Tutto nasce nel marzo del 2016 quando la Nike lancia la nuova maglia delle Nazionali di calcio USA maschili e femminili. Quelle delle donne presentavano una scollatura esagerata per delle ragazze il cui obiettivo è quello di giocare a calcio…

La Nazionale femminile degli Stati Uniti è una delle più forti del mondo. Basti pensare che delle 7 edizioni dei Mondiali fin qui disputate, le donne degli USA ne hanno vinte 3, una volta sono arrivate seconde e 3 volte terze. Il che significa che sono sempre arrivate almeno in semifinale, e che il terzo posto è il loro peggior risultato in una rassegna iridata. Delle fuoriclasse, in pratica.

A differenza della Nazionale maschile, quella femminile vince. Ma dagli sponsor sembrano non accorgersene, tant’è che i Mondiali femminili, negli USA, non vengono nemmeno trasmessi in chiaro. Tra donne e uomini, negli States, vi è una polemica molto accesa. Materia del contendere è anche la divisa ufficiale da gara. Per ragioni di corporatura, le maglie sono ovviamente diverse. Tutto è andato bene fino al 2016, quando – a marzo – la Nike decise di introdurre un paio di modifiche non esattamente azzeccate per una divisa da gioco: la scollatura e le maniche molto corte.

La cosa non è andata giù alla Nazionale femminile, che ha iniziato una sorta di battaglia dialettica contro lo sponsor, chiedendo di ridurre la scollatura e di allungare le maniche, giustificandosi dicendo che con quelle maglie loro ci dovevano giocare a calcio, mica andare a spasso.

La “difesa” della Nike verteva però sul fatto che le solo le maglie replica – ovvero quelle destinate alla vendita, e quindi agli store – presentavano scollatura e maniche molto corte. Le altre, quelle cioè per le atlete, erano invece sportive.