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Preview Recuperi Serie B: Lazio per alimentare il sogno Serie A, big match Tavagnacco-Pomigliano. Chievo Verona-Roma Calcio Femminile sfida per la salvezza

La Serie B non si ferma neanche a Pasqua, e in questo triduo pasquale abbiamo tre recuperi.

Oggi si gioca la sfida tra la Lazio e il Perugia, con le biancocelesti che hanno il favore del pronostico, e quindi possono vincere e avvicinarsi al Pomigliano e alimentare ancora di più il sogno della promozione in massima serie, ma non devono sottovalutare il Perugia che, ormai ad un passo dalla C, giocherà tutte le carte che ha in possesso per tentare il colpaccio impossibile.

Sabato avremo altri due incontri di difficoltà altissima.

Il primo è quello tra la capolista Pomigliano che andrà in casa del Tavagnacco: le pantere, leader della cadetteria, vengono dalla brutta sconfitta subita domenica contro le laziali, e questa partita potrebbe rappresentare il punto di svolta per la formazione campana; ma occhio al valore che metteranno in campo le friulane, fermate sul pari dal Cesena nel turno precedente, che potrebbe festeggiare la Pasqua con tre punti pesantissimi in chiave Serie A.

Il secondo è la sfida tra il Chievo Verona e la Roma Calcio Femminile: chi vince si prende tre punti pesantissimi in ottica per la permanenza in Serie B, sia per le clivensi che, forte del successo casalingo sulla corazzata Como, aggancerebbero al quart’ultimo posto la Lupa, che per le giallorosse, le quali, in caso di vittoria, scavalcherebbero l’Orobica, formazione che occupa il quint’ultimo poto, ovvero quello necessario per restare in cadetteria.

Prepariamoci ad una due giorni di calcio. La Serie B più folle di sempre sta tornando.

Chelsea e Barcellona in semifinale di Women’s Champions League

Chelsea e Barcellona sono le prime semifinaliste di UEFA Women’s Champions League 2020/21.
Imponendosi 3-0 nella sfida di ritorno contro il Wolfsburg, il Chelsea si è qualificato con un 5-1 complessivo, mentre il Barcellona, sconfitto 2-1 in casa del Manchester City, ha strappato il pass grazie alla vittoria 3-0 dell’andata. Il Bayern, avanti 3-0 sul Rosengård dopo l’andata, scenderà in campo giovedì; la vincitrice del doppio confronto se la vedrà con il Chelsea il 24/25 aprile e l’1/2 maggio.

Il Barcellona dovrà invece attendere più a lungo per scoprire la sua avversaria: la sfida di ritorno tra il Lione campione in carica (avanti 1-0) e il Paris Saint-Germain è stata posticipata al 18 aprile. La finale si disputerà a Göteborg il 16 maggio.

Il cammino verso Göteborg
Sorteggio semifinali (24/25 aprile e 1/2 maggio)
1: Paris/Lione – Barcellona
2: Bayern/Rosengård – Chelsea

Finale (16 maggio: Gamla Ullevi, Göteborg)
Vincitrice semifinale 2 – Vincitrice semifinale 1

Le gare di ritorno
Mercoledì 31 marzo

Wolfsburg – Chelsea 0-3 (tot: 1-5) (giocata a Budapest)
Sam Kerr e Pernille Harder sono andate entrambe in gol col Chelsea nell’andata al Szusza Ferenc Stadion, dove sette giorni sono tornate per eliminare i due volte campioni del Wolfsburg. Le tedesche avevano grandi aspettative avendo eliminato i Blues per quattro volte in quattro tentativi, ma al 27′ Kerr viene stesa in area da Sara Doorsoun, permettendo alla ex Wolfsburg, Harder, di portare in vantaggio le inglesi su rigore.
Cinque minuti dopo, Kerr si è costruita una bella occasione che ha trasformato in gol realizzando la 20esima rete personale della stagione. Il Chelsea ha chiuso definitivamente il discorso qualificazione con Fran Kirby. Per le vice campionesse della passata stagione è la sconfitta europea complessiva più ampia di sempre nonché la prima eliminazione per mano di una squadra diversa dal Lione dal 2015.

Manchester City – Barcellona 2-1 (andata: 0-3)
Le campionesse di Spagna vengono sconfitte in Inghilterra, ma approdano comunque in semifinale per la terza stagione di fila. Il City, in svantaggio di tre reti dopo l’andata, tenta una difficile rimonta e si porta in vantaggio al 20′ con Janine Beckie. La squadra di casa si sbilancia alla ricerca del raddoppio e subisce il pareggio ad opera di Asisat Oshoala al quarto d’ora della ripresa. Samantha Mewis, dal dischetto, fissa il punteggio sul 2-1 per il City, che esca a testa alta.

Giovedì 1 aprile
Rosengård – Bayern München (andata: 0-3)

Domenica 18 aprile
Lyon – Paris Saint-Germain (andata: 1-0)

Risultati dell’andata
Barcellona – Manchester City 3-0 (giocata a Monza)
Le vice campionesse del 2019 hanno un piede in semifinale dopo la convincente vittoria in Italia. La squadra di Lluís Cortés ha dominato sin dall’inizio ed è passata in vantaggio a dieci minuti dall’intervallo con una splendida conclusione di Asisat Oshoala, nonostante la grande prestazione di Ellie Roebuck tra i pali.
Il Barcellona ha poi raddoppiato con un rigore di Mariona Caldentey. Le tedesche hanno fallito un calcio di rigore con Chloe Kelly, il cui potente tiro è stato parato da Sandra Paños, e infine la subentrante Jenni Hermoso ha realizzato il 3-0 definitivo sul finale.

Chelsea – Wolfsburg 2-1 (giocata a Budapest)
Pernille Harder aveva segnato contro il suo ex club ma il rigore di Dominique Janssen aveva regalato qualche speranza al Wolfsburg in vista del ritorno. Col risultato sullo 0-0, Alex Popp ed Ewa Pajor del Wolfsburg hanno colpito la traversa mentre il portiere tedesco del Chelsea, Ann-Katrin Berger, ha fatto alcuni grandi interventi su conclusioni ravvicinate salvando il risultato.
Tuttavia al 55′ è il Chelsea a passare in vantaggio. Fran Kirby confeziona un assist per Sam Kerr che da posizione defilata trafigge il portiere avversario. Harder segna al 66′ dopo una azione manovrata da Kirby e Kerr. Il Wolfsburg accorcia con un rigore di Janssen dopo un fallo in area di Magdalena Eriksson su Svenja Huth.

Paris Saint-Germain – Lione 0-1
Il Paris ha sbagliato tante occasioni ed è stato punito dal rigore all’86’ di Wendie Renard che ha regalato al Lione un vantaggio fondamentale in vista del ritorno. Nikita Parris ha impegnato Christiane Endler a inizio gara ma il Paris ha risposto con personalità costringendo Sarah Bouhaddi ad alcune parate molto difficili.
Dopo occasioni da entrambe le parti, sono state le campionesse in carica a passare con un calcio di rigore fischiato dopo un tocco in area di mani di Formiga, che detiene il record di giocatrice più anziana della competizione a 43 anni. Renard, autrice del gol vittoria in semifinale l’anno scorso contro il Paris, non ha sbagliato dal dischetto.

Bayern München – Rosengård 3-0
Considerato favorito alla vigilia, il Bayern è passato in vantaggio con Linda Dallmann, al terzo gol in questa edizione. Le svedesi del Rosengård avrebbero voluto giocare la finale in patria ma la solida difesa e il cinico attacco del Bayern non hanno lasciato scampo alle padrone di casa.
Le tedesche hanno segnato il 2-0 con Klara Bühl al 28′, e al 64′ hanno chiuso definitivamente i conti con Lineth Beerensteyn. Per il Bayern è la 24esima vittoria consecutiva in tutte le competizioni.

Credit Photo: Pagina Facebook di Chelsea Football Club Women

Hyyrynen e Lundorf rinnovano fino al 2022!

Doppia bella notizia oggi per le Juventus Women: Tuija Hyyrynen e Matilde Lundorf Skovsen hanno rinnovato il loro contratto! Le due ragazze continueranno a vestire la maglia bianconera fino al 2022.

Per Tuija, parte delle Juventus Women fin dal primo giorno, è la firma sul prosieguo di una storia piena di emozioni, crescita e naturalmente vittorie. Una firma che dimostra la voglia di continuare a dare tutto, in ogni momento e in qualsiasi zona del campo, per la maglia bianconera.

Tre scudetti, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia, questo il bottino di Hyyrynen con la nostra maglia fin qui. Un palmarès ricco, ma la voglia di vincere non si è certamente placata. La caccia a nuovi trofei è in corso e continuerà.

La voglia di vincere e migliorare le sta mostrando giorno dopo giorno anche Lundorf, arrivata in bianconero in estate. Ogni minuto in campo, per lei, è stato un momento di crescita e continuerà a esplorare i suoi margini di miglioramento con la maglia della Juventus, con cui, pochi mesi fa, nel gennaio 2021, ha vinto il suo primo trofeo: la Supercoppa Italiana.

Congratulazioni Tuija e Mati! Siamo pronti a vivere altre emozioni insieme.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva 

Serie A TIMVISION, classifica marcatrici: ancora Girelli davanti

Spettacolo ed emozioni nel calcio vanno spesso a braccetto con una cascata di goal. E la stagione in corso della Serie A TIMVISION ci sta regalando tutto questo. Le battaglie in campionato vanno a riflettersi sulla classifica marcatrici che pullula di top player. 

In cima alla classifica, si trova ancora Cristiana Girelli ma con quattro goal in più. La splendida prestazione contro la Pink Bari ha fatto consolidare alla bomber bianconera il primo posto. Ora le reti sono 20 e la fanno posizionare al secondo posto delle realizzatrici tra i top 5 campionati europei.  

Al secondo posto, l’altra pokerista di giornata: Valentina Giacinti. Le quattro reti nel Derby della Madonnina le hanno fatto fare un balzo in classifica, senza contare i numerosi record battuti con quel match.  Anche se l’obiettivo scudetto sembra sfumato, l’ex Brescia non si lascia demoralizzare. Anche perché alle spalle sta arrivando un Sassuolo più che agguerrito. Se non si vuole perdere la UWCLValentina Giacinti è essenziale.  

Scalzata dalla seconda posizione, c’è Daniela Sabatino con 12 marcature. L’attaccante viola è tornata al goal nell’ultima giornata dopo un digiuno lungo tre partite (anomalo per una giocatrice come lei). Il ritorno alla vittoria della sua Fiorentina è fondamentale per salvare almeno la faccia. In ottica di una rinascita gigliata, la classe 85 dovrà essere un punto fisso. 

Sotto al podio, ci finisce Natasha Dowie. L’inglese, nonostante sia arrivata da relativamente poco, è diventata una pedina inamovibile dello scacchiere “ganziano”. Molto lavoro sporco per l’ex Liverpool che però non si esime dai compiti sotto porta. 10 i goal messi a segno e sono sicuramente destinati ad aumentare. 

Ci sono stati dei cambiamenti nella quinta posizione dove, fino allo scorso turno risiedeva Paloma Lazaro. Mentre ora c’è un ex aequo tra due sassolesi: Valeria Pirone e Kamila Dubcova. Le due sono alcune delle massime artefici della splendida stagione del Sassuolo. Insieme a tutta la squadra, stanno disegnando meraviglie ad ogni partita. Con 9 goal a testa, stanno trascinando il club verso lidi sempre più ambiziosi.  

Paola Duprè, Dirigente Venezia Femminile: “Ho iniziato per caso, ora mi sento la mamma della squadra”

Dietro ogni grande squadra c’è una grande società. Quando si parla di calcio femminile, fa poi ancora più piacere vedere come le quote rosa emergano occupandosi del “dietro le quinte”, diventando grandi dirigenti. Una di queste è Paola Duprè: da più di 10 anni lavora per il Venezia con passione, sentendosi un po’ la mamma della squadra. Lo staff direttivo è coeso così come il team in campo, e di pari passo portano avanti un importante progetto di affermazione e consolidamento del calcio femminile veneto.

Da quanto tempo fai parte del mondo sportivo?
Ho sempre aderito a iniziative sportive fin da quando erano piccoli i miei figli, poi circa una decina d’anni fa sono entrata nella famiglia del Venezia, che all’epoca era Marcon, iniziando un po’ grazie all’amicizia con dirigenti e familiari. Con il tempo mi sono appassionata fino a diventare anch’io una dirigente. Questo è un mondo nuovo, cresciuto negli anni, un ambiente molto coinvolgente”.

All’interno dello staff dirigenziale svolgi un ruolo piuttosto trasversale…
Sì, oltre ad essere revisore dei conti do una mano al Responsabile Marketing Andrea Garboli, aiutando poi dove serve. Mi sento un po’ la mamma di queste ragazze, ne ricordo 2 o 3 in particolare che ho proprio visto crescere. Ho anche accesso allo spogliatoio, intervengo laddove ci sia qualche problema. Ho trovato da subito una grande coesione, che è la vera forza del Venezia Femminile. Il gruppo è solido”.

Gli obiettivi che vi eravate posti a inizio stagione sono stati raggiunti? Siete soddisfatti di quest’annata?
L’obiettivo era quello di arrivare al primo posto, le ragazze giustamente vogliono guadagnarsi in campo la promozione, evitando i ripescaggi. Purtroppo, ci sono state alcune defezioni nel reparto offensivo dovute ai tanti infortuni, e la cosa si sente quando affronti avversarie forti. Sono mancate in alcune occasioni l’esperienza e la determinazione delle titolari, anche se tutte le ragazze sono forti e grintose. Continuiamo a lottare per il primo posto, nonostante la destabilizzazione dovuta alla pandemia. L’importante è che il gruppo sia unito, perché le qualità ci sono. Coraggio e spirito sono fondamentali per portare a casa il risultato, ogni partita deve essere giocata con la voglia di vincere. Le ragazze hanno la passione dentro, lavorano, studiano e poi vengono ad allenarsi. Non si può che ringraziarle per quello che fanno”.

Cosa c’è nel futuro della società?
Il comparto giovanile c’è, crediamo fortemente al suo sviluppo. Ci sono ragazze della Primavera già pronte che vengono inserite in Prima Squadra e questo ci rende orgogliosi, perché coltivare bene l’orticello è fondamentale per il futuro. Alcune giocatrici negli anni passati sono state chiamate da altre squadre, anche per fare il salto di categoria, ma hanno rifiutato per non lasciare questo fantastico gruppo. Molte di loro hanno rinunciato a desideri individualistici a favore della squadra, scegliendo di lottare insieme alle compagne. In generale siamo molto contenti, ma sappiamo che si può fare sempre meglio”.

Credit Photo: Venezia Femminile

Il Bisceglie chiude la porta della F8. Tutte le finaliste di Rimini

Città di Falconara, campione d’inverno e vincitore con largo anticipo della regular season. Montesilvano, Statte, Lazio. Kick Off, Città di Capena e Pelletterie, l’ottava e ultima partecipante alla Final Eight di Rimini (19-25 aprile, in compagnia della Serie A maschile) è il Bisceglie. La squadra di Nico Ventura ribalta un Granzete avanti prima con Longato poi – dopo il pari di Taina – con Troiano. Ci pensano Taina e Matijevic a decretare il definitivo 3-2 che porta le nerazzurre a Rimini.

FINALISTE AL COMPLETO dunque per il doppio evento stagionale (Serie A maschile e Serie A Femminile) che si svolgerà in terra romagnola dal 19 al 25 aprile. In Serie A maschile ci sono i detentori dell’A&S, Pesaro, Came Dosson, Sandro Abate (tutte teste di serie), Feldi Eboli e le “deb” Signor Prestito CMB, Lido e Colormax Pescara.

COPPA ITALIA SERIE A FEMMINILE – TURNO PRELIMINARE
FUTSAL FEMMINILE CAGLIARI-PELLETTERIE 1-2
BISCEGLIE FEMMINILE-GRANZETTE 

Credit Photo: https://www.divisionecalcioa5.it/

San Marino Academy, Alain Conte vince la Panchina d’argento 2019-2020: “Che emozione ricevere il premio da Albertini”

Una notizia tanto inattesa quanto scioccante. In senso buono, ça va sans dire. Anzi, buonissimo. Alain Conte non ha ancora pienamente realizzato quel che gli è successo ieri, quando ha ricevuto quella telefonata, da quella particolare persona, a certificare la sua vittoria della Panchina d’argento Calcio Femminile 2019-20. “Io sono in fondo un ragazzo normale, che fa una vita normale, che lavora e che vive il calcio per pura passione, non come professione. – le parole ancora a caldo del misterPoi capita che ti squilli il telefono e dall’altro capo tu senta la voce di un campione che fino a non molti anni fa giocava per la tua squadra del cuore. E per giunta che quel campione ti dica che hai vinto la Panchina d’argento. Diciamocelo: già una telefonata da parte di Demetrio Albertini è qualcosa che ti rimane per sempre, e uso un eufemismo. Se poi ti dice che hai addirittura ricevuto un riconoscimento del genere… La verità è che è stata una notizia totalmente inaspettata: un mese fa avevo votato, così come avevano fatto gli altri allenatori. Poi mi sono talmente concentrato sul lavoro e su questa salvezza da conquistare assieme alla mia squadra, che ormai non ci pensavo più. Non posso che definirlo un momento incredibilmente emozionante. Dire che mi ha fatto piacere è dire poco.”

Un premio che è il coronamento di un lavoro di gruppo. “La prima cosa che voglio dire è che questa panchina non l’ho vinta io ma l’abbiamo vinta tutti: staff, giocatrici, dirigenti. Insomma, la squadra nel suo complesso. Senza i miei collaboratori e senza il mio gruppo io non sono niente. Siamo un collettivo che lavora coeso e affiatato da anni. La scorsa stagione, in particolare, abbiamo raggiunto risultati inimmaginabili, frutto del lavoro duro, della passione, della competenza e di una grinta incredibile. Spero che questo riconoscimento sia anche un bel segnale in vista del finale di stagione che ci attende.”

Certo, dal punto di vista dei risultati il periodo non è semplice. La squadra cerca una scossa in previsione del rush finale. E anche una bella notizia come questa può portare una bella iniezione di fiducia per affrontare al meglio l’impegnativo dopo-sosta. Il mister ne è convinto: “Questo premio può diventare uno spunto utile per mettere ancora più energia nella caccia all’obiettivo salvezza. Sarebbe un traguardo enorme per questo ambiente, per questa squadra. Dal punto di vista mio personale, la panchina d’argento non è affatto un punto di arrivo ma un punto di partenza. Mi riempie di orgoglio, certo, ma essendo solo agli inizi della mia carriera non voglio e non posso accontentarmi. Ho tanto da imparare e lavorerò per farlo.”

Una realtà difficile e nuova come la Serie A richiedeva un upgrade anche nella gestione dell’area tecnica. Allenatore e staff hanno saputo crescere con l’innalzarsi del livello del campionato. Ma ci sono alcuni punti forti, nella filosofia di mister Conte, che l’anno scorso erano imprescindibili – e probabilmente hanno decretato la sua vittoria della panchina d’argento – e che sono rimasti tali anche nella stagione della Serie A. “Certamente la fame è uno di quegli aspetti che non si possono abbandonare mai. Guai a farlo. Nella vita e nel calcio, la determinazione a migliorarsi continuamente, a superare i propri limiti e a dare la caccia ai propri obiettivi è l’ingrediente che marca la differenza. E poi c’è lo spirito di squadra. Una categoria come la Serie A, così piena di riflettori, potrebbe alimentare la tentazione di pensare più a sé stessi, di perseguire i propri obiettivi personali piuttosto che quelli di squadra. Niente di più diverso rispetto alla nostra filosofia. Tutti, nel nostro ambiente, hanno ben presente che per salvarci dobbiamo pensare come collettivo. La squadra viene prima di ogni personalismo. Sempre.”

Credit Photo: ©SMAcademy

Juniores Permac Vittorio Veneto, parla Alessia Gallina: “Che emozione la Prima Squadra. Giovanili? Vogliamo tornare presto in campo”

The future is now. Alle spalle della gloriosa Prima Squadra rossoblù, approdo finale sognato da tutte e raggiunto da molte, continua a pulsare senza sosta una cantera entusiasta e vivace, che rappresenta il vero fiore all’occhiello della tradizione sportiva in casa Permac Vittorio Veneto. In un’annata così difficoltosa, caratterizzata dai numerosi stop&go dettati dall’evoluzione pandemica e dall’impossibilità de facto di poter riprendere le competizioni ufficiali, Juniores e Giovanissime si stanno comunque prodigando al meglio tra PAD (Pallone A Distanza) e realtà, rispettivamente agli ordini delle mister Laura Tommasella e Natasha Piai.

Tra le protagoniste delle più recenti nidiate della meglio gioventù rossoblù una menzione speciale va tra le altre al difensore classe 2003 Alessia Gallina, nativa di Montebelluna e ormai da quattro stagioni nell’organico vittoriese a cavallo tra GiovanissimeJuniores e Prima Squadra, con la quale ha esordito quest’anno nel finale della gara di Serie C a Colle Umberto tra Permac e Isera. Sentiamo dal capitano della Primavera rossoblù le sensazioni e le sfumature di un’annata così particolare, tra la gioia di far parte delle Tose di mister Zoni e la speranza di poter tornare presto a scendere in campo anche con le altre Tosette di mister Tommasella.

Nel tuo percorso di crescita in maglia rossoblù, poter vivere la stagione sul campo con la Prima Squadra rappresenta sicuramente uno step molto importante. Quant’è cruciale quest’esperienza anche per cercare di trasmettere, alle tue compagne della Juniores, certi “trucchetti” e meccanismi delle più grandi?
“Gli allenamenti in Prima Squadra hanno chiaramente un valore fondamentale e mi stanno aiutando moltissimo, sotto il profilo tecnico e personale. Sto familiarizzando con dinamiche e meccanismi a un livello più alto, apprendendo certi valori e assimilando diverse soluzioni che potrò certamente riportare alle mie compagne delle Juniores, senza presunzione ma allo scopo di poter migliorare tutte sia individualmente che nel gioco di squadra”.

Quest’anno ti sei trovata a dover gestire una routine settimanale talvolta molto intensa, con ben quattro sessioni di allenamento, sino alla nuova sospensione imposta alle attività delle più giovani. Com’è stato fare i conti con un programma di lavoro così ricco?
“Nonostante i numerosi impegni, ho affrontato questo doppio binario di crescita con il massimo della dedizione e dell’entusiasmo. Con gli allenamenti in Prima Squadra sto imparando moltissimo, ma anche con le Juniores le occasioni di miglioramento non mancano mai. Da parte mia, voglio continuare a lavorare duramente sia per migliorare nell’intensità e alzare il ritmo di ogni allenamento, sia per progredire sul fronte tattico, con l’aiuto del mister e delle mie compagne più grandi da cui non smetto di assimilare tasselli importanti”.

Sei al secondo anno da Capitano, prima delle Giovanissime e ora della Juniores rossoblù. Dopo un’annata così complicata dalla situazione pandemica, quanto vi manca il sapore di una competizione ufficiale a livello giovanile?
“L’ultima annata è stata complicata e difficile per tutti: ci siamo trovate ad affrontare un lungo stop prima di poter riprendere e, non appena disputata la prima giornata di campionato, purtroppo ci siamo dovute nuovamente fermare. Nella squadra Juniores si respira una grandissima voglia di ricominciare, di riprendere ciò che avevamo iniziato nei mesi di settembre e ottobre. I novanta minuti del sabato ci mancano moltissimo, ma pian piano speriamo che torni tutto alla normalità per poter definitivamente riabbracciarci e tornare a vivere così come eravamo abituati”.

Che emozione ti regala indossare la maglia rossoblù e rappresentare la Città della Vittoria dopo quasi un lustro di militanza qui a Vittorio Veneto?
“Dopo quattro stagioni con indosso questa maglia, rappresentare i colori rossoblù per me è veramente una grande emozione, un privilegio ma anche un momento di gioia e divertimento. Mi esalta scendere in campo e cercare di combattere pallone su pallone per questa società che mi ha accolto da subito e continua a crescermi nel migliore dei modi ormai da tanto tempo”.

Credit Photo: Permac Vittorio Veneto

Matilde Fuganti, Trento Femminile: “Abbiamo subito il gol del pareggio al 94’… questo è il calcio, ora sosta, poi testa alla prossima sfida!”

Domenica in casa della Triestina, il Trento subisce il gol del pareggio al 94°.                    A commentare con noi la partita di domenica, abbiamo Matilde Fuganti, cuore del centrocampo del Trento Calcio Femminile. 

“Purtroppo abbiamo subito un gol pesante e anche un po’ sfortunato all’ultimo minuto, però questo è il calcio e per come è andata la partita nel complesso ammetto che il pareggio è stato giusto. La partita è stata equilibrata a parer mio, più dalla parte nostra nel primo tempo, più dalla loro nel secondo, dove abbiamo sofferto maggiormente e abbiamo concesso qualcosa di troppo. Tutto sommato quindi la reputo comunque una buona prestazione e contro una squadra che è cresciuta molto dall’andata e che gioca a calcio con un bel fraseggio. Diciamo che questa partita deve servirci da lezione per chiudere le partite prima, con più cattiveria e convinzione sotto porta e non ridursi a soffrire nei minuti finali.” 

“Domenica prossima ci aspetta sicuro una partita importante e stimolante. In generale le partite contro il Brixen le reputo sempre molto complicate, perché è una squadra che si conosce da molto tempo e questo è riflesso anche nel loro bel gioco, ma anche noi non siamo da meno, quindi penso che sarà sicuramente una lotta fino all’ultimo minuto. Arriveremo con una settimana di pausa che sicuramente può servirci per ricaricare le pile ed arrivare più cariche e con la giusta mentalità.”

“Generalmente non mi piace azzardare i pronostici, però sento che sarà una partita combattuta, molto giocata ed equilibrata e vincerà chi avrà più determinazione e grinta.”

“Il modulo che usiamo al momento (3-4-2-1) mi sta piacendo e devo dire che sta dando anche i suoi frutti. Per quanto riguarda il mio reparto, ammetto che mentre prima mi piaceva molto fare il mediano con due interni al mio fianco, ora preferisco essere a due lì in mezzo perché mi sento meno “bloccata” nell’avanzare e nel propormi in avanti.”

“Il calciatore cui mi ispiro, anche per il modo che aveva di giocare è Andrea Pirlo. Nell’ambito femminile mi piace molto Manuela Giugliano.” Concludeva la Matilde Fuganti del Trento Calcio Femminile 

Ringrazio il Trento Calcio Femminile e Matilde Fuganti per la disponibilità.

Credit Photo: Trento Calcio Femminile

Valeria Pirone, Sassuolo Femminile: “Che belli i tifosi. Sassuolo Femminile, Piovani e i tifosi: dico la mia”

Valeria Pirone, bomber del Sassuolo Femminile, autrice sin qui di 9 gol e tantissimi assist per le compagne, eletta capitano dopo l’infortunio occorso ad Alice Parisi, ha parlato ai microfoni di Nero&Verde, raccontando la sua storia e parlando naturalmente anche della sua esperienza sassolese. Ecco le sue parole: “Ho iniziato a giocare a calcio per strada, mi piaceva molto di più, perché non c’erano regole. Ho iniziato in una squadra quando avevo 16 anni, ora si chiama Napoli. Sono stati i miei primi passi con una squadra ma giocare per strada è la cosa più bella che una ragazzina può fare. Poi sono cresciuta, da Napoli sono andata a Roma, Verona, Mozzanica, di nuovo Verona e il percorso mi ha portato a Sassuolo, dove sono rinata”.

Il Sassuolo?
“Ho iniziato questa avventura a Sassuolo dove le ragazze mi hanno preso tra le loro braccia e si sono messe subito a disposizione. Queste parole le ho dette all’inizio della stagione e le ripeto anche ora, perché è ancora così. Questo campionato qui a Sassuolo mi sta facendo sentire bene”.

Gli inizi?
“I ricordi sono tanti. Ho giocato con i maschi, ho fatto lì i primi gol. Mi ricordo il primo gol. La mia strada era il calcio, non sapevo dell’esistenza delle squadre femminili. Poi sono cresciuta e speravo di giocare in Nazionale con Panico, Gabbiadini, ho avuto la fortuna di giocarci ed è stato stupendo”.

La mia prima esperienza in campo?
“Da piccolina facevo il portiere perché volevo seguire le orme di mio fratello. Un pomeriggio è venuto un signore e mi ha chiesto di andare a Ercolano ad allenarmi. Mi dice che l’allenamento è alle 3 e mi presento lì all’una. Mi sono presentata con la divisa da portiere ma mi disse di andare a giocare in mezzo. Faccio la prima partita, prendo la palla, faccio qualche dribbling e segno. Mi mandano a fare la doccia. Perché? Dovevo passare la palla”.

La prima chiamata del Sassuolo?
“La prima volta che ho sentito Sassuolo ero gioiosa. E’ stata una bella telefonata, ero felice. Volevo quello e quella chiamata, da parte del mister, mi ha fatto felice. Mi piace il modo di giocare, il modo di fare calcio e poi a Sassuolo si sta bene. Una calciatrice felice rende di più”.

La fascia da capitano?
“Alice Parisi è il nostro capitano, io posso esserlo ma su certe cose mi lascio un po’ andare, però sono felice di esser stata scelta e spero di ripagare la fiducia, spero di non sbagliare”.

L’emozione del gol?
“L’emozione del gol è una cosa strana, parte tutto da dentro. Se segna una mia compagna è uguale, ovviamente se segno io sono ancora più contenta, quando segna una mia compagna mi esce quell’espressione, io sono così, esulterei sempre così o ai Mondiali o in Champions o in campionato. Il gol dove ho sentito un’emozione immensa è stato in Pordenone-Napoli, un gol per andare in Serie A, abbiamo vinto 3-2. L’esultanza era sempre quella ma ho fatto gol con le mie compagne”.

Il gol più importante con il Sassuolo?
“Il gol più importante a Sassuolo forse il primo, con la Roma, dove è iniziato tutto. Stavamo perdendo e fare quel gol è stata una svolta. Anche il gol in casa con San Marino, non è stato bello ma l’ho sentito molto”.

Cosa ti ha insegnato il calcio?
“Il calcio mi ha insegnato cose belle e brutte. Anche nel calcio femminile oggi sei forte e domani sei scarsa. Tutto cambia in un giorno. La cosa bella è la possibilità di conoscere tante persone, giri il mondo, giochi a calcio. Il calcio mi ha insegnato anche che le persone si conoscono dopo 3-4 mesi perché all’inizio sono tutti perfetti, dopo poi vengono fuori”.

Mister Piovani?
“Il mister Piovani è in gamba. Ha un pensiero, un’idea di calcio che a una calciatrice come me fanno bene. Il modo di lavorare che ha insieme al suo secondo è molto bello, durante gli allenamenti ci divertiamo e a livello personale mi stanno insegnando tanto”.

L’attacco del Sassuolo?
“Abbiamo un attacco completo: abbiamo l’istintiva, il sinistro, la rapidina. Sono tre-quattro ragazze che possono migliorare e crescere ancora, me compresa. Possono fare bene, non devono mollare e devono stare sempre sul pezzo”.

Com’è fare l’attaccante?
“Fare l’attaccante è bello, forse la cosa più difficile è trovare il secondo giusto per non andare in fuorigioco ma ci sono delle tattiche per non andare in fuorigioco”.

Cosa diresti a una bambina che vuole giocare a calcio?
“Direi a loro di giocare a calcio, è loro dovere fare sport, qualsiasi esso sia. Gli direi di impegnarsi tanto, di stare di meno sui telefoni, di impegnarsi tanto sul campo, di fare qualsiasi sport ma con la testa”.

Allenatore?
“Se dovessi diventare allenatore delle giovani, metterei i genitori fuori. Una parola in più o in meno cambia il mondo. Il bambino lo devi lasciare stare, è giusto che sbaglia”.

I tifosi?
“Che bella cosa i tifosi che sono! Mancano. Al Ricci, quando sono venuta, ho visto i tifosi e spero di sentire ancora quella sensazione perché un attaccante quando segna, la prima cosa che fa, è guardare i tifosi e spero di vivere quella sensazione con i tifosi del Sassuolo. Spero che nelle ultime partite di poter esultare con i tifosi del Sassuolo”.

Credit Photo: Marco Montrone 

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