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La Ternana Women si prepara alla sfida con la Fiorentina al ‘Viola Park’

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Ternana Women è pronta a tornare a lavorare al “Moreno Gubbiotti” di Narni. Da domani inizierà ufficialmente la preparazione verso il prossimo impegno di campionato: domenica le nostre ragazze saranno di scena al Curva Fiesole, all’interno del Viola Park, per sfidare la Fiorentina. Sarà una partita dal sapore speciale per molte protagoniste, a cominciare da mister Antonio Cincotta, che a Firenze ha vissuto cinque stagioni importanti (2016-2021) con la vittoria di uno Scudetto, due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.

Ma quella di domenica (fischio d’inizio alle ore 15, diretta freemium su DAZN) sarà una sfida speciale anche per diverse rossoverdi come Viola Bartalini, Lucia Pastrenge, Kaja ErženStephanie Breitner e Paloma Lázaro. Ognuna di loro, in maglia viola, ha scritto pagine importanti della propria carriera: c’è chi ha mosso i primi passi nel grande calcio, chi ha sollevato trofei, chi ha vissuto momenti che restano nel cuore.

Da domani, però, il passato lascerà spazio al presente. Un presente che vede la Ternana Women in serie positiva da due partite: quattro punti conquistati, nessun gol subito e un gap ridotto a sole due lunghezze dalla coppia Genoa–Sassuolo. Numeri che hanno spinto mister Cincotta a parlare di una squadra oggi “con balcone sulla vista salvezza”. Le Fere sono pronte a ripartire. Con la loro storia, con il loro cuore, e con un’altra sfida speciale all’orizzonte.

Serie B up and down: le sorprese, le certezze, i verdetti a ribasso

Photo Credit: Andrea Vegliò - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

“Forza e coraggio, la Serie B è di passaggio”, dev’essere questo il mantra che si ripetono negli spogliatoi le calciatrici del Como 1907 prima di scendere in campo. Che le lariane volessero disputare un campionato senza esclusione di colpi era sottinteso alla vigilia dell’inizio della Serie cadetta, ma non ci si sarebbe aspettati questa concretezza fin dalla prima partita – con un solo passo falso in casa dell’Hellas Verona.

Le ragazze di Selene Mazzantini hanno ora quattro lunghezze di vantaggio nei confronti del Cesena: la compagine di Roberto Rossi si è incagliata in casa due volte, prima contro il Como e poi contro il Vicenza, frenando la propria corsa. Si tratta, comunque, della vera rivelazione della parte alta, visto che la scorsa stagione la squadra viaggiava a metà classifica. Le calciatrici in rosa provengono dal Settore Primavera di grandi squadre di Serie A, eppure la loro intesa e la loro bravura nel trovarsi racconta una storia diversa da quella delle “novelline”, le bianconere hanno tutte le carte in regola per lottare fino alla fine e dire la loro.

Le rivelazioni del centro classifica sono il Frosinone e il Vicenza, due neopromosse che si sono lasciate alle spalle l’inizio di stagione zoppicante e stanno conquistando punti a sufficienza da puntare a una salvezza più o meno agevole. Le giallazzurre hanno finora totalizzato lo stesso numero di punti della Freedom, che sta invece disputando un’annata scostante e piena di alti e bassi, da prestazioni importanti ad altre sottotono che ne mettono in evidenza i limiti su cui lavorare per sperare di macinare punti e non fermarsi al decimo posto dell’ultimo anno. Il Vicenza ha anche fatto il colpaccio in casa del Cesena: le venete sono arrivate in Serie B e vogliono rimanerci, pollice in su per loro.

Confermano le aspettative Lumezzane e Bologna, che rendono il campionato combattuto e divertente, a un punto dal Cesena. Le rossoblù sono state autrici di prestazioni schiaccianti – come il 4 a 0 al “Paschiero” della Freedom – , ma hanno perso qualche punto per strada, prima tra tutti nella partita casalinga contro il Trastevere; ciononostante, il Como e il Cesena sono a un passo. Il Lumezzane ha esordito con un pareggio contro una neopromossa, ma da quel momento non si è più fermato: la vetta è vicina, si può sognare, anche perché in attacco c’è una strepitosa Pinna…

In un fazzoletto di appena quattro punti ci sono Brescia, RES Donna Roma, Hellas Verona, Freedom, Frosinone e Arezzo. Per quel che riguarda Brescia, RES Donna Roma ed Hellas Verona, le partite da risultati concreti e convincenti sono state numerose, ma i punti persi a favore di squadre in fondo alla classifica (com’è successo alla RES contro la San Marino Academy) hanno di fatto penalizzato i punti raccolti. Si può fare di più, come diceva la canzone, e lo stesso vale per la Freedom.

Il “terzetto infernale” di San Marino Academy, Venezia e Trastevere non deve illudere: le trasteverine fanalino di coda hanno raccolto meno di quanto prodotto, mentre il Venezia non ha ancora attutito al meglio con il salto di categoria. La San Marino Academy deve necessariamente fare di più per non salvarsi, come nel corso dell’ultima stagione, per il rotto della cuffia.

Nazionale U19 Femminile Italia-Svizzera vale il primato nel Round 1. Matteucci: “Un altro step nel percorso di crescita”

Il secondo turno di qualificazione, previsto per la prossima primavera, sarà quello decisivo per l’accesso alla fase finale degli Europei di categoria, in programma tra giugno e luglio in Bosnia.nDopo le due semifinali continentali raggiunte dalle Nazionali femminili Under nella scorsa stagione, la truppa azzurra vuole quindi proseguire nel proprio cammino fatto di progettualità e arrivare con le Azzurrine dell’Under 19 per la terza volta negli ultimi cinque anni alla fase finale della kermesse europea. “Dobbiamo dare continuità al nostro gioco, questo è il nostro obiettivo” sottolinea il tecnico azzurro Nicola Matteucci, che poi continua: “La Svizzera è una squadra organizzata, con dei valori, ma mi aspetto un altro step di crescita importante in questo percorso formativo per le ragazze”.

 Gruppo A6: calendario, risultati e classifica

Mercoledì 26 novembre
Bielorussia-Svizzera 0-1
Italia-Irlanda del Nord 10-1

Sabato 29 novembre
Svizzera-Irlanda del Nord 2-1
Italia-Bielorussia 2-0

Martedì 2 dicembre
Ore 15: Svizzera-Italia (Pontedera, Stadio ‘Ettore Mannucci’)
Ore 15: Irlanda del Nord-Bielorussia (Bagno a Ripoli, Viola Park – Stadio ‘Davide Astori’)

Classifica: Italia (differenza reti +11) e Svizzera (+2) 6 punti, Bielorussia e Irlanda del Nord 0

Le convocate

Portieri: Irene Bucci (Hellas Verona), Giulia Mazzocchi (Roma);
Difensori: Elisa Bertero (Juventus), Carolina Bertora (Juventus), Elisa Bonanomi (Milan), Lidia Consolini (Inter), Emma Lombardi (Fiorentina), Martina Tosello (Juventus), Caterina Venturelli (Sassuolo), Sofia Verrini (Inter);
Centrocampiste: Benedetta Bedini (Fiorentina), Maya Cherubini (Fiorentina), Gabriella Langella (Napoli Women), Giulia Robino (Roma), Elena Vitale (Milan), Greta Zanoni (Hellas Verona);
Attaccanti: Eleonora Ferraresi (Ternana Women), Giulia Galli (Roma), Paola Taddei (Milan), Rosanna Ventriglia (Roma).

Staff – Allenatore: Nicola Matteucci; capodelegazione: Patrizia Recandio; metodologo: Fabio Andolfo; coordinatore Nazionali femminili giovanili: Enrico Sbardella; assistente allenatore: Erika Lisi; preparatore dei portieri: Niccolò Bianucci; preparatore atletico: Nicolò Brigati; match analyst: Gianluca Turi; medici federali: Michela Cammarano e Carmela Pizzigallo; fisioterapista: Marco Fiore; nutrizionista: Flavio Vito Valletta; tutor scolastico: Mariaceleste Basile; segretario: Aurora Leo.

Fischietti italiani in evidenza: terzetto ‘nostrano’ in finale di Nations League, impegni anche per le italiane nel futsal

Credit: AIA

Importante designazione per una squadra arbitrale italiana, chiamata domani a dirigere la finale di ritorno della Women’s Nations League 2025. La partita, in programma alle ore 18:30 a Madrid, vedrà scendere in campo le nazionali di Spagna e Germania. Ad arbitrare il match sarà Silvia Gasperotti assistita da Giulia Tempestilli e Stefania Signorelli mentre il quarto ufficiale di gara sarà la danese Frida Mia Klarlund Nielsen. Presenza italiana anche al VAR con Aleandro Di Paolo e Michael Fabbri, come AVAR.

Gare ufficiali importanti, e storiche, anche nelle Filippine dove nel primo Mondiale di futsal al femminile oltre alla Nazionale Italiana è presente anche Martina Piccolo. Il direttore di gara di Padova nella massima competizione di calcio a cinque, in corso a Manila, nei giorni scorsi è scesa in campo, invece, per la partita tra Brasile e Iran dopo aver diretto quella inaugurale del torneo tra Marocco e Argentina.

Sempre nel futsal in evidenza anche Chiara Perona (Arbitro 2)  che è stata designata negli ottavi di finale della UEFA Futsal Champions League con gli Italiani Nicola Manzione (Arbitro 1), Giovanni Zannola (Terzo Arbitro) e Simone Zanfino (Cronometrista). Gli arbitri italiani sono scesi sul parquet per la partita tra Futsal Club Semey – Piast Gliwice, presso Abai Arena Semey in  Kazakistan.

Nazionale U23 Femminile – Arrigoni segna, l’Italia vince: le Azzurrine battono il Belgio. Zorri: “Prestazione strepitosa, complimenti a tutte”

Credit: Figc
Giorgia Arrigoni ha segnato ancora, ma questa volta è un gol che vale la vittoria, la prima stagionale per la Nazionale Under 23 Femminile. A Coverciano, la squadra di Tatiana Zorri ha riscattato la sconfitta in Svezia battendo 1-0 il Belgio grazie a una rete realizzata dopo un minuto della ripresa dalla giocatrice del Milan, brava a raccogliere una respinta della traversa su un calcio di punizione di Melissa Bellucci.

Una vittoria meritata, quella dell’Italia, che ha tenuto un ritmo alto per tutti i 90 minuti nonostante le difficili condizioni atmosferiche, sfiorando il raddoppio in più occasioni nella ripresa. “Abbiamo impostato la partita sull’andare a chiudere qualsiasi spazio, e credo che oggi le ragazze abbiano offerto una prestazione strepitosa, dalla prima all’ultima – l’analisi di Zorri –. Devo fare i complimenti a tutte, perché con la loro abnegazione e il loro spirito quotidiano dimostrano di potersela giocare con chiunque. Questa è una squadra che ha talento e voglia di migliorare, ed è bello che al percorso che stiamo facendo, e che resta il nostro obiettivo primario, si possano legare risultati di prestigio come questo”.

Dopo il minuto di raccoglimento per ricordare Nicola Pietrangeli, quasi tutti gli attacchi dell’Italia, nel primo tempo, sono arrivati da sinistra grazie alle incursioni di Margherita Monnecchi, che ha impegnato il portiere Waldbillig, prima di una conclusione di Alice Pellinghelli alta sopra la traversa e di un’altra parata di Waldbillig sempre su Monnecchi. Di Ademi l’unico tiro belga nei primi 45′, in cui ci ha provato anche Michela Giordano con un destro dalla distanza. Dopo il vantaggio di Arrigoni, è stata ancora Monnecchi (dopo aver vinto un rimpallo) a impegnare il portiere belga, prima di un’altra punizione di Bellucci a lato e di un intervento in tuffo di Waldbillig sul destro in diagonale di Cavallin. Un’Italia che avrebbe meritato il raddoppio, ma che mai ha rischiato di subire il pareggio.

Al Mondiale Portogallo-Italia vale il sogno semifinale. Salvatore: “Avanti con la politica dei piccoli passi”

Superato il girone di ferro con Brasile, Iran e Panama, il più duro di tutta la prima fase del Mondiale femminile di futsal, a Manila per l’Italia si spalancano le porte dei quarti di finale. L’avversario, durissimo, è quel Portogallo già affrontato dalle Azzurre in 10 occasioni (un solo successo, 1-0 lo scorso gennaio a Prato, due pareggi e 7 ko), che al pari della Spagna rappresenta la grande bestia nera delle ragazze di Francesca Salvatore. Alla PhilSports Arena si gioca martedì 2 dicembre alle ore 11 (diretta RaiSport dalle 10.50) per accedere in semifinale, lì dove ad aspettare c’è l’Argentina che quest’oggi ha superato 4-1 la Colombia nel derby sudamericano dei quarti di finale. Dall’altro lato del tabellone, anche la Spagna ha passato il turno, battendo con un netto 6-1 il Marocco e aspettando ora una fra Brasile e Giappone nella sfida che spalancherà le porte alla finalissima.

LA VIGILIA DELLA CT. L’Italia è tornata al lavoro quest’oggi, in un tempo che a Manila è scandito dall’impaziente attesa di un quarto di finale. “Fin qui siamo state una squadra d’acciaio – rimarca alla vigilia Francesca Salvatore -. Mattoncino dopo mattoncino abbiamo acquisito una consapevolezza dei nostri mezzi incredibile, facendolo anche attraverso test duri come la seconda partita del girone col Brasile: la maturità di questa squadra è venuta fuori proprio a cavallo fra le sfide con la Seleçao e l’Iran”. Non era facile, infatti, resettare dopo il passivo di 6-1 incassato dalle verdeoro e andare a vincere con l’Iran l’ultima partita del Gruppo D, di fatto un vero e proprio ottavo di finale mascherato. “Un paio di anni fa probabilmente la partita con l’Iran non l’avremmo vinta, ma averlo fatto è la testimonianza della nostra crescita tattica, di personalità e di autorevolezza. Siamo andate sotto, ma le energie non sono mai mancate: il passaggio del turno lo sentivamo alla portata, anche al netto della durezza del girone. Quando ti chiami Italia sei chiamato sempre a fare risultato, ma con questa squadra ho imparato che paga la politica dei piccoli passi e sul campo, col passare del tempo, ci siamo conquistate il rispetto di tutti. Approdare alla fase a eliminazione diretta non era scontato, ma ci siamo riuscite in maniera brillante e questo ci dà coraggio per affrontare il Portogallo”.

IL PORTOGALLO. Avversarie fortissime, le lusitane rappresentano l’élite del futsal mondiale: “Ci abbiamo giocato spesso e volentieri contro e non vediamo l’ora di confrontarci per capire se tutto quello su cui abbiamo lavorato ha portato a colmare il gap con loro. Poterlo fare in un quarto di finale di un Mondiale è fantastico. Dal lato nostro non sentiamo affatto la pressione e forse non l’abbiamo mai avuta se non nella forma di voler ben figurare in questo Mondiale. Il Portogallo ambisce alla vittoria del titolo, ma questo non cambia il restare concentrate su noi stesse: rispetto al girone dovremo alzare ancor di più l’asticella”. Le Azzurre se la giocheranno con le loro armi: “Siamo fra le prime otto al mondo e questo ci dà la consapevolezza di essere una squadra importante, di valore e che in campo ha dimostrato di avere diverse caratteristiche e modi di affrontare le partite. La nostra forza è il collettivo e il Mondiale ha parlato chiaro: siamo una squadra forte e coesa che può regalarsi grandi soddisfazioni”.

 

Cata Coll: “La squadra ha saputo soffrire senza cedere”

Germania-Spagna
Germania-Spagna

Cata Coll è stata la grande protagonista della sfida tra Germania e Spagna. Le tedesche hanno tirato 19 volte contro la porta iberica e Cata ha chiuso la saracinesca impedendo il goal delle padrone di casa. Intervistata da As afferma: “Sapete come sono, sì mi diverto. Sono partite che mi piace giocare. Mi piace difendere la mia squadra, questa volta è toccato a me. La squadra ha saputo soffrire senza cedere. Sapevamo cosa sarebbe successo. Anche questo è il calcio. Mi sono divertita tutta la partita, non c’è una parata in particolare. Le parate sono quelle che faccio ogni allenamento, su cui mi alleno tutti i giorni. La più difficile è stata alla ine, ho dovuto uscire dall’area e sono riuscita a toccare la palla con la punta. La cosa più difficile è sapere se andare o no in uscita.” L’allenatrice spagnola Sonia Bermudez afferma: “E’ stata magnifica. Ha dimostrato che è determinante quando bisogna non prendere goal. Non scopriamo oggi chi è Cata” “Ha sostenuto la squadra.” Dice Alexia Putellas.

Nel frattempo è stata diagnosticata la frattura al perone sinistro alla migliore giocatrice della Nazionale Spagnola Aitana Bonmatì. La numero 6 purtroppo salterà la sfida di ritorno prevista per martedì 2 dicembre 2025 al Riyadh Air Metropolitano (Madrid). E’ la finale della Nations League e le iberiche vogliono alzare l’ennesimo trofeo degli ultimi anni ma avranno davanti una Germania che si è dimostrata superiore nella partita d’andata. Per sostituire Aitana, probabilmente ci saranno Vicky Lopez, Jenni Hermoso oppure potrebbe essere arretrata Mariona Caldentey. Tutti collegati domani per la grande finale, viva il calcio femminile!

Valentina Cernoia, Milan: “Vestire la maglia del Milan è incredibile. Voglio vincere un trofeo con questa squadra.”

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Leader tecnico e carismatico, con un’enorme carriera alle spalle: è di questo che si deve parlare quando la protagonista del discorso è Valentina Cernoia.
Prima di approdare al Milan nell’estate del 2023, vive la sua esperienza calcistica tra Brescia e Juventus, raggiungendo il tetto d’Italia con entrambe le compagini e mettendo nella propria personale bacheca 7 Scudetti (2 con il Brescia e 5 con la Juventus), 6 Coppe Italia e 6 Supercoppe Italiane, entrambe precisamente spartite tra le due formazioni.
Durante la prima annata di Diavolo gioca 17 partite ed è dalla seconda stagione, 2024/2025, che diventa un punto centrale del centrocampo di Suzanne Bakker e trova anche la sua prima rete con la maglia rossonera: il 12 gennaio 2025 nel roboante 6-0 rifilato al Napoli, subito dopo la sosta per le festività natalizie. Se è vero che con il Milan non è riuscita a trovare la stessa continuità nel segnare, che ha invece avuto durante le scorse esperienze, la sua importanza tattica e di leadership nello spogliatoio non può essere minimamente sottovalutata. La mezzala italiana classe 1991 è una figura di esperienza all’interno di un progetto costruito anche su molte giovani e, di conseguenza, diventa un pilastro sul quale appoggiarsi, soprattutto, nei momenti di difficoltà, ma non solo, diventando così una pedina insostituibile per Bakker.
È quasi superfluo sottolineare anche quanto sia stata importante per la Nazionale con la quale ha partecipato a 2 Europei (2017 e 2022) e 2 Mondiali (2019 e 2023).

La centrocampista italiana numero 5 ha rilasciato un’intervista ai microfoni di MilanTV nella quale ha parlato di sè stessa e della squadra: “Io ho sentito una forte energia quando abbiamo portato a casa una partita difficilissima, che era quella contro la Juve. Mi sono sentita squadra, mi sono sentita Milan e io credo che quello sia un punto importante dal quale ripartire poi ogni settimana nel lavoro quotidiano per poter portare a casa altre partite di questo livello.

Vestire la maglia rossonera lascia delle emozioni incredibili. È difficile da spiegare a parole perché è una cosa che va vissuta, che senti tua. La cosa che mi motiva e che mi fa sentire quel qualcosa in più è la motivazione del voler portare a casa un primo trofeo con la squadra femminile.

Se penso a com’ero da piccola e in tutti questi anni di carriera, posso dirti che sicuramente non è cambiata la mia voglia di vincere, di battagliare in campo. Mi sono sempre vantata di avere una grossa determinazione. Quello che invece so di aver raccolto in questi anni è l’aspetto relazionale che secondo me è una cosa fondamentale da curare e che impari poi con gli anni. Io credo che i gruppi vincenti, le squadre forti debbano essere costruite anche sulle relazioni tra le giocatrici, quindi questo è un aspetto che mi piace curare negli ultimi anni, in particolare.

Abbiamo un personaggio in squadra secondo me: Chantè (Dompig N.D.R.). E’ un personaggio a modo suo, penso che avrà un futuro da attrice, sempre se non è arrabbiata perché rosica perché perde qualche partitina, o qualcos’altro.

La famiglia mi ha sempre sostenuta, mia mamma è la mia fan numero 1. Lei mi ha fatto il regalo più grande che una mamma potesse fare: mi ha lasciato libera di scegliere, di seguire la mia passione, quindi non sarei qui se lei mi avesse messo degli ostacoli di fronte.

È una bella bestia (parla del cane N.D.R), sembra un po’ me quando ero giovincella. È un cane energico che richiede tante energie, però credo che, per chi non lo sa, per chi non ha un cane, l’amore che ti dona un animale domestico, di chi soprattutto se lo vive in casa, sia una cosa incredibile, che non si può spiegare a parole, bisogna viverla. Voglio lasciare un messaggio a tutti quegli eroi che hanno un cane pastore: non siete gli unici, non siete da soli, non molliamo (ride N.D.R.).”

Il Milan, al termine della sosta per le nazionali, giocherà in casa del Napoli che occupa attualmente la terza posizione e che si trova solo a +3 dal Diavolo. Cernoia, verosimilmente, sarà ancora nella sua mattonella di centrocampo con l’obiettivo di trascinare le sue compagne fuori dall’ultimo periodo che ha portato una sconfitta e un pareggio: la volontà è ripartire perché il campionato è ancora lunghissimo e, almeno fino ad adesso, molto equilibrato.

Aurora Missiaggia, Vicenza: “Stiamo costruendo una realtà nuova, vera. Indossare questa maglia? Una spinta che ti accende dentro”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Una neopromozione, si, ma nessuna novità nella onnipresenza di un perno fondamentale per il percorso stagionale: il cuore. Il Vicenza? Non lo nasconde. Che si vinca o che si perda, non c’è dubbio che sussista, perché l’attuale undici biancorosso – costruito per lasciare il segno in un campionato tutt’altro che scontato – intende dimostrare la propria identità, forte di unione e determinazione.

A proposito di viaggio, quello in corso ha già archiviato le prime dieci tappe; per la formazione guidata da mister Viviani sono arrivate risposte che la collocano momentaneamente all’undicesimo posto in graduatoria. Oltre la statistica, però, c’è un background ancora tutto da raccontare: ad illustrarlo in esclusiva alla nostra redazione Aurora Missiaggia, capitana delle vicentine.

Benvenuta! Come procede il tuo percorso in maglia Vicenza e quali sono gli obiettivi per la stagione in corso?

«Il mio percorso qui è una strada che si trasforma ogni giorno. Indossare questa maglia significa portare addosso una storia che non è solo calcistica, è culturale; una responsabilità che senti sulle spalle, ma anche una spinta che ti accende dentro.

Gli obiettivi? Crescere come squadra, come realtà, come visione. Non vogliamo solo giocare un campionato, vogliamo dare al nostro calcio un’identità precisa, riconoscibile, che parli di intensità, coraggio e carattere. Questo è il nostro orizzonte».

Fascia al braccio, responsabilità nello spogliatoio: qual è il messaggio per le tue compagne?

«La fascia non la indossi: la senti. È un filo che lega me a ogni ragazza dello spogliatoio. Siamo parte di qualcosa più grande di noi e siamo qui per scrivere un capitolo che resterà.

Voglio che le mie compagne sentano libertà di esprimersi, ma anche il peso positivo di ciò che rappresentiamo: un club che sta cambiando la narrativa del calcio femminile, passo dopo passo».

Dopo dieci giornate la continuità nei risultati tarda ad arrivare. Cosa c’è ancora da mostrare?

«La continuità è la parte più difficile da conquistare, e la più importante, ma dentro questo gruppo c’è un potenziale enorme che ancora non si è visto tutto.

Stiamo imparando a fondere personalità diverse, storie diverse, ritmi diversi; è come accordare strumenti nuovi: all’inizio cerchi l’armonia, poi quando arriva diventa musica potente, e oi quella musica la sentiamo già vibrare.

C’è ancora tanto da mostrare: qualità, creatività, cuore, resistenza mentale. Siamo solo all’inizio».

Parliamo della vittoria contro il Cesena: che tipo di performance è stata?

«Contro il Cesena siamo scese in campo con un’intenzione chiara: dimostrare chi siamo quando contano i dettagli. È stata una partita sporca, vera, emotiva; abbiamo lottato su ogni pallone.

Una prestazione da squadra che non si nasconde, che sa soffrire (tanto) e sa reagire. Una di quelle vittorie che ti guardi allo specchio e dici: ok, questa è la direzione giusta».

Che peso ha avuto ottenere i tre punti e cosa ha fatto la differenza?

«Un grande peso, non solo per la classifica, ma per ciò che dicono della nostra identità. Il peso vero è mentale: vincere contro una squadra costruita per stare in alto ti cambia il livello di consapevolezza, ti a capire che puoi giocartela con chiunque.

La differenza? L’approccio. Siamo entrate con una fame diversa, con uno sguardo che parlava prima dei nostri piedi. La partita l’abbiamo vinta nella testa, poi nelle gambe».

Ora la pausa nazionali. A dicembre arriva il Brescia: aspettative?

«La pausa arriva al momento giusto:, ci permetterà di ricaricare energie e lucidare i dettagli.

Per il Brescia abbiamo una sola aspettativa, scendere in campo come il Vicenza: intenso, ambizioso, presente. Vogliamo dare continuità, vogliamo dare un segnale, vogliamo far vedere che il lavoro si sente, si vede, si riconosce».

Ci lasciamo con un augurio personale per il viaggio 2025/26.

«Mi auguro che questo viaggio ci cambi, ci renda più forti, più mature, più unite. Alla squadra auguro di credere fino in fondo in ciò che stiamo costruendo: una realtà nuova, vera. Per noi, per chi verrà dopo di noi, per il nostro calcio».

Si ringrazia Aurora Missiaggia e la società tutta per la gentile concessione.

Sofia Cantore: “Qui in America il calcio femminile fa notizia, punto al Mondiale con l’Italia”

Credit Photo: Paolo Comba Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La vita di una calciatrice può cambiare con un gesto istintivo, un dribbling, un gol o con il coraggio di spostare l’asticella. Per Sofia Cantore, quel cambio di ritmo si chiama America. Dalla Serie A italiana alla National Women’s Soccer League, il campionato femminile più competitivo del mondo per club, la giovane attaccante ha visto crescere le sue aspettative, i suoi sogni e la consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande del singolo risultato. In un’intervista rilasciata ad Assist Women, Cantore racconta cosa significhi davvero affrontare questo salto, dentro e fuori dal campo, e come il calcio possa diventare un motore di visibilità, opportunità e riscatto.

“Qui i tifosi ti incitano per la bella giocata – racconta Sofia – ma se la sbagli non ti puntano il dito contro. E questo dà la spinta per provare anche cose meno semplici”. La fiducia e la qualità in campo si traducono in momenti da campionessa: “Poco dopo aver fatto il primo gol di tacco mi sono chiesta cosa mi fosse saltato in mente”. È questione di istinto: “Ero rilassata, mi sono immaginata all’oratorio a giocare con i miei amici… e allora ci ho provato”. Il risultato è stato perfetto. L’esultanza, quasi da dj, racconta il lato più spontaneo della calciatrice: “Qualche settimana prima eravamo andate a sentire Hardwell con un paio di compagne, a fine serata mi hanno detto ‘al prossimo gol fai l’esultanza da dj’ io ho annuito. Era da un po’ che volevo farla”.

Il percorso personale di Cantore è segnato anche da grandi traguardi e momenti di emozione intensa. La giovane attaccante ha scoperto di essere 24ª nella lista del Pallone d’Oro: “Tutti mi dicevano che sarei stata nell’elenco, ma non me l’aspettavo; quando è successo mi è sembrato surreale. È il mio traguardo personale più grande nel calcio”. Guardandosi indietro, ricorda anche i momenti più difficili, come l’infortunio al perone: “Se penso che tre anni fa piangevo perché mi ero rotta il perone…“. Nonostante tutto, Cantore mantiene leggerezza e orgoglio, come quando è stata nominata Ambasciatrice dello Sport italiano nel mondo: “Sono orgogliosa, vuol dire che hanno visto che qui in America posso portare qualcosa d’importante rappresentando l’Italia per come sono, ed è per questo che devo rimanere me stessa”.

L’inserimento negli Stati Uniti è stato rapido e positivo: “Qui si vive bene, il mood è molto chill. Vivo in un piccolo quartiere a 50 minuti dal centro, ma c’è tutto”. Il calcio americano, racconta Cantore, si vive con più relax: “In campo c’è meno tattica rispetto all’Italia e se in Serie A riuscivo a sfruttare spesso la mia velocità qui sono nella media”. Per superare le avversarie, spiega, bisogna trovare altre soluzioni: “Provo ad anticipare qualche movimento sfruttando la velocità sì, ma di pensiero”.

Cantore apprezza anche la presenza di altre italiane in campionato: “È bello che qui ci sia anche Lisa Boattin. Ogni tanto ci sentiamo, è bello sapere che c’è un’altra italiana nel campionato; mi ha detto che sta bene, abbiamo entrambe la sensazione che possa essere una bella esperienza”. L’amicizia con Caruso e Benedetta Glionna rimane solida nonostante la distanza: “Prima di partire ero un po’ preoccupata per paura di perdere qualche rapporto, ma con lei sapevo che non sarebbe successo perché ci vogliamo un gran bene. I primi tempi mi mettevo qualche promemoria per ricordarmi di scriverle, ora ci sentiamo spesso e si sta creando un rapporto ancora più stretto. Sono grata di avere un’amica come lei”.

La calciatrice guarda anche alla Nazionale con ambizione: “Il secondo gol di Girelli contro la Norvegia è stato il momento più bello, lì ho pensato che ce l’avremmo fatta”. L’orgoglio e la voglia di migliorare la spingono verso nuovi obiettivi: “Punto al Mondiale con la Nazionale e a vincere il campionato con Washington”.

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