“Io non perdo mai: o vinco, o imparo”. Nelle parole e nella lezione di vita di un vero guerriero – nel senso più nobile e profondo del termine – come Nelson “Madiba” Mandela si celano molti aspetti e concetti riconducibili allo sport, alle sue dinamiche e ai suoi effetti su quella macchina invisibile ma fondamentale chiamata animo umano. Se è vero, come è lapalissiano, che “vincere è sempre bello”, è altrettanto ovvio – citando, molto più prosaicamente, un famoso refrain anni ’60 – che “bisogna saper perdere”, approfittando delle ceneri di una giornata storta per ristabilire al meglio l’humus necessario ad instillare nuovi e più fecondi successi. Il tutto sempre tenendo a mente la ben nota variabile – impazzita ed irrazionale, eppur dotata di logica e prevedibilità – del derby effect. Da una stracittadina extended version all’altra, le Tose ripartono dalle vive mura rossoblù dello Stadio Paolo Barison ospitando il Padova, con tutto il proprio carico di agrodolci amarcord e pimpanti ex protagoniste, in un altro sentitissimo impegno questa volta valido per il tredicesimoTurno – il secondo del Girone di Ritorno – del Gruppo B di Serie C.

Spezzato l’incantesimo dei 28 risultati utili consecutivi, mister Fabio Toffolo non si perde certo d’animo – e non potrebbe essere altrimenti – riproponendo con continuità il proprio griffatissimo 4-2-3-1 affinato da un paio di accorgimenti di natura tecnico-tattica. A difendere i pali c’è naturalmente la storica, corazzatissima numero 1 rossoblù Giulia Reginato, assistita al centro dal CEO Michela Martinelli e da una Giada Tomasi sempre più incastonata nel cuore della retroguardia vittoriese, con Monica Furlan e Karin Mantoani naturalmente più vive e attive che mai sugli out bassi di reciproca competenza; a centrocampo, come sempre, tutto passa dal genio interdittivo e costruttivo di Laura Tommasella – ormai a proprio agio con la fascia di capitano al braccio – e Valentina Foltran; in avanti ecco il ritorno da titolare di Giovanna Coghetto in abiti e compiti da terminale offensivo, con Adriana De Martin arretrata di qualche metro in versione bostik tra i reparti e la coppia di big wings Natasha Piai-Margherita Zanon pronte a decollare verso l’area avversaria o ad atterrare nella propria metà campo a seconda della matassa della disfida. Il Padova di mister Giancarlo Murru, sinora sconfitto con tre reti di scarto nei due precedenti incroci stagionali in casa e in palese difficoltà di classifica, si presenta in terra vittoriese nonostante alcune defezioni – tra cui l’ex difensore rossoblù Valentina Dal Pozzolo – con un 4-3-3 versione “keep calm and fight” la cui punta – di diamante e di realizzazione – è l’altra grande former Red&Blue Greta Ponte, già a quota 8 reti in stagione.

Agli ordini del signor Di Renzo di Bolzano, la contesa nasce su un palcoscenico vittoriese allentato dalla copiosa pioggia caduta nei giorni precedenti, eppur ancora decisamente adatto al mordente di una disfida carica di corsi e ricorsi storico-calcistici. Il primo trillo alla voce “tiri nello specchio della porta” arriva al 10′ grazie ad una buona iniziativa personale di De Martin, il cui assist vellutato è ben addomesticato da capitan Tommasella in due tempi al limite dell’area e trasformato dalla stessa numero 22 rossoblù in un sinistro interessante, disinnescato in tuffo dal portiere patavino Orlando sulla propria destra. Il mood very aggressive delle padrone di casa, chiamate a scuotersi da subito dopo la débâcle della settimana precedente, si esplicita nuovamente un paio di minuti dopo con una bella combinazione tra un’ispiratissima ADM16 e Zanon, lanciata sul filo del fuorigioco: puntuale l’inserimento di MZ11 nel cuore della retroguardia della propria ex squadra, ma sulla conclusione è abile l’estremo difensore patavino a coprire con l’intera superficie corporea il proprio montante di competenza. Ancor più clamorosa è l’occasione per il vantaggio Permac sciupata da Mantoani allo scoccare del quarto d’ora, con la difesa ospite immobile sull’errore di Orlando in respinta su corner da sinistra di Piai e la numero 28 rossoblù totalmente imprecisa nel sigillare un facile tap-in dalla linea dell’area piccola. Nonostante gli errori, il gol delle Tose è nell’aria e si materializza senza neppure troppa attesa al minuto 18, grazie ad un ineccepibile penalty comandato dal direttore di gara per l’intervento in ritardo di Michielon su Giovanna Coghetto nel cuore della zona rossa patavina. Dal dischetto, Laura Tommasella spiazza di piatto destro Orlando firmando il proprio quinto centro stagionale in campionato: tanto per capirci, già cinque reti in più rispetto al bottino di marcature collezionato nella scorsa stagione. L’1-0 rossoblù rispecchia quanto visto in campo e pone le ragazze di mister Toffolo in una posizione di vantaggio anche dal punto di vista psicologico, di fronte ad un Padova pressoché inoffensivo dalle parti di Reginato e autore di una sola conclusione – peraltro sballata – di Spagnolo in tutta la prima frazione di gioco. L’ultima occasione prima del duplice fischio di metà contesa è ancora del Permac, con Piai capace di sorprendere la nuovamente disattenta difesa ospite, su punizione battuta in velocità da Tommasella, ma imprecisa nello spedire in porta una botta mancina che, invece, coglie l’esterno della porta di Orlando.

L’inizio di ripresa porta con sé la prima news nel novero delle protagonisteNicoletto subentra a Carli tra le fila biancoscudate – pur senza significativi risvolti nell’inerzia delle forze in campo. Le Tose riassaggiano il manto erboso di casa con una certa veemenza, costruendo nei primi 10′ un paio di occasioni golose a firma Nata Piai, in particolare la seconda in scivolata su traversone basso di Mantoani sulla quale è notevole il riflesso di Orlando a pochi passi dai confini della propria garitta. La top scorer di casa Permac diventa “ufficialmente” la più sollecitata dalle compagne grazie al ritorno al centro dell’attacco dal minuto 61, in coincidenza dell’ingresso in campo di Vanessa Stefanello al posto di una più che positiva Giovanna Coghetto. Il fiuto del gol della bomber di Mareno di Piave non sembra però quello delle domeniche più felici, e a renderne diretta e (purtroppo) efficacia testimonianza è l’occasionissima fallita al minuto 65 a tu per tu con Orlando, dopo un liscio di Sarain: il portiere patavino è provvidenziale ad opporsi alla disperata, ma la Tosa in maglia 9 calcia decisamente troppo addosso all’estremo difensore ospite in maglia numero 12. I minuti passano e le Tose continuano a collezionare libidinose chance per una marcatura che sigillerebbe, con un più che discreto grado di sicurezza, il pronostico finale dell’incontro. MZ11 fallisce per ben due volte, tra il 70′ e il 77′, l’appuntamento con il gol tentennando troppo in area di rigore ed esplodendo conclusioni non sufficientemente pericolose per sorprendere la sempre attenta Orlando. Il Padova, dal canto proprio, non sembra davvero avere armi per rovinare, sotto il profilo del risultato, una domenica dal rivedibile pragmatismo vittoriese. Ma un’altra grande regola – non scritta eppur ferale – dello sport più bello e pazzo del mondo dice che “tutto può cambiare in un istante”. Abbinata ad un altro, ancor più famoso, chorus: “gol sbagliato, gol subito”. A due minuti dal 90′, come un lampo ad annunciare un temporale inaspettato, le ospiti biancoscudate trovano l’incredibile punto del pari grazie ad una zampata spietata di Greta Ponte, dopo una conclusione spiovente tentata dalla grandissima distanza da Spagnolo e controllata non nel miglior modo possibile da una sfortunata Ciuki Reginato. L’1-1 è una crioterapia indesiderata al morale delle Tose e, nonostante gli ingressi nel finale di Francesca Da Ros e Ilaria Mella, diventa il più facile e beffardo degli accrediti allo scadere del quarto e ultimo minuto di recupero.

Il Permac, per la prima volta in stagione, manca l’appuntamento con la vittoria per due partite di fila, ma la regola del keep calm è sempre valida e quasi un dogma per questo sport. Il rinvio del match della Riozzese sul difficile campo dell’Unterland Damen mantiene le Tose in vetta di 1 punto, seppur con 180′ in più sul campo rispetto alla più dirette rivali. Alle porte c’è la lunga, lunghissima trasferta ad Oristano, in terra sarda, per cercare di ritrovare forma, morale e soprattutto i 3 punti, in un percorso ancora ricco di chilometri e di colpi di scena. Stay hungry, Stay Foolish, Stay Red&Blue.

VITTORIO VENETO: Reginato, Mantoani (86’ Da Ros), Tomasi, Martinelli, Furlan, Tommasella, Foltran, De Martin, Zanon (86’ Mella), Piai, Coghetto (61’ Stefanello). (A disp: Da Ronch, Gava, Padovan, Modolo, Trevisiol, Zanella). All: F. Toffolo

PADOVA: Orlando, Gastaldello, Amidei, Didonè, Sarain, Favero (72’ Gallinaro) Spagnolo, Ponte, Saggion, Carli (45’ Nicoletto), Michielon. (A disp: Paccagnella, Callegaro, Gastaldin, Rapesi, Bisiolo). All: G. Murru

Arbitro: Simone Di Renzo di Bolzano
AA1: Steven Zanette di Conegliano
AA2: Alberto Bariviera di Conegliano

Photo Credit: Permac Vittorio Veneto