Nei giorni scorsi, in un’intervista esclusiva a Donnesulweb.it, Massimo Spagnolli, tecnico del Trento Calcio Femminile, ha parlato a lungo del successo raggiunto dalla squadra durante la stagione appena conclusa e del percorso che lo ha portato ad interessarsi al femminile. Questo un estratto delle parole riportate alla stessa testata.

Sono un uomo di sport – commenta il mister, – il calcio è stata la mia passione, che poi si è trasformata in una professione. Me ne occupo sia dalla panchina che da dietro una scrivania, perché sono anche rappresentante dell’Associazione Italiana Calciatori per la regione Trentino. Quando, dopo due stagioni da viceallenatore del Trento in serie D, sono passato al mondo del femminile, non ne conoscevo nulla. Ma mi piacciono le sfide, e il calcio è universale”.

In merito alla stagione appena trascorsa, Spagnolli elogia la prestazione della sua squadra, che ha saputo tenere testa a teams molto forti come Vicenza e Venezia: “Quando è stato necessario, la squadra è stata in grado di estrarre prove di spessore e di crescere. Non avevamo né il miglior attacco né la miglior difesa, ma abbiamo vinto perché il gruppo è la nostra forza. Non ho avuto a disposizione solo undici o dodici giocatrici, ma ho sempre cercato di coinvolgere tutte, fino all’ultima giornata.”

A proposito della nuova stagione che attende il Trento CF a fine estate, l’allenatore non si sbilancia, ma sostiene che la società sta lavorando, sotto tutti i punti di vista, al fine di affrontare le prossime sfide in modo sostenibile. Ad una domanda specifica sull’introduzione del professionismo nella massima serie, commenta: “Per le calciatrici si tratta indubbiamente di un traguardo. Vi sarà poi da valutare se questo passaggio si rivelerà del tutto positivo o se invece non sarà sostenibile. Ci vorrà necessariamente del tempo e ci saranno certamente degli errori, ma sarà importante sapere aggiustare il tiro.”