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Luana Puttow, Audace Verona: “Campionato concluso con il fiato corto ma con il cuore pieno”

Credit: Audace Verona

In casa Audace Verona Serie A di futsal conclusa con una salvezza raggiunta senza passare dai play-out. Nelle ore scorse, in casa veneta, abbiamo raggiunto Luana Püttow, calcettista che non ha nascosto la sua soddisfazione: “Siamo felici soprattutto per come è arrivata la permanenza in Serie A, cioè all’ultimo con il fiato corto ma con il cuore pieno. Abbiamo sofferto tanto, ma ci abbiamo creduto fino in fondo. Potevamo fare meglio in alcuni momenti, ma alla fine conta aver centrato l’obiettivo”.
La calcettista sulla stagione da poco conclusa ricorda: “A mio avviso è stato un campionato davvero tirato, fino all’ultima giornata. Ogni punto è stato fondamentale e il livello era molto alto. Nessuna partita è stata semplice, e questo rende tutto ancora più stimolante”.

 

Sul gruppo delle venete, poi, il capitano dell’Audace sottolinea: “La nostra unione è stato tutto. È stato il nostro punto di forza. Nei momenti più difficili, ci siamo guardate negli occhi e abbiamo deciso di restare unite”.
A livello personale, invece, la calcettista ci dice: “Direi un anno intenso. Da capitano senti ogni emozione moltiplicata. Ho dato tutto, anche quando mancavano energie o certezze. Non è stata una stagione semplice, ma mi ha insegnato tanto. E per questo la porterò sempre con me”.

 

Sui momenti da ricordare Puttow, invece, non ha dubbi: “La salvezza. Quei minuti finali, l’urlo alla sirena, l’abbraccio collettivo. Ma anche tutti i momenti invisibili fuori dal campo: i discorsi nello spogliatoio, gli sguardi complici, la voglia di non mollare mai”.
In chiusura la classe ’96 manda un messaggio a compagni e tifosi:  “Alle mie compagne dico grazie, siete state incredibili. Abbiamo sofferto, lottato, reagito. E questo ci rende speciali. Ai nostri tifosi: vi abbiamo sentiti con noi, sempre. Anche nei momenti più duri. Questa salvezza è anche vostra”.

Manu e Ale: “Rosucci seduta a centrocampo è il senso di tutto. Gama? Sul 1 luglio 2022 c’è la sua firma”

Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Emanuele Ingrosso e Alessia Napoletano coppia nella vita seguitissimi sui social dove sono meglio noti tramite il loro profilo ‘ManuAle del Calcio’. Per Manu e Ale di recente la soddisfazione di una collaborazione con la FIGC Femminile nella finale di Coppa Italia di Como dove hanno assistito da vicino alla sfida vinta dalla Juve sulla Roma sulla quale ricordano: “Difficile dire cosa non ci sia rimasto di quella giornata. Innanzitutto il tifo sia juventino che romanista, pronto a sostenere la propria squadra senza denigrare l’avversaria. Non abbiamo sentito un coro offensivo in 90 minuti, a parte il classico ‘chi non salta…’ che di offensivo non ha niente. Non vogliamo essere retorici, ma sono davvero dettagli che fanno la differenza perché determinano il clima attorno alla partita, insieme alla cornice del Sinigaglia che alla luce del sole fa tutta la differenza del mondo”.
Poi scelgono un momento che ha catturato la loro attenzione: “La festa, che abbiamo potuto vivere da dentro il campo, ci riporta a Rosucci seduta a centrocampo a fine festa che ride e lancia i coriandoli come se fosse il primo trofeo vinto in vita sua. Lì c’è il senso di tutto”.

La coppia milanese, che strappa spesso sorrisi con la loro comicità legata al calcio, sui loro profili social hanno dedicato una clip anche a Sara Gama che ha da poco appeso le scarpette al chiodo. Un addio vissuto a pochi metri dal campo sul quale ci confidano: “Si tratta di un’emozione che raramente abbiamo vissuto altre volte allo stadio.
15.000 persone in piedi ad applaudire non solo la Gama dentro al campo, straordinaria, ma
l’addirittura superiore Gama fuori dal campo, simbolo della lotta per i diritti e le tutele delle
calciatrici. Come dicevamo nel video, sulla data del 1 luglio 2022, primo giorno di professionismo del calcio femminile, c’è la sua firma. Ciò che non si può spiegare è la gratitudine nel volto delle ragazze più giovani, che sanno di poter coltivare liberamente il sogno di diventare calciatrici anche grazie alla generosità e la caparbietà di Sara Gama”.
Emanuele ed Alessandra, grandi appassionati di calcio femminile, hanno assistito a tante gare dal vivo, qualcuna in impianti davvero di spicco e a riguardo sottolineano:  “E’ un messaggio forte soprattutto per la partecipazione attiva del pubblico. In una parola ‘Riconoscimento’. Riconoscimento della crescita del movimento in Italia, dentro il campo e sugli spalti. Noi lo vediamo ogni giorno sui social, osserviamo che si sta creando un immaginario attorno al calcio femminile e alle sue protagoniste. Ogni giorno mettiamo il nostro pezzetto per arricchire questo immaginario.
Il movimento non cresce solo con gli investimenti delle società fondamentali, ma anche educando il pubblico a rispettare e accogliere il calcio femminile”.

Sullo stesso tema poi aggiungono: “Sugli spalti non vediamo mai un clima tossico, è un’occasione da sfruttare per resettare e ricordare al pubblico come può essere una giornata allo stadio. Dalla prossima stagione Goodison Park, 40.000 posti, diventerà lo stadio dell’Everton Women. Ecco, si parla di questo. Sperando presto di non dover più sentire il bisogno di mettere l’accento sul fatto che questi sono stadi ‘da calcio maschile’, ma semplici stadi”.
Sull’aumento di interesse verso il movimento, invece, Manu ed Ale ci dicono: “Crediamo sia importantissimo arrivare soprattutto a chi guarda con criticità. 
Conquistare il pubblico che già ha fiducia nel calcio femminile rimane un po’ un gesto fine a sé stesso.  Ci è capitato di parlare con amici, ma anche addetti ai lavori, che ci hanno detto: ‘sì però il calcio femminile è una noia’. Quando replichiamo con ‘quante partite hai visto?’ la risposta è sempre ‘zero’. Ma di che parliamo allora? La curiosità permette al giudizio di avere un senso: senza curiosità esiste solo pregiudizio”.

Sul loro avvicinamento al calcio femminile, invece, ricordano: “Lo seguiamo con continuità più o meno da quando abbiamo iniziato a parlare di calcio sui social. Abbiamo sentito la necessità di raccontare la crescita lampante del movimento e abbiamo avuto la possibilità di raccontarlo da vicino.
Speriamo col tempo di riuscire a portare il nostro pubblico sempre più fianco a fianco con le
protagoniste, ad esempio raccontando la crescita dei settori giovanili.
La maggior parte delle giocatrici attuali hanno fatto gran parte del proprio percorso giovanile in squadre maschili: questo in molte società sta cambiando e cercheremo di raccontarlo. Abbiamo in tutta Europa esempi che ci dicono che sì, può crescere ancora e crescerà. Servono fiducia, partecipazione e condivisione”.
La chiusura della chiacchierata è, invece, sulla Nazionale: “La squadra è sicuramente cresciuta negli ultimi anni dopo il disastro mondiale, che poco ha a che vedere col campo.
Ha il giusto mix di esperienza e freschezza fondamentali per una nazionale, e soprattutto il
famoso “blocco” di un club che aiuta il gruppo a essere compatto: in questo caso il blocco Juve, che con qualche anno di lavoro in più rispetto al mondiale è cresciuto enormemente.
Abbiamo fiducia che possa essere un bel percorso indipendentemente dal risultato, che secondo me sarà secondario: ci sono squadre di un altro pianeta.
L’obiettivo per noi dev’essere ricordare questo torneo come un passo avanti, dopo le brutte
vicende del mondiale”.

Tecla Pettenuzzo: “Credo nel futuro di questa squadra. Sulla città…”

Credit Photo - Daniela Belmonte

La stagione del Napoli Femminile nella Serie A Femminile 2024/25 si è conclusa con il raggiungimento dell’obiettivo, ovvero mantenere la permanenza della massima categoria. Una stagione fatta di alti e bassi ma che si è conclusa in maniera positiva per la squadra del patron azzurro Marco Bifulco. Tanti i temi da cui poter trarre degli spunti interessanti su cui discutere e dialogare e noi lo abbiamo fatto assieme a Tecla Pettenuzzo, difensore classe 1999 alla sua seconda stagione in A con il Napoli Femminile che ci ha raccontato i suoi punti di vista sulla stagione passata e non solo.

<<Ciao Tecla, come ormai di consueto parto dalla più classica delle domande: come stai?>>: “Bene dai, è quel momento post stagione in cui inizio a realizzare ciò che è successo in questa annata e anche dove scarico tutta la tensione e l’adrenalina del campionato ripensando al fatto che anche l’anno prossimo giocheremo la Serie A!”

<<Rompiamo il ghiaccio e conosciamoci meglio. Quando hai iniziato a giocare a calcio e perché? Cosa ti ha spinto a diventare una calciatrice?>>: “Avevo sei anni e frequentavo già i campi da un po’, perché mio fratello gioca a calcio e quindi andare sempre sul campo da calcio mi ha praticamente spinta a far quello, arrivavo al campo e cosa facevo? Giocavo a calcio con lui. I miei genitori non mi hanno mai negato di farlo, anzi, io esprimevo la volontà di andare a giocare e loro mi portavano lì con mio fratello, soprattutto perché a casa non si guardava il calcio e a scuola non ci giocavamo perché a sei anni sei ancora piccolina per farlo e quindi mio fratello è stato d’ispirazione per arrivare a dove sono oggi.”

<<Tu nella tua carriera hai giocato in diverse squadre dove hai potuto imparare e fare tantissima esperienza, ma quale di queste ti porti dentro nella Tecla del presente?>>: “Penso che il Brescia sia quella che mi ha portato tanto. Quella fu la prima esperienza in A, anche se all’inizio non giocavo ma era un sogno enorme già solo essere lì. Poi sono cresciuta ma devo tanto a Piovani che mi ha dato tantissima fiducia assieme alle mie compagne che poi mi hanno portato a fare la seconda parte di stagione da titolare, e al primo anno di Serie A è davvero incredibile. Sassuolo poi è stato il primo anno di grande continuità dove ho giocato sempre, passi per Roma dove hai il primo approccio in un big club e poi Genova ma Brescia è l’esperienza più bella perché in un anno ho fatto tantissime cose, quelle citate prima, il primo anno fuori casa, la vittoria della Supercoppa, ci giochiamo la finale scudetto, prima esperienza in un grande stadio con tante persone e poi li giochi la Champions League, roba incredibile per me.”

<<Parliamo della tua attuale casa, Napoli. Cosa era Napoli per te appena arrivata la scorsa stagione e cos’è Napoli oggi?>>: “Diciamo che Napoli fu una scelta un po’ obbligata perché avevo sposato la causa Sampdoria e volevamo lottare per quella causa e far vedere che anche da sole potevamo farcela. Poi passavano i mesi e avevo zero certezze e ho accolto la proposta di venire a Napoli seppur un po’ insicura perché non ero pronta a lasciare Genova. Il primo anno poi è stato molto tosto anche qui a Napoli, ma anche questa volta ho trovato una squadra pronta a reagire ed è quello che ha acceso in me una scintilla verso questa città, le persone che ti fanno stare bene e non parlo solo delle mie compagne che sono fantastiche. Qui a Napoli si sta bene e vivere bene fuori dal campo ti porta in campo tanta allegria e serenità e se ero arrivata con dei dubbi su come mi sarei trovata ora sono fermamente convinta della scelta fatta. Non ho avuto minimamente difficoltà ad integrarmi con le persone e con la città. Si dice sempre che “A Napoli piangi due volte, quando arrivi e quando vai via” chissà se piangerò quando sarà…(ride.nr).”

<<Parlando della stagione appena trascorsa, se dovessi dare un voto alla stagione quale daresti e perché?>>: “Darei un 7, che non è un voto basso ma non è troppo alto perché secondo me avremmo potuto fare molto di più. Eravamo una squadra individualmente molto forte, giovani ma con esperienza. Il voto rimane alto perché ho trovato compagne di squadra e soprattutto di vita molto importanti. In più mi sento soddisfatta perché sento di aver fatto uno step importante di crescita personale e sono contenta perché sentivo di doverlo fare.”

<<E a proposito del tuo step di crescita, nel corso della stagione passata hai affrontato anche la grossa responsabilità di ereditare la fascia di capitano di Paola Di Marino, costretta allo stop dalla 9° giornata per infortunio. Cosa ha significato per te ricoprire questo ruolo? La mancanza di Paola quanto ha pesato non tanto da un punto di vista tecnico ma umano?>>: “L’assenza di Paola per me è stato un colpo abbastanza forte, perché giocare con lei dalla scorsa stagione e all’improvviso dover cambiare compagna di ruolo è pesante soprattutto se pensi cosa significa quella fascia, già di per se è una responsabilità molto grande e se poi chi te la cede è una napoletana, che ha giocato tutta la vita qui ed è simbolo della squadra per cui giochiamo è dura. Però sia Paola che Doris (Bačić), sono state molto brave ad indirizzarmi e supportarmi in quei giorni in cui la fascia pesava tanto loro sono state lì con me e non mi hanno lasciata sola. Poi nel fare il capitano ho scoperto un mondo che non conoscevo, il fare un lavoro “dietro le quinte” dove sei portavoce di 23 ragazze quindi 23 pensieri diversi e tu ne sei la portavoce e devi aiutarle e starle accanto.”

<<Parlando di questo tuo lato umano, se dovessi scegliere tre aggettivi per descrivere Tecla, ovvero te fuori dal campo, quali sceglieresti?>>: “Tecla credo sia premurosa, gentile, e chiacchierona. Anche se alterno l’essere molto chiacchierona ai momenti in cui ho bisogno dei miei spazi e restare un po’ sola”

<<E se dovessi scegliere invece tre aggettivi per descrivere Pettenuzzo, ovvero te dentro al campo?>>: “Pettenuzzo è aggressiva, brava a comunicare e dedita.”

<<Parliamo del futuro: L’anno prossima si passa da 10 a 12 squadre e non ci saranno Poule Scudetto e Poule Salvezza. Che ne pensi?>>: “Sono a favore perché avere più squadre mi da sensazione di vero, di un vero campionato. Spero che le 12 squadre siano solo un punto di partenza, magari arriveremo ad averne di più ed è questo il mio augurio. Curiosa anche di vedere la nuova competizione, ovvero il torneo pre-campionato in cui ci giochiamo qualcosa ed è ottimo perché ci darà modo di sapere su cosa dovremo lavorare.”

<<Sempre parlando di futuro, come vedi il Napoli Femminile nei prossimi anni? A cosa si può aspirare?>>: “Abbiamo tanta fiducia sul pres, lui l’abbiamo conosciuto l’anno scorso pre-Sampdoria – Napoli e in soli tre minuti ci ha dimostrato di avere fiducia in noi senza conoscerci, consegnandoci il suo cuore e dandoci dimostrazione che non eravamo sole. La sua giovinezza lo porta ad avere ancora l’aspetto sognatore dei giovani e noi sogniamo assieme a lui. Sa ascoltare e vuole fare di tutto per poter creare qualcosa di importante.”

<<E dal futuro di Tecla invece, cosa ti aspetti? >>: “Mi aspetto di vedere una Tecla felice, che sarà tale nel momento in cui ogni anno e in ogni partita riesca ad imparare e arricchirsi.”

<<Chiudiamo chiedendoti: un tuo sogno nel cassetto?>>: “Il mio sogno è quello di rigiocare la Champions, in uno stadio pieno.”

Ringraziamo Tecla per averci concesso questa intervista e si ringrazia il Napoli Femminile per averci dato l’opportunità di realizzarla.

Maurizio Ganz trova panchina: ecco da dove riparte l’ex Milan Women

Maurizio Ganz torna in panchina. Il tecnico con un recente trascorso alla guida del Milan Women, squadra con la quale è stato legato cinque stagioni dal 25 giugno 2019 al 20 novembre 2023, abbandona il calcio femminile e ripartirà dal maschile.

Dopo quasi due anni di inattività l’ex attaccante sarà il nuovo allenatore del Magenta, formazione lombarda appena retrocessa in Eccellenza. La società lombarda ha ufficializzato l’arrivo di Maurizio Ganz con questo comunicato:

AC Magenta è orgogliosa di annunciare che Maurizio Ganz è il nuovo allenatore del Prima Squadra. 
Ex attaccante di grande classe, Ganz ha calcato i palcoscenici più prestigiosi del calcio italiano vestendo le maglie di club storici come Inter, Milan, Atalanta, Brescia e Sampdoria, collazionando oltre 200 gol in carriera.
Memorabile il suo contributo con il Milan nella stagione dello scudetto 1998-99.
Conclusa la carriera da calciatore, ha intrapreso con passione quella da allenatore, guidando negli ultimi anni il settore femminile del Milan e portando la squadra tra le protagoniste della Serie A.
Non nasconde il suo entusiasmo, poi, lo stesso Maurizio Ganz. Queste, infatti, le prime parole rilasciate ai microfoni del nuovo club che, invece, sono state: “Sono davvero entusiasta di iniziare questa nuova avventura con l’AC Magenta. Daremo il massimo per costruire di importante insieme. Forza Magenta”.

Il Gotham vince la prima CONCACAF W Champions Cup, troppo forte per le Tigres messicane

Il Gotham, a scapito di una stagione di National Women’s Soccer League cominciata in un modo inatteso e in preda a una spirale altalenante, si è già portato a casa un primo trofeo. Le newyorchesi e il Portland Thorns sono stati impegnati nella prima edizione della CONCACAF W Champions Cup, competizione che ha coinvolto Stati Uniti e Messico con in palio, per l’appunto, un trofeo.

Il Gotham è diventato il primo vincitore di questa competizione battendo di misura l’UANL Tigres con un 1 a 0 che ha assegnato la coppa agli Stati Uniti, che hanno dimostrato il loro strapotere nel continente d’oltreoceano. Lo scopo di questa competizione è di coinvolgere le migliori squadre del Nord-America, del Centroamerica e dei Caraibi, ragion per cui a dominare sono stati gli USA e il Messico, che hanno infatti raggiunto la finale con una squadra rappresentante a testa.

La donna che sta dando una svolta importante alla stagione delle newyorchesi è Esther González, colei che ha messo la firma anche su questa finale con il gol-partita decisivo che è valso il trofeo, una zampata all’82’ dopo una partita dominata da un certo equilibrio.

Oltre a questo trofeo, il Gotham si è conquistato due qualificazioni ad altrettante competizioni che prenderanno piede in futuro: in primis, le newyorchesi parteciperanno di diritto alla FIFA Champions Club, che comincerà nel 2026 e, in secundis, alla FIFA Women’s Club World Cup, il cui calcio d’inizio è previsto nel 2028. Uno sguardo rivolto al futuro che testimonia l’impegno da parte della FIFA di interessarsi al movimento femminile, che nelle Americhe ha sempre coperto una posizione di prestigio.

L’altra statunitense ad aver preso parte al torneo è il Portland Thorns, che si è conquistato un ottimo terzo posto battendo il Club América con un rotondo 3 a 0 grazie alle reti di Pietra Tordin, Payton Linnehan e Olivia Moultrie.

La CONCACAF W Champions Cup si è da poco conclusa, ma non manca troppo tempo alla CONCACAF W Champions Cup del 2025-2026, a cui prenderanno parte di diritto ben tre formazioni della NWSL: il Gotham, l’Orlando Pride e il Washington Spirit parteciperanno di diritto a questa competizione perché hanno concluso la scorsa stagione piazzandosi nei primi tre posti, e quindi disputeranno questo torneo partendo dalla fase a gironi. Si preannuncia un’estate divertente per tutti i tifosi della NWSL.

Montemurro e Olympique Lyonnais ai saluti – Il tecnico lascia l’incarico

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Termina dopo una sola annata il percorso di Joe Montemurro sulla panchina dell’Olympique Lyonnais: la notizia ufficiale è stata riportata nelle scorse ore dallo stesso club francese che ha ringraziato il tecnico per quanto compiuto durante il proprio tracciato il cui avvio risale proprio a giugno del 2024.

L’ormai ex guida d’origine australiana lascia una importante impronta nella Première League: a rimarcarla la classifica 2024/25 con l’evidente primo posto occupato dalla formazione, reso possibile da una totale supremazia in termini di risultato; sono, infatti, 20 su 22 le vittorie conquistate dalla stessa, con un anticipo di ben 10 punti sul PSG, diretto avversario del campionato.
Titolo di “campionessa di Francia” assicurato, quindi, e già un nome tra i “papabili” addetti che potrebbero subentrare a Montemurro: si tratterebbe di Jonatan Giráldez, protagonista interno nella supervisione del Washington Spirit.

E mentre il futuro di Giráldez è in fase di conferma, i rumour si concentrano sull’imminente destinazione per Montemurro: un probabile ritorno a casa poiché, secondo quanto riportato dall’allenatore già nel mese di maggio, i contatti tra il proprio agente e la Nazionale australiana si sarebbero intensificati. Si attendono risposte certe.

Beach Soccer: due le tappe in Italia per ospitare i tornei continentali 2025

Credit: Cagliari BS

Nei giorni scorsi la Beach Soccer Worldwide ha annunciato ufficialmente il calendario dell’Euro Beach Soccer League, con tante gare al femminile che si svolgeranno nel corso della stagione 2025.

La Spagna, ad El Puerto de Santa María, ospiterà la competizioni Women’s EBSL dal 25 al 27 maggio. Poi, tra il 18 e il 20 luglio, tappa a Batumi, Georgia, per il secondo anno consecutivo, con la competizione Women’s EBSL programmata per svolgersi nella vivace città georgiana. Castellammare di Stabia, invece, ospiterà la prossima fase dell’EBSL femminile tra il 25 e il 27 luglio.
La consueta location di Alghero, infine, ospiterà il beach soccer per il terzo anno consecutivo, dal 9/10 al 14 settembre. Nella EBSL femminile, si disputeranno le finali per decretare le migliori nazioni europee, con la Polonia campione in carica che cercherà di difendere il titolo femminile dopo la monumentale vittoria finale dell’anno scorso.

Joan Cuscó, Presidente di Beach Soccer Worldwide, ha spiegato: “L’Euro Beach Soccer League è una competizione di beach soccer estremamente storica e siamo orgogliosi di annunciare un altro anno di eventi in tutta Europa. La Divisione A, la Divisione B e la Women’s Euro Beach Soccer League vedono le migliori nazioni europee competere in più fasi, e la EBSL Superfinal si gioca sempre a uno standard estremamente elevato e non vediamo l’ora di un altro anno speciale della competizione”.

 

Presentata la ‘European Football Week’ di Special Olympics. Gravina: “FIGC orgogliosa di sostenere questo progetto all’insegna dell’inclusione”

La ‘Special Olympics European Football Week’ compie 25 anni: un anniversario significativo e importante, che è stato celebrato oggi, nella Sala Paolo Rossi della FIGC a Roma, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025, in programma dal 19 al 24 maggio in oltre 45 Paesi dell’Europa-Eurasia. Un appuntamento ormai storico, dunque, all’insegna dell’inclusione e della passione per il calcio, che quest’anno coinvolgerà 35.000 atleti (con e senza disabilità intellettive), che saranno protagonisti in centinaia di eventi, con il supporto delle federazioni calcistiche, delle scuole e delle comunità locali.

Per quanto riguarda l’Italia, l’evento è patrocinato della FIGC, dalla Lega Serie A e dalla Lega Serie B. Nel nostro Paese, saranno impegnati oltre 5000 atleti Special Olympics, in un ricco programma di partite, tornei, percorsi di avviamento al calcio e ‘discese in campo’ simboliche, lungo tutto il territorio nazionale. La conferenza stampa è stata aperta in modo particolarmente toccante, con l’intervento di Antonio Barbato e Kristian Trifolelli, due giovani atleti e amici del Team Zucchero Filato, che hanno raccontato la propria esperienza sportiva e personale. Le loro parole hanno restituito il senso profondo di ciò che Special Olympics rappresenta: inclusione, amicizia, crescita e coraggio. “Giocare a calcio mi ha dato fiducia, mi ha insegnato a credere in me stesso” ha detto Antonio. E Kristian ha aggiunto: “Il calcio è vita, mi fa sentire al tempo stesso protagonista e parte di una squadra”.

La parola è passata quindi al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina: “La collaborazione con Special Olympics è una felice tradizione che si rinnova anno dopo anno. Per la FIGC è un orgoglio poter sostenere questa splendida realtà, all’insegna dell’inclusione e della promozione del benessere legato alla pratica calcistica. Grazie all’attività della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale siamo molti attivi nel campo della disabilità cognitivo-relazionale, ma sono convinto che è grazie all’unione di diverse sensibilità che si possa custodire e amplificare al meglio l’entusiasmo di tutti gli atleti e delle loro famiglie”.

C’è stato poi un veloce collegamento video con il presidente di Special Olympics Europa-Eurasia David Evangelista: “Il calcio è una lingua universale, e nessuno la parla meglio degli atleti di Special Olympics. Complimenti a tutti e in bocca al lupo! Facciamo il tifo per voi, oggi e sempre”. Il presidente della Lega Serie, Paolo Bedin, ha annunciato la ripresa della partnership con Special Olympics: “Una collaborazione che c’era già stata, dal 2010 al 2018. Con orgoglio siamo felici di riavviare la partnership, perché riteniamo che questi ragazzi possano aiutarci a costruire un calcio migliore, incentrato sui valori del rispetto e dell’inclusione”.

Dopo, è intervenuto Franco Carraro, presidente della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC: “Innanzitutto mi congratulo per il grande successo dei Giochi Mondiali Invernali di Special Olympics. Il calcio – come tutto lo sport – ci insegna il valore dello stare insieme. Si vince e si perde solo come squadra: da soli non si va lontano. È una lezione di sport, ma soprattutto di vita. L’amicizia che nasce condividendo il campo, le fatiche e le gioie dello sport è un legame che dura per sempre, un patrimonio prezioso che ciascuno porta con sé. Organizzare attività come questa non solo arricchisce chi vi partecipa, ma rende migliore l’intera società”.

“Venticinque anni fa abbiamo avviato la European Football Week – ha ricordato con orgoglio il direttore nazionale di Special Olympics Italia, Alessandra Palazzotti – e l’Italia era uno dei tre Paesi pilota. Oggi i Paesi coinvolti sono 45: un traguardo che racconta un percorso costruito grazie al gioco di squadra. Se in questi 25 anni siamo riusciti a realizzare tutto questo, immaginate cosa potremo fare nei prossimi!”.

Durante la conferenza è stato presentato anche lo Special Football, torneo nazionale di calcio a 5 unificato, promosso da Special Olympics Italia. Articolato in 4 aree geografiche, sta coinvolgendo oltre 700 atleti in una serie di tappe bisettimanali da gennaio a maggio 2025. Le finali si disputeranno proprio durante la European Football Week, in un simbolico passaggio di testimone tra inclusione quotidiana e visibilità internazionale. A chiudere l’incontro, il tradizionale Giuramento dell’Atleta, che è caratteristico di Special Olympics (un’organizzazione mondiale che coinvolge circa 6 milioni di atleti, con e senza disabilità intellettive, in oltre 200 Paesi), declamato da Boris Menna: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”.

La Ternana Women rinnova con Ghioc

Credit Photo: Emanuele Ubaldi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Ternana Women è felice di comunicare il prolungamento del contratto di Katia Ghioc. Estremo difensore classe 2002, da tre stagioni difende i pali delle Fere. Katia continuerà a vestire i rossoverde fino a giugno 2027. Siamo orgogliosi di averti ancora con noi. Insieme, pronti a vivere ciò che ci siamo guadagnati.

Queste le parole di Katia Ghioc: “Sono contentissima di rinnovare e proseguire questo percorso insieme alla società. Quando sono arrivata tre anni fa mi sono subito sentita a casa; indossare questa maglia e rimanere in questa grande famiglia mi rende piena di orgoglio. Forza Fere, sempre!”

Giada Abate, Genoa: “Serie A? Un sogno che diventa realtà”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

“Dieci anni di Genoa. Un sogno che diventa realtà”. Ha postato nei giorni scorsi Giada Abate, capitano del Genoa neopromosso in Serie A.
La calciatrice, tramite un lungo messaggio sui social, ha continuato: “Dieci anni fa ho indossato per la prima volta questa maglia. Da quel giorno, non l’ho mai lasciata. Ho lottato, sudato, gioito e pianto per questi colori. Oggi, da capitano del Genoa Femminile, posso dire che il sogno si è avverato: Siamo in Serie A”.

Abate poi aggiunge sul grande traguardo raggiunto: “Non è solo una promozione. È il premio per ognuna di noi, per ogni nostro sacrificio, per ogni allenamento, per ogni momento condiviso insieme. E per me che ho creduto in questa squadra anche nei momenti più difficili solo per arrivare a questo giorno. Oggi è la dimostrazione che chi ama davvero non molla mai”.
Sottolineato anche l’importanza del gruppo: “Questo traguardo è di tutte noi. Ma anche di chi ci ha sempre sostenute negli anni, ogni compagna, ogni mister, ogni direttore e ogni persona che ha fatto parte di questa grande storia, di chi ci ha supportate e sostenute, anche in silenzio”.

In chiusura, poi, Abate guarda avanti: “Adesso con la stessa maglia e lo stesso cuore, siamo pronte a scrivere una nuova pagina. Perché questo non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di un sogno ancora più grande. Grazie Genoa, grazie a chi ha camminato con noi. Vi AppArtengo”.

 

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