“Non chiamateli decretini. Non è una Riformina come molti dicono”. Parla chiaro diretto Vincenzo Spadafora nel corso della conferenza stampa. Il Ministro si è presentato ai media per mostrare i dettagli della Riforma dello Sport. Si è parlato di professionismo nel calcio femminile. “Ringrazio tutte le forze politiche – ha esordito il Ministro – è un percorso partito con una maggioranza diversa. Vorrei ringraziare Giancarlo Giorgetti, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il quale abbiamo avviato tutto. Ringrazio le delegazioni di tutti i partiti politici con i quali abbiamo lavorato alla stesura del testo”.

Attese novità interessanti da questo provvedimento. Uno dei temi che sta maggiormente a cuore è l’inserimento del professionismo nel calcio femminile. Spadafora sottolinea: “ho avuto diverse conversazioni sul tema con Sara Gama e altre atlete”. Il terzo punto della Riforma contiene il decreto legislativo in questione. “Si passerà dal dilettantismo ad un professionismo. Verranno sottoscritte tutele lavorative, tutele sanitarie, legate a malattie, infortuni e maternità. Rompiamo – prosegue Spadafora – quelle barriere di cui le atlete mi specificavano l’esistenza. Il professionismo abbatterà anche le distinzioni di genere”.

Un lavoro che richiederà un esborso economico. A tal proposito, il Ministro ringrazia il collega all’economia Roberto Gualtieri. “Abbiamo istituito un fondo per questo percorso. Sarà un sentiero obbligatorio. Introduciamo inoltre delle norme per inserire persone di qualità in un settore in cui le competenze erano assenti. Le ASD e SSD potranno partecipare ad eventi esterni alla loro attività per raccoglierne finanziamenti. Entro due anni sarà abolito anche il vincolo sportivo”.

“Abbiamo avuto centinaia di confronti con le Federazioni – continua il titolare del dicastero – i colloqui sono stati molto cordiali. Abbiamo avuto un rapporto in cui ci sentivamo quotidianamente per sistemare al meglio le norme giuridiche da introdurre”. Spadafora ha inoltre voluto ringraziare tutti i colleghi Ministri con cui si è interpellato: Azzolina (scuola), Guerini (difesa), Catalfo (lavoro), Dadone (digitalizzazione) e Gualtieri (economia). In chiusura ha voluto ringraziare anche il Premier Giuseppe Conte il quale ha sostenuto dal principio all’epilogo la Riforma sportiva.

Non tutto però è andato per il meglio. “Purtroppo non abbiamo trovato un accordo su tutti i punti. Ma questa è un provvedimento che introduce norme interessantissime. E’ stato un lavoro di squadra”. Alcune delle risorse del Decreto Ristori non sono ancora state distribuite. “Mi vergogno del fatto che in Italia ci sia troppa burocrazia – attacca Spadafora – alcune SSD e ASD rischiano di chiudere. Bisogna muoversi nell’erogazione dei fondi”, conclude.