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Azzurre, -3 all’esordio con il Belgio. Di Guglielmo: “Giocheremo con coraggio”. Cambiaghi: “Stiamo bene e puntiamo in alto”

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Dalle sponde del lago dei Quattro Cantoni allo Stade de Tourbillon di Sion: l’onda azzurra, con la sua voglia di continuare a crescere e stupire, è pronta ad abbattersi sul Belgio, l’avversaria dell’Italia nella prima gara del Gruppo B dell’Europeo. Mancano solo tre giorni al debutto nel torneo continentale e la testa delle calciatrici è ormai già proiettata verso l’appuntamento con le Fiamme Rosse, che nel 2022 spezzarono il sogno di Gama e compagne di raggiungere i quarti di finale, centrati l’ultima volta nell’edizione del 2013. Il 18 luglio di tre anni fa, a Manchester, in campo c’era anche Lucia Di Guglielmo, allora quasi esordiente in Nazionale (era la sua quarta presenza da titolare, la nona complessiva) e oggi una dei punti di forza del gruppo di Andrea Soncin. Una crescita andata di pari passo con quella della squadra, che dopo gli ottimi risultati dell’ultimo biennio non vede l’ora di tornare a splendere anche sul palcoscenico continentale, a partire proprio dalla rivincita con il Belgio. “Sappiamo che una competizione del genere potrà dare una spinta decisiva a tutto il movimento e siamo qui per portare il calcio italiano al vertice d’Europa – ha dichiarato l’esterna della Roma – siamo concentrate e consapevoli della nostra forza, l’ambiente è magnifico e sentiamo la vicinanza dei tifosi. C’è anche un pizzico di pressione che però ritengo necessaria, perché ci aiuta a tenere la testa ben ancorata sul presente”.

Un presente caratterizzato dalla parola ‘coraggio’, ripetuta spesso dalla 28enne di Pisa nel corso della conferenza stampa odierna. “È una caratteristica che ci ha accompagnato durante tutto il percorso con il nuovo Ct. Tutte noi sappiamo cosa vogliamo fare, come lo dobbiamo fare, ed è un tassello fondamentale che portiamo in campo in ogni partita. Siamo concentrate solo sulla nostra prestazione e non pensiamo al passaggio del turno, anche se l’obiettivo è quello”. Dopo Di Guglielmo è il turno di Michela Cambiaghi, al suo primo grande torneo con la maglia dell’Italia. Da quando è arrivato il nuovo Cittì è – al pari di Cristiana Girelli – l’Azzurra che ha segnato di più (5 reti in 17 presenze), ma il focus della neo attaccante della Juventus è rivolto altrove: “Voglio incidere, gol non mi interessa – ha sottolineato la 29enne rispondendo alle domande dei giornalisti – il fatto di essere qui mi ripaga di tutti i sacrifici che ho fatto, ma pur essendo la mia prima esperienza a un Europeo vivo l’atmosfera e l’attesa in maniera molto spensierata”.

Con i suoi occhi color ghiaccio e la sua determinazione, Cambiaghi punta senza paura verso i 90’ con il Belgio e verso il confronto con la sua ex compagna di reparto all’Inter, Tessa Wullaert, capitana e pericolo numero uno della selezione allenata da Elísabet Gunnarsdóttir. “Sono una squadra forte che ci potrà mettere in difficoltà – ha concluso – Tessa è una giocatrice molto incisiva, che in Nazionale se possibile rende ancora di più. È il fulcro del loro gioco e faremo di tutto per limitarla. Sappiamo che lo stadio sarà quasi sold out, ma giocare con lo stadio pieno mi dà tanta carica. Non vediamo l’ora di iniziare”.

Una tesina di terza media su Carolina Morace

Benvenuti in questo nuovo episodio del mio podcast, dove oggi parleremo del tema del divario di genere e di come le donne possono rompere gli schemi, affermarsi e fare la differenza. La vita di Carolina Morace è un esempio perfetto di come una donna possa sfidare i tabù e il potere maschilista per raggiungere i suoi obiettivi. Veneziana, classe 1964, non ricorda di aver mai detto ai suoi voglio giocare a calcio, non ha mai detto da grande voglio giocare a pallone, ha solo giocato. Lo faceva e riteneva scontato che avrebbe continuato a farlo, anche se era l’unica bambina a giocare nel campo di casa sua.

Essere femmina non era un limite, essere scarsi lo era. Ha realizzato di poter fare la calciatrice grazie a suo padre, di poter fare tutto ciò che desiderava grazie a suo fratello Davide ed ha raggiunto la consapevolezza che l’unico modo per essere emancipata fosse avere indipendenza culturale ed economica grazie a sua madre. Carolina è ed è stata la più grande calciatrice italiana di tutti i tempi e tra le prime tre al mondo. Dopo una carriera calcistica stellare, è passata dal ruolo di allenatrice e dirigente sportiva. È stata la prima donna a guidare una squadra professionistica maschile, la Viterbese.

La prima donna a rientrare nella Hall of Fame del calcio italiano. È stata anche la prima donna a diventare CT della nazionale italiana di calcio femminile, l’unica istruttrice FIFA e UEFA in Italia. In passato, di calcio femminile non si parlava praticamente mai ed era persino considerato oltraggioso che una donna parlasse in TV di fuorigioco e rimesse laterali, intaccando quel che da sempre era considerato terreno esclusivo degli uomini, il pallone per l’appunto. Ad oggi Carolina commenta il campionato di Serie A per Sky. Il divario di genere è un tema che continua a essere attuale nella nostra società.

Nonostante i progressi fatti, le donne continuano a essere sottorappresentate in molti settori, dalle scienze alla tecnologia, dalla politica agli affari, così come nello sport. Basti pensare che le calciatrici italiane possono vantare un campionato da professioniste soltanto dal 2022 e soltanto da quel giorno hanno raggiunto il diritto allo status di lavoratrici con tutte le tutele assistenziali e previdenziali del caso. Ma quali sono le cause di questo divario? Gli stereotipi e i pregiudizi che le donne affrontano fin da giovani sono solo alcune delle ragioni.

Carolina Morace ha dichiarato: se fossi nata maschio per farmi il largo nella vita, avrei fatto a botte con tutti. Questo riassume perfettamente la sua personalità forte e anticonformista. Nel suo libro “Fuori dagli schemi” racconta il calcio, la vita, l’amore ed è ben lontano dall’essere una semplice biografia sportiva. Infatti per la prima volta tocca tematiche molto intime e personali, come l’amore per la moglie Nicola, colei che le ha fatto capire l’importanza di lasciarsi vedere, di non nascondersi più. Ha deciso di fare coming out, di dichiarare il suo orientamento sessuale, scegliendo di liberarsi dalla paura del giudizio altrui per sentirsi finalmente libera di mostrarsi per com’è, semplicemente se stessa.

Possiamo quasi definirlo un diario intimo in cui l’autrice rivela la sua omosessualità, scoperta in modo naturale all’età di quattordici anni, senza porsi il problema di chi fosse o cosa fosse perché aveva baciato una ragazza e ne parla, lei che dice di aver custodito sempre i suoi sentimenti, ancor di più ora, in quest’epoca in cui tutti parlano di tutto, di tutti, sempre. E lei stessa afferma: sono una donna che ama una donna lesbica, gay, omosessuale. Alle persone piace dare definizioni. Io non mi definisco in amore e l’amore così classificato non mi definisce.

Questa dichiarazione ci mostra quanto sia determinata a non lasciarsi definire dalle aspettative altrui. Il libro, inoltre, è un manifesto femminile per il calcio contro i pregiudizi di ogni tipo. A volte sono i genitori stessi ad essere preoccupati e a proibire alle figlie di giocare a calcio o di praticare altri sport considerati maschili. Ma non è l’ambiente che condiziona le scelte sentimentali e sessuali di una persona, tantomeno influisce sul grado di femminilità. E poi ci sono gli stereotipi. Le ragazze col pallone tra i piedi sono ancora considerate dei maschi mancati o ancor peggio delle femmine mancate.

Una mentalità vecchia e retrograda che ancora persiste e resiste nel cambiamento. Questo è il vero problema del calcio femminile. Per questo poche bambine ci giocano, per questo i genitori sono reticenti, per questo non sarà mai uno sport popolare nel senso di diffuso, sostiene la Morace.

Carolina Morace parla della sua esperienza come donna nel mondo del calcio, un settore tradizionalmente maschile, nel quale ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per distinguersi. Il divario di genere è un tema importante che richiede la nostra attenzione e il nostro impegno.

Le donne possono raggiungere i loro obiettivi e noi possiamo lavorare insieme per ridurre questo divario. Spero vivamente che questo episodio del mio podcast vi abbia ispirato a pensare fuori dagli schemi. Concludiamo con un’affermazione della Morace che rimbomba come un tuono. Il calcio, la vita, l’amore sono tutte cose che ho vissuto con passione e determinazione ed è per questo che possiamo ritenerla un esempio perfetto di come una donna possa sfidare i tabù e il potere maschilista per essere se stessa, anche se questo dovesse significare essere fuori dagli schemi.

Grazie per avermi ascoltato.

Ilenia Bonafede

Un ringraziamento di cuore alla piccola Ilenia che, nonostante la sua giovane età, ha saputo meglio di un adulto toccare con estrema sensibilità, intelligenza e ricettività, alcune tematiche delicate, come la parità di genere, l’inclusione, il contrasto ai pregiudizi, l’accettazione del proprio orientamento sessuale, dimostrando un livello di apertura mentale e comprensione fuori dal comune oltre una spiccata attenzione ai bisogni degli altri. Riuscendo poi a toccare le corde emozionali con la sua descrizione narrativa della mia vita sportiva e personale. La sensibilità è un dono che appartiene a pochi: la sensibilità, come la tua, ci aiuterà a cambiare il mondo. Complimenti Ilenia.

Dal sito di Carolina Morace 

La comunità di Weggis carica le Azzurre. Eva Schatzer: “Grande entusiasmo, non vediamo l’ora di iniziare”

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Cresce l’attesa e sale la temperatura nel quartier generale di Weggis, dove la Nazionale Femminile continua a lavorare in vista del debutto a EURO 2025 con il Belgio, in programma giovedì (ore 18, diretta su Rai 2) allo Stade de Tourbillon di Sion. Nel primo allenamento a porte aperte la squadra di Andrea Soncin è stata sommersa dall’affetto dei tifosi e della comunità locale: nonostante il caldo (percepiti circa 35 gradi a inizio seduta) e la giornata festiva, nel pomeriggio circa 400 persone hanno riempito la tribuna della Thermoplan Arena, tra applausi, cori, selfie e autografi.

Il piccolo e solitamente silenzioso comune del Canton Lucerna, che nel 2006 si trasformò in una torcida per il raduno di preparazione al Mondiale del 2006 della selezione verdeoro di Ronaldinho, Ronaldo, Kaka e Adriano, continua a dimostrare tutto il suo amore per la maglia azzurra. “Fateci sognare”, questa la richiesta arrivata in più di una circostanza dagli spalti, dove erano presenti anche Denise Schnarwiler e Alex Winter, rappresentanti dell’amministrazione municipale di Weggis, che a fine sessione hanno ricevuto una targa dal Capo delegazione Chiara Marchitelli in segno di gratitudine per la straordinaria ospitalità offerta alla delegazione azzurra.

“Non ci aspettavamo questo bagno di folla – ha dichiarato Cristiana Girelli – è passato un mese dall’ultima gara ufficiale e ci mancava il contatto con i tifosi. Nello spogliatoio, anche grazie al sostegno che stiamo ricevendo da quando siamo arrivate in Svizzera, si respira una grande energia”. Un concetto ribadito da Laura Giuliani: “La leggerezza è un aspetto importantissimo di questi giorni di avvicinamento all’Europeo e l’affetto ricevuto oggi ci ha permesso di liberare la testa da un po’ di pensieri. È fondamentale buttare fuori la tensione e da qui in avanti dobbiamo essere brave a concentrarci solo sui nostri punti di forza”. Ai microfoni di Rai Sport e della stampa locale è intervenuta anche la più giovane del gruppo, la 20enne Eva Schatzer, al debutto nella competizione continentale (come lei anche altre 10 Azzurre): “Il pubblico ci ha dato una bella carica. Si respira già grande entusiasmo per l’Europeo, come dimostrato anche dal dato dei biglietti venduti. Non vediamo l’ora di iniziare”.

Moeka Minami al Brighton: “Felice di iniziare questa sfida”. Il club: “Un’aggiunta entusiasmante per la squadra”

credit photo: Paolo Comba - photo agency Calcio Femminile Italiano

Il Brighton&Hove Albion, che fa parte della massima divisione del calcio femminile inglese (FA WSL) ha reso noto, tramite le pagine del club e i suoi social, di aver accolto tra le sue fila a titolo definitivo Moeka Minami in uscita dalla Roma (in cui militava dal 2022, prima giapponese del club giallorosso). La classe ’98 rappresenta un valido rinforzo per la difesa del club dell’East Sussex sempre più intenzionato a presentare delle prestazioni brillanti che reggano il passo con un campionato competitivo come lo è la Women’s Super League.

Il mister Dario Vidosic, intervistato sull’argomento, si è detto (e a ragione vista la duttilità di Moeka sul rettangolo verde e la sua capacità, nonostante la posizione arretrata, di andare a segno) felice della presenza di Minami nella sua squadra perché il difensore ex Urawa e Roma viene da club vincenti e con un palmares di obiettivi raggiunti. Nella penisola, con le Capitoline, (118 presenze e 10 reti totali dal 2022) ha raggiunto lo scudetto per due anni di seguito vincendo anche due Supercoppe ed una Coppa Italia e ha giocato, inoltre, anche in UEFA Women’s Champions League.

“È bello dare il benvenuto a Moeka nel club. Ha una vasta esperienza sia per il suo paese che in Europa con Roma e sarà un’aggiunta entusiasmante alla nostra squadra. Non vediamo l’ora di aiutarla a stabilirsi in un nuovo ambiente e di lavorare con lei prima della nuova stagione”.

Anche la giapponese, nella sua prima intervista con la maglia del Brighton, ha detto di essere davvero felice “di iniziare una nuova sfida con una grande squadra come l’Albion. Voglio dare tutto quello che ho per la squadra e continuare a imparare e crescere ogni giorno” in cui ritroverà la conterranea Kiko Seike a cui si è affidata nei momenti prima della firma del contratto.

In forza anche nella nazionale del suo paese, la Nadeshiko Japan, sin dalle giovanili con la squadra Maggiore 61 ha totalizzato 61 presenze. Il suo è un profilo parecchio internazionale se si pensa che, oltre al naturale talento, unisce le capacità tecniche tipiche del calcio italiano e la capacità di essere, spesso, al posto giusto nel momento giusto.
A noi, fruitori del calcio femminile italiano e estero, non resta che fare un grosso in bocca al lupo a Moeka Minami per un futuro sempre più ricco di soddisfazioni.

Sfumature di Azzurro: esposti cimeli di Bonansea, Morace, Panico, Boattin, Gama e Vignotto

Credit Photo: Stefano Petitti – Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Ci sarà anche ‘Sfumature di Azzurro’, la mostra itinerante con i cimeli del Museo del Calcio di Coverciano, ad accompagnare la Nazionale Femminile in occasione dell’Europeo che si svolgerà dal 2 al 27 luglio in Svizzera. L’esposizione – realizzata dalla FIGC in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, il Consolato generale e l’ambasciata italiana in Svizzera, oltre a Lugano Region e Svizzera Turismo – sarà ospitata presso il Consolato italiano di Lugano dal 1° all’11 luglio, con ingresso gratuito.

All’inaugurazione, in programma stasera alle ore 18, sarà presente il segretario generale della FIGC Marco Brunelli, che parteciperà al taglio del nastro insieme al Console generale d’Italia Uberto Vanni d’Archirafi, all’ambasciatore italiano in Svizzera Gian Lorenzo Cornado e alle istituzioni locali. Gli oggetti provenienti da Coverciano, esposti questo mese anche a Bratislava durante l’Europeo Under 21, permetteranno ai visitatori di ripercorrere la storia delle Nazionali italiane, a cominciare proprio da quella femminile, che giovedì 3 luglio a Sion inizierà il suo percorso a EURO 2025 contro il Belgio.

Saranno esposti numerosi cimeli dedicati alle Azzurre, dalla maglia indossata da Barbara Bonansea ai Mondiali del 2019 a quella di Carolina Morace dell’Europeo del 1997; dalla divisa di un’altra leggenda azzurra come Betty Vignotto (1982) agli scarpini della giocatrice che detiene il record di presenze e reti in Nazionale, Patrizia Panico (204 partite in azzurro ‘condite’ da 110 gol). E ancora: gli scarpini calzati da Sara Gama durante la Coppa del Mondo del 2019 e la maglia con cui Lisa Boattin ha conquistato il terzo posto ai Mondiali Under 17 disputati in Costa Rica nel 2014.

Non mancheranno, ovviamente, i cimeli dei trionfi della Nazionale maschile, in un cammino adornato da quattro titoli mondiali, due continentali e un oro olimpico, con la possibilità di vedere da vicino le Coppe del Mondo e degli Europei alzate dagli Azzurri. Un viaggio attraverso la storia calcistica azzurra che dal pallone utilizzato per la finale dell’Europeo del 1968 Italia-Jugoslavia e dal gagliardetto della sfida con il Brasile al Mundial dell’‘82 arriverà fino ai giorni nostri passando per le maglie indossate da campioni del calibro di Dino Zoff, Roberto Baggio e Gianluigi Donnarumma

Tutte le tecnologie di UEFA Women’s EURO 2025

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
A UEFA Women’s EURO 2025 saranno utilizzate numerose tecnologie calcistiche, alcune delle quali per la prima volta in assoluto.
Video Assistant Referee (VAR)

Il VAR è stato introdotto in UEFA Champions League nel 2019 dopo numerosi test e corsi di formazione arbitrale. Da allora, il suo utilizzo si è esteso ad altre competizioni, tra cui tutte le competizioni maschili per nazionali e club, la UEFA Women’s Champions League e UEFA Women’s EURO.

Come funzionerà il VAR a UEFA Women’s EURO 2025?

In tutte le partite della fase a gironi di Women’s EURO 2025 ci saranno un arbitro VAR, un assistente VAR (AVAR) e tre operatori video. Dai quarti di finale in poi, il numero di AVAR passerà a due. La centrale VAR del torneo avrà sede a Nyon.

Il team VAR controllerà costantemente la presenza di errori chiari ed evidenti relativi alle quattro situazioni che possono cambiare una partita:

1) gol
2) episodi in area di rigore
3) espulsioni
4) scambio di identità

  • Il team VAR controlla tutte le situazioni che possono cambiare la partita ma interviene solo per errori chiari ed evidenti. L’arbitro può sospendere il gioco mentre una decisione è in fase di revisione.
  • Se la revisione del VAR fornisce prove evidenti di quello che sembra essere un errore grave in una situazione che può cambiare la partita, il VAR può chiedere all’arbitro di condurre una revisione a bordo campo. La decisione finale può essere presa solo dall’arbitro.
  • Il VAR può anche prendere in considerazione qualsiasi infrazione che possa aver avuto luogo nell’immediata fase preparatoria (la fase di attacco).
  • Per le decisioni “fattuali” (ad es. fuorigioco, falli dentro o fuori dall’area di rigore), il VAR può semplicemente informare l’arbitro di tali fatti e la visione a bordo campo non è necessaria, ma è sempre l’arbitro a prendere la decisione finale. Le informazioni sulla revisione saranno comunicate allo stadio tramite i maxischermi.

Fuorigioco semiautomatico (SAOT)

La tecnologia di fuorigioco semiautomatico (SAOT) sarà presente per la prima volta a UEFA Women’s EURO. Il SAOT consente agli arbitri VAR di determinare le situazioni di fuorigioco in modo rapido e più preciso, grazie a 10 telecamere speciali installate allo stadio che tracciano 29 punti del corpo per ogni giocatore. Introdotto in UEFA Champions League nel 2022, il sistema si integra con il pallone connesso di EURO per identificare immediatamente il punto di contatto con la palla negli episodi di fuorigioco analizzati.

Pallone connesso

Per la prima volta a UEFA Women’s EURO, il pallone ufficiale sarà dotato della tecnologia adidas Connected Ball, che invia dati precisi agli ufficiali di gara in tempo reale. Combinando i dati sulla posizione dei giocatori con l’intelligenza artificiale, l’innovazione contribuisce al SAOT e sarà fondamentale per giungere a decisioni più rapide durante la partita. Il pallone connesso può anche aiutare gli ufficiali di gara a identificare ogni singolo tocco di palla, riducendo il tempo impiegato per risolvere gli episodi di fallo di mano e calcio di rigore.

Goal-Line Technology (GLT)

La UEFA ha installato il sistema Goal-Line Technology (GLT) in tutti gli stadi del torneo. Il sistema, in uso nelle competizioni UEFA per club e nazionali d’elite dal 2016, utilizza sette telecamere per porta, con un software di controllo che monitora la palla all’interno dell’area. Utilizzando tecniche e software di elaborazione visiva, la GLT indica se il pallone è effettivamente entrato entro un secondo grazie a una vibrazione e a un segnale visivo sull’orologio di ogni ufficiale di gara.

Maddalena Porcarelli, Ternana Women: “Felice di aver rinnovato, la Serie A ci aspetta”

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Si avvicina la prossima stagione di Serie A e diverse sono le notizie di mercato tra uscite, ingressi e conferme delle 12 squadre di Serie A Women. Attiva anche la Ternana, formazione neopromossa dopo la vittoria nell’ultimo campionato cadetto, che nelle ore scorse tramite i propri canali ufficiali ha reso nota la conferma in squadra di Camilla Labate, che resterà, quindi, alle dipendenze dell’undici guidato da mister Cincotta. Questo il comunicato diffuso a riguardo dallo stesso club umbro.

La Ternana Women ufficializza il rinnovo del contratto di Maddalena Porcarelli fino a giugno 2027 con opzione di rinnovo per la stagione 2026-2027. Attaccante classe 2000, da due stagioni con le Fere. Tecnica, rapidità e senso del gol ancora a disposizione di mister Cincotta. Queste le parole di Porcarelli per il rinnovo del contratto: “Sono felice di aver rinnovato questa nuova esperienza con la serie A che ci aspetta. Non vedo l’ora di iniziare ad allenarmi con la squadra. Quello a cui tengo di più è riuscire a farmi trovare pronta in ogni occasione, per cercare di aiutare al meglio le mie compagne.”

Amichevoli internazionali: Inghilterra a valanga, Spagna e Francia stendono Giappone e Brasile

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Si avvicinano gli Europei di Svizzera, in programma dal 2 al 27 luglio: diverse tra le nazionali europee presenti alla manifestazione continentale, per prepararsi al meglio, hanno svolto dei test amichevoli internazionali. Ieri Inghilterra a valanga, 7-0, con la Giamaica mentre venerdì l’Islanda ha battuto per 3-1 la Serbia stesso risultato con il quale la Spagna ha avuto la meglio sul Giappone, ribaltando la marcatura iniziale nipponica. La Francia, poi, ha regolato per 3-2 il Brasile con le ‘verdeoro’ che erano andate sul doppio vantaggio iniziale e la Polonia ha superato per 4-0 l’Ucraina con una rete nella prima frazione e tre nella ripresa.

In precedenza per le squadre presenti all’Europeo il Portogallo, avversario dell’Italia il 7 luglio, ha impattato senza reti con la Nigeria mentre la Svizzera ha piegato per 4-1 la Repubblica Ceca, che nel corso del primo tempo aveva pareggiato momentaneamente i giochi. La Svezia ha regolato per 2-0, la Norvegia con Blackstenius e Angeldal a segno,  l’Olanda, invece, piega 2-1 la Finlandia con doppietta per Miedema che porta avanti per ‘orange’ con Siren ad accorciare le distanze nel finale per le finlandesi. Infine 2-0 del Belgio, che l’Italia affronterà all’esordio il 3 luglio, sulla Grecia con Wullaert e Janssens a decidere la contesa con una rete per tempo.

Per le formazioni non europee, invece, il mese di giugno si è aperto con l’Australia che ha battuto 4-1 l’Argentina. Per le australiane doppia sfida poi con la Slovenia con vittoria per 3-0 la Slovenia e pari successivo per 1-1 stesso risultato di Corea del Sud-Colombia. Il Paraguay, poi, ha vinto per 2-0 sull’Ecuador, che si è riscattato con in 4-0 sul Guatemala, ed il Brasile 2-1 sul Giappone. Tra le africane 2-0 del Sudafrica sullo Zambia ed il Benin e della Nigeria sul Camerun, con le nigeriane che hanno superato anche 3-1 il Ghana. Il Marocco, invece, ne fa 4 alla Tanzania con l’Algeria che batte 1-0 il Congo. Dall’altra parte del mondo, infine, il Canada ha battuto 3-1 Haiti e 4-1 Costa Rica, gli USA 4-0 la Giamaica e l’Irlanda ed il Messico 1-0 l’Uruguay pareggiando poi 0-0 con la Colombia.

Under 17 Femminile oggi le finali: Roma e Milan a caccia del secondo scudetto

Ultima chiamata per lo scudetto. Oggi (ore 17.30, diretta streaming in esclusiva su Vivo Azzurro TV), allo Stadio Comunale ‘Roberto Del Bianco’ di Anagni, va in scena la finalissima del Campionato Nazionale Under 17 Femminile tra la Roma di Alessandro Di Martino e il Milan di Fabio Treccani. Una sfida che chiuderà ufficialmente le Finali Giovanili TIM, partite lo scorso 7 giugno nel Lazio: oltre tre settimane di calcio e passione che hanno acceso gli stadi e le piazze delle province di Frosinone, Latina, Roma, Rieti e Viterbo.

VILLAGGIO ITINERANTE. Calcio, ma non solo. Ad Anagni, il pallone rotola anche fuori dal campo grazie al villaggio itinerante promosso dalla Regione Lazio, che dalle ore 16 alle ore 20 accoglierà appassionati, famiglie e curiosi in Piazza Cavour. L’evento, gratuito e aperto a tutti, unisce sport, cultura e tradizione con un ricco programma di attività. In primo piano Laziopedia, con quiz e curiosità sul calcio laziale, ma anche photobooth digitali per catturare i momenti più belli della giornata. La mostra ‘Radici Azzurre’ omaggia i grandi campioni nati nel Lazio (da Leonardo Bonucci a Francesco Totti, passando per Bruno Conti, Daniele De Rossi e Alessandro Nesta) con cimeli e memorabilia. Per i più piccoli ci saranno truccabimbi, biliardini, Subsoccer e gonfiabili, mentre gli adulti potranno assaporare i sapori del territorio con degustazioni di prodotti tipici. Dopo Frosinone, Rieti, Viterbo e Velletri, Anagni è tornata a ospitare la carovana del calcio: oggi si chiude un ciclo che ha saputo coniugare sport e territorio.

ROMA. Le giallorosse arrivano alla finale dopo aver dominato il Girone 1 della fase nazionale, chiuso a quota 7 punti (2 vittorie, 1 pareggio, 14 gol fatti e 5 subiti): roboanti i successi casalinghi per 7-1 contro la Sampdoria (1° giugno) e per 6-2 contro la Roma Calcio Femminile (10 giugno), seguiti dal pareggio per 1-1 in trasferta contro il Bologna (15 giugno). In semifinale, contro la Juventus, le ragazze di Alessandro Di Martino hanno pareggiato per 4-4 all’andata fuori casa (19 giugno) e vinto per 2-1 al ritorno in casa (25 giugno). “Siamo cresciute tanto nel corso della stagione e credo che questo sia emerso chiaramente nella semifinale – spiega l’allenatore della Roma -. Ogni singola ragazza ha fatto un passo in avanti importante, soprattutto sul piano mentale, che è quello più difficile da costruire. Abbiamo affrontato avversarie di valore e dimostrato solidità e spirito di gruppo. Il Milan ha fatto un grande percorso e merita senza dubbio di essere in finale. Ma sono convinto che saremo noi, con il nostro gioco e la nostra determinazione, a decidere il nostro destino”.

Rosa

Portieri: Giorgia Camplone, Giada Meneghini, Eva Morosi, Flavia Pezzi;
Difensori: Rachele Andreangeli, Viola Cacace, Camilla Carosi, Chiara Grassi, Caterina Iannaccone, Sara Lima, Annalaura Marsella, Benedetta Parente, Agata Pinchi, Benedetta Tesolin;
Centrocampisti: Amelia Aulicino, Camilla De Angelis, Laura Di Riso, Lucrezia Grigoli, Carolina Leopardi, Noemi Ottaviani, Alice Reali, Giorgia Rossi;
Attaccanti: Maria Ambrosi, Giulia Grassi, Giada Grilli, Asia Mascenti, Ludovica Pietrantoni, Siria Salierno.

Allenatore: Alessandro Di Martino.

MILAN. Le rossonere hanno conquistato la finale mostrando concretezza ed equilibrio. Primo posto nel Girone 4 della fase nazionale grazie alle vittorie casalinghe per 6-0 sia contro il Napoli (1° giugno) sia contro il Cesena (15 giugno), nonostante la sconfitta 2-1 in trasferta contro la Fiorentina (8 giugno): 6 punti, gli stessi delle partenopee e delle viola, ma con una migliore differenza reti (5) nella classifica avulsa. In semifinale, poi, il dominio contro l’Atalanta: 7-1 all’andata in casa (19 giugno) e 3-3 al ritorno in trasferta (25 giugno). “Le ragazze sono arrivate a questo appuntamento con grande entusiasmo e con una maturità acquisita lungo tutto il percorso – sottolinea il tecnico del Milan, Fabio Treccani – Contro l’Atalanta abbiamo espresso un ottimo calcio, mettendo in mostra qualità tecniche e grande solidità. È stata una semifinale importante, che ci ha dato ulteriore fiducia nei nostri mezzi. Ora ci attende una finale difficile, ma vogliamo affrontarla con determinazione e consapevolezza. Abbiamo l’ambizione di scrivere una pagina importante della nostra stagione”.

Rosa

Portieri: Allegra Lopez, Giulia Rai, Matilde Salvalaggio;
Difensori: Bianca Artioli, Miriam Atamo, Elisa Parolo, Sofia Pomati, Ginevra Rabbolini, Rebecca Rai;
Centrocampisti: Laura Cortinovis, Iris Di Falco, Alessia Duina, Sara Elshamy, Giorgia Galluzzi, Zoe L’Abbruzzi, Giada Peres, Victoria Reccagni, Vittoria Renner, Sara Spagliardi, Nadia Zecchina;
Attaccanti: Alice Dancelli, Angelica Ferranti, Angelica Montaperto, Louise Strauss, Gaia Tomaselli.

Allenatore: Fabio Treccani.

Roma e Milan si affrontano per la seconda volta in una finale di categoria. Nel 2023 furono le giallorosse a imporsi ai rigori, dopo l’1-1 maturato nei tempi supplementari a Senigallia. Per le ragazze di Alessandro Di Martino è la seconda finale nella storia del club, mentre per il Milan sarà la terza: nel 2022, le rossonere si imposero 3-0 sulla Juventus. Una partita che promette spettacolo e che chiuderà nel migliore dei modi un mese di grande calcio giovanile, organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico. Ad Anagni, il futuro del calcio femminile italiano è pronto a salire alla ribalta.

CAMPIONATO NAZIONALE UNDER 17 FEMMINILE

FINALE (lunedì 30 giugno)

Ore 17.30: Roma-Milan, Stadio Comunale ‘Roberto Del Bianco’ di Anagni (diretta streaming in esclusiva su Vivo Azzurro TV)

NWSL, il Wave ritira ufficialmente la numero 13 della “San DieGoat” Alex Morgan

Quando sei una Leggenda con la “L” maiuscola, non si vorrebbe mai vedere il momento del tuo ritiro. Alex Morgan ha appeso gli scarpini al chiodo lo scorso settembre in concomitanza dell’annuncio della sua imminente gravidanza, esprimendo il desiderio di dedicarsi alla famiglia e, in un futuro imprecisato, di continuare a respirare lo sport, anche se da un’altra prospettiva.

L’ex San Diego Wave – tra i tanti top club in cui ha militato – un mesetto fa aveva dichiarato di aver scelto di entrare a far parte del fondo investitori della squadra, da lei ritenuta la seconda casa e quella che l’ha vista affrontare tappe importanti della propria vita, quali appunto il ritiro dalle scene da protagonista in campo.

Il San Diego Wave, per contraccambiare, come in ogni storia d’amore con la “S” maiuscola, ha deciso di renderle omaggio ritirando la sua maglia, la numero 13. Quel numero che viene spesso visto come indice di sfortuna, soprattutto nella cultura anglosassone, ad Alex Morgan ha invece portato tutto, per questo apparterrà per sempre a lei.

Alex Morgan è la prima calciatrice nella storia del San Diego Wave a vedere il proprio numero di maglia ritirato, nessun’altra calciatrice negli anni a venire potrà chiedere di indossare quel numero sulle proprie spalle, perché 13 = Alex Morgan. Capocannoniera assoluta nella storia della Società californiana e sua investitrice, Morgan ha anche aiutato la squadra nella crescita dal punto di vista calcistico, portando il Wave ai primi playoff della sua storia alla stagione inaugurale in National Women’s Soccer League, e l’ha poi portato alla vittoria dello Shield nel 2023.

Senza Alex Morgan, dunque, il Club non avrebbe centrato una qualificazione così importante, e non avrebbe neanche centrato un trofeo. Inoltre, la calciatrice ha anche dato il suo contributo allo sviluppo e alla crescita del calcio femminile nella sua interessa, scrivendo il suo nome nella storia dello sport, del campionato statunitense e della percezione che il pubblico ha cominciato ad avere.

«Il lavoro di Alex va ben al di là dei gol e del campo. Ha aiutato questo Club fin dalla sua crescita e ha alzato il livello per renderlo accessibile a quello che è il calcio femminile di oggi», ha dichiarato Lauren Leichtman, la presidente del Wave: «Alex ha trasformato questa città nella sua casa, ha ispirato le nostre tifose e i nostri tifosi e la nostra comunità, e ci ha aiutato a definirci per come siamo. Il suo impatto verrà sentito anche dalle prossime generazioni, ed è più che giusto che il suo numero entri a far parte della storia del San Diego Wave.»

La calciatrice è stata celebrata e accolta da una folla festante lo scorso sabato al suo Snapdragon Stadium di San Diego: perché la “San DieGoat” è e sarà sempre Alex Morgan.

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