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Pomigliano: una doppietta di Martinez non basta con il Parma, pari per 2-2 con le gialloblù

Una doppietta di Martinez consente al Pomigliano di ottenere un prezioso pari al Tardini. Risultato di sacrificio per le ragazze di Alfano.

PARMA – Ancora una gara da non sbagliare per mettersi alle spalle la doppia parentesi infelice con Como e Genova, per riprendere il cammino salvezza alla portata delle pantere che restano padrone del proprio destino. Ancora una sfida con il Parma imbottito di tante ex: in campo dal primo minuto Cox, Vaitukaityte, Banusic con Ippolito in panchina. Una pattuglia folta completata dal tecnico Domenico Panico oggi squalificato. Nelle tre precedenti sfide stagionali il bilancio è nettamente in favore delle campane (2 vittorie e 1 pareggio). Ora le due squadre incrociano ancora il proprio cammino con una classifica che vede le ducali in ritardo di tre punti nei confronti di un Pomigliano a quota 17. Per entrambe sarà obbligatorio lasciare il Tardini con un risultato positivo, fondamentale per il Pomigliano prima della sosta obbligata e delle ultime tre sfide stagionali (due casalinghe) con Sassuolo (già matematicamente salvo) e Sampdoria intervallate dalla trasferta di Como. Per il tecnico Alfano in campo la migliore formazione disponibile; il recupero di Golob permette di equilibrare il reparto difensivo mentre Gallazzi partirà dalla panchina ancora alle prese con un problema muscolare. Si parte.

Primo sussulto su azione d’angolo di Banusic con colpo di testa alto di Maia. (4’). Vivo e pericoloso il Pomigliano al 7’: la gestione di Martinez per l’inserimento di Ferrario che serve un traversone basso per Battelani con la difesa di casa che si salva. Risposta Parma dopo un minuto con una conclusione dai 25 metri di Arrigoni parata centralmente da Cetinja. Al 15’lancio al millimetro di Cox per Banusic con conclusione di sinistro al volo che finisce a fondo campo. Al 25’ si fa vedere il Pomigliano su azione d’angolo: il cross di Ferrario per la testa di Taty che non genera preoccupazioni al portiere Ciccioli. Al 29’ Pirone e Banusic provano a creare scompiglio in area campana ma la difesa non si fa sorprendere. Vicino al vantaggio il Pomigliano con Martinez che scatta in area e scarica il suo sinistro sul corpo di Ciccioli, sfera poi allontanata da Jelencic. Si vive di sussulti sporadici con le squadre che si allungano offrendo spazi alle ripartenze. Battellani al 33’ prova l’effetto sorpresa con una conclusione dalla distanza: forte il suo destro con pallone fuori di poco. Fino al 46’ non si registrano altre azioni utili alla cronaca. Si va al riposo con il risultato di parità in una gara equilibrata ed aperta per entrambe le squadre che danno l’impressione di potersi superare in qualsiasi momento.

Ripresa che si apre con l’ingresso in campo di Marchão al posto di Arrigoni. Rompe l’equilibrio il Pomigliano al 48’: l’incertezza di Cox, la fuga di Martinez e il doppio tentativo, prima di sinistro ribattuto da Ciccioli, poi sulla respinta di destro la guatemalteca piazza nell’angolo più lontano per il prezioso vantaggio campano. La risposta ducale al 52’ con la conclusione di Santoro che non preoccupa Cetinja. Vicino al pari il Parma con una doppia conclusione di testa di Corbin e di Banusic con pallone allontanato prima della conclusione finale di Cox che mette fuori. Soffre il Pomigliano ma costringe il Parma solo a conclusioni dalla distanza: Cambiaghi calcia centrale al 71’. Dopo un minuto è Maia a provarci dal limite con una conclusione imprecisa su corta respinta della difesa campana. Passa il tempo e la squadra granata si chiude offrendo alla squadra di casa una costante pressione offensiva, dimostrando di poter arginare le iniziative della squadra di Panico che aumentano di intensità con il passa dei minuti. Parma al massimo sforzo concretizzato al 77: assist perfetto di Ippolito che accende la progressione di Corbin che buca la difesa campana anticipando Cetinja in uscita. Tutto ritorna in parità. Ci crede il Parma e continua ad attaccare con Arcangeli con una conclusione dal limite che costringe Cetinja ad alzare sopra la traversa. Ci crede la squadra di casa ancora con Cambiaghi che converge e lascia partire un gran sinistro che esce di poco fuori alla sinistra del portiere serbo. Il pareggio è questione di pochi minuti e Cambiaghi trasforma in rete una progressione su lancio di Bardin. Rimonta completata. Spreca il Pomigliano l’occasione del pari con Golob che di testa non trova la porta. Ma in pieno recupero arriva il pari campano. Minuto 92’: l’iniziativa di Di Giammarino con assist basso per Martinez che non sbaglia mettendo a segno la sua personale doppietta. E’ la rete che fissa il finale del Tardini al termine di una gara infinita.

Sassuolo, è tutto vero: contro la Sampdoria è arrivata la salvezza

Photo Credit: Marco Montrone

Ora il Sassuolo può festeggiare. Le sassolesi hanno conquistato la permanenza in Serie A, grazie al successo ottenuto ieri in casa della Sampdoria nel quint’ultimo turno della Poule Salvezza del massimo campionato.

Una vittoria che, diciamo la verità, è arrivata nel finale, ma mai messa in discussione, dove il gruppo di coach Piovani ha cercato di essere più concreto e meno bello da vedere, in cui ha saputo aspettare al momento opportuno le occasione che poteva cogliere. E sono arrivate proprio nei minuti finali, grazie a Lana Clelland, la quale ha saputo essere decisiva al tempo giusto. Nella rete che ha portato in vantaggio le sassolesi è arrivato grazie al fallo commesso da Pettenuzzo sulla scozzese in area e portato al rigore, ma sebbene non l’abbia trasformato Clelland è riuscita a riprendere palla e fare 0-1. Il secondo quando ha messo di nuovo in difficoltà Pettenuzzo e battuto Tampieri con un pallonetto. Tre punti in casa doriana e traguardo raggiunto.

La salvezza del Sassuolo è stata meritata, anche perché le neroverdi hanno dimostrato di essere superiori rispetto alle altre compagini che lottano per rimanere nel massimo campionato, e adesso ci saranno tre partite, più un turno di sosta, per concludere al meglio questa stagione, dove è iniziata in modo negativo e terminata con una permanenza in Serie A.

Pamela Conti: “Il nostro resta ancora uno sport sano, pulito dove c’è fair play”

Nei giorni scorsi Pamela Conti, ex calciatrice ed attuale CT della nazionale
del Venezuela Femminile, ha lasciato qualche battuta ai microfoni dell’AIAC. La classe ’82 siciliana ha toccato diversi temi affermando:

Sulla Nazionale posso dire che rappresentare il proprio paese è il sogno di tutti. Giocare con un numero importante, come il 10 e da titolare, per me era un obiettivo e non solo un sogno. Averlo realizzato è qualcosa di indescrivibile. Spero di riascoltare l’inno da allenatrice dell’Italia. Con il passare degli anni le battaglie ci sono state, ogni giorno e contro tutti. Con gente, soprattutto, che non ha mai creduto nel calcio femminile perché le donne dovevano stare a casa a pulire. II nostro è stato un paese maschilista che ha cominciato a ricredersi dopo il Mondiale 2019″.

“Nella mia esperienza spagnola, quando giocavo nell’Espanyol, mi allenavo alle 21:00 e arrivavo a fine giornata stravolta. Tante lavoravano nelle fabbriche e poi andavano a giocare. Ora i club hanno delle strutture che permettono alle giocatrici di crescere e di
essere delle atlete. Oggi si può parlare di un bellissimo sport, lo è sempre stato, ma prima non era molto veloce. Più passa il tempo e più diventeremo forti. Il nostro è uno sport ancora sano, pulito, c’è fair play rispetto al calcio maschile resta qualcosa di inesplorato”.

Wembley compie 100 anni: nel ’90 successo delle Azzurre con poker di Carolina Morace

Credit: Figc

Lo stadio di Wembley, inaugurato il 28 aprile 1923, compie 100 anni: in quello che ormai è comunemente considerato il ‘luogo mito del calcio’ per la sua lunghissima e affascinante storia, c’è anche una parte di storia del calcio italiano, e in particolare della Nazionale.
Da ricordare il successo della Nazionale Femminile, che il 18 agosto 1990 a Wembley, prima della sfida di Supercoppa inglese tra Liverpool e Manchester United, superò 4-1 in amichevole l’Inghilterra grazie al poker realizzato da Carolina Morace.

Anche gli Azzurri hanno scritto alcune delle pagine più importanti della storia del nostro calcio: sono 8 le gare disputate in questo stadio (score di 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte), delle quali 7 con l’Inghilterra e una con l’Argentina (la Finalissima 2022). La prima volta degli Azzurri a Wembley è datata 1959: dopo i primi due ko a Londra e ad Highbury (dove nacque la leggenda dei ‘leoni di Highbury’, ko 3-2) e White Hart Lane (2-0), l’amichevole del 6 maggio finisce 2-2 (gol di Brighenti e Mariani dopo il parziale 2-0 del primo tempo). In effetti c’era già stato un altro italiano a Wembley: nel 1953, infatti, Giampiero Boniperti era nell’undici del Resto del Mondo che sfidò i l’Inghilterra (segnando 2 reti, finì 4-4).

La storia della Nazionale con Wembley e l’Inghilterra sarebbe cambiata nel 1973: dopo la prima vittoria con gli inglesi a giugno a Torino, il 14 novembre gli Azzurri si ripetono proprio a Wembley, la rete di Fabio Capello passa alla storia per il primo successo italiano in casa dei ‘maestri inglesi’. Il ‘tempio del calcio’ era stato profanato. Dopo il ko del 1977 e lo 0-0 dell’amichevole del 1989, un altro splendido protagonista italiano avrebbe illuminato la storia della Nazionale a Wembley: nel 1997, qualificazioni mondiali per Francia ’98, Gianfranco Zola, recentemente nominato nella ‘Hall of Fame del calcio italiano’, sigla l’1-0 che ci regala il secondo successo nello stadio mito ed è, in un certo senso, un segnale del destino che lo avrebbe portato a far innamorare proprio i tifosi di Londra, sponda Chelsea, qualche anno dopo.

Dopo i successi memorabili del ’73 e del ’97 (e un pareggio in amichevole nel 2018), il terzo successo è figlio ufficialmente di un pareggio: l’1-1 della Finale di EURO 2020, che consacra ai rigori l’Italia campione d’Europa nel luglio 2021. L’arco di Wembley, novità del nuovo stadio costruito nel 2007 sulle spoglie del vecchio impianto, si illumina di Azzurro e del Tricolore italiano in una notte passata alla storia. L’Arco era già stato illuminato con il Tricolore il 27 marzo 2020, quando a Wembley le nazionali di Southgate e Mancini si sarebbero dovute affrontare in un’amichevole poi annullata per il Covid-19 e la Federazione inglese aveva così deciso di lanciare un forte messaggio di solidarietà all’Italia. L’ultima apparizione a Wembley è quella nella Finalissima persa 3-0 nel giugno 2022 con l’Argentina.

La storia di Wembley, però, è legata anche alla Nazionale Under 21: il 24 marzo 2007, infatti, il nuovo stadio fu inaugurato con l’amichevole tra Italia e Inghilterra Under 21, 3-3 il risultato finale con tripletta di Giampaolo Pazzini, che si inserisce nella storia italiana nello stadio con Capello e Zola ed è il primo marcatore nel nuovo Wembley. Anche a livello di club, due finali della Coppa dei Campioni disputate qui (7 in tutto) sono legate a squadre italiane: il Milan alzò il trofeo nel 1963 battendo il Benfica di Eusebio con doppietta di Josè Altafini, per la sua prima Coppa Campioni e per il primo successo di una squadra italiana nel torneo; la Sampdoria di Roberto Mancini e Gianluca Vialli fu invece battuta ai supplementari dal Barcellona nel 1992.

A Wembley, infine, è legata anche una parte di storia degli arbitri italiani: sono due i nostri direttori di gara designati in questo stadio per la Finale di Coppa Campioni / Champions League: Concetto Lo Bello nel 1968 dirige Manchester United-Benfica (4-2), a Nicola Rizzoli tocca invece Borussia Dortmund-Bayern Monaco (1-2) nel 2013. Tra i protagonisti, infine, due citazioni speciali: Cesare Maldini è stato protagonista a Wembley sia da giocatore (nella finale vinta dal Milan contro il Benfica) sia da Ct della Nazionale (guidò gli Azzurri al successo nel 1997). Giorgio Chiellini ha chiuso qui la sua lunga carriera in Nazionale (117 presenze, l’ultima a Wembley nella Finalissima con l’Argentina).

Anche il presidente della Fifa Gianni Infantino ha reso omaggio oggi all’anniversario dello stadio: ”Wembley occupa un posto unico nella storia del calcio. Da quando è stato aperto per la prima volta nel 1923, ha ospitato un numero incalcolabile di eventi sportivi di livello mondiale ed è stato testimone di così tanti momenti iconici indimenticabili che è impossibile elencarli tutti. Sono sicuro che nei prossimi 100 anni questo elenco continuerà ad espandersi ulteriormente e spero di poter essere presente per molti di questi momenti”.

Lo stadio di Wembley. Costruito in un’area del Wembley Park Golf Club in vista della British Empire Exhibition (Esposizione dell’Impero Britannico del 1924-25), fu inaugurato il 28 aprile 1923 dal Re Giorgio V con il nome di Empire Stadium, per la finale di FA Cup vinta per 2-0 dal Bolton sul West Ham, di fronte a 126.945 spettatori, record ancora imbattuto. Situato nell’omonimo quartiere di Londra, nel Borough di Brent, fu demolito nel 2002 per fare posto al nuovo stadio.

Nella sua storia ha ospitato un Mondiale (1966), 2 Europei maschili (1996 e 2020) e uno Femminile (2022), e in tutti i casi è stato teatro delle Finali. Ha inoltre ospitato 7 Finali di Champions League; 2 di Coppa delle Coppe e 2 edizioni dei Giochi Olimpici (1948 e 2012). Gestito dalla Federazione calcistica inglese (The FA), che all’interno ha i suoi uffici, ospita semifinali e finale di FA Cup, la Finale di Community Shield maschile e femminile, l’EFL Trophy, la Final Four di English Football League, la finale di FA Cup femminile e altre competizioni delle divisioni inferiori, oltre ad essere lo stadio di casa della Nazionale inglese.

Ha ospitato numerosi eventi sportivi e non solo: alcune gare del Mondiale di Rugby 2015, gare della NFL, nonché alcuni concerti memorabili come il Live Aid, il 13 luglio 1985, e il Freddie Mercury Tribute Concert, il 20 aprile 1992. Indimenticabile il 16 giugno 1963 il match di boxe tra Cassius Clay ed Henry Cooper, passato alla storia perché Clay nel finale del quarto round finì al tappeto per la prima volta in carriera e fu salvato dal gong. Poi si riprese avendo la meglio sul pugile britannico, costretto ad abbandonare l’incontro per le ferite riportate al volto.

Betti Bavagnoli, Roma: “Per il nostro Club è un traguardo storico”

Credit Photo: Andrea Amato
Betti Bavagnoli, Head of Women’s Football, ha parlato al termine di Roma-Fiorentina, la gara che ha consegnato alle giallorosse il primo scudetto della storia del Club.

Cinque anni fa sei arrivata in panchina. Oggi da dirigente ha portato lo scudetto a Roma?

“Sì, è vero. Vivere questa gioia così grande, che mi fa sentire così orgogliosa e fiera di questo traguardo, mi porta a fare dei ringraziamenti. Perché sono veramente, profondamente, grata a questo Club, all’AS Roma. Al mio presidente, Dan Friedkin, a Tiago Pinto, la nuova amministratrice delegata, Lina Souloukou, tutte le persone che ci sono dietro all’interno del Club ci hanno sempre supportato con il loro lavoro per farci vivere questi momenti magici.

E poi grazie ai nostri tifosi. Sono tifosi incredibili, ci hanno seguito sempre e dovunque, nei posti più lontani in Europa, in Italia, sono stati un valore in più sul campo. Questo titolo lo dedico a loro, al mio Club, alle persone che ho citato”.

È veramente magico vincere a Roma?

“Sì, è una gioia profonda, ti prende le viscere. A volte i romani, i romanisti, mi spiegano che cosa significa. All’inizio non riuscivo a capire bene, ora ho capito qual è la differenza. È un pubblico passionale, li devo ringraziare per ogni partita e per ogni cosa che ci dimostrano quotidianamente”.

Questa vittoria è anche una crescita per il movimento.

“Sicuramente. Per noi, per l’AS Roma è un traguardo storico. Ma non dobbiamo dimenticare il percorso che è stato fatto in questi ultimi anni. Quello che tutte le società professionistiche hanno contribuito a fare. Il fatto di essere entrati nel campionato pochi anni fa, il passaggio al professionismo dell’anno scorso.

Sono passi da giganti. Noi, come addetti ai lavori, sappiamo cosa bisogna fare per migliorare le cose, per cercare di costruire sempre di più. Ma dobbiamo ringraziare davvero tutte le componenti. Si vince come gruppo e si continua a investire come gruppo”.

Serie B: successi in testa per Lazio, Napoli e Cittadella, colpo della Torres in coda

Credit Photo: Andrea Vegliò

Nel pomeriggio di oggi si è giocata la ventiseiesima giornata di Serie B, l’undicesima del girone di ritorno.6
Al comando della classifica, con 66 punti, sempre la Lazio di mister Catini che vince, in trasferta, per 0-5 contro il Trento. Tengono il passo delle biancocelesti il Napoli, secondo a 64, che supera 1-0 il San Marino nell’anticipo del sabato, e il Cittadella terzo, a 63, che regola 1-0 il Ravenna. In quarta piazza, invece, la Ternana, 55, che piega in maniera tonda il Chievo per 0-4. Al quinto posto, poi, l’Hellas Verona che balza 48, con il successo per 0-1 sull’Apulia Trani, staccando di un punto le cugine del Chievo ferme a 44. Sale a -1 delle clivensi il Cesena, settimo a 43, che vince per 2-0 sul Genoa mentre il Brescia,  34, tiene l’ottava piazza nonostante la sconfitta con la Torres. Al nono posto, a 29, un terzetto con Ravenna, San Marino e Arezzo: titane e romagnole vengono raggiunte dalle toscane che fanno loro la gara con il Tavagnacco  per 0-1. Fuori la zona rossa il Genoa, 25, e Sassari Torres, 23, con il Tavagnacco terzultimo, 19, davanti a Trento 14 e Apulia Trani 7 ormai retrocesso.

I risultati:
Napoli-San Marino 1-0
Trento-Lazio 0-5
Apulia Trani-Verona 0-1
Cesena-Genoa 2-0
Cittadella-Ravenna 1-0
Chievo-Ternana 0-4
Sassari Torres-Brescia 2-0
Tavagnacco-Arezzo 0-1

LA CLASSIFICA: Lazio 66, Napoli 64, Cittadella 63, Ternana 55, Hellas Verona 48, Chievo 44, Cesena 43, Brescia 34, Ravenna 29, San Marino 29, Arezzo 29, Genoa 25, Sassari Torres 23, Tavagnacco 19, Trento 14, Apulia Trani 7.

Primavera 1 Femminile: Juventus, Milan, Roma e Inter già qualificate per la Final Four, retrocedono Napoli e Tavagnacco

Credit: Figc

A 90 minuti dal termine del campionato i verdetti del Primavera 1 sono già definiti: saranno infatti Juventus, Milan, Roma e Inter a contendersi il titolo nella Final Four in programma nel centro sportivo ‘Giacinto Facchetti’ di Cologno al Serio da venerdì 12 a domenica 14 maggio, mentre Napoli e Tavagnacco sono le due squadre retrocesse nel Primavera 2.

Per quanto riguarda la Final Four, l’ultima giornata sarà decisiva per stabilire chi concluderà la stagione al primo posto e, di conseguenza, quali saranno gli accoppiamenti delle semifinali. Come stabilito dal comunicato ufficiale 288/A del 30 giugno 2022, la prima classificata affronterà la quarta, mentre la seconda se la vedrà con la terza.

Saranno Juventus e Milan a contendersi la vetta della graduatoria, Roma e Inter sono invece certe di chiudere il girone di ritorno al terzo e quarto posto. La formazione bianconera ha un solo punto di vantaggio sulle rossonere, che nell’ultimo turno hanno pareggiato 2-2 contro un ottimo Sassuolo, che ha combattuto fino all’ultimo per ribaltare il risultato e conquistare così i tre punti che avrebbero permesso al club neroverde di continuare a sperare nel quarto posto. Domenica la Juve è attesa dalla trasferta sul campo della Lazio, mentre il Milan farà visita al Parma.

In attesa di scoprire chi si aggiudicherà la volata per il primo posto, il sorteggio effettuato ieri a Roma, presso la sede federale di Via Allegri, ha stabilito l’ordine di svolgimento delle semifinali, con la Final Four che inizierà venerdì 12 maggio con la sfida tra seconda e terza in classifica (ore 11.30) e proseguirà con il confronto tra prima e quarta (ore 17.30). La finalissima si disputerà domenica 14 maggio alle ore 17.30.

Napoli e Tavagnacco, appaiate a quota 16 punti, non sono invece riuscite a rimontare lo svantaggio in classifica e retrocedono nel Campionato Primavera 2.

Milan: doppia reazione rossonera, un secondo tempo elettrizzante vale il pareggio al PUMA House of Football

Credit: Andrea Amato

Si chiude 3-3 l’entusiasmante match del PUMA House of Football tra Milan Juventus. Nella 6ª giornata della Poule Scudetto Femminile, rossonere e bianconere hanno dato vita ad una gara ricca di sorprese e colpi di scena, terminata in parità. L’avvio in salita, con il gol incassato dopo appena 11 secondi di gioco, poteva tramortire le rossonere di Mister Ganz, che sul finale di frazione hanno subito anche il raddoppio in una prima metà di partita condizionata da un ritmo basso e compassato. Ma il carattere del gruppo milanista è salito alla ribalta nella ripresa, con l’uno-due micidiale di Piemonte e Vigilucci che ha riequilibrato la contesa, prima del nuovo botta e risposta tra Nyström e Dompig.

Ancora in gol Martina Piemonte, che ha raggiunto così quota 12 reti eguagliando il proprio record personale di marcature in campionato. Tra le note positive del pomeriggio rossonero si registrano anche il primo timbro, alla seconda presenza consecutiva da titolare, di Chanté Dompig e il quarto centro successivo di Valery Vigilucci. Il risultato maturato al termine dei novanta minuti ha emesso, inoltre, un verdetto importante per la classifica: a quattro giornate dalla fine, ma con sole tre gare da disputare, la Juventus ha blindato il secondo posto in graduatoria, mentre il Milan resta momentaneamente terzo a quota 39 punti. Per le rossonere, il prossimo appuntamento è in programma domenica 7 maggio sul campo della Fiorentina, forza ragazze!

LA CRONACA
Avvio shock per le rossonere: una manciata di secondi sul cronometro e la retroguardia milanista non riesce ad allontanare il traversone di Cantore dalla destra, Nyström ne approfitta e appoggia in rete di testa. La reazione rossonera al vantaggio ospite arriva al 13′: Grimshaw si libera di due avversarie in dribbling e imbuca per Piemonte che cerca il tocco morbido, alto di poco. La gara fatica ad accendersi e le bianconere provano a sorprendere Giuliani dalla distanza, mentre il Milan ricerca la profondità per avanzare. Sul finale di frazione la Juventus trova il raddoppio: cross arretrato di Caruso, Lenzini calcia di prima intenzione e trova l’angolino vincente per il 2-0 al 44′Intervallo.

Le rossonere partono all’arrembaggio nella ripresa e creano due occasioni in apertura di tempo con Piemonte che impegna Peyraud-Magnin. In meno di due minuti, le rossonere riportano tutto in equilibrio: al 51′ è ancora Piemonte – servita da Thomas – a scaricare un sinistro preciso all’angolino, mentre due minuti più tardi Vigilucci timbra il 2-2 con un colpo di testa ravvicinato su assist di Bergamaschi. Tra il 64′ e il 66′ c’è spazio per un nuovo botta e risposta: prima Nyström trova il nuovo vantaggio con un mancino da centro area, poi Dompig converte in rete di testa sul suggerimento aereo di Nouwen. Nel finale la Juventus spaventa Giuliani con Caruso, chiusa da Soffia, e Bonansea, ma il reparto arretrato del Milan regge l’urto e il punteggio non cambia più. Finisce 3-3.

IL TABELLINO

MILAN-JUVENTUS 3-3

MILAN (4-3-3): Giuliani; Bergamaschi, Fusetti, Nouwen, Thrige; Grimshaw, Adami (38’st Mascarello), Dubcová K. (1’st Thomas); Vigilucci, Piemonte, Dompig (31’st Soffia). A disp.: Babb, Fedele; Carage, Crevacore; Dubcová M., Sevenius. All.: Ganz.

JUVENTUS (4-3-3): Peyraud-Magnin; Lenzini, Sembrant, Salvai (1’st Nildén), Boattin; Caruso, Gunnarsdóttir, Cernoia (25’st Pedersen); Cantore (38’st Duljan), Nyström, Bonansea. A disp.: Forcinella; Gama, Simon; Schatzer; Beerensteyn. All.: Montemurro.

Arbitro: Lovison di Padova.
Gol: 1′ Nyström (J), 44′ Lenzini (J), 6’st Piemonte (M), 8’st Vigilucci (M), 19’st Nyström (J), 21’st Dompig (M).
Ammonite: 30′ Piemonte (M), 20’st Lenzini (J).

Serie A, come cambia la classifica dopo i match odierni: la Juve blinda la qualificazione in Champions

Credit Photo: Paolo Pizzini

Dopo le 18 giornate della fase regolare è scattata, ormai, la seconda fase della Serie A, divisa in Poule Scudetto e Poule Salvezza con le 10 squadre ripartite in egual modo nelle due “batterie”.

Per la lotta al vertice della classifica, nella sesta giornata, in campo Roma-Fiorentina e Milan-Juventus, con l’Inter a riposare.
Tutti gli occhi erano puntati sull’anticipo del sabato, delle ore 14:30, con la Roma capolista in campo al Tre Fontane: le giallorosse battono per 2-1 la Fiorentina conquistando il primo scudetto della storia. Le capitoline, con 63 punti, con tre gare ancora da giocare sono inarrivabili per la concorrenza con la Juventus, seconda, a far visita oggi al Milan. Il match chiude la pratica per l’accesso ai prossimi preliminari di Champions per le bianconere, a 50 lunghezze, che pareggiano per 3-3 con le rossonere, terze a 39. Chiudono la Poule Scudetto la Fiorentina a 38 e l’Inter a 35, e una gara in meno.

Per la zona salvezza, invece, riposava il Como, settimo con 21 punti. Nella gara del sabato il Sassuolo si prende la matematica salvezza con largo anticipo. Le neroverdi, seste a 29, battono nel finale per 0-2 la Sampdoria, ultima a quota 15  alla pari del Parma. Le ducali, infatti, impattano per 2-2 contro il Pomigliano, ottavo a + 3 sulla coppia di coda. Poule Scudetto e Poule Salvezza torneranno in campo nel prossimo week-end.

Classifica Poule Scudetto
Roma 63, Juve 50 ,  Milan 39, Fiorentina 38, Inter 35*.
* Una partita in meno
I risultati
Sesta giornata
Roma-Fiorentina 2-1
Milan-Juventus 3-3
Riposa: Inter
Settima giornata
Juventus-Inter
Fiorentina-Milan
Riposa: Roma

Classifica Poule Salvezza
Sassuolo 29, Como 21*,  Pomigliano 18 , Sampdoria 15, Parma 15.
* Una partita in meno
I risultati
Sesta giornata
Sampdoria-Sassuolo 0-2
Parma-Pomigliano 2-2
Riposa: Como
Settima giornata
Sassuolo-Parma
Como-Sampdoria
Riposa: Pomigliano

Roma: i complimenti di Gabriele Gravina e Ludovica Mantovani

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

Davanti a un pubblico in festa le ragazze di Spugna si sono aggiudicate 2-1 il big match con la Fiorentina che vale il titolo di Campionesse d’Italia 2022/23.

“Congratulazioni alla Roma per il meritato successo – dichiara il Presidente della FIGC Gabriele Gravina – la società giallorossa si è resa protagonista di una stagione travolgente e la conquista del primo scudetto è il coronamento di una programmazione che, partendo dal settore giovanile, sta coinvolgendo tutto il pubblico romanista, come ha dimostrato la grande partecipazione nella gara di Champions League contro il Barcellona allo stadio Olimpico”.

“Complimenti alla società, allo staff e alle calciatrici, protagoniste di un campionato straordinario – queste le parole del presidente della Divisione Calcio Femminile Ludovica Mantovani – Il lavoro di questi anni ha dato i suoi frutti e i risultati ottenuti in questa stagione, anche in campo europeo, lo dimostrano. Il 4 giugno a Salerno la Roma disputerà anche la finale di Coppa Italia Ferrovie dello Stato Italiane contro la Juventus, sarà un appuntamento imperdibile e sono certa che le due squadre e i tifosi sugli spalti ci regaleranno un grandissimo spettacolo”.

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