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The 30 best female footballer of the world 2020: Ewa Pajor

Seppur un anno da dimenticare, il 2020 ha dato spazio ai grandi talenti mondiali che meritano di essere celebrate. I campionati interrotti e conclusi hanno rovinato l’atmosfera, ma non sono stati meno spettacolari. Nonostante ciò, le assenze da questa speciale classifica sono molte e di grande spessore. Purtroppo per varie vicissitudini non potranno essere presenti Rapinoe (Covid), Morgan (gravidanza), Guagni (infortuni vari), Marta (Covid), Hegerberg (rottura crociato) e Lloyd (Covid). Hanno saltato gran parte della stagione, ma il loro talento rimane innegabile. Quindi vediamo insieme le migliori 30 giocatrici al mondo del 2020.  All’ottavo posto si trova Ewa Pajor. 

Dietro di lei ha fatto strage di record: ad appena 15 anni e 133 giorni è la più giovane debuttante nella massima serie polacca. Inoltre con 50 goal in 70 presenze è una delle giocatrici con il miglior rapporto minuti/reti nella storia del Wolfsburg. L’ultima stagione è stata all’altezza di un bagaglio del genere. Il 2020 ha regalato ad Ewa Pajor il quarto scudetto in Germania e la quinta DFB Pokal. Tutto ciò con un ruolo da assoluta protagonista. Con Pernille Harder ed Alexandra Popp ha formato un tridente offensivo da depositare negli annali di questo sport. Purtroppo con la partenza della danese, le cose sono cambiate in casa bianco verde. Attualmente in vetta alla Frauen Bundesliga risiedono le rivali del Bayern Monaco. Il campionato è ancora lungo ma quest’anno la vittoria sarà più difficile del previsto.  

Probabilmente anche perché l’esterno polacco sembra aver perso definitivamente il posto. Non viene convocata dalla finale di Champions League contro il Lione. Proprio quel match ha regalato l’ennesima medaglia d’argento europea alla giocatrice. Con la sua Polonia ha ancora in ballo la possibilità di qualificarsi, sia direttamente che passando per il playoff. 

Il 2020 di Ewa Pajor liofilizzato:
Frauen Bundesliga: 2 goal in 4 partite
DFB Pokal: 2 partite
UWCL: 3 partite
Women’s EURO Qualification: 5 goal in 3 partite

Raffaella Barbieri dopo la sconfitta contro la Fiorentina Women’s: “Perdere una battaglia non vuol dire perdere la guerra, il San Marino Academy non muore mai”

La sconfitta per 3-1 subita contro la Fiorentina Women’s non ha intaccato il morale e la determinazione del San Marino Academy. Sul proprio profilo Instagram l’attaccante Raffaella Barbieri ha ribadito l’ottimismo di squadra e società.

“Perdere UNA battaglia non vuol dire perdere LA guerra. Abbiamo lottato insieme con umiltà e cuore. Non è bastato per raggiungere un risultato positivo, ma è bastato a noi per capire da dove ripartire.
Le lacrime di una squadra dopo un gol fanno capire dove ci si trova e con chi.
Il San Marino non muore mai.
Testa alla prossima”
🇸🇲💙

PH: @photoagency.al

@vigoglobalsport
@womensfootballmanagement
@sanmarinoacademy
#football #sanmarino #seriea #gol #heart #together #nevergiveup #timvision

Credit Photo:Roberto Vicario, PhotoAgency

Linda Gavagni, Pontedera: “Due sogni: salvarmi con questa squadra e diventare una calciatrice professionista”

Il Pontedera ha vinto domenica contro il Chievo Verona una partita importantissima in chiave permanenza in Serie B. La rete l’ha segnata l’attaccante classe ‘93 Linda Gavagni, che ha realizzato la sua seconda reta stagionale. La nostra Redazione ha raggiunto la calciatrice pontederina ai nostri microfoni.

Linda perché ha scelto di diventare un’attaccante?
«Ho iniziato a giocare a 14 anni, andai al campo, ero veloce rispetto alle altre compagne e mi hanno messo esterno d’attacco: diciamo che non mi ho scelto, mi hanno messo in quella posizione».

Qual è il gol più bello che hai segnato?
«Il gol più bello l’ho segnato l’anno scorso contro la Pistoiese, primo perché ha permesso al Pontedera di vincere la partita, secondo perché tornavo dopo un brutto infortunio».

Come sono stati i tuoi primi passi con il pallone?
«Da piccola giocavo sempre nel campetto dietro casa, sia coi miei amici che col mio babbo. Poi a dodici anni ho iniziato a giocare nell’Agliana».

Cosa ti ha portato nel 2017 a scegliere il Pontedera?
«Ho scelto di andare al Pontedera perché in squadra c’è l’allenatore Renzo Ulivieri: diciamo che sono contenta di aver fatto questa scelta, perché grazie a lui sono cresciuta tanto».

Lo scorso anno avete centrato la promozione in B: cos’è stato per te quel momento?
«Un po’ di amaro in bocca ci è rimasto, perché mancavano poche partite e diversi punti davanti. Vincerlo sul campo sarebbe stato meraviglioso, comunque è stato bello per le opportunità che abbiamo avuto, visto che provenivamo dalle zone della Toscana, quindi è stato bello giocare un campionato di livello come la Serie C».

Prima dell’inizio della cadetteria la doccia gelata: vieni squalificata per sei mesi, ma poi viene annullata.

«In realtà avevo torto pieno, perché non era possibile giocare nel femminile e poi allenare in un’altra squadra. Quando mi è arrivata la squalifica ci sono rimasta male, perché sei mesi li ho trovati esagerati. Ulivieri però mi ha tranquillizzato e mi aveva detto che la società avrebbe fatto ricorso, Fortunatamente la squalifica è stata annullata. Volevo fare assolutamente la Serie B e ho perso solo due mesi, quindi mi è andata bene, soprattutto alla nostra squadra, perché se perdiamo una o due giocatrici fanno la differenza».

Domenica sei stata decisiva contro il Chievo: quanto ha contato per te quel gol?
«Aver trovato quel gol ci ha dato un po’ di sollievo e anche la speranza di portare a casa quella partita. Ero contenta per la rete, ma avevamo 85 minuti davanti, visto che il Chievo ci ha poi messo in difficoltà, ma grazie al sacrificio, alla difesa e al portiere Giorgia Bulleri abbiamo portato a casa tre punti importanti per la salvezza».

Riuscirà il Pontedera a salvarsi?
«Ce la possiamo fare, dipende tanto da noi, possiamo giocarcela con tutte».

Che Serie B hai visto al (quasi) giro di boa?
«Secondo me un campionato competitivo ed equilibrato, di livello rispetto a quello che ho fatto qualche anno fa».

Ce la farà il calcio femminile italiano a diventare grande?
«Speriamo perché dipenderà dalla voglia di investimento da parte della Federazione, dalle tv e dalle società maschili. Credo possiamo arrivare a livello dei paesi europei».

Quanto inciderà il professionismo nel calcio femminile?
«Tantissimo perché dai l’opportunità alla ragazza di vivere solo di calcio, permettendo al calcio femminile di alzare il livello. Se ci danno i mezzi possiamo competere con il resto del mondo».

Che persona sei fuori dal campo?
«Io sono “vecchia” dentro, perché sono una ragazza che studia Scienze Motorie, sono segretaria di una società sportiva, mi alleno e mi godo la famiglia».

Quali sono i sogni che vorresti ancora realizzare?
«Mi piacerebbe centrare la salvezza col Pontedera e magari diventare una calciatrice professionista, personalmente spero di laurearmi e lavorare nel mondo dello sport».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Us Città di Pontedera e Linda Gavagni per la disponibilità.

Photo Credit: Us Città di Pontedera CF

Il Brescia Calcio Femminile annuncia ricorso alla sanzione del Giudice Sportivo

La società Brescia Calcio Femminile comunica che ha inoltrato ricorso avverso la sanzione irrogata dal Giudice Sportivo della Divisione Calcio Femminile attraverso il comunicato n.85/DCF, in quanto ritiene di essere stata perfettamente conforme a quanto disposto dal protocollo Covid19 Figc e che lo dimostrerà in sede di discussione del suddetto ricorso.

Inoltre, si tiene a sottolineare come in questi mesi di convivenza con la pandemia da Covid-19 e la partecipazione al campionato di Serie B femminile, la società ha sempre messo al primo posto la salvaguardia della salute delle atlete, dello staff tecnico e di tutti i tesserati.

Si precisa anche che, a discapito della stessa competitività della squadra, è stato deciso di rinunciare ad un allenamento settimanale al fine di avere una “finestra di distanziamento” adeguata prima di sottoporsi ai tamponi antigenici disposti dal protocollo Figc, permettendo così di isolare immediatamente le eventuali positività e consentire alle altre giocatrici non positive di poter disputare le partite alla domenica, evitando così rinvii che possono minare la regolarità del campionato.

È fatto evidente a tutti che il Brescia Calcio Femminile è stata una delle pochissime squadre, in Serie B, a non aver “causato” nessun rinvio d’ufficio delle gare proprio per questa sua ulteriore accortezza, per il bene superiore della salute di tutti i suoi tesserati ma anche della competizione cui partecipa.

L’attenzione scrupolosa che il Brescia Calcio Femminile ha posto per la Prima Squadra, non è mancata anche per il Settore Giovanile: la formazione Primavera, nonostante lo stop al campionato, ha continuato ad allenarsi sempre nel rigoroso rispetto di tutte le normative e infatti non è stato riscontrato nessun caso di positività in tutti questi mesi; la stessa circostanza è riscontrabile anche per le altre selezioni giovanili nelle quali, quando c’è stata la possibilità di svolgere attività sportiva, non è mai stato registrato alcun caso di positività.

Tutto questo valorizza oltre ogni dubbio il grande lavoro, la grande attenzione e soprattutto il costante rispetto delle regole, dei protocolli e, in questo momento storico così difficile, delle normative emanate in tema di contrasto alla diffusione del Covid-19 da parte del Brescia Calcio Femminile: caratteristiche che non a caso ne fanno una delle società più longeve, apprezzate e vincenti del panorama calcistico femminile italiano.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

Bolsonaro al veleno: “Ridicolo paragonare gli stipendi di Neymar e Marta”

Dal momento della sua elezione, il mondo occidentale ha dovuto “affrontare” un mini Trump anche in Brasile. Il paragone tra l’ormai ex presidente degli Stati Uniti Jair Bolsonaro sorge spontaneo. Molto simili sono i modi di porsi ed il tipo di dichiarazioni e reazioni che scaturiscono e scaturivano i due leader. Purtroppo la gestione della pandemia nel Paese sudamericano sta dando frutti pessimi, ma evidentemente il presidente ha altro a cui pensare. Come gli stipendi di Neymar Marta, citati in una recente conferenza proprio da Bolsonaro 

Durante questo scambio di battute, al numero 1 brasiliano è stato posto un quesito sulla questione equal pay. Le domande sono scaturite da un test per gli studenti delle scuole superiori. I due presi in causa da Bolsonaro sono gli interpreti attualmente più forti di entrambe le selezioni verdeoro: Neymar Marta. Da precisare che tra i due la differenza di salario è abissale. Basti mettere sulla bilancia i circa 15 milioni del giocatore del PSG ed i 400mila euro della cinque volte miglior giocatrice del mondo. Queste le parole di Bolsonaro“Il calcio femminile non è ancora una realtà in Brasile. Quello che guadagna Neymar all’anno, è pari a quello che guadagnano in una stagione, tutte le squadre di calcio brasiliane messe insieme. Come si può pagare lo stesso stipendio a Marta? Non è necessario, né possibile confrontare donne e uomini che giocano a calcio”. 

Le reazioni non si sono fatte attendere ed i social l’hanno fatta da padrone. Tramite le storie di Instagram, Marta ha postato una sua foto con la maglia della nazionale e la frase “Alcuni saranno ricordati come i migliori della storia, altri…” Un chiaro riferimento alle parole del presidente. C’è da precisare però che Neymar è sempre stato al fianco delle sue colleghe, sia per gli stipendi della nazionale che per varie iniziative in giro per il mondo.

La Supercoppa la alza Virginia Torrecilla: che gesto!

Virginia Torrecilla, Supercoppa Spagnola, Atlético madrid
Virginia Torrecilla, Supercoppa Spagnola, Atlético Madrid

Un gesto che lascia tutti senza parole e con gli occhi pieni di gioia e di riconoscenza. Si tratta di quanto accaduto sabato in occasione della Supercoppa Spagnola.

Dopo avere vinto la Supercoppa Spagnola contro delle corazzate del calcio iberico come Barcellona e Levante, la gioia avrebbe offuscato la mente di qualunque giocatrice. Tutte avrebbero voluto alzare la Coppa per prime ma non Amanda Sampedro, Capitano dell’Atlético Madrid. Lei è andata verso la tribuna, subito dopo la fine della partita, ed è andata da Virginia Torrecilla, compagna di squadra che lotta contro un cancro da un anno. A sollevare la Supercoppa è stata Virginia, fortissima calciatrice della Nazionale, a cui auguriamo un totale recupero. E come se non bastasse, Amanda l’ha invitata a scendere in campo, festeggiare con le compagne ed andare anche negli spogliatoi. Virginia è sempre stata una del gruppo dell’Atlético Madrid, “una luce che ha guidato la squadra” come l’ha definita l’allenatore Sanchez Vera al termine dell’incontro.
Il gesto di grande altruismo e condivisione è piaciuto molto alle tv di tutto il mondo che lo hanno ripreso. Ma non è abbastanza per mostrare quanto, ora più che mai, che il calcio femminile non lascia indietro nessuna e guida le calciatrici come una famiglia nelle sconfitte e nelle vittorie.
Il sorriso, le lacrime e gli abbracci delle compagne mostrano quanto accaduto tocchi al cuore la squadra e la illumini verso grandi traguardi nella Primera Iberdrola e nella Women’s Champions League 2020-21.

Photocredit: Virginia Torrecilla, Instagram

“Bigger Better Freestyler”: oggi vi presentiamo Diana Carolina Rojer

Il calcio femminile ha stupende interpreti sul piano tecnico, con un’eleganza sopraffina ed un’educazione del piede sublime. Se uniamo queste caratteristiche a delle freestyler professioniste di tutto il mondo esce fuori Bigger, Better, Freestyler; il nuovo simpatico progetto targato Calcio Femminile Italiano volto a valorizzare il calcio femminile attraverso il mondo del freestyle. Abbiamo coinvolto freestyler da tutto il mondo pronte a stupirci con le loro giocate ed i loro trick con l’obiettivo di sensibilizzare più gente possibile a questo magnifico sport dando prova che il calcio non è uno sport per soli maschi. Bigger, Better, Freestyler è la più grande freestyle challenge mai messa in piedi, coinvolgendo giocatrici da tutto il mondo che inoltreranno la nostra sfida a tutte le loro colleghe andando a creare una vera e propria rete mondiale. 

La protagonista del video di oggi è Diana Carolina Rojer. Cresciuta a Panama City, è una delle freestyler più popolari in patria dove ha vinto numerosi premi. Il calcio è presente nella sua vita anche con il futsal dove ha vinto diversi trofei sia a livello regionale che nazionale. Il suo video è disponibile sul nostro canale.

Tavagnacco, Beatrice Beretta : “Giocare in Friuli è un importante trampolino di lancio”

Alla scoperta di Beatrice Beretta, classe 2003, gioiellino del Tavagnacco, arrivata in prestito dalla Juventus Primavera, società con la quale ha vinto il torneo di Viareggio, disputando eccellenti prestazioni in due stagioni.

Ciao Beatrice, per iniziare, una breve descrizione del tuo ruolo
“Il portiere è un ruolo particolare ed un po’ solitario da accompagnare con un tocco di pazzia che ti permette di non aver paura; sull’estremo difensore ci sono tante responsabilità e si richiede molto coraggio; per svolgere il ruolo tra i pali è necessario una grande potenza nelle gambe e una forte capacità di interpretazione delle situazioni”.

Esperienze pregresse in carriera
“La mia passione è nata osservando mio fratello giocare con la palla; ho iniziato la carriera, militando per 5 anni nel Gattinara, la squadra del mio paese, laddove ho interpretato tutti i ruoli fino a diventare portiere; da allora sono andata a giocare a Borgosesia, come estremo difensore, confrontandomi sempre con i maschi; a seguire sono passata per 3 anni alla Juventus Primavera, approdando nel calcio femminile, prima di arrivare a Tavagnacco”.

Il ricordo più bello della tua carriera
“La vittoria del torneo di Viareggio, il campionato vinto con l’under 15, le presenze con la nazionale giovanile sono di sicuro i momenti più piacevoli finora vissuti sul terreno di gioco”.

Le persone più importanti che ti hanno sostenuto durante il percorso
“In primis i miei genitori perché hanno sempre sostenuto molti sacrifici per portarmi e venirmi a prendere agli allenamenti; un’altra persona è mio nonno che è sempre venuto a vedermi e sostenermi quando giocavo nella mia squadra del paese e tutt’oggi mi chiede sempre come vanno le partite, infine c’è mio fratello che è sempre stato il mio esempio”.

La tua scelta di approdare al Tavagnacco
“Dopo due anni di esperienza nella Primavera bianconera avevo bisogno di fare un’esperienza fuori per crescere ed entrare nel mondo delle grandi; considero l’arrivo in Friuli, un importante punto di partenza, un trampolino di lancio per poter fare sempre di meglio in carriera, consapevole che il posto da titolare te lo devi sempre guadagnare in campo con le prestazioni, perché nulla è dato per scontato.”

L’ambiente nel Friuli
“Siamo un bel gruppo composto da ragazze giovani ed italiane, integrarsi è stato semplice, mi sono sin da subito trovata a mio agio come se fossi una di casa”.

Il debutto in serie B
“Esordire in serie B con la nuova maglia è stato alquante emozionante, farlo a Pomigliano in una piazza che sta lottando per la promozione in serie A ancora più particolare; prima della gara sentivo un po’ di ansia da prestazione ma poi entrata in partita ho cercato di godermi al massimo il momento”.

Obiettivi stagionali
“La differenza tra il calcio giovanile e quello della serie B è notevole, specie per quanto attiene alla velocità, alla lettura delle situazioni e all’aspetto fisico ma entrare a far parte del mondo delle grandi è di certo stimolante ed appagante; centrare la promozione sarebbe una rivincita ma di sicuro mi appresto a crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista, umano e calcistico”.

Credit Photo: Alessandro Inglese

Pro Sesto, Martina Scuratti : “Sono pronta per giocare nel mondo delle grandi”

Mezzala capace di giocare con disinvoltura in entrambe le fasce, dotata di una buona visione di gioco ed un buon tiro, esprime al meglio le sue caratteristiche nell’inserimento in fase offensiva e nei colpi di testa su palle inattive, non trascurando tuttavia un utile lavoro di copertura e di impostazione della manovra dalle retrovie.

Cresciuta nel Fiammamonza, ha trionfato nelle vesti di capitano con la rappresentativa Lombardia nel Tdr del 2017, prima di esplodere a livello giovanile nelle fila dell’Inter, squadra con cui ha vinto il campionato Primavera nel 2019 oltre ad esordire in prima squadra in serie B.

Alla scoperta di Martina Scuratti, classe 2002, volto nuovo ed emergente della Pro Sesto, squadra capolista a punteggio pieno del girone A di serie C.

Ciao Martina, come ti sei avvicinata al mondo del calcio ?
“La mia passione è nata soprattutto grazie al mio papà che sin da piccolina mi ha sempre portato allo stadio a vedere l’Inter a San Siro. Da subito è nato questo amore per il calcio come per l’Inter.”

Esperienze pregresse in carriera
“Nel 2017, quando ero ancora al Fiammamonza, sono stata capitano della rappresentativa Lombardia u15, con cui ho vinto il titolo nazionale. Successivamente sono stata chiamata all’Inter e non ho avuto dubbi nell’accettare subito. Dopo un primo anno nelle allieve sono salita in primavera con cui ho vinto lo scudetto dopo una stagione 2018/2019 fantastica in cui ho anche esordito in prima squadra in serie B con il mister Delafuente, contro il Cittadella. Quest’anno sono passata alla Pro Sesto in prestito dove mi sto trovando bene, nonostante non abbia avuto ancora molte occasioni di esprimermi.”

I ricordi più belli
“Le final four del Torneo Primavera a Coverciano restano il momento più emozionante della mia carriera; vincere il torneo battendo da sfavorite squadre maggiormente accreditate come Juventus e Roma ci ha dato una maggiore soddisfazione; altrettanto piacevole il ricordo della vittoria allo stadio Manuzzi di Cesena del torneo delle regioni con la Rappresentativa Lombarda.”

Le persone più importanti che ti hanno sostenuto nel tuo percorso
“Il mio papà è la figura più importante, colui che mi ha sempre seguito da molto vicino e supportata nelle mie scelte ed esperienze. Grazie a lui e ai suoi consigli sono sempre cresciuta molto nel corso del tempo. Una menzione speciale la meritano anche tutti gli allenatori e i dirigenti che ho avuto, in particolare mister Alessandro Ruocco.”

I motivi che ti hanno spinto a trasferirti alla Pro Sesto
“Una volta compiuti i 18 anni mi ero riproposta di voler affrontare una realtà diversa da quella del settore giovanile, iniziando a confrontarmi con le grandi.”

Il valore della squadra
“Non ci troviamo in testa alla classifica per caso, la società aveva sin dall’inizio programmato di poter competere per il vertice, è una posizione che ci siamo imposte di raggiungere sin da inizio stagione.”

Credit Photo: calcioinrosa

Bonetti, campionessa in ogni reparto al Verona

Campionesse di ogni tipo, in ogni reparto. Non era facile indicare quale fosse stata la più forte di tutte. Pensavi a Gabbiadini, a Panico o a mille altre giocatrici. Però i colpi Bonetti..

#HVW#CalcioFemminile
Credit Photo: Facebook Hellas Verona Women

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