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Gianpiero Piovani, Inter: “Vogliamo fare bene. Ce la metteremo tutta”

Credit Photo: Marco Montrone - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Prende il volo la nuova stagione nerazzurra: la squadra milanese è impegnata negli allenamenti estivi in vista del campionato cadetto. Ad Interello la prima sessione sotto la supervisione del neo tecnico Gianpiero Piovani, in attesa dell’intermezzo di preparazione previsto dal 4 all’11 agosto in Trentino.

Nelle ultime ore è stato proprio Piovani a sbilanciarsi sull’inedito cammino e ad affermare:C’è tanta voglia di iniziare questa bellissima avventura perché abbiamo finito a metà maggio. Il gruppo è voglioso, è un buon inizio e vogliamo lavorare per fare bene; quello che chiedo è tanta concentrazione e voglia di migliorarsi“.

Idee molto chiare sugli obiettivi stagionali; in riferimento a ciò, lo stesso allenatore, con consapevolezza, ha riferito:Ci sarà tanto lavoro tecnico-tattico, ma voglio anche creare empatia e voglia di stare insieme. A tutti piacerebbe partire bene, ma questo ce lo dirà solo il lavoro in campo.
Ce la metteremo tutta, in allenamento ho visto grande voglia. Noi non ci nascondiamo, vogliamo fare bene“.

Como Women in ritiro a Marilleva dal 28 luglio al 6 agosto

Photo Credit: Como Women
Como Women è lieto di annunciare che, per il quarto anno consecutivo, la sede del ritiro estivo sarà la prestigiosa località di Marilleva 900, situata in Val di Sole. La squadra partirà per la località trentina domenica 28 luglio, con rientro previsto per martedì 6 agosto.
Esprimiamo il nostro sincero ringraziamento al Consorzio Turistico Mezzana Marilleva per aver gentilmente concesso l’uso esclusivo del centro sportivo di Mezzana durante l’intero ritiro. Un particolare riconoscimento va anche all’Amministrazione Comunale di Mezzana, all’Azienda per il Turismo della Val di Sole e a Trentino Marketing per il loro indispensabile supporto.
Il Como Women soggiornerà presso l’Hotel della Serra a Marilleva 900, immerso nella suggestiva Val di Sole, che offrirà un ambiente ideale per la preparazione della squadra.
Alla domanda “Quanto può incidere allenarsi in ritiro a Marilleva rispetto che al centro sportivo di Cislago?“, il Direttore Sportivo, Miro Keci, ha risposto: “Lavorare in montagna con le temperature più basse può aiutare: si lavora meglio, si ha la possibilità di recuperare prima; inoltre il ritiro in montagna può essere un fattore determinante al fine di creare un bel gruppo squadra“.

Sara Colzi è la nuova allenatrice della Rinascita Doccia

Ufficializzate le prime novità in casa Rinascita Doccia: la società rossoblù ha comunicato il cambio panchina della Prima Squadra femminile. La nuova allenatrice, dalla prossima stagione, sarà Sara Colzi: la figura appena citata prenderà definitivamente il posto dell’ormai ex coach Ruben Bellucci (che approderà in under 19 nello stesso ruolo).

Il percorso da tecnico di Colzi ha preso il volo dopo quello da calciatrice (Firenze, Reggiana, Valdarno, Castelfranco e Scalese sono le ultime squadre di cui quest’ultima ha potuto indossare i colori): dal 2012 l’inizio di una vera e propria esperienza da coach, prima della compagine del Valdarno Juniores e della Fiorentina Primavera, poi (2015-19).
La breve parentesi interna al Pontedera Calcio come responsabile del settore giovanile ha anticipato quella più recente che l’ha vista offrire il proprio contributo come osservatrice delle Nazionali di Calcio femminili ed impegnarsi in merito alla supervisione del Prato Social Club, traghettando il gruppo verso il salto in Eccellenza.

La formazione fiorentina ripartirà dal quattordicesimo posto a quota 19 della stagione archiviata; si tratterà del terzo anno in terza categoria.

Olimpiadi, Canada: la coach Priestman non sarà in panchina contro la Nuova Zelanda

Dopo aver esaminato ciò che è accaduto riguardo l’uso di un drone il 22 luglio a Saint-Étienne utilizzato dal Canada per spiare gli allenamenti della Nuova Zelanda, e dopo aver appreso di un precedente utilizzo dello strumento già il 19 luglio (sempre ai danni della Nuova Zelanda che giocherà contro il Canada nella sua partita d’esordio a queste Olimpiadi), il Comitato Olimpico Canadese ha imposto le seguenti sanzioni e conseguenze:

Joseph Lombardi, un analista non accreditato del Canada, è stato rimosso dalla squadra olimpica canadese e sarà mandato a casa immediatamente.
– Stessa sorte è toccata a Jasmine Mander, vice dell signor Lombardi.
– Il COC (Comitato Olimpico Canadese) ha accettato la decisione della CT Bev Priestman di rinunciare ad allenare la partita contro la Nuova Zelanda del 25 luglio.
– Il personale del Canada Soccer si sottoporrà a una formazione etica obbligatoria.

Il COC è in contatto con il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e con la FIFA. Il Canada Soccer è stato trasparente e collaborativo durante tutto il processo. Il COC continuerà a esaminare la questione e, se necessario, prenderà ulteriori provvedimenti.

L’allenatrice della Nazionale femminile di calcio del Canada, Bev Priestman, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“A nome di tutta la nostra squadra, voglio innanzitutto scusarmi con le giocatrici e lo staff del New Zealand Football e con le giocatrici del Team Canada. Questo non rappresenta i valori di cui la nostra squadra si fa portatrice”, ha detto Priestman.
“Sono la responsabile ultima della condotta dei nostri collaboratori. Di conseguenza, per sottolineare l’impegno della nostra squadra verso l’integrità, ho deciso di ritirarmi volontariamente dall’allenare la partita di giovedì.
Nello spirito di responsabilità, lo faccio nell’interesse di entrambe le squadre e per garantire che tutti sentano che sosteniamo la sportività di questo gioco”.

Della questione hanno parlato anche Peter Augruso, Presidente del Canada Soccer, e Kevin Blue, CEO e Segretario Generale della società.
Lo hanno fatto tramite un comunicato in cui dicono di trovarsi in pieno disaccordo con quanto intrapreso dallo staff tecnico e che, proprio per questo, provvederanno a compiere tutte le indagini del caso. Tutto ciò che ne deriverà verrà reso pubblico, in accordo con lo spirito dei giochi.
Qui, di seguito, le esatte parole del comunicato:

“In qualità di dirigenti del Canada Soccer, vogliamo esprimere la nostra inequivocabile disapprovazione per le azioni intraprese dai membri dello staff della nostra Nazionale femminile ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. A nome della nostra Federazione, offriamo le nostre sincere scuse ai giocatori, agli allenatori e ai funzionari colpiti.
Il Canada Soccer ha sempre cercato di dare priorità all’integrità e alla competizione leale, e siamo consapevoli che competere con onestà è un’aspettativa di base per tutti i canadesi. In questo caso non siamo riusciti a soddisfare tali aspettative e per questo ci scusiamo.
Come passo successivo, il Canada Soccer procederà a una revisione esterna indipendente. Questa revisione affronterà le circostanze dell’attuale questione e, più in generale, cercherà di comprendere la cultura storica dell’etica competitiva all’interno di tutti i nostri programmi. L’esito di questa revisione sarà condiviso pubblicamente e, se necessario, saranno adottate azioni correttive.
La comunicazione su questo tema sarà tempestiva e trasparente”.

Juventus Women, cinque giocatrici in prestito alla Sampdoria Women

Credit Photo: Juventus Women

La Juventus Women è di nuovo protagonista di una maxi trattativa. A beneficiarne, questa volta, è la Sampdoria Women, che accoglie 5 giovani promesse con la formula del prestito annuale.

Il club bianconero ha ufficializzato l’operazione con un comunicato ufficiale:

“Nella stagione 2024/2025 saranno cinque le giocatrici bianconere che vestiranno la maglia della Sampdoria. Sono ufficiali, infatti, i prestiti annuali di Roberta Aprile, Nicole Arcangeli, Sofia Bertucci, Giulia Bison e Sabrina Nespolo.

Portiere, classe 2000, Aprile nella prossima annata difenderà i pali del club blucerchiato. Sono state sette, tra tutte le competizioni, le presenze di Roberta in Prima Squadra nell’ultima stagione disputata in bianconero.

Anche Arcangeli, attaccante classe 2003, dopo la seconda parte della scorsa stagione trascorsa in prestito in Campania, al Pomigliano, giocherà per un anno in Liguria, con la Sampdoria.

Dopo il prestito annuale al Napoli Femminile, è ufficiale la cessione temporanea di Bertucci – difensore classe 2004 – alla Sampdoria, dopo aver firmato il suo primo contratto da professionista con la Juventus Women.

Stessa destinazione anche per Bison. Una bella esperienza per l’attaccante classe 2005 dopo la firma del suo primo contratto da professionista con la Juventus Women.

Per Nespolo, anche lei di ruolo portiere, sarà la seconda stagione in prestito in Liguria, dopo quella da poco conclusa.

In bocca al lupo, ragazze!”

La rosa del Brescia Calcio Femminile per la stagione 2024/2025

Photo Credit: Acf Brescia Calcio Femminile

Brescia Calcio Femminile comunica di seguito i nomi delle calciatrici che comporranno la rosa della Prima Squadra per la stagione sportiva 2024/2025.

rinnovi delle calciatrici Sabrina Tasselli, portiere classe 1990; Clara Raccagni, difensore classe 2006; Veronica Pedrini, attaccante classe 2004; Marta Morreale, centrocampista classe 2001; Serena Magri, centrocampista classe 2001; Aurora Celestini, centrocampista classe 2005; Jenny Hjohlman, centrocampista classe 1990; Siria Menassi, attaccante classe 2005; Veronique Brayda, attaccante classe 1995; Valentina Corbetta, attaccante classe 2005; Seneci Laura, centrocampista classe 2005; Nicolini Ludovica, difensore classe 2002; Letizia Angoli, difensore classe 2004 e Stefania Zanoletti, difensore classe 1990, hanno permesso di costituire le basi di un progetto a lungo termine.

A completamento dell’organico (in via di aggiornamento):

Giorgia Berveglieri, attaccante classe 2005, arriva in prestito al Brescia Calcio Femminile dalla Juventus Women dopo 2 campionati disputati con la maglia della Primavera bianconera. Nel corso della stagione 2023/2024 ha esordito in Serie A in occasione del ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia Femminile contro la Sampdoria. L’attaccante torinese vanta diverse esperienze con la Nazionale U19.

Valeria Cazzioli, portiere classe 2004, arriva al Brescia Calcio Femminile dopo una stagione all’Accademia Spal. Cresciuta nelle giovanili del Milan, ha esordito in Serie A nel 2023/2024 e vanta il record di tre finali della Viareggio Women’s Cup: nel 2022 e nel 2023 con il Milan e nel 2024 con la Rappresentativa Nazionale LND.

Marta Razza, difensore classe 2006, arriva in prestito al Brescia Calcio Femminile dall’Inter Women, con la quale ha disputato il campionato Primavera 1 nella stagione 2023/2024. La legnanese ha all’attivo numerose presenze con la Nazionale U17.

Shauna Peare, difensore classe 1992, arriva al Brescia Calcio Femminile dal San Marino, alla quale è approdata a gennaio 2024. Il difensore originario di Dublino vanta esperienze all’estero tra Stati Uniti, Svezia, Spagna e Irlanda. In Italia ha militato con il San Zaccaria, l’AGSM Verona, la Torres e il San Marino.

Isabel Cacciamali, attaccante classe 1999, arriva al Brescia Calcio Femminile dal Tavagnacco con il quale ha disputato la stagione 2023/2024 di Serie B, dopo averla iniziata con il Bologna Women. La bresciana d’origine, che in passato aveva già militato nelle fila della Leonessa, ha all’attivo diverse presenze in Serie A con la maglia del Milan e una solida esperienza tra Serie B e C con Cittadella e Venezia.

Alice Berti, attaccante classe 2003, arriva in prestito al Brescia Calcio Femminile dalla Juventus Women, con la quale ha esordito in Serie A nella stagione 2020/2021. Dopo aver disputato la prima parte della stagione 2023/2024 con il DUX Logroño, squadra della seconda divisione spagnola, è approdata alla Ternana Women. In passato ha militato anche nella Sampdoria Women e nella Servette Chenois, squadra svizzera del Cantone francofono.

Emma Bossi, attaccante classe 2005, arriva in prestito al Brescia Calcio Femminile dalla Fiorentina con la quale ha disputato il campionato Primavera 1 nel 2023/2024. L’attaccante toscana ha percorso tutto l’iter delle giovanili nelle fila della Viola ed è alla sua prima esperienza in Serie B.

Gaia Farina, centrocampista classe 2002, arriva al Brescia Calcio Femminile dopo una stagione trascorsa indossando i colori del Bologna Women. Bresciana di nascita, la centrocampista torna nella Leonessa, società nella quale è cresciuta e con cui ha esordito in Serie B.

Sofia Lepera, difensore classe 2004, arriva al Brescia Calcio Femminile dal Pavia Academy. Dopo 3 stagioni trascorse nelle giovanili della Juventus Women, è approdata al Pavia a settembre 2023 dove ha disputato la sua prima stagione in Serie B.

Gloria Navarra, portiere classe 2006, arriva al Brescia Calcio Femminile dalla Freedom. Dopo aver trascorso le giovanili tra Juventus Women e Bologna Women, ha disputato la sua prima stagione in Serie B nel 2023/2024 con i colori della Freedom.

Arezzo Calcio Femminile: si dividono le strade con Paganini, ma arriva Viola Bartalini

Si dividono le strade con Carolina Paganini e arriva Viola Bartalini. Non intende essere una rima, ma sono effettivamente le ultime mosse di mercato dell’Arezzo Calcio Femminile. Da Firenze arriva il portiere che, a luglio scorso, aveva firmato il suo primo contratto da professionista con il club Viola. Non è stata specificata, come si evince dal comunicato ufficiale del sito amaranto, la formula del trasferimento. Possiamo ipotizzare, come redazione, un trasferimento in prestito.

L’ACF Arezzo è felice di accogliere in squadra la calciatrice Viola Bartalini.

Bartalini, portiere classe 2005, è cresciuta calcisticamente nel settore giovanile della Fiorentina, prima di approdare la scorsa stagione in prima squadra. Vanta diverse convocazioni e presenze con la maglia della Nazionale, sia Under 17 che Under 19. Strutturata fisicamente, forte sulle uscite alte e dotata di buona tecnica con i piedi. 

Benvenuta, Viola!“.

Su Carolina Paganini, il club ha rilasciato una lunga nota sul proprio sito, unendo – al comunicato classico – anche le dichiarazioni della calciatrice e del Presidente della società. Ci teniamo a riportare fedelmente le parole dell’Arezzo, in quanto solo il team aretino sa cosa ha significato la presenza di Paganini durante questo periodo. Partiamo dal comunicato:

L’Arezzo Calcio Femminile e Carolina Paganini si salutano.

Si dividono le strade tra l’ACF Arezzo e Carolina Paganini, calciatrice aretina simbolo per questa Società, cresciuta nel settore giovanile amaranto e che ha esordito in prima squadra a soli sedici anni.

Per la Società e per la squadra, Paganini è sempre stata un punto di riferimento, dentro e fuori dal campo. Oltre 150 presenze all’attivo e autrice di oltre 30 gol con l’ACF Arezzo; senza dubbio una delle calciatrici più forti tecnicamente che abbiano mai indossato la maglia amaranto. Assoluta protagonista della storica vittoria del campionato di Serie C con le “Imbattibili”. Paganini è cresciuta nell’ACF Arezzo e l’ACF Arezzo è cresciuta insieme a lei, diventando grandi insieme. La maglia amaranto è la sua seconda pelle e questa Società sarà sempre casa sua.

Grazie Paga, a presto!“.

Le parole della giocatrice:

«Arezzo mia, sono stati otto anni di amore, nonostante gli alti e bassi. Purtroppo, ci dobbiamo separare, anche se non per volontà nostra. Ringrazio di cuore il presidente Massimo Anselmi per avermi dato l’opportunità di vestire la maglia Amaranto, di amarla per tutti questi anni e per i traguardi raggiunti insieme.

Ringrazio i dirigenti per tutto il lavoro svolto e, soprattutto, per come mi avete sempre trattata. Ringrazio la preparatrice atletica Stefania per averci migliorato, almeno un po’, per una forma fisica più che decente e per la persona che è stata con noi.

Ringrazio il nostro medico sociale Genc Kapxhiu e tutte le persone dietro le quinte per non averci mai fatto mancare nulla. Ammetto che con noi donne non è per niente facile.

Infine, ringrazio le mie amiche, nonché compagne di squadra, per tutti questi anni insieme. Con chi più e con chi meno, abbiamo vinto, sofferto, gioito e combattuto allo stesso tempo per ottenere ciò che ora ci meritiamo. Mi avete rubato un pezzetto di cuore e resterete per sempre nei miei ricordi più belli.

Mi avete regalato e insegnato tanto e spero di aver fatto lo stesso con voi.

Vi auguro il meglio e vi faccio un grosso in bocca al lupo per la prossima stagione. Dimostrate chi siete e quanto valete! Vi sosterrò sempre, anche da lontano. Ci rivedremo presto. Con affetto, la vostra Paga».

Infine, le parole del Presidente Massimo Anselmi che, come per le dichiarazioni della calciatrice e il comunicato della società, sono state prese dalla nota di riferimento:

«Aver percorso questo lungo tratto di strada insieme mi lega inevitabilmente a Carolina con grande affetto. Calciatrice di classe che ha spesso illuminato l’amaranto con la sua firma ben riconoscibile. Il senso di appartenenza è sempre stato chiaro e ben definito, tanto da diventare un punto di riferimento per le giovani del nostro settore giovanile. Riempire gli occhi con giocate di classe nel calcio odierno dove la fisicità è componente sempre più ricercata non è stato certo banale. Per chi l’amaranto ce l’ha nel cuore può essere solo un arrivederci. A presto Paga».

A chi sale sul podio Olimpico di Parigi, oltre alla relativa medaglia, bestiame e premi immobili

Forse non tutti sanno che il Comitato Olimpico Internazionale (Ente organizzatore delle Olimpiadi Estive) non assegna agli atleti alcun premio in denaro per le Medaglie vinte ai Giochi. Sono alcune delle singole federazioni sportive, in autonomia ed in base alle loro disponibilità economiche, a decidere di pagare i propri atleti per le loro prestazioni raggiunte.

Il nostro Comitato Olimpico ha deciso di riconosce un premio di 180.000 euro per l’oro, 90 mila € per l’argento e 45 mila € per il bronzo per le azzurre e gli azzurri che saliranno sul podio di Parigi.

Da questa edizione Olimpica l’atletica leggera è diventata la prima vera disciplina ad offrire premi in denaro ai medagliati: quando “World Athletics” ha annunciato l’intenzione di versare 50.000 dollari a ogni singola medaglia d’oro.

A seguire questa rotta anche altre Nazioni hanno scelto la strada del denaro, oltre l’ Italia, infatti troviamo l’Ungheria, il Marocco, Hong Kong, Taiwan, Singapore e Arabia Saudita, solo per citarne alcune.

Tuttavia, restano sempre in pochi ad offrire ricompense e incentivi in denaro ai loro atleti che ottengono medaglie olimpiche, ma moltissimi che offrono beni materiali: appartamenti, ristoranti ed addirittura del bestiame.

L’ Indonesia è la prima nazionale conosciuta per il pagamento, nell’ edizione 2021, con bestiame e beni immobili: all’oro di Greysia Polii e Apriyani Rahayu sono state offerte ben 5 mucche ed una nuova casa e un ristorante di polpette.

Il Ministero della Cultura e dello Sport del Kazakistan premierà gli atleti che saliranno sul podio a Parigi con un nuovo appartamento. I medagliati d’oro, infatti,  riceveranno un appartamento di tre stanze, mentre i medagliati d’argento riceveranno un appartamento di due stanze e i medagliati di bronzo un appartamento di una stanza.

Altre ricompense non monetarie nel corso degli anni hanno incluso riso (Giappone), voli e pass ferroviari gratuiti (India), case e carburante gratis (Filippine) e auto di lusso (Russia).

Alcune Federazioni e Nazioni preferiscono non premiare affatto i propri atleti olimpici, ritenendo che non sia necessario e che il valore profondo della medaglia d’oro in sé valga più di un premio in denaro.

La Gran Bretagna, insieme a Paesi come la Norvegia e la Svezia, tra gli altri, non offre alcun tipo di ricompensa ai suoi medagliati olimpici, a parte l’orgoglio e il prestigio che derivano da questo risultato.

Nuova Zelanda: spionaggio canadese all’apertura delle Olimpiadi

Le Olimpiadi di calcio femminile non sono nemmeno iniziate (calcio d’inizio oggi alle 17, ndr), ma abbiamo già il primo caso di American Drama della manifestazione. La Nuova Zelanda ha infatti denunciato la Nazionale canadese per aver spiato gli allenamenti delle Ferns con un drone. Gli effetti sono stati immediati: il Comitato Olimpico Canadese ha rimandato a casa Joseph Lombardi (analista “non accreditato” della CT Priestman), Jasmine Mander (la vice di Lombardi) e ha accettato la decisione di Priestman di ritirarsi dalla propria posizione di CT per la sfida odierna contro le Felci Nere.

Perché spiare la Nuova Zelanda?

Miriam Kourabi (Canadian Soccer Daily e She Scores Banger) ha riportato, sul profilo X SHE Scores Banger, i suoi dubbi sulle ragioni dello spionaggio. Banalmente, la Nuova Zelanda è senza Jana Klimková, la sua CT, momentaneamente dimessasi in quanto pende su di lei un’indagine interna. E la loro ultima vittoria “risale al 1987“. Bev Priestman, tra l’altro, avendo lavorato con le Neozelandesi dal 2009 al 2013, “conosce a fondo il loro programma”. La giornalista infine, aggiunge che “il fratello di Jasmine Mander è fisioterapista per le Felci Nere“. Pertanto – lascia intuire – c’erano molti altri modi per venire a conoscenza dei metodi di allenamento e del modo di affrontare la partita delle avversarie. Invece il Canada ha optato per il drone, e stando a quanto raccolto da Kourabi, c’è stata addirittura una doppia sessione di spionaggio, la prima “il 19 luglio” e la seconda “il 22 luglio“.

Le conseguenze dello spionaggio

E quindi, come riportato all’inizio, la CT Priestman non sarà in campo nella partita inaugurale del Canada campione in carica, e sono state già prese le prime conseguenze per i membri dello staff tecnico. A rimpiazzare la CT britannica, sarà il vice “Andy Spence“. L’Olimpiade non è ancora iniziata, ma già siamo al primo drama. Il 10 agosto chissà cosa potremmo aspettarci. Con un vezzo ironico, forse saranno coinvolte le ambasciate. Nel frattempo, la Nuova Zelanda ha un’altra faccenda da risolvere: Ali Riley è stata costretta a rinunciare, per motivi di salute, all’Olimpiade. La rimpiazzerà Michaela Foster, che così farà il suo debutto, e come sostituta è stata chiamata Grace Neville delle London City Lionesses.

Luisa Orlando, Cosenza Femminile: “Nonostante le brutture che incontrerete andate avanti sempre a testa alta”

Il calcio femminile è in crescita in Italia, gradualmente i tifosi stanno iniziando ad apprezzare le gesta delle giocatrici che in campo danno il meglio di se per portar lustro sia al proprio club di appartenenza che alla maglia azzurra (in ambito Nazionale).
Nonostante ciò è frequente leggere di squadre che per i motivi più disparati (economici e mancati accordi con le società d’appartenenza per citarne solo due) non riescono ad iscriversi al campionato della divisione di cui fanno parte.
In genere a farne le spese maggiori sono le serie cadette, che a differenza della serie A ormai professionistica, ancora faticano a farsi notare dagli investitori. Eppure i loro campionati sono ricchi di giovani talenti e di squadre che non aspettano altro che un’occasione per farsi notare.
In questo ambito, vorrei oggi prendere in esame il caso del Cosenza femminile perché nella sua vicenda si intrecciano diverse tematiche. In primis c’è la difficoltà della squadra nel trovare qualcuno che, di fatto, investa in maniera seria sul progetto, che creda nelle potenzialità delle calciatrici e dello staff. In secundis, c’è anche la scarsa considerazione dimostrata dalla società verso il calcio femminile considerato più come un fastidio che come una risorsa.
La vicenda ha scosso l’opinione pubblica dapprima a livello locale e poi a livello nazionale perché quanto accaduto rende quanto di buono fatto sino a quel momento vano: a nulla è servito l’impegno di tutti gli addetti ai lavori, l’entusiasmo dei tifosi che diventavano sempre più numerosi e affezionati alle gesta della squadra.
A parlare dell’argomento anche “La Repubblica” che dopo aver esposto i fatti ha intervistato la delegata del CONI in Calabria Francesca Stancati che (e cito testualmente) parla di “un ritorno al 1945” e la coach della squadra Luisa Orlando.
Anche noi di Calcio Femminile Italiano abbiamo raggiunto Luisa Orlando per un’intervista in esclusiva con l’intento di dare voce alla questione come giornale che si occupa di calcio al femminile ad ogni livello.
Nonostante i passi avanti del movimento calcistico femminile, è purtroppo ancora frequente venire a conoscenza di realtà che per diversi motivi non riescono a partecipare ai campionati di competenza. Come si potrebbe ovviare, secondo il tuo parere, a questa situazione?
“Non si può ovviare, bisogna solo che gli addetti ai lavori capiscano che non siamo solo una spesa ma una risorsa, un’opportunità di crescita e (mediante un progetto serio) anche una fonte di guadagno”. 
Vorrei fare, adesso, un passo indietro e tornare alla vittoria in campionato del Cosenza femminile ottenuto meritatamente giornata dopo giornata. In quel momento il futuro delle lupe pareva molto più che roseo. Finiti i festeggiamenti, però, qualcosa si è rotto e la squadra non è stata iscritta al campionato di serie C. A cosa imputi questa scelta improvvisa?
In realtà noi non sappiamo quali sono i reali motivi di questa scelta, perché ancora nessuno ci ha dato un’informazione in tal senso. Sappiamo che ci era stato chiesto lo scorso anno di fare un passo indietro per poi farne due avanti, di guadagnarci la promozione sul campo: così abbiamo fatto”. 
Questa decisione porta immediatamente indietro di anni un movimento che faticosamente cerca, ad ogni livello, di emergere. Perché questo trattamento da persone che nei giorni dei festeggiamenti parevano ben felici di far parte del progetto?
“Effettivamente un po’ indietro ci porta. Nessuno contesta il fatto che un imprenditore possa decidere come e dove spendere i suoi soldi, ma quello che si imputa a questa decisione e a chi l’ha presa sono le modalità è la mancanza di rispetto.
Non averlo detto alle ragazze tesserate, non averle preparate e non aver dato loro le possibilità di trovare altre soluzioni prima del 15 luglio. Questo é stato un grandissimo passo indietro verso la considerazione proprio delle atlete come persone”. 
A fare le spese di questa decisione sono le atlete, ma anche lo staff e i tifosi. Come si ha intenzione di procedere a questo punto avendo a favore anche l’opinione pubblica? 
“Come ho detto prima questa per le atlete é stato un boccone amaro da digerire, perché avevano già impostato i loro programmi in modalità Serie C e con queste Società.
Ora bruscamente qualcuno non ha permesso loro di sognare e di potersi mettere in gioco; devono ripartire, devono farsi forza e decidere di fare crescere il calcio femminile calabrese nonostante quello che é successo.
Il calcio femminile calabrese ha una grande tradizione: magari non ha avuto club blasonati negli ultimi 30 anni, ma ha visto crescere atlete e staff che hanno portato avanti il nome della Calabria”.
Cosenza, solo qualche mese fa, ha ospitato nello stadio Marulla la Nazionale di Andrea Soncin, offrendo un bello spettacolo di calcio a tutti i tifosi accorsi.
Quanto questa scelta della dirigenze del Cosenza femminile può essere può nuocere anche alla città? 
“Si é vero con la Nazionale e con la partita contro i Paesi Bassi, la città di Cosenza ha iniziato a capire che cosa è il calcio femminile di élite e che cosa significa, anche solo per un giorno, essere una città internazionale.
Tralasciando le solite polemiche sterili di maschilisti che ci (e vi) vogliono ancora in cucina, é stato un momento bellissimo in città: c’erano tanti bambini che si sono divertiti tantissimo, hanno tifato, hanno cantato l’inno tutti con la stessa fierezza.
Finalmente quel giorno ho visto tifare per una partita di Calcio della Nazionale, non per una partita di calcio maschile o femminile”. 
Ti chiedo, ad ultimo, di lasciare un messaggio ai nostri lettori
“Grazie a tutti per il sostegno ed il coraggio dimostrato in questa occasione. Ringrazio chi ci sta aiutando in questa nostra missione: quella di chiedere rispetto in quanto atlete, donne e persone dello sport.
Voglio lasciare, infine, un messaggio alle mie ragazze e a tutte le ragazze che amano giocare a calcio: nonostante le brutture che incontrerete sul vostro cammino, gli stereotipi da superare, le ingiustizie che vi circonderanno, andate avanti sempre a testa alta senza indietreggiare di un passo.
Siate fastidiose sempre con il sorriso e sappiate che avete diritto a tutto. Nessuno vi può dire cosa fare e cosa non fare: il mondo é vostro, quello sportivo ancora di più.
Siamo il futuro e ce lo andremo a prendere!”

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