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Soncin: “Allenare la Nazionale per me è come essere in Paradiso, è il lavoro più bello da poter fare”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Sui canali ufficiali della UEFA nei giorni scorsi Andrea Soncin ha parlato sottolineando le grandi emozioni vissute in Svizzera in questi giorni: “Le ragazze riescono a creare un ambiente magico e coinvolgente, sono totalmente devoto a ognuna di loro” dice il mister delle Azzurre che poi aggiunge: “È un qualcosa di inspiegabile, il risultato è quello che rimane, ma vedere la luce negli occhi delle ragazze, la passione che ci mettono, la gioia e la felicità di tanti parenti, quella di tutte le persone che lavorano intorno a noi, penso che sia il premio più grande per un allenatore”.

Soncin poi commenta cosi i due anni vissuti da CT: “Allenare la nazionale per me è come essere in Paradiso, è il lavoro più bello che potrei fare, è il momento più alto della mia carriera. E il risultato che abbiamo fatto è un qualcosa di unico, di magico, forse paragonabile soltanto alla gioia per la nascita delle mie figlie”.
Sull’aspetto sportivo, invece, l’ex calciatore ammette: “C’è molta soddisfazione da parte di tutti, ma dopo la gioia della qualificazione è entrata subito la consapevolezza che c’è un altro grande appuntamento, con la possibilità di scrivere un’altra pagina di storia. Ci eravamo fatti la promessa di venire in Svizzera a fare le protagoniste. E questo penso che le ragazze siano sempre più convinte di poterlo fare, c’è la consapevolezza di potercela giocare con tutte. Vogliamo rimanere in Svizzera ancora a lungo”.

Il CT, nella lunga intervista, ha poi aggiunto: “Non abbiamo ancora espresso il massimo potenziale come gioco. In tante altre partite, sia nelle qualificazioni sia in Nations League, siamo riusciti a gestire molto meglio il possesso, ma era tutto messo in preventivo perché gli aspetti emotivi di certe partite incidono e influenzano. Le ragazze stanno crescendo in consapevolezza, questa consapevolezza le deve portare alla convinzione massima delle loro capacità. Abbiamo tanta qualità all’interno della squadra, ho a disposizione tante caratteristiche. È un percorso che stiamo facendo insieme: richiede tempo, ma tante tappe di questo percorso ci hanno dato risultati positivi e quindi c’è grande fiducia”.

Forum dei Giovani AIA, il Presidente Antonio Zappi: “I ragazzi ci insegnino la via”

Credit: Sezione AIA (Marta Masu al centro della terna arbitrale)

Un momento di confronto e di analisi su idee e progetti per il futuro. Così può essere sintetizzato il Forum dei Giovani AIA, svolto dal 16 al 18 maggio a Facen di Pedavena, che ha visto in stretto contatto 20 arbitri, in rappresentanza di tutti i colleghi dei propri Comitati Regionali e provinciali, e i vertici dell’Associazione Italiana Arbitri.

Ad accoglierli, presso la Comunità di San Francesco, è stato il Presidente dell’AIA Antonio Zappi e il Comitato Nazionale. “Queste giornate hanno rappresentato un momento di grande ascolto delle idee e dei progetti proposti da coloro che rappresentano l’AIA del futuro – ha detto Zappi – Crediamo infatti che l’arbitro del futuro non possa essere un’eccellenza solo dal punto di vista tecnico. E’ quindi dai giovani che ci aspettiamo spunti e suggerimenti per tracciare il percorso verso il futuro. Questo Forum sarà quindi solo un punto di partenza per coinvolgere sempre di più i giovani presenti nella nostra Associazione”.

In apertura sono stati trasmessi alcuni video saluti speciali giunti dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina, dal Presidente della commissione arbitrale FIFA Pierluigi Collina e dal Director of Refereeing della CONCACAF Nicola Rizzoli. Con un altro filmato è stato poi riproposto un famoso discorso di Papa Giovanni Paolo I dedicato proprio ai giovani.

All’appuntamento è intervenuto anche il Responsabile della CAN Gianluca Rocchi, che ha proposto ai ragazzi la storia dell’evoluzione dell’arbitraggio, dalle sue origini sino alle innovazioni tecnologiche, analizzandone i cambiamenti ma anche gli elementi di tradizione legati all’autorevolezza della figura arbitrale. “L’AIA ha un storia importante della quale voi siete parte integrante – ha detto Rocchi – L’obiettivo di queste giornate è di porvi e immaginarvi nel futuro, per capire cosa possa servire all’arbitro del domani. Il percorso dell’arbitraggio, riferito anche a solo 15 anni fa, non è infatti minimamente paragonabile a quello di oggi”.

I venti giovani arbitri hanno poi avuto modo di incontrare l’assistente arbitrale internazionale Giorgio Peretti, sceso in campo solo poche ore prima per la finale di Coppa Italia, che ha portato la propria esperienza dai primi passi fino alle partite oltre confine, spiegando come superare le difficoltà e come sfruttare le occasioni positive o negative che si possono presentare. “L’errore deve essere considerato come una fase di crescita – ha detto Peretti – Imparerete dagli errori e ripartirete da quelli”.

Ha partecipato ai lavori anche Alberto Zaroli, Diversity, Equity and Inclusion Manager AIA. “Il fatto di essere qui, che l’associazione parli a voi ma soprattutto che voi parliate all’associazione è un segnale importante che dovete cogliere” ha detto. Zaroli ha chiuso il proprio intervento consegnando a ciascuno un dono: “Una piccola pietra che accompagnerà il vostro cammino, come fanno quelle accumulate per formare gli ometti che segnano i sentieri di montagna, e una corda di canapa ad avvolgerla; sulla corda c’è un segno nero che misura 8,60 centimetri, per ricordarvi che in ogni occasione dovrete affrontare la vita con lo stesso sorriso che accompagna un 8.60“.

Il cuore dell’evento è stata tuttavia  l’esposizione del risultati emersi dai dieci tavoli di lavoro nei quali, nei mesi scorsi, sono state affrontate diverse tematiche associative. Molti sono stati infatti gli argomenti esposti e analizzati in aula: collaborazioni tra Sezioni, innovazioni tecnologiche, metodi di allenamento, supporto psicologico, convenzioni, comunicazione interna ed esterna, iniziative anti violenza, eventi associativi, ecc.

Per il Comitato Nazionale AIA, hanno partecipato al Forum anche il Vicepresidente Michele Affinito e i Componenti Mariella CaissuttiValentina FinziMarcello Terzo e Pierpaolo Perrone.

I giovani hanno poi visitato il Museo dei Sogni, ricco di testimonianze dal grande significato per quello che rappresentavano (chiavi, pietre ed altri oggetti simbolici), sotto la guida del Responsabile della Comunità San Francesco Aldo Bertelle, dirigente benemerito AIA, arbitro e formatore, da sempre vicino all’Associazione. Lo stresso Bertelle, oltre a tenere due incontri con i ragazzi, ha donato al Presidente Antonio Zappi una chiave in ricordo di Luigi Agnolin.

Un saluto di benvenuto iniziale era stato portato dai Presidenti del Comitato Regionale Arbitri del Veneto Tarcisio Serena e della Sezione di Belluno Marco Cruder e dal Presidente del Collegio Probi Viri Alberto Gaz. La mattina dell’ultima giornata non è invece mancato un torneo amichevole, disputato sul campo di calcio della struttura, alla quale hanno partecipato i ragazzi divisi in tre squadre.

Ha vinto una squadra, ma non importa quale (la macroregione Centro, n.d.r), perché il migliore in campo è stato l’arbitro (Aldo Bertelle, n.d.r) e sono stati tutti i giovani che hanno condiviso una sveglia volontaria all’alba pur di giocare insieme

Se tutti fanno un sogno i sogni si trasformano in realtà – ha affermato il Presidente Antonio Zappi rivolgendosi ai giovani – Siete i testimonial sul territorio della nuova visione dell’Associazione che vogliamo dare. Mi auguro che il messaggio che rimarrà da questo Forum sia chiaro. Abbiamo aperto la prima giornata ascoltando alcuni interventi, uno dei quali di Papa Giovanni Paolo I in cui, parlando del percorso che lo portò, con sua stessa sorpresa, a diventare Pontefice disse: ‘Ah se me lo avessero detto da giovane…avrei studiato di più, mi sarei preparato, ora invece ormai non c’è tempo perché sono vecchio’. Bene ragazzi, voi da oggi…lo sapete!” ed è con queste stesse parole che il Presidente Zappi ha concluso il Forum.

Tutti i 20 associati hanno poi ricevuto una maglia tecnica Givova, celebrativa del Forum dei Giovani, oltre a un diploma di partecipazione. Prima di congedarsi, è stato tributato un grande applauso ad Aldo Bertelle, ringraziando dell’ospitalità la Comunità San Francesco, al quale è stata donata una divisa firmata a ricordo dell’evento.

Euro 2025: La Spagna non si (impa)Pina, Svizzera fuori a testa alta

credit photo: Paolo Comba - photo agency Calcio Femminile Italiano

Finisce contro la Spagna la corsa all’Europeo casalingo della Svizzera. Le Furie Rosse si sono aggiudicate il passaggio del turno vincendo, con il risultato di 2-0 una partita tutt’altro che semplice perché a dispetto delle previsioni, meramente numeriche, le ragazze di Pia Sundhage sono scese in campo intenzionate a vender cara la pelle.

Lo Stadion Wankdorf di Berna è stato teatro di una gara in cui le Campionesse del mondo già al 7′ del primo tempo hanno avuto la prima limpida occasione di trovare il vantaggio. Mariona Caldentey, infatti, è stata atterrata in area da Nadine Riesen e Maria Sole Ferrieri Caputi, quest’oggi a dirigere il match, non ha avuto dubbi: calcio di rigore. Al dischetto si è presentata la stessa Caldentey che ha, però, clamorosamente fallito. La risposta della Svizzera non si è fatta attendere e, appena prima del quarto d’ora, Ana Maria Crnogorcevic ha calciato di destro fallendo clamorosamente. Il possesso palla e il pallino del gioco sono quasi interamente spagnoli ma le ragazze di Montse Tomè hanno peccato (nella prima frazione di gioco), forse complice la tensione per l’alta posta in palio, di lucidità sotto porta. Il palo preso da Paredes al 19′ è un limpido esempio di quanto detto sopra ma, nonostante questo, i tentativi di sbloccare il risultato non si sono certo fatti attendere. Certo, il successo delle iniziative di ambo le squadre è venuta, fino al 45′, a mancare (il primo tempo è terminato a reti inviolate).

Nel secondo tempo i cambi hanno dato respiro alle due formazioni in campo e la Spagna, che già aveva il predominio territoriale del rettangolo verde, è stata la squadra ad usufruirne in maniera più proficua. Athenea Del Castillo, entrata in campo al 62′ al posto di Mariona, ha fatto sentire la propria presenza segnando poco dopo: servita dalla due volte pallone d’oro Aitana Bonmatì, la numero 10 ha messo in rete di destro battendo Livia Peng e sbloccando, finalmente, il risultato. Il raddoppio è arrivato un minuto dopo il 70′ ad opera di Claudia Pina. La stellina del Barcellona in questo quarto di finale approfittando della pericolosa palla persa da Lia Walti ha impreziosito il suo palmares con un gol di destro dal limite dell’area, battendo Peng che pure aveva indovinato la posizione della palla.
Poco prima del 90′ Ferrieri Caputi ha assegnato un altro rigore alla Spagna in seguito al brutto fallo subìto da Athenea. Questa volta a presentarsi faccia a faccia con l’estremo difensore elvetico è stata Alexia Putellas ma il suo tiro di sinistro è stato murato da Peng che ha, dunque tenuto il risultato sul 2-0. I tre minuti di recupero prima del triplice fischio assegnati dal direttore di gara non sono serviti per cambiare i numeri scritti sul tabellino.

Domani si giocherà l’ultimo quarto di finale tra Francia e Germania, la vincente tra le due corazzate disputerà la semifinale contro la Spagna.

Arsenal: Modello virtuoso o eccezione che conferma la regola?

Il numero di tifosi che assistono alle partite dell’Arsenal ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi quattro anni. Le Gunners hanno avuto un tale successo da annunciare che dalla prossima stagione tutte le partite della Women’s Super League si terranno all’Emirates Stadium che ha una capienza di 60.704 posti.

La BBC, nella persona di Katie Wright, ha analizzato (non senza dovizia di particolari) quanto sta accadendo, provando, nel frattempo, a spiegare le motivazioni di questo fenomeno che porta un ulteriore prestigio al calcio femminile inglese (in cui comunque la disciplina è da anni seguita e apprezzata). La tifoseria segue ogni passo della squadra, ogni traguardo ottenuto all’interno del rettangolo verde (ultima ma non per importanza la vittoria della UEFA Women’s Champions League contro le ex campionesse in carica del Barcellona).

Un primo aspetto di cui bisogna tener conto è il seguito delle calciatrici stesse, che si fanno portavoce del proprio movimento nei maggiori canali d’informazione.
Per fare un esempio, il capitano della Nazionale e difensore dell’Arsenal Leah Williamson, intervistata proprio dalla BBC dopo il grande successo di Euro 2022 si è espressa a cuore aperto a chiunque stesse ascoltando in quel momento chiedendo di riempire gli stadi non solo in occasioni come quella che sia andava a celebrare in quel momento ma anche durante i campionati. Le sue parole (ma questo è stato visibile solo a posteriori) hanno raggiunto il risultato sperato:  “L’eredità di questo torneo è un cambiamento nella società. Abbiamo riunito le persone, le abbiamo portate alle partite. Vogliamo che la gente venga alle partite della WSL“.

Non è stato solo capitalizzare lo slancio degli Europei ad aiutare le Gunners a raggiungere quell’impresa, per poi ripeterla se si tiene conto che anche altri club della WSL non hanno registrato la stessa crescita che ha avuto l’Arsenal. Nel dicembre 2021 la società ha nominato Juliet Slot con il ruolo di direttore commerciale con il compito, tra le altre responsabilità, di supervisionare il marketing. Slot ha delineato principalmente tre fattori che hanno contribuito al successo del club (incluse le due ragioni in precedenza citate, tifoseria e giocatrici del club che militano anche nelle fila delle Leonesse). La terza motivazione riguarda l’individuazione del tipo di pubblico che è interessato al calcio femminile: le operazioni di marketing digitale e radiofonico sono rivolte a loro.

Sino a poco tempo fa le squadre di calcio della Premier League non erano solite impegnarsi per cercare di vendere i biglietti. La visione di Slot ha rivoluzionato anche questo aspetto portando nel calcio la sua esperienza di lavoro nelle corse dei cavalli. In quell’ambito in particolare, infatti, la vendita dei biglietti è fondamentale e viene vista più come più un’esperienza di intrattenimento che un’esperienza puramente sportiva. Una delle tecniche più adottate nell’ippica è quella dei prezzi differenziati che premia i sostenitori più fedeli, questo, nel calcio, si traduce in pacchetti che permettono ai tifosi di comprare i biglietti per tutte le partite che si terranno all’Emirates a un prezzo scontato. Sino a questo momento talvolta i club di calcio femminile regalavano i biglietti per aumentare le presenze, ma poi alcuni dei destinatari non si preoccupavano di presentarsi. L’Arsenal ha smesso di regalarli motivando questa sua scelta con il professionismo delle ragazze che per 90 minuti si spendono per raggiungere il proprio obiettivo, esattamente come i loro omologhi del maschile. Allo stesso tempo, però, i biglietti per lo stadio devono essere tanto accessibili da permettere ai tifosi di assistere live ai match.

Anche la pubblicità radiofonica non era mai stata utilizzata prima e ha raggiunto risultati insperati nell’attirare nuovi tifosi, donne in particolar modo: ci si è rivolti ai genitori che la tengono accesa in sottofondo mentre si occupano dei figli mentre riflettono su che fare nei fine settimana. Il calcio femminile è talmente ricco di spunti che permette, nel suo percorso di crescita,  di muoversi anche in maniera creativa. Importante è anche il lavoro statistico che prende come bacino tutti gli utenti che assistono alle partite femminili, in generale soprattutto giovani donne ma con la partecipazione anche di uomini già tifosi della divisione maschile.

In ultimo, i club della WSL si sostengono a vicenda, ben consapevoli che ciò che si raggiunge è un traguardo importante per tutto il movimento. Non esiste l’egoismo e l’invidia, ma ciò che lega ogni squadra, oltre l’ovvia competitività in campo è il desiderio di crescere ancora, e farlo assieme.  Quello che è definibile come ‘modello Arsenal’ può fare da capostipite a prese di posizione volte allo sviluppo del calcio femminile con iniziative mirate all’aumento del bacino di utenza e alla promozione della disciplina.

Pensando a quanto accade in Italia ad esempio, la Juventus Women ha giocato, nella stagione che ha incoronato le bianconere campionesse d’Italia per la sesta volta, due partite all’Allianz Stadium di Torino. E’ stato un momento da ricordare perchè entrambe le serate sono state vissute all’insegna dello sport e del tifo senza scadere nel becero insulto o nella cattiveria, lo stesso è successo nel derby tra Milan ed Inter giocato a San Siro dando prova che, nei fatti, è possibile che le ragazze giochino in stadi del genere e si esprimano in palcoscenici di tale portata. Lascio, dunque, una domanda: quanto crescerebbe il calcio femminile della Penisola, in termini di utenza si intende, se le misure prese si avvicinassero a quelle inglesi? Lascio a voi, lettori, l’opportunità di rispondere, se vi va.

Fondi UEFA: la Liga F ha accumulato la somma maggiore

Stando a quanto riportato da ‘Mundo Deportivo’, la UEFA ha stanziato 5,6 milioni di Euro da destinare alle federazioni in europee che hanno iscritto almeno un club nell’ultima edizione della Women’s Champions League. La somma verrà divisa in parti uguali e destinata a tutte le squadre della massima serie che non hanno preso parte alla competizione. La quota che i club non partecipanti hanno diritto a ricevere è direttamente correlata ai risultati sportivi dei club partecipanti nei rispettivi Paesi. Se una federazione ha più di un club nella Champions League femminile per calcolare l’importo si utilizza la squadra con il maggior numero di progressi nel torneo.

Queste cifre dovranno essere usate dai club per soddisfare o migliorare uno o più criteri sportivi, infrastrutturali, amministrativi e di personale esistenti e misurabili come stabilito dal Regolamento UEFA sulle licenze per club. Non potranno, invece, essere utilizzate per i costi fissi e ordinari del club. I club con una sezione maschile e una femminile, inoltre, potranno usufruire dei fondi solo per la divisione femminile.

In Liga F i club che sono arrivati in fondo sono tre: Barcellona, Real Madrid e Atletico di Madrid. I loro meriti in campo hanno portato la federazione a ricevere la somma più alta (è stato il club bluegrana a guadagnare l’introito raggiungendo la finale dove da campione in carica ha perso contro l’Arsenal, non riuscendo a conservare il titolo). Il totale si aggirerebbe intorno ai 481.000 euro che ripartiti portano a circa 37.000 euro per squadra. Si tratta di un importo addirittura superiore a quello che le Gunners distribuiranno tra i club inglesi (perchè solo le ragazze di Renee Slegers sono giunte alle fasi finali del torneo).
Il terzo paese che ha percepito la somma di denaro è la Francia grazie all’Olympique Lion (in quanto semifinalista). Quanto guadagnato dalle tre federazioni è sicuramente un ulteriore incentivo per la crescita del calcio femminile che ha la possibilità di emanciparsi e di diventare una realtà in grado di esistere (e non coesistere).

Anche l’Italia avrà tre squadre che parteciperanno alla Champions League (Juventus Women e Roma che non sono nuove alla competizione e, per la prima volta l’Inter che, da come si vede anche dal suo mercato ha tutta l’intenzione di non sfigurare). Per come la disciplina si sta sviluppando nella penisola, è probabilmente un volo pindarico presumere che una delle tre possa arrivare almeno in semifinale (data anche la competitività e il numero di blasonate che aspirano al risultato). Ci si auspica, però, è che con gli ovvi limiti del caso (dato che come è noto la divisione femminile italiana è nata, in maniera non amatoriale, parecchio dopo), le nostre formazioni possano dare prova delle proprie capacità così da farsi un nome tale da diventare una realtà consolidata e giungere a traguardi sempre più ambiziosi.

NWSL, Filipa Patão è la prima, storica allenatrice del Boston Legacy

A pochi giorni dall’annunciato ingresso del Boston Legacy alla prossima National Women’s Soccer League è stato anche ufficializzato il nome della prima, storia allenatrice della squadra. Le redini del cigno di Boston verranno affidate alla portoghese Filipa Patão.

In precedenza la 36enne portoghese ha allenato nella Primeira Liga portoghese, in quanto sedeva sulla panchina del Benfica, che ha trascinato verso la vittoria di cinque campionati consecutivi, successi importanti a livello nazionale, ed è anche riuscita a portare le sue ragazze ai quarti di finale di Champions League nel 2023-2024, la prima presenza di un Club portoghese nella storia del calcio femminile.

Patão comincerà il suo nuovo cammino in NWSL a partire da luglio, dopo l’arrivo di tutti i documenti necessari. «Sono davvero entusiasta di andare a Boston. Non vedo l’ora di arrivare in città, di conoscere la gente e di cominciare a lavorare», ha affermato la portoghese «Il campionato statunitense è estremamente competitivo, ed è una delle ragioni che mi hanno spinto ad accettare l’incarico. Mi piacciono la competizione, le difficoltà e portare le calciatrici a cercare di migliorarsi sempre di più.»

Oltre ai successi già nominati, la 36enne è stata tra le sei nomination per il primo Pallone d’Oro dell’Allenatore dell’anno nel 2024. Le sue imprese con il Benfica hanno avuto inizio nel 2007 con l’U15, seguite dal successo a tutti i livelli del settore giovanile prima dell’arrivo in Prima Squadra nel 2020. Tra i suoi traguardi in carriera, la maglia della Nazionale portoghese, vestita con orgoglio.

Il Club del Boston Legacy è molto particolare, in quanto l’intera dirigenza è appannaggio femminile, così come sono appannaggio femminile le investitrici che hanno scelto di scommettere su questo progetto. Vuole imporsi come un progetto importante per la comunità e, ovviamente, vuole competere per vincere nel campionato più difficile del mondo. Filipa Patão farà parte di questo nuovo, incredibile universo, e anche l’allenamento della squadra sarà dunque appannaggio femminile.

InJob Verona | Hellas presente a ‘Lavoro, Leadership e Talento: il percorso delle donne nel mondo professionale’

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Nelle settimane scorse l’Hellas Verona ha partecipato all’evento ‘Lavoro, Leadership e Talento: il percorso delle donne nel mondo professionale‘, organizzato da InJob, che si è svolto nella sede di Confindustria Verona.

L’incontro, moderato da Monica D’Ascenzo, giornalista finanziaria del Sole 24 Ore e esperta di diversity e inclusione, diviso in due panel, ha offerto una riflessione concreta su come le aziende possano abbattere le barriere strutturali e valorizzare pienamente il talento femminile, trasformando l’inclusione in un vantaggio competitivo, unendo visione aziendale e sportiva per esplorare come leadership diverse possano guidare l’innovazione e la crescita. Il saluto iniziale è toccato al Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, che ha ringraziato i presenti, e a Chiara BrenteganiPresidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Verona.

All’evento hanno preso parte nel primo panel Zaccaria Tommasi (Responsabile Area tecnica Hellas Verona Women), Rachele Peretti (Capitano della Prima squadra dell’Hellas Verona Women), Alessandro Ramagli (Coach Scaligera Basket), Renzo Soave (Presidente Alpo Basket) e Martina Rosignoli (Capitano Alpo Basket).

In particolare, Rachele Peretti ha parlato del suo ruolo di capitano della Prima squadra femminile gialloblù: “Da quest’anno ho la responsabilità di essere il capitano della mia squadra, e non nego che questo aspetto inizialmente mi ha creato qualche preoccupazione, a causa delle tante responsabilità che richiede questo ruolo. Penso che la differenza però la facciano le persone: alla mia prima esperienza da capitano ho cercato di prendere il meglio da chi mi ha guidata nelle stagioni passate. Questo è anche quello che cerco di fare con le mie compagne, che sanno quanto io creda nei rapporti interpersonali e nella forza del gruppo. Per me essere leader non significa stare al di sopra di qualcuno, bensì farsi aiutare e imparare sempre qualcosa anche dagli altri“.

Sul suo percorso di crescita personale e di studi, Peretti ha aggiunto: “Ho deciso di portare avanti i miei studi parallelamente al calcio perché ho sempre pensato che la formazione fosse una priorità, e sono contenta di essermi laureata in Scienze della Comunicazione nel 2015 e in Scienze della Formazione nel 2022“. Infine, riguardo l’inizio della sua carriera da calciatrice ha dichiarato: “Da bambina ho fatto solamente un breve percorso nella squadra maschile del mio paese, perché avevo la fortuna di avere una società di calcio femminile vicino casa dove mi sono poi trasferita. Per me giocare con i maschi non è mai stato un problema perché già lo facevo per strada, e questo mi ha aiutato molto dal punto di vista tecnico“.

Zaccaria Tommasi ha illustrato il suo ruolo nel panorama calcistico femminile dell’Hellas Verona, raccontando come la società gialloblù sia impegnata anche nel coinvolgimento dei più giovani, in particolare degli studenti: “Come Hellas Verona abbiamo avviato già da molti anni il Progetto Scuola e quest’anno ne fanno parte circa 130 istituti. Ho la fortuna di lavorare con queste ragazze, che ho coinvolto anche negli incontri che organizziamo periodicamente sullo sport al femminile, ad esempio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Il tema ricorrente è il percorso che parte dalle atlete che hanno dovuto scardinare delle realtà sportive esclusivamente maschili, fino ad arrivare al traguardo del professionismo nel calcio femminile italiano raggiunto nel 2022. È bello vedere come, anche nelle scuole con la maggior parte degli studenti di sesso maschile, venga mostrato sempre più interesse e curiosità nei confronti delle nostre giocatrici e delle loro storie”.

Fusioni, scissioni, cambi denominazione e sede, conferimenti d’azienda stagione 25/26: le procedure

Divisione Calcio a 5 - Lega Nazionale Dilettanti

LA SCADENZA – Le operazioni possono già essere effettuate sul portale Servizi F.I.G.C. Anagrafe Federale (anagrafefederale.figc.itentro e non oltre il 15 luglio, data entro la quale devono essere trasmesse tutte le domande, correttamente corredate da tutti i documenti indicati nel Comunicato Ufficiale.

FUSIONI – Si rammenta l’iter per il caricamento di una fusione sul portale stesso: le fusioni saranno consentite attraverso la procedura di registrazione di una nuova utenza (tasto “registrati qui” nella schermata di accesso al portale). Una volta registrato, il Rappresentante Legale troverà in alto a destra il tasto blu “nuova pratica”, e all’interno troverà “fusione”. Se viene negata dal sistema la possibilità di registrarsi perché potrebbe verificarsi un riconoscimento di dati già esistenti, dovrà essere inviata una e-mail di segnalazione all’indirizzo supportotecnico@figc.it con i dati del soggetto che si sta registrando (nome, cognome, codice fiscale e indirizzo e-mail) e la descrizione dell’operazione che si tenta di svolgere: “Sono il Rappresentante Legale della Società ASD ESEMPIO, matricola federale n° 123456, e devo presentare una domanda di fusione – o fusione per incorporazione – sul portale FIGC Anagrafe. Il sistema non mi permette di effettuare la nuova registrazione perché sono il Rappresentante Legale della citata Società già affiliata, che sarà oggetto della fusione. Si chiede di sbloccare con cortese urgenza la registrazione della nuova utenza”.

 

Ancora rinforzi: l’Arezzo accoglie Maria Vlassopoulou e Martina Tamburini

Photo Credit: Stefania Bisogno - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Maria Vlassopoulou è una nuova pedina amaranto. L’ufficialità è stata confermata dalla stessa società aretina che ha effettuato il medesimo ingaggio mirando a rinforzare il centrocampo.

Il trasferimento a titolo definitivo arriva a concessione del Real Meda, noto gruppo squadra di serie C che la scorsa stagione ha terminato il proprio percorso al quarto posto; la classe 2001 di origini greche, interna alla stessa formazione, ha collezionato 27 presenze durante le quali è riuscita a lasciare il segno con 11 reti attive.

In precedenza Vlassopoulou ha condiviso la propria maturità calcistica presso Matera Città Sassi Women e Crotone, segnalate esperienze d’esordio italiane (la neo immessa ha, infatti, raggiunto lo stivale nel 2022).

2026: questo l’anno conclusivo dell’accordo appena preso tra la stessa ed il club, che fino ad ora ha registrato diversi “in” e “out” in vista del prossimo campionato. Non vedo l’ora di scendere in campo con le mie nuove compagne e portare la squadra in alto” – ha fatto sapere tramite un video saluto rilasciato sul profilo social della Prima Squadra.

A sposare il progetto amaranto anche Martina Tamburini, reduce da tre annate in maglia San Marino Academy. L’attaccante classe 2002 proverà a mantenere il proprio “status quo” in termini di prestazione ed ad allargare la lista dei goal singolari raggiunti durante l’ultima avventura che, ad oggi, tocca quota 19. L’offensiva si è pubblicamente mostrata felice di indossare i nuovi colori e pronta a lasciare il segno con tanti altri goal fino al 2026.

Si prospetta una stagione avvincente ed entusiasmante; quella che la società intende allestire e’ una rosa competitiva e passionale, composta da figure che stringano tra le mani la volontà ed il giusto spirito per arrivare ai piani alti della categoria.

Fabrizio Biasin: “Calcio femminile? Un movimento ancora in difficoltà ma Nazionale positiva”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

“Per fortuna la Nazionale sta dando molto bene, e ci auguriamo che arrivi fino in fondo, sperando che serva anche per portare un po’ di attenzione a un movimento che in questo momento è veramente in difficoltà”.
A dirlo è stato Fabrizio Biasin, apprezzato giornalista, che durante il podcast di ‘Cronache di Spogliatoio’ ha parlato di calcio femminile sul quale ha aggiunto: “Ci siamo accorti che c’è un Europeo, sul quale sino a qualche giorno fa in Italia non c’era troppo clamore nonostante le buone prestazioni della Nazionale. Finalmente abbiamo riacceso i riflettori su un movimento che non sta vivendo un bel periodo”.

Biasin poi continua a spiegare sottolineando: “Alle spalle della Nazionale che sta facendo benissimo, infatti, c’è un disastro. C’è un delirio di cose che non funzionano dalla Serie B, alla Serie C a scendere. Stanno sparendo squadre in grande numero, perché non hanno le possibilità di iscriversi, e ragazze che vengono trattate economicamente in una maniera imbarazzante. Dell’Europeo femminile si è parlato veramente poco fino a ieri, praticamente come se non esistesse, quindi ti fa capire qual è il polso su questa cosa. Adesso improvvisamente tutti con Soncin e le ragazze dell’Italia”.

Con lui a parlare di calcio femminile anche Giuseppe Pastore che aggiunge: “In diversi stadi della Svizzera si sono viste 25.000 persone. Anche nel quarto contro la Norvegia c’erano molti italiani, vuoi per passione o per motivi anche geografici, quindi c’è un’Italia non indifferente al movimento. Per carità i numeri non saranno quelli del seguito del maschile, e forse non lo saranno mai, però i 2 milioni e mezzo che hanno seguito il match da casa contro la Norvegia è un dato rilevante. Ora martedì affronteremo una partita storica per il calcio italiano, dopo 28 anni, che potrebbe dare una spinta ad un movimento che è cresciuto anche come seguito”.
Biasin, poi, conclude: “Siamo passati dal mondiale per club dove abbiamo visto stati mezzi vuoti, perché giocato in un mondo dove il calcio non è proprio la prima cosa, ad un Europeo dove effettivamente gli stadi sono pieni”.

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