Non le conta con esattezza, ma sono più di 500. Nemmeno Carolina Morace stessa riesce a enumerare tutte le reti realizzate durante la sua carriera calcisitica. Più semplice, invece, contare i centri con la maglia della Nazionale azzurra: 105 gol in 150 presenze; e come se non bastasse, è stata 12 volte capocannoniere in Serie A e ha vinto 12 scudetti in 8 città.

La storia di Carolina Morace comincia a Venezia in un complesso residenziale della Marina Militare; suo papà Ignazio è un ufficiale e Carolina passa le giornate in uno dei campi da calcio sotto alla loro abitazione. L’unica bambina, poichè sua sorella Monica rinuncia al pallone dopo essersi rotta un dito in porta. Le partite di calcio finiscono solo quando mamma Norina la richiama dal balcone.

Carolina era forte e si faceva rispettare dai maschietti, che di dispetti, appunto, non gliene facevano di certo. Il fratello, Davide, era uno dei capitani che formavano le squadre scegliendo a turno con il pari e dispari e Carolina veniva sempre scelta per prima.

Il 1975 è l’anno del suo esordio in Serie C. Carolina ha undici anni ed è riuscita a superare un provino con il Ca’ Bianca, grazie a papà Ignazio che conosce la passione della figlia. E su suo suggerimento che Carolina tenta un provino con la squadra che, per caso, un giorno venne ad allenarsi proprio in quel campo da calcio dove lei ama passare i pomeriggi.

La carriera di Morace è appena cominciata. Due anni dopo approda allo Spinea, in Serie B. Poi, a quattordici anni, conquista la Serie A con il Belluno ed esordisce con la maglia azzurra della Nazionale. E il 1978, l’Italia gioca contro la Jugoslavia; l’allora ct Sergio Guenza sostituisce la leggenda Betty Vignotto per l’esordiente Carolina Morace.

L’anno dopo si trasferisce al Verona, la prima delle tante avventure una squadra di  Serie A. Lazio CF, poi A.C.F. Trani 80, con cui vince il primo scudetto a soli vent’anni. E ancora, Lazio CF, Reggiana Calcio Femminile (oggi Sassuolo Calcio Femminile), A.C.F. Milan 82, Sassari Torres Femminile, Aircargo Agliana CF, Verona Calcio Femminile e, infine, Modena Femminile. Gli ultimi due anni da giocatrice, vantano 90 gol in 60 presenze. Carolina ha vinto ovunque sia stata: 12 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana e 12 titoli da capocannoniere in 24 anni di carriera da giocatrice. Smette all’età di 34 anni.

Basterebbero le tappe e i successi della sua carriera con i club per riconoscere in Carolina Morace una delle prime pioniere del movimento calcistico femminile. Ma, come se non bastasse, nel 2014 diventa la prima donna ad essere inserita nella Hall of Fame delle calciatrici italiane. Il premio consegnato da Gianni Rivera a Morace non rappresenta solo un trofeo in bacheca. A un’atleta, una donna, una protagonista con club di serie A e con Nazionale azzurra per la prima volta viene riconosciuta come un’icona del calcio femminile e della Federcalcio. Il movimento femminile compie un passo che catalizza il corso della storia sportiva.

Le bandiere sono sempre meno diffuse nel calcio moderno, l’epoca dei grandi nomi diventati icone dei club di calcio è praticamente tramontata. Ma le bandiere sventolano eternamente. E nel cielo azzurro, il vento soffia incessantemente nel segno di Carolina Morace.

Niccolò Larocca
Nato il 6 agosto 1995. Laurea triennale in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Milano conseguita nel 2019 e master di giornalismo multimediale presso la 24 Ore Business School completato nel 2024. Da sempre appassionato di calcio e sport, con le sue dinamiche e le sue storie da raccontare. Credo nei valori che accompagnano il calcio femminile e nella sua potenziale crescita.