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Dove è stata vinta e persa la finale di Women’s Champions League: Barcellona – Wolfsburg 3-2

Photo Credit: Andrea Amato

Il Barcellona si è aggiudicato la UEFA Women’s Champions League per la seconda volta nella sua storia grazie al 3-2 in rimonta contro il Wolfsburg a Eindhoven, dopo aver chiuso la prima frazione di gioco sotto per 2-0

Protagonisti della partita e reporter ci raccontano la finale.

Dove si è decisa la partita secondo allenatori e giocatrici?

Jonatan Giráldez, allenatore Barcellona: “Probabilmente il risultato del primo tempo era ingiusto viste le tante occasioni create e per come abbiamo giocato. Abbiamo commesso un errore all’inizio e abbiamo subito il gol. Non conta cosa succede ma come si reagisce, e noi l’abbiamo fatto bene ma poi abbiamo subito un altro gol. Nell’intervallo volevamo migliorare la ricezione della palla. Dovevamo svegliarci, essere ottimisti, capire che mancavano 45 minuti e che non era impossibile. Ai tifosi voglio dire grazie. Non solo per stasera, ma per il loro sostegno durante tutta la stagione. Ogni volta che abbiamo vinto in campo, abbiamo vinto anche sugli spalti, e loro sono stati fondamentali. Dal momento in cu le mie calciatrici hanno lasciato l’albergo, avevano bisogno di questa energia extra“.

Patri Guijarro, Visa Player of the Match: “Dovevamo iniziare in modo migliore. Quando si subiscono due gol, le cose si complicano. Abbiamo creato occasioni ma non le abbiamo sfruttate. Nell’intervallo abbiamo parlato di questi piccoli dettagli, della fiducia in noi stesse, del fatto che siamo maturate rispetto all’anno scorso e del fatto che non ci siamo abbattute dopo essere andate in svantaggio. È stata la fame di vittoria e la convinzione potercela fare che ci ha permesso di rimontare”.

Tommy Stroot, allenatore Wolfsburg: “La qualità del Barcellona ha fatto la differenza. Noi abbiamo fatto un gran primo tempo ma poi siamo stati puniti per piccoli dettagli. All’inizio del secondo tempo non siamo stati decisivi come dovevamo e questo ci ha spinto a giocare più in profondità. Quando si sono riportati sul 2-2, la partita era completamente aperta e, a 30 minuti dalla fine, tutto può succedere. Poi con quella qualità è tutto più facile per il Barcellona”.

Alex Popp, attaccante Wolfsburg: “Il Barcellona ha mantenuto una pressione molto alta fin dall’inizio del secondo tempo. In quei minuti in campo, non siamo state in grado di imporre il nostro gioco e poi è diventato ovviamente difficile. Il primo tempo è stato un ottimo 2-0, mentre nel giro di cinque minuti del secondo tempo si è arrivati al 2-2. Volevamo alzare i ritmi ma non ci siamo riuscite alla fine”.

Dove è stata decisa la finale secondo i reporter?

Graham Hunter, reporter Barcellona: “Una finale vinta in grande stile, vinta nonostante lo svantaggio di due gol. Ma anche una finale vinta grazie a una delle antiche strategie del  Barcellona: creare superiorità a centrocampo. Nel primo tempo il tecnico Giráldez ha spostato Salma Paralluelo all’interno, ha fatto giocare Fridolina Rolfö come un’ala sinistra e non come un terzina sinistro, e quindi ha fatto scendere Mariona Caldentey a centrocampo. Il Wolfsburg non l’ha capito in tempo e così il Barcellona si è trovato in superiorità sprigionando tutto il potenziale offensivo di Caroline Graham Hansen, e in particolare Aitana Bonmatí. Alla strategia deve corrispondere l’esecuzione, cosa in cui il Wolfsburg ha eccelso nel primo tempo, ma sia Guijarro, la cui corsa per il secondo gol è stata un capolavoro di tempismo, sia Rolfö sono state all’altezza del compito. Un vero spettacolo, che ha alzato ulteriormente l’asticella del calcio femminile”.

Judith Tuffentsammer, reporter Wolfsburg: “Il Wolfsburg ha giocato un primo tempo incredibile: solido in difesa, con tutte le calciatrici che hanno fatto la loro parte, e cinico in attacco dove hanno segnato due gol con tre tiri in porta. E poi c’è stato quel pizzico di fortuna che a volte serve per vincere i titoli, visto che il Barcellona ha mancato un paio di occasioni nitide. Tutto andava secondo i piani: non lasciare che il Barcellona entrasse in partita né che facesse il suo classico gioco. Ma poi è iniziato il secondo tempo e il Barcellona le ha colte due volte di sorpresa. Il Wolfsburg si è ripreso dopo questo shock e ha ritrovato la sua stabilità difensiva, mentre Ewa Pajor ha avuto altre due buone occasioni, fino a quando un errore in disimpegno ha portato il Barcellona in vantaggio. Dopo di che, il Barça ha fatto il Barça“.

Paul Saffer, reporter UEFA.com: “Dopo quattro finali consecutive in cui ha vinto chi ha iniziato meglio, questa volta ha vinto chi ha iniziato meglio la ripresa. Il Barcellona ha dimostrato negli ultimi anni la sua capacità di imporre e dominare il gioco, e stasera ha messo in mostra una grinta e una flessibilità tattica che si è sposata alla perfezione con gli incredibili talenti individuali che possiede. Il cambio degli attaccanti del Barcellona, che ha permesso loro di avere un possesso più efficace e di spingere Guijarro in avanti, ha dato i suoi frutti. Bonmatí, già Player of the Match nella finale del 2021, ha dato ancora una volta il meglio di sé sul palcoscenico più importante di tutti”.

La Juventus vince la terza Coppa Italia della sua storia

Credit: Figc

La Juventus si aggiudica la Coppa Italia Ferrovie dello Stato Italiane 22/23 grazie al gol di Bonansea nel recupero e solleva per la terza volta il trofeo.

Allo stadio “Arechi”, davanti a più di 6000 spettatori, va in scena il 17° confronto in tutte le competizioni tra Juventus e Roma, il terzo considerando solo le finali dopo la Coppa Italia 21/22 e la Supercoppa Italiana dello scorso novembre. Nella sfida di Salerno parte meglio la formazione giallorossa, che dopo appena tre minuti sfiora il gol con Glionna, imprecisa però a due passi dalla porta. Il pressing delle capitoline si intensifica rapidamente, ma la retroguardia bianconera chiude bene gli spazi e protegge con ordine la propria porta. Dopo il primo cooling break del match è ancora la Roma ad insistere: due corner ravvicinati battuti da Giugliano e Andressa, ma sulle incornate insidiose di Di Guglielmo Peyraud-Magnin è attenta e va in presa sicura. Negli ultimi 20′ del primo tempo le undici di Spugna rallentano e le rivali alzano il baricentro, provando a impostare la manovra; ma l’equilibrio della prima frazione si riflette nel punteggio al duplice fischio di Delrio, che manda le due squadre a riposo sullo 0-0

Momento speciale all’Arechi durante l’intervallo della sfida tra Juventus e Roma, quando in campo sono scesi i ragazzi della Salernitana For Special – squadra nata dalla collaborazione tra Villaggio di Esteban (associazione che dal 1997 gestisce servizi residenziali e semi-residenziali per minori a rischio o diversamente abili) e US Salernitana Calcio – applauditi a lungo dal pubblico presente.

A inizio ripresa sono ancora le giallorosse a partire più determinate, ma al 62’ Bonansea mette i brividi alla retroguardia capitolina, quando sfiora il palo con una conclusione velenosa. La Roma tiene palla ma non riesce ad affondare e Spugna, dopo aver sostituito Glionna con Serturini, cambia altre due pedine dello scacchiere: fuori Giacinti e Di Guglielmo, dentro Haug e Minami. Le giallorosse insistono ma negli ultimi metri mancano di precisione: all’82’ sfuma una chance clamorosa confezionata da Andressa e Haavi (la norvegese non trova lo specchio della porta a due passi da Peyraud-Magnin) e sette minuti più tardi Giugliano – tutta sola in area – colpisce male di testa, favorendo l’agile presa del portiere bianconero. Al 93’ invece, quando il match sembra destinato a prolungarsi ai tempi supplementari, la Juventus trova la rete del vantaggio: cross perfetto di Boattin dalla trequarti e incornata letale di Bonansea, che prende il tempo alle avversarie e porta avanti le compagne. 10° gol in maglia bianconera in Coppa Italia per l’attaccante classe 91’, che diventa la quarta giocatrice ad andare in doppia cifra nella competizione per il club piemontese dopo Caruso (14), Girelli (13) e l’ex Stasková (13). Le capitoline tentano un forcing disperato negli ultimi secondi di gara ma al triplice fischio festeggia la Vecchia Signora, che conquista il primo titolo stagionale e la terza Coppa Italia della sua storia.

 

Risultati della Finale di Coppa Italia Ferrovie dello Stato Italiane 2022/23

Juventus-Roma 1-0

90’+3’ Bonansea (J)

Serie A Puro Bio: Finals scudetto, al Bitonto gara-1. TikiTaka Francavilla ribaltato

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

LE SCELTE – Cely Gayardo e un quintetto dall’abito di gala per il TikiTaka Francavilla: Duda, Vanin, Bettioli, Tampa e Bertè. Marzuoli, invece, si affida alla terribile dupla Renata-Lucilea, insieme a Diana Santos e Cenedese come primo quartetto di movimento del Bitonto davanti a Bianca Castagnaro. L’equilibrio regna sovrano nella prima parte di gara. Un equilibrio rotto da una giocata individuale, quella di una super Diana Santos. Che con un destro da posizione defilata infila Duda, da fuori area. Non è il TikiTaka Francavilla performante ammirato nel derby contro il Pescara, ma le adriatiche riescono comunque a trovare il pari a un soffio dal duplice fischio: il rinvio di Tampa è galeotto per Castagnaro, gollonzo e 1-1 all’intervallo.

ALTALENA DI EMOZIONI – Ripresa molto più frizzante, gara-1 scivola via tra un’altalena di emozioni. Bettioli impiega 5 secondi per regalare il primo vantaggio del Francavilla. Al Bitonto servono 4’27” per ribaltare tutto: prima con la solita Renata poi ancora con Diana Santos, complice una Duda non esente da colpe. Le emozioni continuano con i “quasi gol”: il palo di Renata, la doppia (ravvicinata) paratona di Bianca Castagnaro su Leti. Gara-1 termina di fatto a 27″ dal suono della sirena: Tampa esce per infortunio (tutto da monitorare), il TikiTaka Francavilla, col 5vs4, non trova il pari, così Castagnaro dalla sua area pesca il jolly che vale il 4-2 e il primo punto delle Finals di Serie A Puro Bio al Bitonto. Venerdì 9 in terra pugliese potrebbe essere assegnato lo scudetto, in caso contrario si va a gara-3.

TIKITAKA FRANCAVILLA-BITONTO 2-4

SERIE A PURO BIO – PLAYOFF

QUARTI DI FINALE
1) PESCARA FEMMINILE-PELLETTERIE 8-0 (gara-1 4-0)
2) TIKITAKA FRANCAVILLA-KICK OFF 6-4 (5-2)
3) CITTÀ DI FALCONARA-LAZIO 7-2 (8-3)
4) BITONTO-VIP 4-0 (5-2)

SEMIFINALI
X) PESCARA FEMMINILE-TIKITAKA FRANCAVILLA (gara-1 0-3, gara-2 4-6)
Y) BITONTO-CITTÀ DI FALCONARA 7-5 (3-2, 2-3)

FINALE – GARA-1 (gara-2 09/06, ev. gara-3 11/06)
TIKITAKA FRANCAVILLA-BITONTO 2-4

Tharros: ok alla trasferta in Sicilia – Mercoledì sarà semifinale contro il Catania

©FIGC Sardegna

Esito positivo per la SPD Tharros: la gara di semifinale di Coppa Italia Nazionale Femminile in casa della SSD Catania si disputerà. In seguito alla comunicazione circa le difficoltà logistiche (in particolare la mancanza di biglietti aerei e navali) affrontate dalla squadra, adoperatasi da subito in cerca di una soluzione in tempi brevi nei giorni scorsi, finalmente qualcosa si è mosso, permettendo lo svolgimento di questa gara fondamentale, inizialmente prevista domenica 4 giugno 2023.
L’appuntamento, stavolta, è per il 7 giugno ore 15:30, presso lo stadio comunale Nesima di Catania.

Scampato, quindi, anche il rischio di sconfitta a tavolino per le atlete che hanno recentemente conquistato il campionato d’Eccellenza e la promozione in serie C.

D’altro canto, però, bisognerebbe spingere il cambiamento in termini di calcio femminile in Sardegna e non ostacolarlo, in modo da riuscire a realizzare al meglio l’impegno delle società e delle stesse giocatrici che portano costantemente avanti un bel progetto con sacrificio e dedizione, talvolta invisibile a tanti. È necessario concretizzare i percorsi di crescita organizzativa in regione Sardegna perché non si ripetano più queste problematiche in futuro.

Intanto la società ci tiene a ringraziare nel modo più sincero il presidente Gianni Cadoni, l’assessore allo Spettacolo e Sport della Regione Sardegna Andrea Biancareddu, l’Assessore allo Sport del Comune di Oristano Antonio Franceschi per il grande supporto.
Il “grazie”, inoltre, si estende a tutti i tifosi e partner commerciali che hanno condiviso nei loro profili social il comunicato, sollevando ancora di più la richiesta d’aiuto.

Maria Grazia Ladu, San Marino: “Stagione costruttiva. Sono felice del mio percorso”

Credit: ©SMAcademy

La San Marino Academy conclude la stagione al decimo posto in classifica e con la salvezza già in tasca: l’ultima giornata (la trentesima) è andata in scena questa domenica e le titane hanno subìto una sconfitta in trasferta contro la Ternana. Campo diverso, ma stessa voglia di riscatto e di vittoria: nonostante il momentaneo pareggio che ha acceso le speranze biancoazzurre dopo il +1 delle avversarie, il gruppo sammarinese non è riuscito a portare a casa il pallone della gara, conclusa, al triplice fischio, col 3-1 opposto. Una delle protagoniste in questo frangente, il difensore Maria Grazia Ladu, volto importante che ha ideato l’assist dell’1-1, siglato poi da Barbieri. Le parole della numero 18 al termine della gara: “Un campo più grande rispetto al solito: a me piacciono questi campi perché posso sfruttare meglio le mie caratteristiche. Oltretutto ho giocato più in avanti: l’ho sempre fatto in attacco fino a qualche anno fa, fin quando non mi sono prestata come terzino, ma per me giocare sulla fascia avanti o dietro non cambia niente. Mi sono trovata molto bene.

Ci abbiamo creduto ed abbiamo trovato il pareggio, ma dopo il 2-1 siamo crollate un po’ anche emotivamente: potevamo strappare un pareggio, però non è andata così. Sono molto soddisfatta della stagione, anche se i risultati a volte non sono andati come speravamo. Per me è stata una stagione anche costruttiva: sono felice del mio percorso e ringrazio la mister e tutto lo staff per aver sempre creduto in me ed avermi dato l’opportunità di giocare tanto“.

Juventus Women: Bonansea manda in estasi le bianconere

Credit Photo: Paolo Pizzini

Ci resteranno negli occhi a lungo, le immagini di quell’esultanza di Barbara Bonansea, che al 92′ ha risolto in maniera incredibile la Finale di Coppa Italia femminile, portando la Coppa virtualmente nel Tempio dei Trofei dello Juventus Museum.

Lì dentro c’è tutta la gioia, la tensione, la rabbia, la commozione di un gruppo che ha vissuto una stagione non certo facile, ma ha saputo resistere, organizzarsi, lottare, compattarsi e infine superare proprio quell’avversaria, la Roma, che quest’anno ci aveva creato non pochi problemi e “regalato” non poche delusioni.

E allora eccola, la gioia, all’ultimo respiro dell’ultima partita: Fino Alla Fine.

Un pomeriggio perfetto per tutti, anche e soprattutto per Linda Sembrant che proprio contro la Roma ha raggiunto quota 100 presenza con la maglia bianconera.

Ma andiamo per ordine.

LA PARTITA

Il primo squillo della gara è giallorosso, con un’ex di giornata: Benedetta Glionna calcia da posizione defilata, senza inquadrare la porta. Risponde Cristian Girelli cinque minuti dopo, provandoci a giro dall’interno dell’area, ma la conclusione è centrale e para Ceasar. L’impressione è che il gran numero di gol visto, proprio fra le due squadre, sette giorni fa, non faccia parte del menu di oggi; d’altronde è anche comprensibile, dal momento che a bordo campo c’è una Coppa che attende la vincitrice.

Le due squadre quindi si studiano, manovrando a lungo la palla ma non perdendo mai il focus sulla fase difensiva. alla mezz’ora, fiammata Roma: prima Di Gugliemo (28′) colpisce di testa su cross di Giugliano ma la parata di Peyraud-Magnin è comoda. Poi, un minuto dopo, l’occasione è più ghiotta e la parata dell’estrema bianconera più complicata, per la precisione su Giacinti che avrebbe la palla buona da pochi metri.

Sul finire del tempo, la Juve prova ad alzare il baricentro e i ritmi, ma la Roma è attenta a non subire quanto le bianconere, e si chiude senza reti una prima frazione abbastanza povera di emozioni.

A inizio ripresa, la Juve parte forte, e di conseguenza accelerano i ritmi gara: nella prima parte della frazione non sono infrequenti i capovolgimenti di fronte, da una parte e dall’altra, con le bianconere ad andare due volte a portare pericoli alla porta romanista. La prima, al 57′, con una gran botta da lontano d Caruso, che alza troppo il goniometro e non trova lo specchio; la seconda, con Bonansea cinque minuti dopo e anche in questo caso la palla esce, ma stavolta la Juve va davvero molto vicina al gol.

Dopo l’inizio dell’ultima mezz’ora di gioco esce la Roma, anche perchè a tratti la Juve sembra un po’ stanca. E’ decisiva la doppia deviazione di Peyraud-Magnin al 67′ sulla stessa azione, prima a sventare una conclusione di Giugliano e poi ad alzare la palla che, dopo uno sfortunato rimpallo difensivo, stava diventando davvero pericolosa. Al 72′ ancora giallorosse, ma la conclusione di Giacinti è debole, la parata semplice.

Duplice occasione, da una parte e dall’altra, al 78′: prima un tiro-cross di Boattin da posizione defilata, parato dall’estrema giallorossa, poi la risposta di Giugliano dai 25 meti, con palla a lato. Insidie per la difesa bianconera anche all’81’, con Andressa che chiama a destra Haavi, il cui cross fa venire un brivido freddo, attraversa l’area e si spegne sul fondo. Un altro brivido, per la Juve, arriva proprio prima dell’inizio del recupero, e ancora una volta è decisiva Pauline, a volare su un colpo di testa di Giugliano.

E POI BARBARA

Merita un paragrafo a parte l’azione che, a 93′ scoccato, manda la Juve in Paradiso: cross dalla tre quarti, a centro area c’è Bonansea che di testa – non la specialità della casa – la piazza là dove non ci può arrivare nessuno.

All’ultimo respiro. Dell’ultima partita. Fino Alla Fine. Ve lo meritavate, ragazze, ce lo meritavamo.

IL TABELLINO

Coppa Italia femminile – Finale
Juventus – Roma 1-0
Stadio “Arechi” di Salerno, domenica 4 giugno 2023, ore16.30

Marcatori: 48’st Bonansea (J)

Juventus: Peyraud-Magnin, Gama (Cap) (44’st Cernoia), Salvai, Sembrant, Boattin, Gunnarsdottir, Grosso (44’st Lenzini), Caruso, Bonansea, Girelli (34’st Nystrom), Beerensteyn. A disposizione: Aprile, Nilden, Cantore, Simon, Pfattner, Duljan. Allenatore: Joseph Montemurro.

Roma: Caesar, Bartoli (Cap), Linari, Wenninger, Di Guglielmo (30’st Minami), Giugliano, Greggi, Alves (38’st Losada), Glionna (12’st Serturini), Haavi, Giacinti (30’st Haug). A disposizione: Ohrstrom, Cinotti, Ciccotti, Kollmats, Kramzar. Allenatore: Alessandro Spugna.

Arbitro: Michele Delrio

Assistenti: Michele Piatti, Nidaa Hader

IV Ufficiale: Maria Marotta

Ammoniti: 33’pt Greggi (R), 40’pt Salvai (J), 30’st Wenninger (R), 43’st Bartoli (R)

Francesco Totti al Corriere dello Sport: “Auguro alla Nazionale femminile di portare a casa i migliori successi”

Nei giorni scorsi Francesco Totti è stato raggiunto dai microfoni del Corriere dello Sport in merito all’ accordo sui diritti tv per assistere ai prossimi Mondiali Femminili, poi trovato con la RAI che trasmetterà le gare in chiaro della Nazionale. L’ex capitano giallorosso in merito ha risposto:
Non è bello sapere che, a meno di due mesi dall’inizio del Mondiale femminile, non ci sia ancora una copertura televisiva che può permettere a noi tifosi di seguire le nostre ragazze che, dopo tantissimi sacrifici per veder riconosciuti i propri diritti, meritano il massimo sostegno e, quindi, la massima visibilità. Auguro alle ragazze, e alla Fifa stessa, che tanto sta facendo per far crescere il movimento femminile di portare a casa i migliori successi“.

 

 

Giorgia Spinelli, Sampdoria: “Ci siamo compattate, dovevamo fare del nostro meglio e raggiungere la salvezza”

Nei giorni scorsi la Sampdoria ha pubblicato un video sulla salvezza della formazione doriana appena raggiunta: in casa blucerchiata, tra le altre, a parlare è stata Giorgia Spinelli. Questo il commento del difensore delle liguri ai microfoni del club:
“Mister Mango ci ha trasmesso sicuramente tanto entusiasmo e tanta voglia di fare, senza mai mollare e contro ogni ostacolo. Questa è stata la nostra forza fin dal primo giorno con lui. Noi ci siamo compattate facendo, anche una sorta di mini ritiro, sapevamo di dover fare del nostro meglio e raggiungere la salvezza”.

Atletico Foligno terza promossa in Serie A: Pero battuto ai rigori nella finale playoff di A2

Dopo La 10 e T&T Royal Lamezia, è l’Atletico Foligno la terza formazione promossa al prossimo campionato di Serie A femminile: nella finale playoff di Salsomaggiore Terme, le umbre domano il Pero ai rigori e si proiettano nella categoria regina del futsal in rosa.

NEL SEGNO DI NARCISI – Il primo vero brivido è un destro da pochi passi di Pellegrino – match-winner nella semifinale contro la Woman Napoli -, neutralizzato da Lanza, sul fronte opposto Annese si rende pericolosa in transizione, senza però trovare lo specchio della porta. L’equilibrio si rompe dopo 9’14’’: Moresco è caparbia nell’avventarsi su un pallone vagante al limite dell’area e batte Proietti col sinistro. L’Atletico Foligno reagisce e ribalta la partita in 38’’: Narcisi serve a Corboli l’assist per il comodo 1-1 sul secondo palo, poi sfrutta un errore di Annese da calcio di punizione, accelera in campo aperto e non sbaglia davanti a Lanza, firmando il gol del sorpasso. Il capitano del roster di Bettelli sfiora anche il tris colpendo la traversa col destro, Ribeiro ha l’occasione di pareggiare su tiro libero prima dell’intervallo, ma Proietti dice di no. 

DI NUOVO IN EQUILIBRIO – Il Foligno parte bene anche al rientro dagli spogliatoi, costruendo occasioni con Pellegrino e Narcisi, il Pero ci prova con la qualità della sua stella, Priscila De Oliveira. Dopo una buona chance per Salmeri, le lombarde ristabiliscono l’equilibrio: Annese imbuca in area per Marsili, che si gira su Bisognin e trafigge Proietti. De Oliveira ha il colpo del k.o., ma il sinistro della numero 99 colpisce il palo, nel minuto conclusivo Proietti è decisiva su Moresco e Annese, si va ai supplementari. 

DECIDE MAGNINI – Il primo extra-time è un concentrato di emozioni. Il Pero torna in vantaggio: combinazione tra Annese e De Oliveira, la cui girata trova la sfortunata deviazione nella sua porta di Bisognin. Le lombarde commettono il sesto fallo: dal dischetto del tiro libero va Corboli, ipnotizzata da Lanza, sulla ribattuta Pellegrino mette dentro il 3-3. Corboli spedisce sulla traversa un altro tiro libero, poi Bisognin riceve il secondo giallo e costringe il Foligno a difendersi, con successo, in inferiorità numerica. Nel secondo supplementare, Corboli è di nuovo imprecisa dal dischetto dei 10 metri, poco più tardi De Oliveira calcia a lato da ottima posizione. La finale si decide ai rigori: Ribeiro e Attanasio sbagliano, Magnini fa volare l’Atletico Foligno in Serie A. 

 

SERIE A2 FEMMINILE – PLAYOFF
FINAL FOUR – EMILIA-ROMAGNA ARENA – SALSOMAGGIORE TERME

SEMIFINALI – SABATO 3 GIUGNO
1) WOMAN NAPOLI-ATLETICO FOLIGNO 1-2
2) PERO
-NOX MOLFETTA 3-2 d.t.s.

FINALE – DOMENICA 4 GIUGNO
ATLETICO FOLIGNO
-PERO 7-5 d.t.r.

 

La Juventus vince la Coppa Italia, nei minuti di recupero, grazie alla rete di Barbara Bonansea

Credit Photo: Stefano Petitti

Una Finale di Coppa Italia che ha visto le Campionesse d’Italia della AS Roma proporre un 4-3-3 con Caesar tra i pali, Bartoli-Linari-Wenninger e Di Giugliano in linea difensiva; Giugliano-Greggi ed Andressa in centrale; per chiudere in fase d’attacco con il tridente Glionna-Haavi e Giacinti; un modulo conosciuto e collaudato dalle ragazze di Alessandro Spugna.

La Juventus di Joe Montemurro, sul fronte opposto presenta un modulo speculare: un 4-3-3 con Peyraud Magnin a difendere la porta, Gama-Salvai-Sembrant e Boattin in difesa; Grosso-Caruso e Gunnarsdottir nella zona centrale di campo; per chiudere con Bonansea-Beerensteyn e Girelli in attacco.

La sesta volta in questa stagione che le due formazioni si sfidano faccia a faccia per l’ultimo Trofeo in palio di questa stagione, dove la Roma ha affrontato la Juventus in due delle tre precedenti finali disputate in tutte le competizioni, trovando la sconfitta in Coppa Italia nella passata stagione e alzando il trofeo in Supercoppa Italiana lo scorso 5 novembre, ai calci di rigore.

La Juventus ha vinto ben 12 delle 16 sfide contro la Roma in tutte le competizioni (2N, 2P) segnando 38 reti – una media di 2.4 a incontro. La formazione bianconera è infatti quella contro cui le giallorosse in assoluto hanno incassato più gol (38 appunto, almeno 16 più che con qualsiasi altra).

Tuttavia, dopo aver tenuto la porta inviolata nelle prime tre sfide giocate con la Roma (3V), la Juventus ha collezionato solo due clean sheet nei seguenti 13 incroci in tutte le competizioni (9V, 2N, 2P).

Allo Stadio Artechi di Salerno si è vista una cornice di pubblico fantastica, con le tribune centrali che hanno contato oltre seimila tifosi, ospite d’onorte la CT Milena Bertolini con 13 giocatrici in Nazionale presente sul rettangolo di gioco in questa Finalissima per ricordare che tra un mese partiranno per i Campionati Mondiali in Australia e Nuova Zelanda.

Con la Juve a caccia del suo 11 Trofeo societario, e la Roma a caccia del suo primo Triplete, ha visto la sfida di tutte le sfide duellare in modo sciolto con tanta caparbietà e grinta. Inizio di studio tra le due formazioni, ma senza rispario di fiato e corsa, con incursioni in area in entrambe le direzioni ma senza alterare risultato e forze di gioco.

Grande giro palla della Roma, con Manuela Giuliano spostata dal suo tecnico per avere maggiore fluidità, ma la maglia di gioco bianconera è sempre ben piazzata sul campo e lascia poco spazio alle manovre offensive. Giallorosse molto pericolose in avanti dove trovano con la scioltezza  di Andressa il corridoio giusto per impegnare Peyraud Magnin in angolo, ma la prima mezz’ ora di gioco vola via senza troppi scossoni con un grande caldo, al 32’ l’angolo ancora con il sinistro di Andressa trova la testa di Lucia Di Guglielmo che inforca la sfera in modo morbido tra le braccia del portiere bianco nero.

Le ragazze di Montemurro seguono il gioco, senza troppo spingere e senza creare troppi problemi alle undici di Spugna, dove al termine della prima frazione di gioco si contano 7 tiri a rete per le neo Campionesse d’Italia, contro i soli 3 per la Juve, ed un possesso di palla pari al 52% per le Capitoline contro un 48% delle avversarie ma certamente con una gara ancora aperta ad ogni risultato.

La ripresa ha visto le bianconere avere un piglio di aggressività maggiore con un gioco più avanzato ed offensivo con Sara Gama utilizzata come portatrice di palla sul lato destro ed al centro Girelli e Beerensteyn molto più dinamiche del primo tempo. Spugna inserisce Serturini al posto di Glionna, la staffetta più frequente nella Roma di questa stagione, mentre le bianconere sfiorano la rete con un gran tiro di Barbara Bonansea da fuori area. Con l’ingresso di Minami e Haug il tecnico capitolino prova a portare freschezza così pure come Montemurro che richiama in panchina Girelli per Nystrom negli ultimi dieci minuti di gara. Partita molto in equilibrio con le due forze più in evidenza del nostro Calcio italiano ma la rete giunge al 93′ con la rete di testa di Barbara Bonansea, su cross di Lisa Boattin, coglie di sorpresa la difesa giallo rossa e segna la vittoria Juventina. Una gara pazzesca, sbloccata nei minuti di recupero, per una vittoria che salva una stagione: quella bianconera!

 

 

 

 

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