Molfetta: Francesca Pia Sforza confermata tra i pali, a centrocampo arriva Vittoria Rotondo
ACF Arezzo, Mike Eracleous: “Con solo quattro allenamenti hanno fatto un buonissimo lavoro”
Alla conclusione dell’amichevole pre season in trasferta contro il Sassuolo, il Mister Mike Eracleous ha rilasciato le sue prime dichiarazioni post-partita come allenatore delle amaranto.
Si è detto soddisfatto della prestazione della sua squadra che, nel poco tempo a disposizione, ha messo in pratica sul rettangolo verde ciò che in allenamento è stato preparato.
L’aspetto del pressing, importante anche nelle amichevoli si è avvicinato a quanto richiesto dal mister che, ad ogni allenamento, aggiunge qualche dettaglio e rifinitura.
“Abbiamo avuto una piccola conversazione con Giampiero. [Piovani, allenatore del Sassuolo]. Era anche la loro prima partita del pre season.
Nei primi minuti siamo stati molto calmi anche con il possesso palla e mi è piaciuto molto. Abbiamo avuto (davanti agli occhi) tantissime giocatrici che vengono da altri stili, altri moduli, altre formazioni.
Con solo quattro allenamenti hanno fatto un buonissimo lavoro, posso dire, contro un avversario che è veramente molto forte.
Il pressing era vicino a quello che voglio e ogni giorno aggiungiamo un po’ più di dettagli negli allenamenti. Però come prima partita, così presto nella pre season, era il top quindi si sono molto contento.”
Spezia: ritorna Florencia Barraza, novità Noemi Monetini e Aleksandra Sudyk
Mercato in casa Spezia.
Florencia Barraza, Argentina, difensore centrale, secondo anno in maglia bianca. Anche la sua esperienza servirà per aiutare le più giovani del reparto a crescere. Bentornata.
Noemi Monetini, esterno di sinistra, arriva dal Genoa in Serie B. Grande esperienza di Serie C, e terzino goleador. Due campionati fa al Riccione 14 gol. A lungo inseguita, ora allo Spezia da protagonista per dare quella qualità per un campionato importante.
Tavagnacco: dal Portogruaro arriva Albuena Gashi. Mister Campi: “Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia”
Dopo il ripescaggio in Serie B, si lavora per allestire la rosa con l’obiettivo salvezza. Albuena Gashi primo acquisto, arriva dal Portogruaro.
Si riparte. Dopo il ripescaggio in Serie B, il Tavagnacco torna al lavoro sui campi del Bearzi agli ordini di mister Campi per preparare la stagione 2023-2024. A fine mese uscirà il calendario del campionato che partirà domenica 10 settembre. Le difficoltà non mancano, i tempi stringono e la rosa è ancora un cantiere aperto in fase di completamento. Il primo acquisto in casa gialloblù è Albuena Gashi, trequartista e fantasista proveniente dal Portogruaro. Lavori in corso per la società gialloblù che sta valutando alcuni innesti interessanti, specialmente nel reparto avanzato. Finchè non c’era la certezza sulla categoria che il Tavagnacco avrebbe disputato l’anno prossimo, non si è potuto operare con convinzione in chiave mercato.
“Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia dato che il ripescaggio è arrivato da poco – ammette il tecnico Alessandro Campi -, però ci stiamo muovendo con oculatezza, cerchiamo profili utili a creare una squadra che abbia una sua logica e una sua fisionomia”. Non si prende tanto per prendere, anche perché non ci sono le risorse per farlo. Bisogna considerare il fatto che potrebbero crearsi delle opportunità sul finire della campagna acquisti e trasferimenti. In questo momento le calciatrici di grande qualità cercano di accasarsi nei club di Serie A, ma qualora non dovessero trovare posto, potrebbero guardare con più convinzione alla soluzione friulana.
Hervé Renard si esprime post sconfitta: “Ci renderà ancora più forti. La fiducia rimane”
La nazionale francese non è riuscita ad andare oltre i quarti di finale: bloccata ai rigori da un’Australia decisamente superiore, ha dovuto subire il 7-6 decisivo di Vine in una partita che sembrava essere infinita. Quella che si è vista in campo è stata una Francia in difficoltà, che non ha dimostrato di essere la stessa di sempre (certamente comprensibile, considerando il peso delle opposte, padrone di casa in questo frangente), compiendo forse troppi errori tecnici al quale si è aggiunto quello di Becho dal dischetto.
Nonostante la sconfitta, però, il coach delle Bleues Hervè Renard non se la sente di dare colpe, consapevole della capacità delle atlete che segue; durante una conferenza post-gara, ha, infatti, ammesso: “Rimane la fiducia. Voglio congratularmi con le mie ragazze per la partita che hanno fatto contro una squadra complicata; abbiamo sbagliato, ma non sento di dovergli rimproverare qualcosa. Ognuno di loro ha lavorato sodo per arrivare fin qui e non abbiamo rimpianti. Ringrazio tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo percorso. Quella di Solène Durand è stata una scelta studiata, ha fatto la differenza in questa partita ed un ottimo lavoro ai rigori; nonostante la sconfitta, non ci piangiamo addosso, c’è solo da stare in silenzio. È stata un’esperienza fantastica che avrei voluto si concludesse con una vittoria, ma fa parte del calcio. Abbiamo perso per pochissimo. Sono orgoglioso del gruppo, dello staff e felice per la presenza costante del presidente della federazione. La responsabilità è anche mia, perciò spero ci rifaremo nelle altre competizioni, magari riuscendo a recuperare qualche giocatrice che è mancata in questa fase. Sicuramente questo ci renderà ancora più forti“.
Gustavsson, Australia: “Ti fa sentire vivo… È questo il senso della vita”
La giocatrice della partita Mackenzie Arnold e l’allenatore delle Matildas Tony Gustavsson sono stati a disposizione dei media dopo la splendida vittoria dell’Australia ai calci di rigore sulla Francia. La vittoria significa che le Matildas giocheranno una semifinale della FIFA Women’s World Cup per la prima volta nella loro storia.
Nel momento clou dei calci di rigore, Arnold, era in piedi per prima.
“Sono senza parole, a dire il vero”, ha sorriso quando le è stato chiesto come si sentisse.
Arnold ha compiuto tre parate nella successione di calci, ma ha perso l’opportunità di vincere la partita con il suo calcio piazzato, colpendo la traversa al quinto rigore. È stata una montagna russa di emozioni.
“Ovviamente ero incredibilmente delusa”, ha spiegato. “Ma il modo in cui si sono strette intorno a me e mi hanno tenuta in gioco… Onestamente, lo facciamo l’una per l’altra là fuori, e loro mi coprono le spalle”.
Uno dei momenti più drammatici è stato il rigore di Kenza Dali. Arnold l’ha parato inizialmente, ma il rigore è stato ripetuto dopo che è stato giudicato che il portiere abbia fatto un passo fuori dalla sua linea prima che la palla fosse calciata.
La giocatrice ha poi parato il seguente, sapendo che un ulteriore errore avrebbe comportato un cartellino giallo e la sospensione per la semifinale.
Ha insistito sul fatto che la squadra non stava ancora sognando in grande, ma che stava affrontando una partita, o un tempo, alla volta. Tuttavia, come gruppo, si prenderanno del tempo per elaborare il risultato di giocare per la prima volta una semifinale della Coppa del Mondo FIFA femminile e di entrare così nella storia.
L’allenatore Tony Gustavsson è apparso trionfante. Ha parlato in modo eloquente del carattere della squadra che aveva appena visto mentre aveva bisogno di 10 rigori per superare la Francia numero 5 al mondo.
“Prima della partita ho detto alla squadra che non conta la medaglia al collo, ma il cuore che batte dietro”, ha detto.
“La quantità di cuore, anima e passione che questa squadra ha mostrato stasera… Ci sono diversi modi di definire il successo. Ma per me il successo è quando dai tutto te stesso, indipendentemente dal risultato. Si gioca con il cuore e si dà il massimo… Questo rappresenta molto di più di 90 minuti di calcio”.
Gustavsson non è rimasto immune alle emozioni provate dal pubblico e dalla nazione.
Le sue parole alle giocatrici prima della serie dei rigori sono state di essere calme e di ricordare l’allenamento.
“Ho detto alle giocatrici, guardandole negli occhi, di fidarsi di me quando dico che sono preparate per questo momento”, ha raccontato. “Siete pronte. Mostriamo al mondo che anche noi siamo pronti”.
È stata una notte storica per molti motivi. Non solo è stata la prima vittoria nei quarti di finale della Coppa del Mondo FIFA femminile nella storia dell’Australia, ma è stata anche il risultato dei più lunghi calci di rigore nella storia della Coppa del Mondo – maschile o femminile. Per separare le squadre sono stati necessari dieci calci di rigore in totale.
Ora ci sono solo quattro giorni per riprendersi dalle emozioni prima di affrontare l’Inghilterra mercoledì sera [ore 12:00 italiane].
“Portiamo i tifosi, portiamo la nazione e abbracciamo e godiamo di questo momento, perché questo fa parte del recupero mentale”, ha detto.
“Permettiamo a noi stessi di provare i festeggiamenti e le emozioni di stasera. Il sonno e il recupero sono fondamentali. La partita di oggi è stata molto intensa dal punto di vista fisico per molti giocatrici, quindi il recupero è fondamentale.
Queste giocatrici sono in missione. So che festeggeranno questa partita, ma da domani saranno di nuovo concentrate. Sono estremamente professionali e sono in missione”.
Mary Fowler è stata coinvolta in tutto e per tutto. Non solo ha sfiorato più volte il gol, ma la ventenne ha anche parato il rigore con un minimo di sforzo. Gustavsson si è affrettato a elogiarla, affermando che gioca con una maturità superiore ai suoi anni.
Al tecnico svedese è stato chiesto se ora crede che la squadra possa fare qualcosa.
“Sarò sincero, la mia convinzione che questa squadra possa fare qualsiasi cosa c’era anche prima di stasera”, ha spiegato.
“Credo davvero che questa squadra possa creare la storia in tanti modi. Non solo vincendo partite di calcio, ma anche ispirando le nuove generazioni, unendo la nazione e lasciando un’eredità che va ben oltre i 90 minuti di calcio. Credo che sia anche per questo che credo così tanto in loro, perché il perché è molto più grande del solo calcio. Quando questo ti guida… è uno strumento potente che è molto difficile da fermare”.
Ha elogiato il contributo delle sue giocatrici dalla panchina, in particolare Sam Kerr e Cortnee Vine. La sua attaccante superstar è stata energica ma comprensibilmente stanca con il passare della partita.
Tuttavia, ha fatto la differenza quando ha messo piede in campo per la prima volta.
Vine, invece, è stata la vincitrice finale. La venticinquenne si è fatta avanti nella sua prima Coppa del Mondo FIFA femminile e ha realizzato il rigore vincente.
Gustavsson ha elogiato la sua mentalità e la sua capacità di fare la differenza dalla panchina.
Ha concluso parlando di come potrebbe riassumere il significato di questo momento sia per la sua squadra che per il pubblico del calcio australiano.
“Mi piace. In questo torneo abbiamo dimostrato di essere forti sotto pressione più e più volte”, ha detto.
“Ti fa sentire vivo… è questo il senso della vita, creare ricordi con le persone che ami di più. Poterlo fare stasera con questa squadra è stato fantastico e non vedo l’ora di vivere altri momenti come questo con questo gruppo di persone. Mi viene da piangere perché so quanto significhi per tanti”.
Rimantė Jonušaitė, Milan: “Dopo 608 giorni di duro lavoro e lacrime, torno in campo”
Nelle ore scorse in casa Milan a parlare è stata Rimantė Jonušaitė. L’attaccante lituana, arrivata in Italia nel novembre del 2021 dopo l’esperienza con il FK Gintra, ha vissuto un’esperienza in rossonero tormentata causa infortuni. Prima lo stop forzato per un’intervento al ginocchio destro, ad inizio 2022, poi uno a quello sinistro, a novembre dello scorso anno che hanno bloccato quindi il rientro.
La stessa punta tramite social ha dichiarato dopo l’amichevole con il Meran Women:
“Dopo 608 giorni di duro lavoro e lacrime, torno in campo. Ho sempre creduto e saputo che questo giorno sarebbe arrivato, non ho mai perso la fede e questa sensazione mi ha sempre fatto dare il 100% ogni giorno in allenamento. Sono grato alla mia famiglia, al mio club e alle mie compagne di squadra. Senza di loro non sarei qui. Ho appena iniziato”.
Australia, numeri da record: 7,2 milioni di persone si sono sintonizzate per guardare la partita con la Francia
L’attaccante australiana Cortnee Vine non riusciva a credere a quello che era successo, parlando ai media dopo aver segnato il rigore vincente, lo sguardo sul suo volto diceva tutto: eccitazione, sollievo e ogni emozione possibile.
“Sembra che sia una nazione calcistica”, ha esclamato. “Penso che l’intero pubblico australiano abbia davvero iniziato a diventare una nazione calcistica. Penso che da stasera si possa dire che lo siamo, ed è incredibile”. Qualcosa di speciale sta accadendo in Australia. Questo è un paese in cui il ciclo dei media sportivi è dominato dalle regole australiane del football e del rugby, e dove il gioco della palla rotonda è spesso relegato a un ripiegamento. Ma ora, in un’onda che sta crescendo più velocemente di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare, il calcio è l’unico argomento sulla bocca di tutti.
Ci sono numeri tangibili che possono descrivere il quarto di finale contro la Francia. Quasi 50.000 erano sugli spalti del Brisbane Stadium, mentre 7,2 milioni di persone si sono sintonizzate per guardare la partita su Seven – le cifre più grandi per un evento sportivo australiano da quando Cathy Freeman ha corso la sua iconica gara ai Giochi Olimpici di Sydney 2000. Le Matildas occupavano anche la prima e la seconda pagina di tutti i principali giornali del paese.
Tuttavia, altrettanto importanti quando si capisce il livello febbrile che l’Australia sta raggiungendo sono gli intangibili. I tifosi che assistevano a partite di diversi codici sportivi affollavano gli atri degli stadi, alla disperata ricerca di un assaggio dei rigori. Si potrebbe distinguere il risultato di un calcio spot camminando per le strade delle città dagli applausi o dai gemiti delle persone che riecheggiano dalle case e dai bar.
Questa è la più grande settimana nella storia del football australiano, ed è guidata dal gioco femminile. Molti sottolineano parallelismi con il rigore di John Aloisi che ha aiutato i Socceroos a qualificarsi per la Coppa del Mondo FIFA Germania 2006™. Questa generazione di giocatori è cresciuta urlando il nome di Aloisi dopo aver segnato rigori nel cortile di casa e a scuola. La prossima generazione crescerà facendo lo stesso per Cortnee Vine.
L’eredità della Coppa del Mondo femminile FIFA 2023 è qualcosa che l’Australia e la Nuova Zelanda hanno contemplato e preparato dal momento in cui la candidatura è stata vinta. In un paese in cui regna il rugby, la Nuova Zelanda ha forse avuto un compito ancora più difficile per gli occhi rispetto ai suoi vicini, ma la vista di una semifinale sold-out tra Spagna e Svezia placherà ogni dubbio sull’impegno dei Kiwi nel torneo. Per l’Australia, la storica corsa del loro team – una volta riconosciuta come la più amata del paese – ha completamente rapito il paese. Uomini, donne e bambini, che siano stati appassionati di calcio o meno, sono rimasti incantati.
“Abbiamo giocato un quarto di finale contro un’intera nazione”, ha riflettuto l’allenatore della Francia Hervé Renard dopo la sconfitta nei quarti di finale. Guardando i video, vedendo le reazioni e sentendo il rumore sugli spalti, è difficile non essere d’accordo. Forse la cosa più eccitante è il fatto che questa è una squadra con due partite ancora da giocare. Quei calci di rigore erano speciali, ma poteva diventare ancora più grande. Nei caffè, sugli autobus, nei loro luoghi di lavoro, gli australiani si chiedono ad alta voce: e se vincessimo tutto?
Questo non è un paese abituato al successo nel calcio sulla scena internazionale. È a malapena abituato al gioco globale che riceve attenzione. Essere così allettanti vicino al più grande premio del calcio è strabiliante. Lo slancio sta crescendo con ogni partita, e si può solo immaginare le altezze che raggiungerà se le Matildas riusciranno a superare i campioni d’Europa dell’Inghilterra mercoledì. Milioni di australiani hanno sperimentato per la prima volta ciò che solo una Coppa del Mondo può darti. L’emozione. I nervi. La tensione. L’esplosione di gioia, sfrenata. La devastazione dall’altra parte. È il motivo per cui il gioco è giocato. È la ragione per cui è amato.
Il portiere delle Matildas, Mackenzie Arnold, che ha effettuato tre salvataggi ai rigori ed è stato nominato VISA Player of the Match, era comprensibilmente emozionato dopo la vittoria. “Questa è una notte che ricorderò per il resto della mia vita. È così speciale essere in grado di condividere questo con l’Australia “, ha detto, attraverso gli occhi sanguinanti.
La partita contro l’Inghilterra sarà enorme per tutta una serie di motivi. Ma se vuoi capire l’impatto che questo torneo ha già avuto, devi solo andare in un campo della comunità domenica mattina. Dovevi guardare come un giovane faceva un respiro profondo e si metteva in fila per segnare quello che potrebbe essere il primo rigore della sua vita. Dovevi guardare mentre si staccavano, festeggiando nella vena di Cortnee Vine. “Questo deve essere il nostro anno”, ha esclamato l’eroe nazionale appena incoronato dopo la partita. Un numero record di australiani spera che abbia ragione. Non c’è davvero niente come il calcio.
DAL SITO FIFA
Kosovare Asllani sulla semifinale contro la Spagna: “Partita dura, ma siamo pronte”
Il verdetto tra le svedesi è unanime: le spagnole giocano come le giapponesi. “Sono una squadra davvero abile e tecnica”, ha detto Kosovare Asllani ai microfoni ufficiali della FIFA di Spagna. “Abbiamo molto rispetto per loro e per il modo in cui giocano. Ci sono somiglianze precise con il Giappone e dovremo affrontarlo esattamente allo stesso modo, con la stessa mentalità di squadra. Lo abbiamo fatto insieme contro il Giappone, abbiamo fatto pressing e siamo state aggressive nei nostri duelli. Se lo facciamo di nuovo, penso che daremo filo da torcere alla Spagna. Non dovrebbero divertirsi a giocare contro di noi”.
Asllani e Sofia Jakobsson sono diventate le prime Galácticas del Real Madrid nel 2020, gli equivalenti femminili di Luis Figo, Zinedine Zidane, Ronaldo, David Beckham e Co. La numero 10 svedese, che ora gioca al fianco di Kailen Sheridan, Abby Dahlkemper, Naomi Girma, Emily van Egmond e Alex Morgan per il San Diego Wave, ha concordato con la loro numero 9: “Sono in qualche modo simili al Giappone e sono anche molto brave con la palla. Ho guardato la loro partita [contro l’Olanda] e ho pensato che giocassero molto bene. Loro sono una squadra tecnica, noi siamo fisiche, ma penso che abbiamo dimostrato nel primo tempo contro il Giappone che possiamo anche giocare un ottimo calcio“. “La Spagna è davvero una buona squadra”, ha detto Nathalie Bjorn. “Direi che sono abbastanza simili al Giappone. Vogliono giocare a calcio di possesso e hanno delle giocatrici davvero brave. Sarà una partita davvero dura per noi. Hanno giocatrici di livello mondiale, ma anche noi. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per vincere questa Coppa del Mondo. Sarebbe fantastico per noi e per tutta la Svezia”.
Johanna Kaneryd, invece, ritiene che la fisicità della Svezia possa sopraffare la tecnicità della Spagna. “Abbiamo parlato della parte fisica prima della partita con il Giappone, di come siamo al meglio quando siamo fisiche, aggressive e vinciamo la palla in alto”, ha detto. “Sarà lo stesso contro la Spagna. Dobbiamo continuare a lavorare su questo e assicurarci di esercitare molta pressione su di loro, come abbiamo fatto contro il Giappone. La Spagna è una squadra di qualità, brava con la palla, fa sempre piccoli passaggi, quindi penso che sarà abbastanza simile alla gara contro il Giappone”. “Conosciamo la Spagna e sappiamo che ama tenere la palla”, ha commentato Magdalena Eriksson. “Hanno un po’ uno stile simile al Giappone, ma forse con un po’ più di velocità e anche alcune qualità individuali in più. Ci renderanno la vita davvero difficile e sarà una partita super dura. Ma siamo prontissime. Siamo di ottimo umore e non vediamo l’ora che arrivi martedì”.
“Sono davvero brave”, ha aggiunto Zecira Musovic. “Le ho osservate per tutto il torneo. Sono entusiasmanti individualmente e come gruppo. [Aitana] Bonmati è semplicemente fantastica e hanno molti altri giocatrici di qualità”.
Vis Fondi: il quadro di entrate ed uscite dopo il mercato delle laziali
Tempo di guardare al futuro in casa Vis Fondi che, dopo la retrocessione dalla Serie A, sta guardando alla prossima stagione. Dopo le conferme del tecnico Emilio Cibelli, che resterà dunque alla guida delle laziali in Serie B, erano arrivate quelle delle varie Jessica Zomparelli, Jessica Will, Mariarita Guglietta, Elena Baciu, Gaia Trinca e Arianna Pacchiarotti.
A queste si sono aggiunte quelle di Pamela Guercio e Mariarita Guglietta, nuovi innesti poi con Sara Villa, Sara Manganiello Noemi Dell’Annunziata, Carmen Nasso ed Elena Menna.
La società ha ringraziato, invece, le giocatrici Roberta Iarriccio, Giulia Popolla, Alba Diaz, Cristina Caciorgna, Chiara Di Sauro e Marielisa Reganato.















