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Pallone d’Oro: Vicky Lopez fa la storia vincendo il Trofeo Kopa

Il Trofeo Kopa, riconoscimento riservato alla migliore giocatrice Under 21, parla spagnolo. A conquistarlo è Vicky López, talento del Barcellona e della Roja, che diventa così la prima calciatrice della storia a ricevere il premio durante la cerimonia del Pallone d’Oro 2025.

La giovane centrocampista è riuscita a imporsi su rivali di altissimo livello come Linda Caicedo, Wieke Kaptein, Michelle Agyemang e Claudia Martínez. A decretarne il successo sono state le prime tre classificate di ogni edizione del Pallone d’Oro femminile: Aitana Bonmatí, Alexia Putellas, Salma Paralluelo, Alex Morgan, Megan Rapinoe, Lucy Bronze, Beth Mead, Ada Hegerberg, Caroline Graham Hansen, Dzsenifer Marozsán, Sam Kerr e Pernille Harder,  chiamate a votare la nuova stella emergente.

Nata nel 2006, López ha collezionato una serie di record precoci che raccontano molto del suo talento e della sua determinazione. Ha esordito nella Liga F a soli 15 anni con la maglia del Madrid CFF, diventando la più giovane di sempre, per poi ripetere l’impresa con il Barcellona nella stagione 2022/2023 (16 anni, 1 mese e 19 giorni) e persino in Champions League. Dal 2024 ha saputo ritagliarsi spazio tra le fuoriclasse blaugrana, imponendosi con personalità in uno dei club più competitivi al mondo, con 37 partite giocate e 9 gol che hanno contribuito alla vittoria del triplete domestico del Barcellona.

Con la nazionale maggiore ha debuttato nel 2024, ma già nell’Europeo 2025 ha mostrato qualità straordinarie per età e ruolo, impressionando per freddezza, visione di gioco e maturità. Un gol al debutto ha consacrato la sua presenza nella competizione, mentre a livello giovanile può già vantare un Mondiale Under 17 e due finali europee di categoria.

Il futuro del calcio femminile è luminoso, e quello di Vicky López, sembra esserlo ancora di più. Il premio che ha portato a casa ne è la prova più evidente. La sua stagione è iniziata con numeri da protagonista: tre gol e tre assist in appena quattro partite, a conferma di un talento che non ha intenzione di fermarsi.

Emilie Haavi, Roma: “Segnare in un derby è davvero emozionante. La finale era il nostro obiettivo”

Photo Credit: Andrea Iommarini - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il primo gol del match con la Lazio porta la firma di Haavi. La norvegese ha disputato un match di sacrificio, di grande intensità e volta alla ricerca della rete e al servizio delle compagne in area, confermandosi una delle calciatrici più importanti e determinanti della rosa giallorossa, che vede in lei una delle poche “baluarde” rimaste dalla vecchia formazione. Al termine del match, la calciatrice ha rilasciato alcune dichiarazione ai canali ufficiali della Roma raccontando il match appena concluso e le sensazioni provate dalla squadra, che si era preparata al derby in una maniera speciale e unica.

Una vittoria voluta, una vittoria importante perché non solo è la vittoria nel derby ma è una vittoria che vuol dire finale.

“Sì, siamo molto felici. Domenica abbiamo guardato il derby insieme, che ci ha dato tanta motivazione. Volevamo portare a casa la vittoria oggi e adesso siamo in finale, che era il nostro obiettivo e siamo molto contente”.

Sei ormai romanista d’adozione, che effetto fa segnare nel derby?

“No, certo, segnare è sempre emozionante, ancora di più in un derby. Era anche importante sbloccare la partita. Quindi sono contenta di aver fatto un gol e soprattutto che abbiamo vinto e portato a casa una vittoria bellissima”.

Ancora non sappiamo chi sarà l’avversaria in finale, ma servirà questa Roma con questa determinazione?

“Sì, secondo me ancora di più. Abbiamo creato tante occasioni, soprattutto nel primo tempo dove avremmo dovuto concretizzare ancora di più, però è stata una bella partita, intensa, adesso guardiamo avanti, dobbiamo recuperare e saremo pronte”.

Pallone d’Oro: Ewa Pajor è prima donna a vincere il Gerd Müller Award

Ewa Pajor, classe 1996, è stata premiata con il Gerd Müller Award, riconoscimento alla miglior attaccante dell’anno, diventando la prima donna a ricevere questo prestigioso premio

La calciatrice polacca, originaria di Uniejów, ha vissuto una stagione di debutto straordinaria con il club catalano nella stagione 2024/25, segnando 43 gol in 45 partite. È stata capocannoniere della Liga F con 25 gol e 10 assist e seconda in Champions League con 7 gol e 3 assist.

Pajor ha sottolineato l’importanza dei traguardi raggiunti sia con il club che con la nazionale, recentemente qualificata per la prima volta al Campionato Europeo, dichiarando: “Arrivare da una piccola città in Polonia e giocare oggi al Barcellona è incredibile. Voglio ringraziare tutti i tifosi e le mie compagne: senza di loro questo premio non sarebbe stato possibile. Con il loro supporto divento ogni giorno una giocatrice migliore, ed è un vero onore far parte di questo grande club” (“I came from a small town in Poland, and today I am at FC Barcelona. Thank you to all the fans and my teammates. I wouldn’t have won this award without them. With you, I am a better player, and it is an honor for me to be part of this great club”).

Nominata tra le 30 candidate al Pallone d’Oro, Pajor si è classificata all’ottavo posto. Durante l’accettazione del trofeo, emozionata, ha aggiunto: “Spero di continuare a ispirare le giovani ragazze, far crescere il calcio femminile e dimostrare che è possibile giocare in grandi stadi e farsi vedere in televisione” (“I hope to keep inspiring young girls, to grow women’s football, and show that it’s possible to play in big stadiums and be seen on television”), lanciando così un messaggio importante per tutto il movimento femminile.

Il premio per la stagione 2024/25 rappresenta solo un capitolo. Dall’inizio della nuova stagione, con 4 gol e 3 assist in tre partite, Pajor continua a dire la sua, confermandosi una delle attaccanti più influenti, pronta a sorprendere ancora nei prossimi anni.

Juve, finale sia! Canzi e Schatzer: “Emozionante!”

Photo Credit: Nicolò Ottina - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Juventus Women supera 2-1 l’Inter e raggiunge la Roma nella finale della Serie A Women’s Cup. Al termine della sfida contro le nerazzurre hanno parlato l’allenatore bianconero, Massimiliano Canzi, ed Eva Schatzer, autrice della rete decisiva.

MASSIMILIANO CANZI

«È stata durissima anche oggi. L’Inter è un’ottima squadra e ha giocato una grandissima partita. Noi abbiamo giocato un buon primo tempo e probabilmente avremmo dovuto capitalizzare meglio le occasioni create perchè nel finale abbiamo rischiato di subire il pareggio, ma siamo felici per essere riuscite a raggiungere la finale grazie alla capacità di tutto il gruppo di saper soffrire insieme nei momenti decisivi e se non lo avessimo fatto insieme non saremmo riuscite a vincere. Sono felice anche per il rientro in campo dopo quasi dieci mesi di Cascarino e devo complimentarmi con De Jong perchè con le sue parate è stata decisiva nei momenti clou della partita e non era scontato essendo questa la sua prima partita ufficiale con la Juventus. Girelli? Non ha preso colpi, ma semplicemente le girava un po’ la testa. Nulla di grave, dunque, ed è questo l’aspetto più importante. Venendo alla finale di sabato contro la Roma, sarà una partita dove i duelli faranno la differenza. Loro sono una squadra forte in questo fondamentale e noi dovremo essere altrettanto brave a non farle stare nella loro zona di comfort. Sono sicuro che sarà uno spettacolo bellissimo il match di sabato».

EVA SCHATZER

«Noi siamo venute qui per vincere questo torneo e il primo passo era vincere oggi. Abbiamo giocato un buon match, soffrendo anche nel finale. Sicuramente, però, i momenti complicati della gara ci hanno portato a essere ancora più coese e unite. Il gol? Sono felice per la mia prima rete stagionale e sono felice che sia servito per vincere la partita. Cristiana(Girelli) mi ha dato un’ottima palla e in quel momento non ci ho pensato due volte e ho calciato. È stato molto emozionante. La finale contro la Roma? Sarà una partita difficile, come sempre. Hanno cambiato allenatore, ci aspettiamo una squadra in salute, forte, sarà una bellissima sfida».

 

La FIFA ospita il talent ID camp in Inghilterra, mentre la squadra femminile afgana di rifugiati si prepara per le prime partite storiche

Dopo il ritiro al St. George’s Park, l’allenatrice Pauline Hamill e lo staff tecnico selezioneranno 23 giocatori per una serie di amichevoli sanzionate quest’anno
Circa 70 donne hanno partecipato a tre campi organizzati dalla FIFA, che includevano una serie di workshop e supporto progettati per avvantaggiarle dentro e fuori dal campo
Sotto la guida dell’ex calciatrice afghana e attivista per i diritti delle donne Khalida Popal, il gruppo è rimasto coraggiosamente unito mentre si prepara per un’altra pietra miliare. Normalmente il luogo in cui si riuniscono e si allenano le rinomate squadre nazionali inglesi, il St. George’s Park National Football Centre ha aperto le sue porte e i suoi campi alla fine di agosto a un gruppo speciale e storico di prospetti internazionali che hanno bisogno di una casa lontano da casa.

L’impianto di Burton upon Trent, di livello mondiale, ha ospitato gli ultimi campi organizzati dalla FIFA e progettati per selezionare 23 giocatrici per la squadra femminile afghana rifugiata, che poi giocherà una serie di amichevoli sanzionate entro la fine dell’anno. Queste partite segneranno un trionfale ritorno sulla scena mondiale per il calcio femminile afghano dopo quasi quattro anni di assenza, adempiendo al contempo alla più ampia missione della FIFA di fornire opportunità, accesso e comunità attraverso questo bellissimo gioco. “È incredibile vedere le ragazze qui, riunite insieme, per testimoniare il cameratismo che hanno tra loro, e farlo in tutto il mondo del calcio”, ha detto Sarai Bareman, l’ex nazionale samoana nata in Nuova Zelanda che ricopre il ruolo di Chief Women’s Football Officer della FIFA.

A maggio, il Consiglio FIFA ha approvato la creazione di una squadra femminile afghana per i rifugiati come parte della strategia d’azione FIFA a tre pilastri per il calcio femminile afghano. Il primo e il secondo pilastro riguardano il sostegno umanitario e logistico alle donne in Afghanistan, e poi l’advocacy e la diplomazia con gli attori e le organizzazioni pertinenti per quanto riguarda l’accesso a lungo termine allo sport. Il terzo pilastro è la squadra femminile afgana per i rifugiati, che è per i rifugiati idonei con precedenti esperienze di gioco nazionali. Il solido piano della FIFA include una serie significativa di supporto e servizi su misura per i circa 70 giocatori che hanno partecipato ai tre campi, indipendentemente dal fatto che vengano selezionati o meno. Durante tutto il processo di sviluppo della strategia e di costruzione della Squadra Femminile per le Rifugiate dell’Afghanistan sin dal suo inizio, la FIFA ha lavorato a stretto contatto con l’ex calciatrice afgana e attivista per i diritti delle donne Khalida Popal, una forza determinante nel mantenere il gruppo unito e forte nel suo scopo di giocare a calcio.

La leggendaria nazionale scozzese Pauline Hamill, che in precedenza ha allenato le squadre nazionali giovanili nella sua patria e in Arabia Saudita, è stata nominata capo allenatore. Supportato da una serie di professionisti dedicati che si occupano dell’allenamento, della salute fisica e mentale, del comfort e della sicurezza dei giocatori, Hamill ha organizzato un camp di fine luglio a Sydney, in Australia, prima di dirigersi in Inghilterra per due camp al St. George’s Park.  La squadra di rifugiate afgane inizia il suo viaggio con il primo campo di identificazione dei talenti a Sydney
L’esperienza ha avuto un profondo impatto su tutte le persone coinvolte, in particolare sulle donne coraggiose e resilienti che hanno superato le avversità e hanno abbracciato l’opportunità che il team rappresenta. Per chi è costretto a lasciare casa, il campo di St. George’s Park è diventato un luogo dove trovare accettazione, crescita e connessione.

“Ecco perché tutti lo amano. Tutti amano il calcio”, ha detto Najma Arefi, una giocatrice del camp appena concluso. “La sensazione di essere libera, la sensazione di sorellanza, la sensazione di gioia: dimenticare tutto alle spalle e gioire e stare nel presente. Ecco perché ho continuato a giocare”. Bareman ha detto: “Solo nelle piccole conversazioni che ho avuto con loro, nel modo in cui li vedi interagire l’uno con l’altro come una squadra, ma anche con lo staff, puoi davvero capire il significato che questo ha. Comprendendo i viaggi individuali che alcuni di questi giocatori hanno intrapreso, è incredibile poterli vedere qui, sorridenti, ridenti, divertiti, in un ambiente sicuro. E sono così felice che siamo stati in grado di fornirglielo”.

Sebbene il calcio abbia ancorato ciascuno dei tre campi, l’esperienza è stata progettata per essere olistica. Gli allenatori e lo staff della FIFA erano disponibili per assistere con la nutrizione e l’assistenza sanitaria, la consulenza e la formazione sui media. Workshop guidati dai giocatori incentrati sul team building e sulle tattiche, sul benessere e sullo sviluppo personale. In tutto questo, la salvaguardia e la sicurezza erano di fondamentale importanza. “Sono davvero desiderosi di provare cose nuove e sono anche desiderosi di ricevere feedback. Quindi, è stato molto divertente”, ha detto l’ex portiere dell’Inghilterra Karen Bardsley, che faceva parte dello staff del St. George’s. “Penso che giocare a un livello più alto mi permetta di capire cosa si può ottenere giocando a football”, ha continuato Bardsley. “Ma poi so anche cosa serve per spingersi oltre forse dove pensi di poter andare: quella resilienza. E penso di poter condividere con loro le mie storie, ma anche la fiducia che mi ha dato. Ma anche, come ho detto, portano così tanta energia a una sessione e così tanta positività che non puoi fare a meno di godertela. E mi hanno insegnato molto”.

L’ex portiere dell’Inghilterra Karen Bardsley faceva parte dello staff del St. George’s
Anche se solo 23 donne saranno selezionate per le partite iniziali della squadra, nessuna delle partecipanti al processo, che hanno sede in Australia, Regno Unito ed Europa, sarà lasciata indietro. La FIFA continuerà a sostenere ogni giocatore che ha preso parte ai campi con una serie di iniziative, tra cui misure di benessere e salvaguardia, accesso all’istruzione e assistenza nell’identificazione di ulteriori opportunità nel calcio. Quest’ultimo potrebbe includere la creazione di collegamenti con i club locali, la fornitura di attrezzature e la formazione di allenatori o arbitri. La squadra femminile afgana rifugiata non si limita a fornire una piattaforma a queste donne per rappresentare il loro paese nelle partite ufficiali. Si tratta anche di aiutarli a prosperare nelle loro case attuali. “Abbiamo imparato così tante cose qui. Non è stato solo in campo. Penso che siano state tante le cose che abbiamo imparato anche fuori dal campo. Essere a casa dell’Inghilterra ed essere circondati da così tanti allenatori professionisti e così tanti staff professionisti, è stato un privilegio per noi”, ha detto Arefi. “È stata una grande esperienza per tutti noi, e non vediamo l’ora di avere questo progetto pilota anche per i prossimi anni e di lavorare su un progetto più grande con la FIFA”.

Dopo il ritiro al St. George’s Park, l’allenatrice Pauline Hamill e lo staff tecnico selezioneranno 23 giocatori per una serie di amichevoli sanzionate quest’anno
È un progetto che è solo all’inizio. I campi di identificazione, e poi le partite entro la fine dell’anno, segneranno una pietra miliare vitale nello sforzo della FIFA per sollevare le donne afghane, sia all’interno che all’esterno del paese, attraverso il calcio. Ulteriori dettagli sulla squadra, la rosa di 23 giocatori, le partite e gli avversari saranno annunciati dalla FIFA nel prossimo futuro. “Questo progetto è incredibilmente importante per la FIFA”, ha detto Bareman. “Se pensi a queste donne e al viaggio che hanno intrapreso, a ciò che hanno affrontato, è incredibilmente importante per noi essere in grado di usare il calcio come strumento per restituire loro e fornire loro le opportunità che meritano così riccamente”.

Serie A Women’s Cup – Sabato a Castellammare sfida Juve-Roma che vale il trofeo

Credit Photo: Emanuela Baldi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sarà la sesta volta che Juventus e Roma si contenderanno un trofeo, dopo le tre in Coppa Italia e le due in Supercoppa Italiana. L’appuntamento è per sabato 27 settembre alle 17.30, con diretta su Rai 2 e Sky Sport Calcio e in streaming su RaiPlay e NOW.

LAZIO-ROMA LA PARTITA. Il primo squillo del quinto Roma-Lazio femminile della storia (i quattro precedenti erano stati tutti in Serie A) è della biancoceleste Simonetti, che con un destro al volo spaventa la difesa della sua ex squadra. Poco dopo risponde sempre da fuori area Giugliano, ma anche in questo caso la conclusione non è ben calibrata. Le undici di Rossettini aumentano i giri e dopo aver sfiorato il vantaggio al 12’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Haavi, lo trovano al 22’ proprio grazie alla norvegese, che scende sulla corsia di sinistra, si accentra e non lascia scampo a Durante con il destro sul secondo palo. Le biancocelesti provano a rispondere poco dopo con una punizione sulla trequarti di Le Bihan, ma il pallone sorvola la traversa per una manciata di centimetri. Al 29’ la Lazio rischia lo 0-2 facendosi trovare scoperta, ma Giugliano centra il palo e Pilgrim trova il muro avversario sul tentativo di ribattuta. La centrocampista azzurra grazia le rivali anche dopo la mezzora, calciando troppo debolmente nell’area piccola e favorendo l’intervento di Durante. È la Roma però a fare la partita e a crearsi le chances più nitide, che sfociano nella rete del raddoppio al minuto 42: van Diemen serve Corelli nel cuore dell’area, la 2003 controlla e difende il pallone, si gira e con il destro trafigge nuovamente Durante, sigillando il parziale sul 2-0 alla fine del primo tempo, con il nono centro in maglia giallorossa.

A inizio ripresa Grassadonia prova a immettere forze fresche (Monnecchi e Castiello prendono il posto di Cafferata e Vernis) ma la prima iniziativa in chiave la prende Greggi, che calcia forte ma a lato sugli sviluppi di un corner. Primi cambi anche per Rossettini, che inserisce Galli e Viens per Pilgrim e Corelli. Le Aquilotte tentano di alzare il baricentro e si fanno pericolose prima con l’efficace combinazione Simonetti-Castiello che porta al calcio d’angolo, poi con Le Bihan murata dalla difesa romanista e infine con l’asse Le Bihan-Visentin, su cui interviene tempestivamente Lukasova. I ritmi sembrano abbassarsi, ma all’81’ le giallorosse sfruttano al meglio la ripartenza innescata da van Diemen e calano il tris con Viens, imprendibile sulla fascia e chirurgica con il diagonale che chiude il match. 28° sigillo con il club tra tutte le competizioni per la canadese, che non andava a bersaglio dallo scorso 22 marzo, in Serie A contro il Milan. Termina con un netto 3-0 per la Roma la prima semifinale di Serie A Women’s Cup, con la squadra di Rossettini che approda alla finale di sabato 27 settembre in cui affronterà la vincente tra Juventus e Inter.

 

JUVE-INTER LA PARTITA. Il 23° derby d’Italia della storia si accende al minuto 2 con la Juventus pericolosa su punizione: Brighton piazza un cross teso ma Stolen-Godo colpisce male. L’Inter risponde dopo una manciata di secondi con Wullaert, che riceve palla da una rimessa laterale, si gira bene nell’area avversaria e costringe la retroguardia bianconera a murarla in angolo. Dopo la chance della squadra di Canzi al 2’, crescono le nerazzurre, che si fanno vedere dalle parti di de Jong con il duo Bartoli-Tomasevic e poi con l’ex Glionna. Al 13’ infatti, la classe ’99 raccoglie l’ottimo spunto di Tomasevic sulla corsia di sinistra e con un destro a giro lambisce il palo. I ritmi si alzano in fretta e al minuto 18 la combinazione Bonansea-Beccari non va a buon fine solo grazie al prodigioso intervento in scivolata di Bartoli, che impedisce alla 2004 di concludere in porta. Intorno alla mezzora la Juventus sfiora il vantaggio due volte: prima con Tatiana Pinto (traversone morbido deviato in corner da Runarsdottir) e poi con Carbonell, che scheggia la traversa nel tentativo di crossare in mezzo il pallone. Le occasioni iniziano a essere tante per le bianconere, e al 45’ il parziale si sblocca: punizione precisa di Brighton e incornata vincente dell’ex Inter Cambiaghi, che non esulta ma firma un gol pesantissimo, con cui si chiude la prima frazione.

A inizio ripresa Piovani opera ben tre cambi: fuori Bowen, Tomasevic e Glionna per Merlo, Pleidrup e Bugeja; ma le nerazzurre faticano a trovare gli spazi contro una Juventus ordinata e difficile da superare nei contrasti. Al 62’ l’azione personale di Bugeja sulla fascia destra si conclude con il pallone sui piedi di Polli, che però non inquadra la porta. Anche per Canzi arrivano le prime rotazioni, con Girelli e Schatzer che prendono il posto di Cambiaghi e Beccari. Le subentrate in casa Juventus ripagano la fiducia confezionando il raddoppio in una manciata di secondi: tacco della numero 10 e rasoterra letale della compagna classe 2005, che trafigge Runarsdottir. Piovani tenta il tutto per tutto inserendo van Dijk e Schough al posto di Polli e Bartoli, e anche il tecnico nerazzurro viene premiato dalle scelte. Tre minuti dopo il raddoppio infatti, la svedese si infila in area, serve Wullaert a rimorchio e la belga non sbaglia. Negli ultimi 20 minuti, oltre alla rete annullata per fuorigioco a Lenzini, è un assedio dell’Inter. Le nerazzurre sfiorano in più occasioni il pareggio, ma all’84’ Lenzini dice no sulla linea di porta a Detruyer e nel finale de Jong si prende la scena respingendo prima la conclusione insidiosa di Wullaert, poi quella di Csiszar dalla distanza diretta sotto l’incrocio dei pali e, al 90’, il diagonale di Merlo prolungandolo in corner. La Juventus soffre ma resiste e dopo cinque minuti di recupero festeggia la sua undicesima finale tra tutte le competizioni.

 

 

Il Presidente Antonio Zappi: “Investiamo sui giovani e siamo aperti alle innovazioni” 

Credit: AIA
Il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi, in vista della terza giornata di Campionato, è stato ospite di Radio Kiss Kiss. Durante l’intervista si è parlato delle ultime novità tecnologiche, dall’announcement al Football Video Support, fino all’imminente sperimentazione della Refcam in occasione di Juventus-Inter in programma sabato. “Abbiamo dato la massima disponibilità alle innovazioni tecnologiche, nella consapevolezza che queste necessità comportano nuove professionalità – ha detto – Ci siamo quindi messi a disposizione di queste novità con grande impegno“.

Si è poi parlato dei riflessi del FVS anche nel rapporto con gli allenatori di Serie C “Un sistema che introduce di riflesso un elemento di collaborazione positivo” e per la Serie A del lavoro svolto per la crescita dei giovani “Stiamo investendo sui nuovi talenti, come testimoniano in questo inizio di Stagione Sportiva le numerose designazioni di giovani arbitri in partite importanti“.

In conformità ai protocolli redatti da FIFA e IFAB, già testati nel recente Fifa Club World Cup, la Lega Calcio Serie A maschile ha introdotto in Italia la Refcam, una telecamera ultramoderna che consente di assistere all’evento-partita dal punto di vista del direttore di gara. Con Juventus-Inter, in programma sabato 13 settembre alle ore 18.00 all’”Allianz Stadium” di Torino, c’è stato l’esordio italiano.

PRIMAVERA 2 – Festa totale a Como, ma si divertono anche bolognesi, laziali e ternane

Credit Photo: Stefania Bisogno- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nello scorso weekend è partito anche il campionato di Primavera 2, ma non per Freedom Cuneo e Res Donna Roma. Le due compagini, infatti, hanno già osservato il loro primo turno di riposo, dovuto al fatto che i rispettivi gironi (A e B) sono composti entrambi di sette squadre ognuno. Così, mentre per le altre Società consorelle l’attività è già cominciata, cuneesi e capitoline sono rimaste alla finestra ad osservare…

Nel concentramento Nord, i risultati hanno registrato una buona partenza per le due compagini comasche e per quella bolognese, mentre hanno dovuto raccogliere la prima sconfitta sia il Lumezzane che le due neo promosse Vicenza e Venezia. Nel gruppo centro-meridionale, invece, la vittoria ha arriso alla coppia composta da Lazio e Ternana (rispettivamente ai danni delle neo arrivate Trastevere e Frosinone), mentre San Marino e Napoli si sono accontentate di incamerare, al termine del confronto diretto, un solo punto.

È stato, quest’ultimo punteggio, l’unico pareggio della categoria cadetta, ovviamente per quanto concerne l’under 19: un pari, oltretutto, arrivato a reti inviolate ed in conclusione di un match molto tattico, fra due delle sicure protagoniste (leggasi candidate alla promozione) di questo concentramento. Negli altri confronti della giornata, la Ternana ha raccolto una vittoria di misura in quel di Frosinone: una gioia arrivata grazie alle marcature di Ashley Castellani e Ludovica Perugini (per le padrone di casa, ha timbrato il cartellino Sofia Pretto), utile però ad imboccare subito una strada che, nei pensieri rossoverdi, possa portare verso la… gloria. Non ha invece avuto problemi la Lazio, che sul terreno amico ha saputo regolare per 6-3 un comunque combattivo Trastevere. In questo inedito derby capitolino (Trastevere, lo ricordiamo, è il tredicesimo ‘rione’ della capitale), le amaranto ospiti hanno messo in mostra una esaltante Martina Mazza, autrice di tutte le loro marcature. Pure sul fronte biancoceleste, però, una ragazza è stata in grado di mettere a segno una fantastica tripletta: stiamo parlando di Sofia Mancini, che assieme alle compagne Gioia Livignani, Angelica Forte e Gaia Laudiero, ha saputo confezionare la vincente ‘sestina’ laziale.

Tornando al plotone settentrionale, la trionfale giornata comasca ha visto la neo promossa Como Women espugnare, per 3-0, il terreno biancorosso dell’altrettanto esordiente Vicenza: l’inesperienza ha sicuramente ‘pesato’ di più nel ko vicentino, tanto da portare ad autoinfliggersi la prima rete ospite… Sbloccato il punteggio, le ‘lacustri’ in blù lo hanno arrotondato con le segnature della coppia composta da Martina Corioni e Claudia Evangelista. L’altra protagonista che ha sede sul manzoniano lago, l’esperta Como 1907 (appena scesa dalla Primavera 1), ha dovuto affidarsi ad una scatenata Beatrice Antoniazzi, per avere ragione del visitante Lumezzane. La giovane biancoblù, ha infatti siglato tutti i gol che hanno permesso, alla sua squadra, di prevalere su quella bresciana, andata a bersaglio con Ramatulaye Diagne Balde e Gaia Vincenti.

È invece bastata una sola marcatura, a firma di Giorgia Anderlini, per concedere i tre punti al Bologna, ai danni di un Venezia che non è parso patire il salto di categoria (è stato promosso al termine della stagione passata). Pur se con un solo centro, l’incontro è risultato tutt’altro che noioso, regalando spettacolo ed emozioni in serie al numeroso pubblico presente sugli spalti del centro sportivo “Luciano Bonarelli”, di Granarolo dell’Emilia.

Insomma, più o meno attese il torneo di Primavera 2 ha già messo in mostra molte candidate alla promozione: solamente il dipanarsi della stagione, però, potrà confermare o smentire le prime impressioni ricevute.

 

RISULTATI PRIMAVERA 2

Girone A

Bologna – Venezia                    1-0

Como 1907 – Lumezzane          3-2

Vicenza – Como Women           0-3

Riposa Freedom CN

Girone B

Lazio – Trastevere                    6-3

S.Marino – Napoli                    0-0

Frosinone – Ternana                1-2

Riposa Res Donna RM

 

CLASSIFICHE PRIMAVERA 2

Girone A

Como W., Como1907 e Bologna 3 pt; Freedom CN, Venezia, Lumezzane e Vicenza 0

Girone B

Lazio e Ternana 3 pt; S.Marino e Napoli 1; Res Donna RM, Frosinone e Trastevere 0

Visita Azzurra al Moreno Gubbiotti: il CT Soncin in casa Ternana Women

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Martedì mattina lo stadio “Moreno Gubbiotti” di Narni si è tinto d’Azzurro con la visita del Commissario Tecnico della Nazionale Femminile Andrea Soncin, accompagnato dall’assistente allenatore dell’Under 23 Alessandro Fabbro. Ad accogliere la delegazione federale sono stati l’Amministratore Delegato Paolo Tagliavento, il Direttore Generale Isabella Cardone e l’allenatore della Prima Squadra Antonio Cincotta, che hanno fatto gli onori di casa.

La giornata si è aperta con il saluto del CT a staff tecnico e calciatrici, un momento di grande vicinanza nel quale Soncin ha voluto congratularsi per la storica promozione in A e ribadire come le porte della Nazionale restino sempre aperte per chi dimostrerà qualità, impegno e crescita. Successivamente, Soncin e Fabbro si sono intrattenuti con mister Cincotta e con il DG Cardone, affrontando temi legati alle dinamiche di gruppo e alle potenzialità delle singole atlete.

La comitiva Azzura ha poi assistito al primo allenamento settimanale della Ternana Women, disputato sul sintetico del “Gubbiotti”, permettendo al CT di osservare da vicino il lavoro della squadra rossoverde. Quella odierna rappresenta la prima storica visita di un commissario tecnico della Nazionale maggiore italiana alla Ternana Women: un riconoscimento che certifica la bontà del percorso intrapreso dal club negli ultimi anni, coronato dall’approdo in Serie A e dal consolidamento di un legame sempre più forte con la realtà azzurra.

Serie A Women’s Cup, Inter eliminata dalla Juventus

credit photo: Stefano Petitti - photo agency calcio femminile italiano

Non basta il gol di Wullaert alle nerazzurre, protagoniste di un incredibile assalto nel finale di partita.

Finisce in semifinale l’avventura dell’Inter di Gianpiero Piovani nella Serie A Women’s Cup: le nerazzurre escono sconfitte dalla gara contro la Juventus, nonostante una prestazione di alto livello. Nel primo tempo l’Inter aggredisce le bianconere e inizia la gara con grande intensità: nella seconda metà della prima frazione però esce anche la Juventus, che trova il vantaggio allo scadere con Cambiaghi, abile a colpire di testa su una punizione ben calciata da Brighton. Nella ripresa Piovani rivoluziona l’Inter, che ritrova spinta offensiva: nonostante la pressione, la Juventus trova il raddoppio con una combinazione tra Girelli e Schatzer, entrambe scese in campo solamente un minuto prima. L’ingresso di Schough vivacizza la manovra nerazzurra, con l’Inter che accorcia immediatamente al 67′ grazie alla rete di Wullaert. Nel finale la squadra di Piovani attacca senza sosta, chiude la Juventus nella sua area di rigore e assedia le bianconere: piovono occasioni, con un tiro di Detruyer respinto sulla linea e tre miracoli di De Jong su Wullaert, Csiszar e Merlo tra l’84’ e il 90′. Nel recupero l’ultima occasione capita a Van Dijk, che di testa non inquadra la porta della Juventus: il risultato non cambia più. Un’Inter molto bella ma anche sfortunata non trova il pareggio e viene eliminata dalla Serie A Women’s Cup.

JUVENTUS-INTER 2-1 | IL TABELLINO

Reti: 45′ Cambiaghi (J), 64′ Schatzer (J), 67′ Wullaert (I)

JUVENTUS (4-3-3): 1 De Jong; 4 Kullberg (5 Harviken 87′), 71 Lenzini, 25 Calligaris, 3 Carbonell (20 Cascarino 76′); 33 Brighton, 29 Tatiana Pinto, 17 Stolen-Godo; 9 Beccari (6 Schatzer 63′), 36 Cambiaghi (10 Girelli 63′), 11 Bonansea (14 Vangsgaard 76′). A disposizione: 16 Peyraud-Magnin, 31 Capelletti, 8 Rosucci, 19 Thomas, 21 Libran, 23 Salvai, 28 Moretti. Coach: Massimiliano Canzi

INTER (3-5-2): 1 Rúnarsdottir; 33 Bartoli (22 Schough 66′), 24 Milinkovic, 5 Andrés; 3 Bowen (13 Merlo 46′), 20 Detruyer, 27 Csiszar, 16 Tomasevic (4 Pleidrup 46′), 18 Glionna (7 Bugeja 46′); 31 Wullaert, 9 Polli (11 Van Dijk 66′). A disposizione: 12 Piazza, 32 Belli, 6 Santi, 8 Vilhjalmsdottir, 14 Robustellini, 21 Tomaselli, 44 Consolini. Coach: Gianpiero Piovani

Ammonita: Csiszar (I) Recuperi: 1′, 5′

Arbitro: Giuseppe Maria Manzo (sez. Torre Annunziata) Assistenti: Russo – Chianese Quarto Ufficiale: Coppola

CASTELLAMMARE DI STABIA, ITALY - SEPTEMBER 24: Henrietta Csiszar and Marie Detruyer of FC Internazionale Women in action during the Serie A Cup Women between FC Internazionale Women and Juventus FC Women at Romeo Menti stadium on September 24, 2025 in Castellammare di Stabia, Italy.  (Photo by FC Internazionale/Inter via Getty Images)

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