Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 305

Diritti audiovisivi Serie A Women’s Cup 25-26 e 26-27: diritti invenduti e delibere conseguenti dell’assemblea

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Divisione Serie A Femminile Professionistica (“Divisione”) comunica che in ieri si è tenuta l’assemblea delle società sportive partecipanti al campionato di Serie A (“società”). In tale sede, preso atto dell’esito negativo dell’invito a offrire del 18 luglio 2025 con riferimento all’acquisizione dei diritti audiovisivi della Serie A Women’s Cup entro la scadenza del 29 luglio 2025, le società hanno deliberato all’unanimità di dichiarare invenduti i relativi diritti, rinunciando contestualmente all’esercizio a favore della commercializzazione in forma centralizzata da parte della Divisione, secondo quanto previsto dalle linee guida.
In adempimento al mandato ricevuto dall’assemblea e in ragione dell’imminente inizio della competizione, la Divisione comunica che sta avviando negoziazioni volte ad assegnare i diritti audiovisivi relativi a tale competizione entro termini che ne garantiscano opportuna visibilità.


Determinazioni della Divisione Serie A Femminile Professionistica in merito all’assegnazione dei diritti audiovisivi della Serie A Women’s Cup sul territorio internazionale per le stagioni sportive 2025-2026 e 2026-2027.
La Divisione comunica che l’Assemblea dei Club, tenutasi spirato il termine per presentare offerte in relazione alla Request for Proposal pubblicata in data 22 luglio 2025 (“RFP”), ha deliberato di accettare l’offerta presentata da S&T Sports Group.

Andrea Soncin: “Ora puntiamo al Mondiale in Brasile, Vogliamo essere protagoniste anche li”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nei giorni scorsi Andrea Soncin, CT della Nazionale Femminile, è stato ospite in collegamento a sui canali di Sportitalia. Il mister, reduce dalla semifinale raggiunta in Svizzera al campionato Europeo, ha parlato dei prossimi obiettivi delle Azzurre ammettendo: “Ovviamente il prossimo obiettivo importante sarà il Mondiale e quello di qualificarci per il Brasile per il torneo del 2027. Nei prossimi giorni sicuramente l’amarezza, ed il dispiacere, per l’uscita in semifinale all’Europeo, lascerà spazio alla voglia, alla determinazione e alla caparbietà che questo gruppo ha dimostrato di avere”.

Il CT della Nazionale Femminile, poi, guardando alle prossime uscite dell’Italia continua: “Vogliamo assolutamente andare in Brasile ed essere protagoniste anche li, abbiamo alzato l’asticella delle attenzioni e dobbiamo mantenere il livello alto delle aspettative su di noi. Insieme ai club dobbiamo permettere a queste ragazze di crescere. L’amarezza per l’eliminazione è stata condivisa con tutto il gruppo, qualcuna per carattere riesce a metabolizzarla in maniera diversa da un’altra ma è stato un momento difficile per tutti”.

Andrea Soncin, invece, sui risultati ottenuti in Svizzera punta la lente d’ingrandimento sulla grande visibilità e seguito ottenuti dalle sue ragazze: “Essere presenti al Quirinale è stata un’occasione per guardare subito oltre e comprendere che l’eliminazione in semifinale non deve essere vista come una sconfitta ma ricordarci che abbiamo acceso i riflettori sul calcio giocato dalle donne in Italia”.

Milan: innesto olandese in mediana per coach Suzanne Bakker

Photo Credit: Simone Potenza - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

AC Milan comunica di aver acquisito a titolo definitivo le prestazioni sportive della calciatrice Kayleigh Van Dooren dal FC Twente. La centrocampista olandese ha firmato un contratto con il Club rossonero fino al 30 giugno 2027. Nata a Veldhoven (Olanda) il 31 luglio 1999, Kayleigh muove i primi passi nel calcio all’età di cinque anni con l’RKVVO, il club della sua città natale. Nel 2014 entra a far parte del Centro di Formazione d’élite CTO Eindhoven, dove prosegue il suo percorso fino al 2018, anno in cui firma con il PSV Eindhoven, debuttando nella massima serie olandese.

Nel giugno 2021 si trasferisce al FC Twente, dove diventa rapidamente una delle protagoniste della squadra. Nella stagione 2024/25 la centrocampista contribuisce in maniera significativa alla conquista del Triplete, con il Twente che vince Eredivisie, KNVB Women’s Cup e Dutch Women’s Super Cup, diventando così la prima squadra femminile nei Paesi Bassi a riuscire nell’impresa. Dopo aver vestito la maglia delle selezioni giovanili olandesi, nel febbraio 2022 Kayleigh riceve anche la sua prima convocazione in Nazionale Maggiore. Il suo personale Palmares vanta complessivamente, dal 2020 al 2025, 12 trofei: 3 Eredivisie, 3 Eredivisie Cup, 3 KNVB Women’s Cup e 3 Dutch Women’s Super Cup.

Oggi il Consiglio Direttivo per la definizione degli organici e dei gironi della nuova stagione

Credit Photo: Stefania Bisogno - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Grazie alla partnership con GTZ Distribution, fornitore ufficiale e sponsor tecnico della Divisione Calcio a 5, sono aperti i pre-ordini per acquistare il nuovo pallone ufficiale del futsal italiano griffato Munich, azienda spagnola dalla rilevanza mondiale in tema di abbigliamento e materiali sportivi.

SPECIFICHE TECNICHE – Pensata per il futsal, la copertura esterna del pallone è realizzata in poliuretano lucido ad alta tecnologia (high-tech shiny PU) con spessore di 1 mm: un materiale resistente all’usura che assicura un controllo di palla superiore, ideale per le superfici dure. Il cuore, invece, è una combinazione composta da un doppio strato di schiuma EPDM ad alta densità (5 mm totali) e tessuto trattato 100% PES per dare morbidezza al primo tocco, stabilità nel passaggio e durabilità anche nei match più tirati. Camera d’aria in butile con avvolgimento a filo.

PREORDINI – Le spedizioni dei preordini del pallone saranno effettuate a partire dal 5 settembre. I club di Serie A maschile, Serie A femminile e Serie A2 Élite, i primi a scendere in campo, riceveranno un primo quantitativo gratuito dei palloni entro Ferragosto.

Castiello e Visentin, Lazio: “Squadra maturata, per chiunque sarà complicato batterci”

Credit: Andrea Iommarini PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nei giorni passati durante il ritiro della Lazio a parlare è stata Antonietta Castiello che ai microfoni del club ha sottolineato l’importanza di indossare la maglia vestita sin da bambina nel settore giovanile sottolineando: “Adesso si sente la responsabilità di vestire questa maglia. Lo scorso anno abbiamo fatto una stagione importante anche se eravamo una neo-promossa, quest’anno si dovrà cercare di volare più in alto. Penso che questa squadra possa farlo”.

Castiello, poi, sull’importanza di vestire la fascia da capitano ricorda: “Ogni volta che porti la fascia sai che entri non solo per te stessa ma per tutto il gruppo, per tutte le persone che non giocano e per chi ci segue. È una responsabilità e noi sappiamo l’importanza che ha. Siamo una squadra che ha dato dimostrazione di essere ormai costruita, adesso sarà una Lazio difficile da battere più che da scoprire”.
A parlare in ritiro anche Noemi Visentin che ha aggiunto: “Il mio obiettivo è fare bene insieme alle mie compagne. Abbiamo rinforzato ancora l’attacco, ci sarà più lavoro da fare e faremo sicuramente bene”.

La punta, vicecapitano, della Lazio nella quale è cresciuta poi sul suo senso d’appartenenza ammette: “Per me vestire questa maglio è motivo di orgoglio, ti spinge a non mollare mai e a essere l’ultima a uscire dal campo. Sono felice di come sta è andata la prima parte di ritiro. Convocazione in Nazionale maggiore? Ci spero ovviamente penso come tutte le giocatrici, sarebbe sicuramente un grande onore”.

Copa América Femenina: Argentina fuori ai rigori, Colombia e Brasile in finale

Sarà Brasile-Colombia la finale della Copa América Femenina. La competizione, è in corso di svolgimento in Ecuador dal 12 luglio, terminerà il 2 agosto dopo un totale di 25 partite, con la finalissima che assegnerà il trofeo vinto otto volte dal Brasile ed uno dall’Argentina. Dopo i gironi iniziali, infatti, le prime due della classe dei due raggruppamenti sono passati in semifinale: la prima del gruppo A ha sfidato la seconda del gruppo B e viceversa.

Le due terze, invece, erano Cile e Paraguay che si sono sfidate per il quinto posto: a vincere è stato il Paraguay che ha avuto la meglio di misura, per 1-0, solo nel recupero della gara con Arrieta a decidere la contesa dal dischetto. Tornando alle semifinali la prima ad andare in scena è stato l’intreccio tra Argentina e Colombia: anche qui grande equilibrio con lo 0-0 iniziale a non schiodarsi con i rigori che sono risultati decisivi. Ad avere la meglio è stata la freddezza colombiana che ha estromesso un’Argentina, in pratica, sempre vincente sino a quel momento .Decisamente più netto il successo nell’altro match.

Il Brasile ha piegato con un 5-1, che lascia pochi dubbi sull’andamento della partita, l’Uruguay. Dopo poco più di dieci minuti il vantaggio arriva con Amanda Gutierres mentre 120 secondi dopo il raddoppio è firmato da Gio Garbelini. Prima della mezzora il tris firmato da Marta che chiude con un’ora di vantaggio la gara.
Ad inizio ripresa un’autorete di Isa Haas vale il 3-1 ma al 20′ Amanda Gutierres riporta a tre le reti di vantaggio con Dudinha a trovare il guizzo del definitivo 5-1 a pochi minuti dal 90′. Per Argentina ed Uruguay la consolazione della finale per il terzo posto che andrà in scena il giorno prima della finalissima.

Chiara Perona, Martina Piccolo e Giulia Tempestilli: designazioni di prestigio tra calcio e futsal

Credit Photo: AIA - Associazione Italiana Arbitri

Sono giorni veramente entusiasmanti per il movimento arbitrale femminile – ha detto il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi – Anche nel Calcio a 5 arriva un’altra grande soddisfazione con Chiara Perona in finale del Campionato europeo universitario, a riconoscimento della grande qualità tecnica italiana, e Martina Piccolo che ha diretto una semifinale. Risultati che confermano l’espressione internazionale dei valori tecnici eccellenti che l’AIA continua a produrre in Italia e nel mondo”.

Di seguito la designazione completa della finale:

Arbitro 1: Chiara Perona (ITA)
Arbitro 2: Marijana Oresic (CRO)
Arbitro 3: Annamaria Tolnay (HUN)
Arbitro 4: Monika Czudzinowicz (POL)
Crono: Jasmina Mickoska (SRB)

Designazione semifinale:

Arbitro 1: Maria Myslovska (UKR)
Arbitro 2: Martina Piccolo (ITA)
Arbitro 3: Daniel Matkovic (SUI)
Arbitro 4: Marijana Oresic (CRO)
Crono: Chiara Perona (ITA)

Le designazioni per semifinali e finali sono composte da cinque arbitri perchè in questa fase viene utilizzato il video support.  Durante la cerimonia di apertura del Campionato Europeo Universitario, svolta alla Petrovic Arena di Zagabria, Chiara Perona ha anche avuto l’onore di leggere il giuramento degli arbitri.


Giulia Tempestilli è stata designata per una delle semifinali della Coppa America femminile in corso in Ecuador. L’assistente arbitrale della Sezione di Roma 2, presso lo stadio Rodrigo Paz Delgado, è scesa infatti in campo per la partita tra Argentina e Colombia. “Le nostre ragazze non finiscono di darci grandi soddisfazioni – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi – Dopo i risultati ottenuti alla UEFA Women’s EURO 2025 e al Campionato Europeo Universitario di futsal, è giunta ora questa nuova prestigiosa designazione, che testimonia la qualità del movimento arbitrale femminile riconosciuta anche a livello internazionale”.

Di seguito la designazione completa:
Arbitro: Ivana Projkovska (MKD)
Assistenti: Giulia Tempestilli (ITA) -Iragartze Fernández (ESP)
IV ufficiale di gara: Marcelly Zambrano (ECU)
V arbitro: Monica Amboya (ECU)

VAR: Luis Quiroz (ECU) – AVAR: Susana Corella (ECU)

Il rap di Alisha Lehmann: la calciatrice stupisce

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Semplice posa sul divano, sorriso a 32 denti e…che flow! La nota calciatrice svizzera Alisha Lehmann è ancora una volta al centro dell’attenzione dopo aver postato un divertentissimo video sul proprio canale Instagram: la bianconera, ripresa da un gruppo di amici, ha lasciato tutti a bocca aperta con un rap che fa dire “wow!”, mostrando quanto la figura da oltre 16 milioni di follower sulla piattaforma non sia solo un talento del calcio.

Non è la prima volta che Lehmann punta sul divertimento, ed è forse anche per questo che il grande pubblico aggancia a quell’amo digitale che non ammette noia.

“Freestyle by Lish, release?” la descrizione di quanto pubblicato dalla professionista. Un messaggio che ancora una volta strizza l’occhio all’intrattenimento, in un’era in cui proprio il web sta rivoluzionando il tempo libero tra contenuti di vario genere.

Forse è meglio prenderla come una sorta di condivisione del quotidiano, bello, si, se si pensa a quanto solitamente ci sia di costruito in cima alle tendenze.

Si dica ciò che si vuole, Alisha Lehmann non passa mai inosservata, contribuendo ad incrementare quel “sano intrattenimento” di cui ogni tanto si ha bisogno tra impegni e routine.

“Marta vuole giocare”: il cortometraggio che parla di calcio femminile alla 55ª edizione del Giffoni Film Festival

“Marta vuole giocare”, cortometraggio che affronta il tema degli stereotipi e delle disparità di genere, parteciperà alla 55ª edizione del Giffoni Film Festival nel concorso ufficiale nella sezione “+10 elements” tra 7 cortometraggi provenienti da tutto il mondo.

Il cortometraggio, scritto e diretto dal regista Matteo Quarta, è stato selezionato tra più di 2.500 produzioni in preselezione per la sua capacità di parlare alle nuove generazioni (e non solo) con una narrazione intensa e una immediata identificazione con la giovane protagonista di 12 anni interpretata dalla talentuosa Giulia Coppola, Marta appunto, e il suo grande sogno di giocare a calcio. Un tema di grande attualità, grazie alla contemporaneità con la UEFA Women’s Championship 2025, il campionato europeo di calcio femminile che vede in campo le nostre Azzurre tra cui Barbara Bonansea, idolo di Marta nel cortometraggio. Il calcio, però, si fa anche metafora positiva attraverso cui promuovere i valori dell’inclusione e diffondere tra le ragazze e i ragazzi un messaggio fatto di coraggio e speranza nei propri sogni, anche quando chi ci circonda non crede in noi o la pensa diversamente da noi. Marta, con grande garbo e determinazione, dà un calcio agli stereotipi di un padre autoritario interpretato da Fortunato Cerlino e in un crescendo emozionante trova una sponda nella madre interpretata da Lucia Lorè.

Il Giffoni Film Festival si svolgerà dal 17 al 26 luglio e vedrà la partecipazione di numerosi giovani talenti e registi emergenti, offrendo un palcoscenico internazionale per le nuove voci del cinema. Il cortometraggio è stato selezionato e nell’edizione di quest’anno i temi al centro delle proiezioni sono amicizia, sfide, identità e il mondo dei giovani, confermate le presenze alla kermesse di Jean Reno e Asa Butterfield“Marta vuole giocare” attraverso il Settore Calcio Femminile ha ricevuto il patrocinio dell’Assocalciatori. Per supportare la diffusione del cortometraggio, verrà presto lanciata una campagna di Crowdfunding con l’azienda italiana leader dello sportswear, Macron, che figurerà come crowdfunding partner. Matteo Quarta“Sono profondamente orgoglioso che Marta vuole giocare sia stato selezionato al Giffoni, un festival che da sempre dà voce a storie capaci di accendere riflessioni nei più giovani. Questo corto nasce da anni di ascolto e di ricerca sulle tematiche degli stereotipi di genere e sul gender gap e vuole raccontare, attraverso gli occhi di una bambina, la violenza più o meno sottile di alcuni modelli patriarcali e il coraggio di chi li sfida. Credo fermamente che il cinema possa contribuire a cambiare la cultura e a creare nuovi immaginari”.

Carlo Alessandri per CMA Creative Management Association parla dell’esordio alla produzione con un cortometraggio che usa lo sport per veicolare un messaggio importante: “Dopo le esperienze nei diversi media, ‘Marta vuole giocare’ segna il nostro esordio come produttori di opere audiovisive per il cinema. Siamo felicissimi di aver centrato al primo colpo la prestigiosissima platea internazionale del Giffoni e soprattutto di averlo fatto con un corto che attraverso la metafora calcistica riflette il grande tema della disparità di genere, obbligandoci a fare i conti con tutti quei sentimenti che appartengono alla dimensione ancestrale dello sport, in questo caso del calcio, che nel corto di Matteo Quarta vengono recuperati con necessaria dolcezza”.
Guido Calanca per Halibut Film ha dichiarato: “Marta vuole giocare è stata una bellissima sfida. In primis c’era la necessità di sostenere e rendere tangibile un progetto che Matteo portava avanti da tempo e che ha dovuto subire, rispetto all’idea iniziale, importanti cambiamenti a livello produttivo che lo hanno reso realizzabile in modo totalmente indipendente. Per questo motivo abbiamo lavorato per mantenere invariata l’anima del corto, pur avendo modificato l’impianto produttivo. Terminate le riprese Halibut Film ha curato la post produzione, arricchendo la squadra di professionisti che hanno accresciuto enormemente il valore artistico ed emozionale del cortometraggio. In questa fase, fondamentale è stato il coinvolgimento nel progetto del musicista e compositore Dario Vero. La sua esperienza e sensibilità hanno contribuito a rendere Marta e il suo sogno una favola moderna e universale”.

Martina Borzillo per Movi Production ha affermato “Fin dal primo istante in cui Il regista Matteo Quarta ha condiviso l’intenzione di voler dar vita a questo progetto ho pensato che questa storia doveva essere raccontata. Uso questo termine con convinzione perché questo cortometraggio affronta temi che da produttrice, da donna e da mamma ritengo impossibili da ignorare nel contesto culturale e sociale in cui viviamo oggi. Il cinema deve diventare uno strumento sempre più potente per spingere le nuove generazioni a riflettere su questioni cruciali come gli stereotipi di genere e il gender gap. Matteo Quarta in questo progetto è riuscito farlo con grande sensibilità offrendo, attraverso la grazia, la delicatezza e i gesti della giovanissima Giulia Coppola, spunti di riflessione profondi. Concludo dicendo che per me tornare al Giffoni con questo nuovo progetto è un onore.”
L’Assocalciatori, attraverso la Responsabile Settore Calcio Femminile Chiara Marchitelli, ha dichiarato: “Siamo davvero felici di aver patrocinato questa iniziativa. In questi anni il calcio femminile è cresciuto dentro e fuori dal campo. È cresciuta la consapevolezza di quanto sia importante la libertà di poter scegliere la disciplina che si vuole praticare. Il Giffoni Film Festival rappresenta una vetrina importante ed un’occasione preziosa per parlare del calcio giocato dalle donne, in particolare alle nuove generazioni”.

Classifica di nazionale di calcio femminile dell’Italia e le prospettive future

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il calcio femminile in Italia è un racconto di passione, di attese e, a volte, di delusioni. È la storia di un movimento che è esploso nel cuore di milioni di tifosi durante un’estate magica, per poi affrontare la dura realtà di un percorso di crescita ancora lungo e pieno di ostacoli. Parlare della nazionale italiana femminile significa navigare tra l’entusiasmo travolgente per il talento che vediamo in campo e la fredda analisi di risultati che non sempre rispecchiano le aspettative.

La classifica, quel numero che periodicamente viene aggiornato dalla FIFA, diventa così un termometro dello stato di salute delle Azzurre. Ma cosa dice davvero quel numero? È solo una statistica o rappresenta qualcosa di più profondo? È un punto di partenza, una fotografia istantanea che cattura un momento preciso, ma non racconta tutta la storia. Non racconta i sacrifici, il cambio generazionale in atto, né il potenziale inespresso che attende solo l’occasione giusta per sbocciare.

Questa ricerca di un’occasione, di una possibilità per mettersi alla prova, è un sentimento universale che va oltre lo sport. Molti appassionati cercano la stessa cosa nel loro tempo libero, per esempio esplorando le offerte di bonus immediato senza deposito e senza documento stranieri, che permettono di testare una piattaforma e i suoi giochi senza un impegno iniziale. È un modo per avere un’opportunità, per capire se quel contesto fa per noi, proprio come le nostre Azzurre cercano sul campo la chance per dimostrare il loro vero valore a livello internazionale.

L’estate del 2019: quando l’Italia si innamorò delle “Ragazze Mondiali”

Non si può analizzare il presente senza partire da lì: dal Mondiale di Francia 2019. Quell’edizione rappresentò uno spartiacque. L’Italia, guidata da Milena Bertolini, sorprese tutti, giocando un calcio frizzante, coraggioso e organizzato. Superare un girone con Brasile e Australia e arrivare fino ai quarti di finale accese i riflettori su un movimento fino ad allora relegato a una nicchia.

Le partite in prima serata sulla televisione nazionale, con ascolti record, crearono un legame fortissimo tra la squadra e il paese. In quel momento, la classifica sembrava solo un dettaglio di fronte a un entusiasmo così travolgente. Si era creato un patrimonio di affetto e attenzione che sembrava poter spingere la squadra verso traguardi ancora più alti.

Un percorso a ostacoli: la sfida della continuità

Dopo quella cavalcata trionfale, però, il percorso è diventato più complicato. Le successive competizioni, come l’Europeo e le qualificazioni per i tornei più recenti, hanno mostrato le difficoltà della squadra nel mantenere quel livello di performance. Sono arrivate sconfitte inaspettate e prestazioni altalenanti che hanno frenato la crescita.

L’attuale classifica di nazionale di calcio femminile dell’Italia è la fotografia di questo momento di transizione. Mostra una nazionale che possiede talento e individualità di spicco, ma che fatica a trovare la continuità e la solidità di squadra necessarie per competere stabilmente con le superpotenze del calcio femminile mondiale come Spagna, Inghilterra o Stati Uniti.

Le fondamenta per il futuro: il professionismo e i nuovi talenti

Tuttavia, sarebbe un errore guardare solo ai risultati immediati. Il vero cambiamento sta avvenendo alle fondamenta. Il passaggio al professionismo della Serie A femminile è stato un passo epocale. Significa tutele maggiori per le atlete, strutture più adeguate, investimenti crescenti da parte dei club e un campionato nazionale di livello sempre più alto. Questo è il motore che, nel medio-lungo periodo, alimenterà la nazionale.

Un torneo interno più competitivo costringe le giocatrici ad alzare costantemente l’asticella, preparandole meglio alle sfide internazionali. Migliorare la classifica di nazionale femminile di calcio dell’Italia passa inevitabilmente da qui: dalla forza e dalla salute del suo campionato. Su questa base si sta innestando un interessante cambio generazionale, con giovani talenti che si affacciano e acquisiscono esperienza.

La sfida per il nuovo ciclo tecnico, guidato da Andrea Soncin, è proprio questa: amalgamare l’esperienza delle veterane con l’entusiasmo delle nuove leve, creando un’identità di gioco chiara e coraggiosa. L’obiettivo è trasformare il potenziale in risultati concreti, per vedere una classifica di nazionale femminile di calcio dell’Italia 2025 che rifletta il vero valore del nostro movimento e ci veda di nuovo protagonisti nei grandi palcoscenici.

Mentre le calciatrici si allenano per raggiungere questi obiettivi, con la pressione e la disciplina che lo sport professionistico richiede, i tifosi cercano il loro modo di vivere l’emozione del gioco e del divertimento. C’è chi si diverte a esplorare nuove forme di intrattenimento digitale per provare un brivido diverso. Piattaforme come Casinova casino offrono proprio questo: un’ampia selezione di giochi dove ogni utente può trovare il suo preferito e vivere un’esperienza coinvolgente, tentando la fortuna in un ambiente di gioco dinamico e ricco di opzioni. È un modo per ritrovare quella sensazione di attesa e adrenalina che solo il gioco sa dare.

Guardare oltre il numero

In conclusione, la classifica della nazionale italiana di calcio femminile è un dato importante, ma non definitivo. È uno stimolo a fare meglio, un promemoria del lavoro che ancora c’è da fare. Il futuro delle Azzurre non dipenderà solo da una posizione in un ranking, ma dalla capacità di tutto il sistema di continuare a investire, di credere nel talento delle nostre ragazze e di costruire un percorso solido e sostenibile. La passione nata nel 2019 non si è spenta; attende solo una nuova scintilla per riaccendersi più forte di prima. E le prospettive, guardando al lavoro che si sta facendo alla base, non possono che essere incoraggianti.

DA NON PERDERE...