Intervista a Miriam Balconi giocatrice del nel campionato di eccellenza CSI e partecipante ai tornei di Ladysoccer.

Miriam, partiamo dalla tua passione per il calcio femminile: racconta ai lettori come ti sei avvicinata a questo sport.
Devo essere sincera: non lo so neanche io! Mi ricordo che da piccola ho sempre preferito giocare coi piedi invece che con le mani; poi ho iniziato ufficialmente nella squadra maschile dell’oratorio sotto casa quando avevo 8 anni e da allora non ho più smesso. Semplicemente ho cambiato più squadre, passando in una femminile a 12 anni; ho giocato per qualche tempo a 11 ma sono ormai 10 anni che sono tornata al calcio a 7. Al di là del divertimento personale, sicuramente il fatto che mio papà sia un grande appassionato ha condizionato molto la mia scelta di continuare a praticare questo sport.

Quanto volte al mese giochi a calcio? … la tua posizione in campo?
Con la mia squadra ci alleniamo due volte a settimana e nel weekend disputiamo le partite di campionato. Siamo iscritte al CSI, categoria Eccellenza: le gare iniziano a fine settembre e terminano a metà maggio. Di solito quindi iniziamo la preparazione a fine agosto e dopo la fine del campionato ci dedichiamo a impegni più “leggeri” (tornei, amichevoli…). Ho sempre giocato come centrocampista centrale; dato il mio fisico magrolino cerco sempre di puntare più sulla qualità che sulla quantità! Per me la soddisfazione più grande è riuscire a mettere le mie compagne di squadra da sole davanti al portiere avversario.

Quale è il tuo credo calcistico? Mi riferisco al modello di gioco che preferisci.
Mi piace stare in campo quando tutti giocano per la squadra. Non importa se a fare gol è l’attaccante o il terzino, quello che conta di più è che tutte in campo abbiano chiaro che l’obiettivo è giocare insieme; è solo così che si ottengono i risultati migliori.

Un tuo giudizio ai tornei organizzati da LadySoccer?
LadySoccer è un brand che è riuscito a farsi conoscere e ad affermarsi in pochissimo tempo; questo grazie alla professionalità ma soprattutto all’impegno di Noemi, che è la prima a credere nel calcio femminile, nelle potenzialità che questo sport ha e nei risultati che potrebbe conseguire. I tornei sono sempre organizzati in maniera precisa e soprattutto si tengono in centri sportivi all’avanguardia; non mancano mai musica e intrattenimento per i momenti morti tra una partita e l’altra e anche premi e gadget sono sempre assicurati.

Parliamo del movimento calcio femminile in Italia.
Sono sempre più numerose le squadre maschili che si stanno avvicinando al movimento calcistico femminili, credi che il loro supporto e i loro investimenti siano importanti per far fare il definitivo passo in avanti al movimento femminile in Italia?
Penso che gli investimenti delle squadre maschili siano FONDAMENTALI, e lo dico con un po’ di amaro in bocca. Come sappiamo, il calcio femminile in Italia rientra sotto la categoria dei dilettanti e i fondi destinati alla creazione e allo sviluppo di nuove società non sono mai stati molto generosi… L’unico modo per sviluppare il movimento è quindi quello di fare affidamento su finanziamenti esterni, e il calcio maschile può sicuramente metterli a disposizione. Mi spiace solo che sia stato necessario che la UEFA obbligasse tutte le squadre di Serie A maschili a creare dei vivai per attirare l’attenzione sul calcio femminile; il nostro è uno sport che ha grandi potenzialità e che quindi sarebbe in grado di generare profitti esattamente come il calcio maschile. Basterebbe semplicemente dedicargli un po’ più di attenzione e liberarsi dai pregiudizi.

Manda un saluto a tutti i tifosi italiani di calcio femminile.
Siete grandi e continuate così! Il vostro sostegno è esattamente quello di cui il movimento ha bisogno per continuare a crescere e radicarsi sempre di più nel panorama sportivo del nostro paese.

Vi ricordiamo che Ladysoccer organizza il suo primo Torneo di 24 ore di Calcio Femminile a 7: potete trovare tutte le informazioni qui.