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Inizia il turno 1 degli Europei femminili Under 19: San Marino debutta in una competizione UEFA di calcio femminile

Photo Credit: Bruno Fontanarosa Agency CFI

Le qualificazioni ai Campionati Europei UEFA femminili Under 19 2025/26 iniziano il 21 ottobre col turno 1. Il turno 1 è composto da due leghe con promozioni e retrocessioni in palio per accedere al turno 2 primaverile. Nella Lega A partecipano 28 squadre, tra cui le sette nazioni promosse dalla Lega B dopo il turno 2 dell’edizione 2024/25.

Le 24 squadre della Lega B (compresa San Marino, all’esordio in competizioni femminili UEFA a qualsiasi livello) giocheranno per la promozione in Lega A. La Bosnia-Erzegovina parteciperà anche se il posto alla fase finale è assicurato in quanto nazione ospitante. Si giocherà un mini torneo dal 21 al 27 ottobre, mentre i rimanenti mini-tornei dal 25 novembre al 2 dicembre.

Il turno 2 viene sorteggiato l’11 dicembre e si giocherà in primavera, con le squadre della Lega A che si contendono i sette posti per la fase finale in Bosnia-Erzegovina. Il sorteggio della fase finale si terrà il 22 aprile mentre il torneo si svolgerà dal 27 giugno al 10 luglio.

Gironi turno 1 Lega A EURO WU19

  • Le squadre classificate al quarto posto di ciascun gruppo saranno retrocesse in Lega B per il turno 2.

Gruppo A1 (26 novembre-2 dicembre): Portogallo*, Danimarca, Islanda, Kosovo

Gruppo A2 (26 novembre-2 dicembre): Spagna, Germania*, Belgio, Isole Faroe

Gruppo A3 (22-28 ottobre): Inghilterra, Austria, Grecia, Estonia*

Gruppo A4 (26 novembre-2 dicembre): Paesi Bassi, Norvegia, Scozia*, Croazia

Gruppo A5 (26 novembre-2 dicembre): Polonia, Svezia, Repubblica d’Irlanda, Bulgaria*.

Gruppo A6 (26 novembre-2 dicembre): Italia*, Svizzera, Bielorussia, Irlanda del Nord

Gruppo A7 (26 novembre-2 dicembre): Francia, Galles*, Finlandia, Turchia

*nazione ospitante del mini torneo

  • La Polonia, in qualità di padrone di casa, è affiancata da Inghilterra, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia nella fase finale 2025 che si terrà dal 15 al 27 giugno.
  • L’Estonia farà il suo debutto in Lega A dopo essere stata promossa dalla Lega B nel turno 2 del 2024/25 insieme a Bulgaria, Croazia, Isole Faroe, Kosovo, Irlanda del Nord e Turchia.

Gironi turno 1 Lega B EURO WU19

  • Le sei vincitrici dei gironi e la migliore seconda classificata saranno promosse in Lega A per il turno 2.

Gruppo B1(26 novembre-2 dicembre): Serbia*, Montenegro, Cipro, Armenia

Gruppo B2 (25 novembre-1 dicembre): Slovacchia, Lussemburgo, Albania*, Liechtenstein

Gruppo B3(26 novembre-2 dicembre): Romania, Ucraina, Bosnia-Erzegovina* (padroni di casa della fase finale), San Marino

Gruppo B4 (21-27 ottobre): Cechia*, Ungheria, Lituania, Moldavia

Gruppo B5 (25 novembre-1 dicembre): Slovenia, Macedonia del Nord*, Georgia, Azerbaigian

Gruppo B6 (25 novembre-1 dicembre): Israele, Lettonia, Malta*, Kazakistan

*nazione ospitante mini torneo

  • San Marino farà il suo debutto in una competizione UEFA di calcio femminile.
  • Cechia, Israele, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina sono state retrocesse dalla Lega A nel turno 2 del 2024/25.

Futsal, Serie B femminile: Ittiri, Boca e Woman Napoli a suon di gol! Littoriana e Pisticci di misura

Credit Photo: Stefania Bisogno - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nel girone APero e Top Five si dividono la posta in palio (2-2) e la vetta, ma accanto a loro c’è anche l’Atletico Taurinense, che ottiene un pareggio in trasferta sul campo dell’Athena Sassari (3-3). 10 in pagella per il primo successo nella categoria da parte dell’Ittiri (goleada in casa del San Remigio), primi 3 punti stagionali anche per Aosta (5-2 all’Oristanese) e Solarity (4-2 in trasferta col Cus Cagliari).

Nel girone B, in tre concedono il bis in campionato: 8-0 per il Boca sul Cus Pisa (sugli scudi De Cao con una tripletta), 5-1 interno per il Prato impegnato in casa contro l’Atletico Chiaravalle e 3-1 per l’Infinity, che espugna il campo del Real Grisignano. Esordio col sorriso per lo Scandicci: dopo il turno di riposo della prima giornata, arriva il 3-2 corsaro con l’Hurricane.

Nel girone C, domina il segno “ics”: doppio 2-2 nelle sfide Ternana Thyrus-Levante Caprarica e Atletico Foligno-Club Sport Roma, pareggio anche tra Eventi Futsal e Nora (4-4). Ad approfittare dei rallentamenti è allora la Littoriana, unica squadra da due su due grazie al successo di misura ottenuto in casa del Futsal Veglie. Goleada e primo brindisi stagionale per la Virtus Cap San Michele: 7-0 alla Sivel Avezzano con triplette di Giliberto e De Filippis, più gol di Mazzuoccolo.

Nel girone D, la Sangiovannese si aggiudica il confronto col Michele Priolo con un pirotecnico 8-6, mentre la Nuova Futsal Pisticci piega la resistenza dell’Athletic Club Palermo con una prestazione sontuosa di Raquel Pedroso: 5-4 con punteggio locale interamente firmato dal pivot gialloblu. Anche la Woman Napoli viaggia a suon di gol: 9 quelli realizzati alla Salernitana nel derby. Di misura il Meta Catania sul Team Scaletta (3-2), netto 3-0 invece per la Lady Mondragone in casa con lo Spartak.

Laura Tinari: ‘Quarto Tempo’ è uno spazio di incontro e confronto per lo sviluppo del nostro sport’

Photo Credit: Federico Fenzi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Presidente, cosa rappresenta per lei partecipare allevento Quarto Tempo e poter parlare di calcio femminile in un momento così importante per la crescita del movimento?

“ ‘Quarto tempo’ è uno spazio di incontro e confronto, dove trattare le tematiche più importanti per lo sviluppo del nostro sport. La componente maggiore del calcio femminile, in termini di società e tesserate, risiede nel movimento dilettantistico tra campionati di Eccellenza regionali, Serie C e Serie B. Parlare di noi, delle nostre priorità, criticità e punti di forza su questo palcoscenico vuol dire ribadire il nostro ruolo nel presente e nel futuro del calcio italiano”.

Il calcio femminile nasce e cresce sul territorio: quanto è importante la collaborazione con i Comitati Regionali e con la Lega Nazionale Dilettanti, che rappresenta il primo passo per molte società? Molte squadre oggi in Serie B arrivano proprio dalla Serie C. Quanto conta valorizzare questo percorso di crescita e mantenere un dialogo costante con la base del movimento?

“Come in tutte le cose il dialogo è fondamentale, consente di affrontare insieme i problemi e trovare soluzioni congiunte. La Serie B è l’apice del movimento dilettantistico, e seppure con le dovute differenze connaturate all’essere categorie diverse, con la Lega Nazionale Dilettanti, e le sue componenti interne, condividiamo molto, con il Presidente Abete il confronto è, infatti, costante. Uno degli esempi maggiori è stato il progetto di riforma dei campionati avvenuto lo scorso anno, sul quale abbiamo lavorato insieme al fine di trovare la migliore soluzione per dare una nuova stabilità a tutte le categorie”.

 In che modo la collaborazione tra club di Serie A, Serie B e il Dipartimento Calcio Femminile della LND può contribuire a far crescere lintera filiera, dal settore giovanile alla prima squadra?

Il concetto di filiera, di cui parleremo durante l’evento, non è unico e deve essere oggi centrale nello sviluppo del movimento femminile: la filiera lega la base al vertice e rende più armonico il passaggio tra le categorie; unisce trasversalmente tutte le componenti che si occupano di femminile, le Divisioni A e B, il Dipartimento Calcio Femminile, i Comitati regionali, AIAC e AIC; e infine rende sostenibile il lavoro delle Società con progetti legati all’attività femminile, che vanno dal settore giovanile fino alla prima squadra. Il professionismo sembra interessare solo la Serie A, ma in realtà riguarda tutti noi: la responsabilità di formare le giovani generazioni non è solo dei 12 club di Serie A, ma di tutte quelle società che portano avanti progetti soprattutto di scuola calcio”.

La Serie B è diventata un campionato sempre più equilibrato e competitivo. Qual è oggi il suo ruolo allinterno del progetto di sviluppo del calcio femminile italiano?

“Talento, valori, responsabilità sociale, territorio, dinamicità ed equilibrio sono le parole che meglio raccontano una Serie B Femminile, vissuta tra campo ed etica. È una categoria ambiziosa e piena di progetti per il futuro, fatta di tante ragazze giovani, italiane e di valore, che ne fanno l’Università del talento calcistico femminile italiano. Siamo espressione di grandi piazze del calcio italiano e di società di puro settore, infatti accanto al campo c’è un mondo fatto di valori etici e responsabilità nei confronti del territorio in cui le società vivono, giocano e da cui traggono legittimità”.

Quanto è importante la visibilità mediatica, non solo per le grandi squadre ma anche per le realtà territoriali e dilettantistiche?

“La visibilità mediatica è importante tanto quanto difficile da raggiungere. L’apice della piramide del movimento – Nazionale maggiore e Serie A – hanno intrapreso un percorso con i principali broadcaster per la trasmissione delle gare; già la Serie B è meno appetibile e così abbiamo fatto una scelta diversa, dalla scorsa stagione le partite del nostro campionato sono trasmesse su Vivo Azzurro Tv, la OTT della Federazione, e quest’anno abbiamo inserito un anticipo a giornata per dare più visibilità alle gare di cartello. Nei Comitati regionali, e penso all’Abruzzo, si sono fatti accordi con le tv locali per trasmettere in chiaro e sui canali social un anticipo al sabato. Bisogna tentare per uscire dall’anonimato”.

E per concludere: c’è un momento o una partita che le è rimasta nel cuore da quando è alla guida della Divisione Femminile?

“Sicuramente ‘B to Be’, l’evento che ha chiuso la scorsa stagione sportiva, celebrando per la prima volta nella sua storia le protagoniste – società, calciatrici, tecnici – della Serie B. La Divisione lavora per far emergere la vera essenza di questa categoria, dotarla di una propria identità che valorizzi quei caratteri che la rendono solo se stessa.  Accanto all’evento c’è stato nei mesi scorsi il restyling dell’immagine della Serie B, un nuovo logo e una nuova identità anche digitale. Il senso di appartenenza si costruisce anche intorno a queste cose, a giornate dedicate, eventi in cui premiare il valore agonistico e far emergere quello simbolico, che le società possiedono”.

Quarto Tempo, intervista al mister Marco Canestro: “le protagoniste sono e rimangono le calciatrici”

Negli ultimi anni si sono raggiunti traguardi importanti, come le finali raggiunte al Torneo di Viareggio.  Quali sono, secondo lei, i segreti di questa crescita?

Noi siamo lo specchio del movimento. In questi 5 anni il nostro mondo è cresciuto per numero e qualità delle giocatrici. I primi anni avevamo ragazze che avevano cominciato a giocare a calcio tardi, oggi le nostre giocatrici vengono da un percorso completo di scuola calcio e settore giovanile, hanno una formazione migliore sia da calciatrici che, in generale, come atlete.

Molte ragazze che hanno vestito la maglia della Rappresentativa ora giocano in Serie A e B. Che sensazione prova nel vederle crescere e affermarsi?

Sono fortunato, anche tra i ragazzi che ho allenato precedentemente ne vedo tanti in Serie A e alcuni anche in Nazionale. Ad essere sincero però alle ragazze tengo molto di più. Probabilmente perché so che i sacrifici che fanno per portare avanti una carriera calcistica, anche nelle loro squadre dilettanti, sono tantissimi. Riconosco la passione che ci mettono e per questo quando riescono ad affermarsi sono molto contento per loro.

C’è un risultato o un momento in particolare che considera il simbolo del percorso di questa squadra?

Forse il primo torneo di Viareggio. Era la prima volta che ci misuravamo da pari età con le migliori realtà italiane e non sapevamo neanche noi il nostro vero valore. Arrivare in finale con il Milan, che ai tempi aveva 6 o 7 nazionali di categoria più qualche giocatrice straniera, e giocarsela fino ai rigori ci ha dato fiducia e ha acceso i riflettori di tutto il movimento su questa rappresentativa.

Quando le ragazze arrivano in Rappresentativa provengono da squadre diverse, con stili di gioco differenti. Come riesce a creare un’identità comune in poco tempo?

Una grande parte la fanno le ragazze, sono fantastiche anche in questo. Mi sorprendo sempre di come riescano a compattarsi in breve tempo. Sono sicuro che un contributo venga anche dal nostro ambiente. Nella nostra rappresentativa si cerca di vivere l’esperienza in maniera molto serena e senza particolari smanie di risultato.

Quali principi tecnici e mentali cerca di trasmettere loro?

Il tempo trascorso in rappresentativa è sempre abbastanza limitato. Io cerco di far capire che noi incontreremo tantissime difficoltà anche solo per il semplice fatto di giocare insieme per la prima volta. Chiedo quindi di essere molto flessibili, di adattarsi velocemente alle caratteristiche delle compagne e di supportarle in caso di errore.

C’è un aspetto del calcio femminile dilettantistico che ritiene ancora da migliorare?

In questo momento di espansione purtroppo c’è ancora tanta instabilità. Società che per qualche anno portano avanti progetti interessanti poi spariscono all’improvviso e a rimetterci sono, ovviamente, sempre le ragazze.

Il legame con le ragazze sembra molto forte. Quanto conta per lei il lato umano nel lavoro dell’allenatore?

Moltissimo. Quando siamo insieme è ovvio che il nostro focus principale sia la parte tecnica. Poi però dobbiamo convivere H24 per qualche giorno e questo può funzionare solo se si tiene conto del lato umano. Mi piace sapere cosa fanno, come sono le loro giornate e cosa le ha spinte a giocare a calcio. Con tante rimaniamo in contatto anche dopo la rappresentativa, alcune ci vengono a trovare nei raduni quando passiamo vicino le loro città. Rivederle è sempre un’emozione.

Quando una giocatrice lascia la Rappresentativa per un club professionistico, cosa rimane a lei come allenatore?

Se la ragazza va in un club di A o B il merito è principalmente della ragazza stessa e del club in cui si allena. Noi allenatori siamo degli “amplificatori”, cerchiamo di valorizzare le qualità delle giocatrici e il lavoro delle loro società. Io personalmente sono contento che possano vivere un’esperienza importante nel loro percorso calcistico.

E cosa, secondo lei, rimane alle ragazze dopo l’esperienza in Rappresentativa?

Qualche volta l’ho chiesto alle ragazze. Il potersi confrontare con club professionistici per loro è un’emozione però tante mi parlano di tutto quello c’è dietro soprattutto del tempo passato con nuove compagne.

Ha qualche aneddoto o storia particolare che le è rimasta nel cuore?

Come dicevo prima, chiedo alle ragazze di raccontarmi le loro giornate. Mi piace capire dove si posiziona il calcio nella loro vita e che sacrifici devono fare. Sicuramente sono rimasto colpito dalla storia di una ragazza della provincia di Bolzano che la mattina si alzava alle 5 e per andare e tornare da casa doveva prendere funivia e treno, a temperature proibitive. Quando veniva con la rappresentativa era quasi una vacanza. Aveva una passione immensa per il calcio e una grande positività.

Quale crede sia oggi il ruolo e il valore aggiunto della Rappresentativa Nazionale Femminile per il movimento calcistico italiano?

Il nostro obiettivo principale è quello di poter far vivere alle ragazze un’esperienza calcistica importante attraverso il confronto con le migliori realtà professionistiche italiane. Poi dopo il primo torneo di Viareggio, di cui parlavo prima, sono cambiate tante cose. Tante società di A e B hanno cominciato a seguirci e a chiedere informazioni sulle ragazze. In più è nata un’ottima collaborazione con Club Italia e per questo ringrazio principalmente Enrico Sbardella e Jacopo Leandri. Diverse ragazze passate per la nostra rappresentativa sono poi finite nelle nazionali giovanili e questo ci fa molto piacere.

Quanto è importante la collaborazione con i club per far crescere il livello del calcio femminile dilettantistico?

Sono stato allenatore di club è so quanto è “noioso” per un allenatore non aver a disposizione una propria giocatrice anche solo per qualche giorno. Noi cerchiamo la massima collaborazione con i club e per questo mi avvalgo dell’aiuto del Segretario del Dipartimento Femminile Patrizia Cottini. Il messaggio che deve passare è che tutto quello che facciamo, noi e le società, è esclusivamente per il bene delle ragazze.

Come è cambiato il suo modo di allenare in questi anni di esperienza con la Rappresentativa?

Si molto, ricordo il primissimo raduno a Benevento di un po’ di anni fa. Penso di aver detto alle ragazze tantissime cose, sicuramente troppe. Loro furono bravissime ma mi resi conto che la mia comunicazione fu poco efficace. Oggi seleziono pochi concetti e cerco di portarli avanti con costanza nei vari raduni. Del resto le protagoniste sono e rimangono le calciatrici.

Qual è il più grande insegnamento che porta con sé da questo percorso?

Questa esperienza è arrivata in un momento particolare del mio percorso calcistico. Un momento di conflitto con questo sport e con me stesso. Le ragazze però mi hanno dato tanto. Ho scoperto la loro passione genuina e la loro semplicità. Mi hanno aiutato a resettare tutto e godermi l’esperienza. Loro non lo sanno ma sono state fondamentali e le ringrazierò sempre.

Il Bologna si fa recuperare sul finale dalla Res Donna Roma: risultato in parità

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Non riesce a tornare alla vittoria, il Bologna Women, prima della sosta nazionali: la Res Donna Roma, nei minuti di recupero, impatta 2-2 facendo scivolare le rossoblù a -5 dalla vetta, al 4° posto insieme a Lumezzane e proprio le capitoline, con 11 punti.

Rispetto alle scorse uscite in campionato, mister Pachera opta per inserire Lauria tra i pali e portare Tardini in panchina. Comunque, le nostre ragazze iniziano con il piglio giusto, giustificato dall’1-0 firmato Tironi al minuto 8 con un sinistro imprendibile per Merolla. Da una 2006 all’altra: Martišková si rende pericolosa in due occasioni, senza trovare la porta, ma non perdona alla terza, cogliendo l’attimo su un pallone vagante in area. Risultato che avrebbe potuto essere ancora più rotondo con il colpo di testa di Rognoni, uscito a lato di poco. In difesa, le rossoblù danno segno di solidità, con Lauria inoperosa.

Nella ripresa, il gioco si sviluppa maggiormente in mezzo al campo con pochi pericoli da una parte e dall’altra. Unici protagonisti i cambi da parte dei due tecnici: Pachera sceglie di cambiare due terzi della fase offensiva, mentre Di Martino va a toccare anche le pedine a centrocampo. Al 91’, il traversone di Varriale indovina la parte subito inferiore alla traversa, dove Lauria non può arrivare; tre minuti dopo, la gestione rossoblù permette a Palombi di cercare, e trovare, il gol da centrocampo per il definitivo pareggio.

Nota:
Prima
convocazione per Valentina Riccio, classe 2008, al Bologna Women dall’Under 10;
Terzo gol in campionato di Michaela Martišková, quarto in stagione;
Terza rete di Carolina Tironi in rossoblù.

Il prossimo appuntamento è fissato domenica 2 novembre, ore 15, in trasferta contro il Vicenza.

BOLOGNA WOMEN-RES DONNA ROMA 2-2

BOLOGNA: 73 Lauria, 3 Lahteenmaki, 5 Passeri, 7 Martiskova (63’ 33 Jansen), 8 Fusar Poli, 9 Tironi (88’ 11 Lo Vecchio), 12 Fracaros, 14 Giai (90’ 23 Tardini), 22 Rognoni, 26 Raggi, 43 Marengoni.
A disposizione: 55 Frigotto, 15 Re, 17 Riccio, 21 Spinelli, 25 Giovagnoli, 28 Tucceri Cimini.
Allenatore: Pachera

RES DONNA ROMA: 52 Merolla, 5 Varriale, 6 Giatras, 7 Zazzera, 9 Palombi, 16 Simeone (67’ 17 Clemente), 21 Boldrini A. (46’ 47 Ikeguchi), 24 Martinovic (80’ 14 Iannazzo), 43 Boldrini S. (80’ 29 Pezzi), 77 Ferreira, 99 Petrova (46’ 23 Kazandjan).
A disposizione:
1 Maurilli, 4 Liberati, 20 De Marco, 30 Rosolen.
Allenatore:
Di Martino

Arbitro: Manzini di Verona
Marcatrici: 8’ Tironi (B), 31’ Martiskova (B), 91’ Varriale (R), 94’ Palombi (R)
Ammonite:
Pachera (B), Varriale (R), Jansen (B)
Espulsa: Fracaros (B) per condotta violenta

Gianpiero Piovani, Inter Women: “Un pareggio che ci fa crescere, il bicchiere è mezzo pieno”

credit photo: Paolo Comba - photo agency Calcio Femminile Italiano

Finisce senza reti la sfida contro il Parma. Nella terza giornata della Serie A Femminile 2025/26 la squadra di Piovani ha non è andata oltre lo 0-0, in un match dominato dove è mancata la zampata vincente. Il commento di coach Piovani al termine della sfida:

“È stata una partita un po’ strana. L’abbiamo interpretata bene all’inizio, poi il Parma – che sapevamo essere una squadra molto organizzata – ci ha messo in difficoltà. Le ragazze, però, non hanno nulla da rimproverarsi: hanno provato a fare la partita fino alla fine. Siamo state forse meno brillanti e meno cattive del solito negli ultimi metri, sbagliando spesso nella scelta finale, ma per il resto abbiamo fatto bene. Io preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se sono molto autocritico e lo dico sempre alle ragazze. Questo pareggio ci può aiutare a crescere. Sapevamo che il Parma era una squadra difficile da affrontare e dobbiamo continuare a lavorare. Ora arriva la sosta per le Nazionali, che per noi capita al momento giusto: veniamo da un tour de force importante.
È mancato quel qualcosa in più: magari una circolazione di palla più veloce, l’ultimo passaggio, la cattiveria giusta per attaccare la porta. Ma durante una stagione ci sono anche partite così, e lo sapevamo, il Parma è una squadra forte e ben organizzata. Dopo la sosta vi aspetta un big match contro la Roma, in casa loro. Come ci si arriva a questa sfida? Lo potrò dire solo quando rientreranno le ragazze dalle Nazionali, perché ogni volta che tornano ci sono sempre delle incognite. Speriamo che stiano tutte bene. Stasera, purtroppo, si è fatta male anche Bartoli; abbiamo già fuori Serturini, Magull e Van Dijk: giocatrici importanti, non è semplice, ma cercheremo di recuperare almeno un paio di loro, anche se sarà dura. Dobbiamo continuare a lavorare e affrontare la Roma con la mentalità giusta.”

 

Brescia Femminile, le Leonesse lottano ma il Como passa di misura: 0-1 tra le mura amiche

Photo Credit: Simone Potenza - Acf Brescia Calcio Femminile

Il Brescia incassa la prima sconfitta stagionale nel big match della sesta giornata contro il Como. Le Leonesse hanno dato vita a una partita intensa e combattuta, ma si sono dovute arrendere 0-1 al termine di un confronto in cui le differenze tra le due squadre sono state davvero minime. Con questo risultato, il Brescia perde il contatto con il Como in vetta alla classifica, lasciando le avversarie momentaneamente sole al comando.

La cronaca
La partita si accende sin dai primi minuti e al 9’ è il Como a mettere subito pressione: Conc calcia in porta e Tasselli è chiamata al primo intervento, deviando in angolo. Con un tiro diretto a seguito di un calcio d’angolo Moraca colpisce la traversa, sfiorando il vantaggio per la squadra ospite. Il Brescia prova a rispondere con ordine, ma il Como continua a rendersi pericoloso con le incursioni di Del Estal e Eriksen, entrambe neutralizzate dall’attenta Tasselli. Al 31’ Moraca spreca un’occasione ghiotta, mentre al 35’ Magri tenta una conclusione che però non trova lo specchio della porta. La rete che sblocca il risultato arriva proprio allo scadere del primo tempo: Moraca scaglia un tiro dalla distanza, Tasselli respinge, ma Colombo è pronta sul tap-in vincente per l’1-0 ospite.
La ripresa vede il Brescia cambiare passo: subito al 1’ un salvataggio provvidenziale di Micciarelli sulla linea evita il raddoppio del Como. Le Leonesse guadagnano campo e si fanno vedere con insistenza dalle parti della porta avversaria, trascinate da Magri, che va vicinissima al gol in due occasioni consecutive (33’ e 35’). Nel finale, anche Boquete tenta la conclusione da fuori area, poi le biancazzurre ci provano ancora ma la difesa del Como resiste fino al triplice fischio, mantenendo il vantaggio e portando a casa i tre punti.

BRESCIA: Tasselli, Donda (21’ st Toma), Micciarelli, Meneghini, Capitanelli, Shikai, De Biase, Magri, Poli (29’ st Willis), Cacciamali (39’ st Viviani), Mariani (21’ st Pedrini). A disp. Scotti, Celestini, Nicolini, Cavicchia, Requirez. All. Zenoni.
COMO 1907: Fierro, Pittaccio, Trevisan, Veritti, Rizza, Čonč (25’ st Saggion), Eriksen, Colombo, Boquete, Moraca (39’ st Logarzo), Del Estal (28’ pt Picchi).  A disp. Mustafic, Falloni, Nichele, Sardu, Gelmetti, Zorzetto. All. Mazzantini.
Arbitro: Zaccheria di Legnago.
Reti: 45’ pt Colombo.
Ammonite: Meneghini, Trevisan, Veritti.

Giovanni Valenti, Parma Calcio, dopo il pari contro l’Inter: “Un punto importante che premia la nostra crescita”

Giovanni Valenti, il tecnico del Parma calcio al termine del match che lo ha visto strappare un prezioso punto sul campo dell’ Inter all’Arena Civica, attraverso i canali ufficilai del Club ha così commentato: “Sono contento, siamo in crescita e questo punto lo conferma. Abbiamo concesso soltanto un’occasione all’Inter, una squadra fortissima, ben organizzata e con tante individualità di livello assoluto. Venire qui e giocare una partita di questa intensità contro un avversario così importante rappresenta per noi un segnale molto positivo. Nelle ultime due gare la mia squadra ha fatto un evidente salto di qualità nell’attitudine e nella sana aggressività, aspetti fondamentali per affrontare un campionato difficile e competitivo come la Serie A”.

Una gara gestita bene, sia dal primo tempo che nella ripresa, cercando di non dare troppi spazi alle avversarie e mettendo in campo tutto il lavoro svolto in settimana: “Le ragazze hanno messo in campo un grande livello di agonismo, rimanendo concentrate e unite per tutti i novanta minuti. Sono molto contento di tutte, anche di chi oggi non è scesa in campo: l’atteggiamento del gruppo è quello giusto e ogni singola giocatrice sta dando il proprio contributo quotidiano. La sconfitta di Roma ci ha fatto aprire gli occhi e ci ha permesso di prendere consapevolezza di ciò che serve davvero per stare in questa categoria. Le ragazze hanno capito l’intensità e l’agonismo richiesti e oggi hanno dimostrato di poter competere anche contro le migliori”.

Alla domanda, cosa ne pensa di alcune sue ragazze chiamate dal tecnico Andrea Soncin a vestire la maglia zzura per i prossimi impegni contro il Giappone ed il Brasile (allo stadio Tardini di Parma), il mister risponde: “Le convocate in Nazionale? Sono molto felice per loro, rappresentano un motivo d’orgoglio per tutto il gruppo e faremo il tifo”.

Adesso vi è la pausa, e poi si riprenderà con la gara in casa contro il Napoli (il 1 novembre), e Valenti vuole fare bene difronte al suo pubblico“I tifosi? Non vediamo l’ora di rivederli al Noce: il loro sostegno sarà fondamentale per continuare a crescere e affrontare al meglio le prossime sfide”.

Trasferta amara per le citte amaranto: l’Hellas Verona cala il tris

Photo Credit: Andrea Vegliò, FC Cesena - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Ultima partita prima della pausa nazionali. L’ACF Arezzo è in trasferta, ospite dell’Hellas Verona. Le citte amaranto puntano a portare avanti la striscia positiva iniziata la scorsa settimana contro il Frosinone, conquistando 3 punti importanti che permetterebbero loro di scavalcare in classifica proprio le padrone di casa.

1’ Prima occasione per le padrone di casa: su una punizione conquistata dal Verona, la palla diventa buona per Lepera, che colpisce di testa. Di Nallo blocca in due tempi.

8’ Prima occasione anche per l’Arezzo. Lorieri si libera sulla fascia e appoggia per Martino, che non trovando spazio si gira e serve Bossi. Il cross della numero 23 viene deviato da un difensore gialloblù e allungato verso Tamburini che però conclude fuori.

13’ Gol Hellas Verona. Licco riceve nella zona destra dell’area ma non calcia, preferendo servire Peretti con un passaggio rasoterra. La numero 10 trova il varco giusto e batte Di Nallo per l’1-0.

14’ Verona ancora pericoloso. Begal trova spazio sulla fascia e mette in mezzo per Colombo che non riesce però ad arrivare sulla sfera per la conclusione.

19’ Reazione amaranto. Vlassopoulou crossa dalla destra per Tamburini che tenta il colpo di testa: la palla termina sul fondo.

29’ Le amaranto spingono ancora. Corazzi serve Lorieri che va al cross; in area però non ci sono maglie amaranto e la difesa gialloblù devia in calcio d’angolo.

43’ Gol Hellas. Raddoppio dell’ex Licco che entra in area e supera Bossi. Da posizione defilata lascia partire il tiro che si insacca alle spalle di Di Nallo: 2-0 per le padrone di casa.

 SECONDO TEMPO

46’ L’Arezzo parte subito alla ricerca del gol. Su punizione, Lorieri mette un cross preciso in area: Razzolini arriva di testa e indirizza verso la porta, ma Valzolgher blocca con sicurezza tra i guantoni.

49’ Ancora amaranto in avanti. Termentini trova spazio per accentrarsi, poi serve Vlassopoulou al limite. La numero 6 tenta la conclusione dalla distanza, il tiro termina alto sopra la traversa.

65’ Gol Hellas. Una palla filtrante trova Begal libera. La numero 17 si invola verso la porta e, nell’uno contro uno con Di Nallo, riesce a superarla con freddezza, appoggiando in rete il gol del 3-0.

69’ Reazione Arezzo. Lorieri prova il tiro: la palla sfiora il palo e termina sul fondo.

84’ Su un retropassaggio, Valzolgher interviene con le mani, concedendo all’Arezzo una punizione indiretta in area. Alla battuta va Corazzi che appoggia per Tuteri: il tiro della numero 4 non è pulito e l’occasione sfuma.

88’ Ancora pericolose le amaranto. Da calcio d’angolo, Razzolini colpisce di testa, ma Valzolgher, con un intervento in tuffo, mantiene la porta inviolata.

Il match termina con una sconfitta.

Hellas Verona: Valzolgher, Colobo, Peretti (Montesi 61’), Crespi (Zanoni 87’), Marchetti, Begal (Casellato 74’), Licco, Lepera, Silvioni (Mancuso 74’), Maffei (Salvi 61’), Corsi

A disposizione: Casarasa, Mancuso, Montesi, Casellato, Capucci, Croin, Zanoni, Salvi, Hoydal. All. Simone Bragantini

ACF Arezzo: Di Nallo, Viesti (Nasoni E. 78’), Tuteri, Vlassopoulou (Di Benedetto 86’), Corazzi, Tamburini, Bossi (Ghio 45’), Lorieri (Barsali 74’), Martino (Termentini 45’), Fortunati, Razzolini

A disposizione: Verano, Ghio, Di Benedetto, Barsali, Beduschi, Termentini, Nasoni E., Cavallini, Blasoni All. Andrea Benedetti

Marcatrici: Peretti (13’), Licco (43’), Begal (65’)

Ammonite: Maffei (28’), Crespi (79’)

Angoli: 2-5

Recupero: 1’-4’

Legea parla la lingua dell’innovazione e della sostenibilità

Tra le aziende italiane che rappresentano un vanto nel mondo e che rappresentano in maniera limpida quello che significa, ad oggi, Made in Italy, Legea merita senza dubbio un posto d’onore. Il primo stabilimento prende vita nel 1965 a Pompei (provincia di Napoli), grazie all’intuito del fondatore Antonio Acanfora (folle e innovatore) e si sviluppa sotto la direzione dei tre figli della coppia, Luigi, Emilia e Giovanni (il nome del brand è formato dalle iniziali dei membri della famiglia Acanfora).

Calcio Femminile Italiano ha raggiunto Legea per un’intervista in esclusiva che racconti la loro visione dello sport e i loro valori, con uno sguardo al futuro senza però perdere di vista la tradizione che rappresenta l’autenticità.

La filosofia dell’azienda affonda le sue radici in un connubio di innovazione, qualità e un forte legame con il mondo dello sport, inteso non come business ma come puro interesse verso chiunque pratichi una disciplina. Chi veste Legea deve sentirsi incluso in una comunità che fa di disciplina e rispetto (per la famiglia, per il gruppo dei pari ma anche per l’ambiente).
La filosofia di Legea è radicata nell’innovazione, nella qualità e nel legame con il mondo dello sport. Ogni prodotto che creiamo nasce dalla passione per lo sport e da un impegno verso le persone e le comunità che lo praticano. I nostri valori fondamentali sono l’attenzione al cliente, la sostenibilità e la costante ricerca dell’eccellenza. Vogliamo che chi indossa Legea si senta non solo supportato nei suoi allenamenti o nelle sue competizioni, ma anche parte di una comunità che crede nella disciplina, nella famiglia e nel rispetto dell’ambiente”.

Gli obiettivi dell’azienda sono tanti e ambiziosi, ma consapevoli del grande valore del prodotto offerto. Si intende, infatti, rivolgersi verso i paesi con un mercato emergente: una partita tutta da giocare e da vincere, così come l’utilizzo di pratiche il più possibile ecologiche. Ci si trova, infatti, in un momento storico in cui la sostenibilità è l’unica via per mantenere un equilibrio con il Pianeta che ci ospita. A questo, come già accennato in precedenza, si unisce l’attenzione particolare al cliente (in questo caso alle società che devono trovare in Legea una confort zone).
“I nostri obiettivi principali sono l’espansione internazionale, con un focus particolare sui mercati emergenti come l’America Latina, l’Asia e l’Africa. Inoltre, stiamo ponendo un forte accento sulla sostenibilità, cercando di integrare pratiche ecologiche in ogni aspetto della nostra produzione. A livello aziendale, puntiamo a consolidare il nostro posizionamento come uno dei principali marchi italiani nell’abbigliamento sportivo, offrendo un servizio personalizzato per ogni cliente e squadra”.

Parlando di progresso è inevitabile trattare anche l’argomento della parità di genere. La tematica tocca tutte ogni aspetto della vita odierna dal lavoro allo svago e allo sport. Se riflettiamo su quanto ottenuto dalle sportive quest’anno, a quanto siano d’ispirazione con il loro impegno e applicazione nelle proprie attività non possiamo che sperare che questo non sia un punto d’arrivo ma una nuova partenza, verso obiettivi ancora più alti. Legea supporta lo sport al femminile e lo dimostra ogni volta che ne ha la possibilità con collaborazioni e partnership.
“Sì, crediamo che i progressi verso la parità di genere stiano facendo la loro strada anche nel mondo dello sport. Vedere un numero crescente di donne che competono ai massimi livelli è sicuramente una grande fonte di ispirazione. Lo sport femminile sta acquisendo visibilità e riconoscimento, e noi di Legea siamo orgogliosi di supportare atlete e squadre femminili, contribuendo con i nostri prodotti a garantirne il miglior rendimento possibile. Crediamo che il nostro impegno verso la parità di genere debba essere evidente anche nelle nostre scelte e collaborazioni, portando sempre maggiore attenzione e valore al calcio e agli altri sport praticati dalle donne”.

Tramite la sponsorizzazione i valori del brand prendono vita, con figure da cui trarre ispirazione ed esempio. Legea non deve essere solo un logo da porre su una tuta o un completo sportivo, ma simbolo di un modo di pensare che si rispecchia nei valori dello sport: vita sana, dinamica e responsabile.
Vogliamo che il nostro brand non sia solo un marchio che veste gli atleti, ma che diventi simbolo di una filosofia di vita sana, dinamica e responsabile”.

In conclusione, citando Simone de Beauvoir, filosofa, scrittrice, saggista e figura di spicco del femminismo “Non si nasce donne, lo si diventa”. Questo, in termini odierni, significa che una donna che, nel proprio campo, si mette in gioco, gareggia e lotta dimostra giorno dopo giorno il suo valore. Legea si schiera al fianco delle atlete che rappresentano lo sport nella sua essenza con l’intento di celebrare ogni passo compiuto e traguardo raggiunto.

La figura femminile nello sport è un esempio straordinario di forza interiore, resilienza e determinazione. Le atlete di oggi, con il loro impegno e passione, stanno aprendo nuovi orizzonti e sfidando schemi consolidati, dimostrando che lo sport è un terreno in cui ciascuno può esprimere al meglio il proprio potenziale, senza barriere. Per Legea, il legame con lo sport femminile va oltre la performance, è una valorizzazione dei principi di inclusività ed eccellenza. Come disse Simone de Beauvoir: “Non si nasce donne, lo si diventa.” Ogni donna che scende in campo, che gareggia e lotta, dimostra quotidianamente il proprio valore, non solo come atleta, ma come simbolo di una società che avanza. Per noi, l’impegno è quello di stare al fianco di tutte le donne nello sport, supportandole nella realizzazione del loro potenziale e celebrando ogni passo verso un futuro più equo e ispirante. Lo sport, nella sua essenza più pura, è un linguaggio che trascende ogni barriera, e crediamo fermamente che le donne, con la loro energia e spirito indomito, siano una forza trasformativa per l’intero mondo sportivo”.

CALCIO FEMMINILE ITALIANO RINGRAZIA LEGEA PER LA DISPONIBILITA’ CONCESSACI IN QUEST’INTERVISTA

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