste col giusto atteggiamento senza mai disunirci e siamo state brave. Il risultato penso sia incontestabile”A sigillare il risultato ci hanno pensato Costanza Razzolini, altra ex viola, e Carolina Paganini su rigore al secondo goal consecutivo dopo il siluro con cui ha affondato l’Orobica Bergamo sette giorni fa. Pinerolo che va a segno con Mellano per la rete della bandiera. 

“Aspettavamo da tempo questo scontro diretto e oggi le ragazze hanno dato veramente il meglio di loro. Era difficile e lo sapevamo ma loro hanno fatto qualcosa di strepitoso. Quattro goal al Pinerolo sono veramente qualcosa di importante. Ora si godano il momento ma poi subito a riconcentrarsi sul campionato. Mancano sette partite al termine e dobbiamo viverle tutte con altissima intensità – sottolinea Emiliano Testini al termine dalla gara –. Il Pinerolo ha una rosa di qualità e si è visto. Onestamente non mi sarei aspettato di venire qui e fare la partita per tutti e novanta i minuti però le ragazze, chi è subentrata o meno, sono state tutte eccezionali. Si allenano tutta la settimana alla grande facendo sì che il gruppo rimanga sempre focalizzato sul proprio obiettivo”, conclude il tecnico amaranto visibilmente soddisfatto.

Genoa, Spezia, Orobica Bergamo, Pavia: sono alcune delle formazioni che avrebbero potuto mettere in difficoltà, e non poco, il gruppo di Testini. Eppure, tutte loro, hanno fallito il loro obiettivo e sono state costrette a guardare dalla distanza “La Grande fuga dell’Arezzo Calcio Femminile”, verso quel sogno chiamato Serie B che ora non ha più l’aria di essere una chimera, ma un obiettivo a portata di mano.