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Laura Ghisi, centrocampista Brescia Calcio Femminile: “Possiamo arrivare ai primi posti”

La giocatrice del Brescia Laura Ghisi si è raccontata attraverso le colonne di BresciaOggi.

La giovane centrocampista ha raccontato gli inizi con la maglia biancoblù: “Sono molto contenta di giocare in questa società. Sono cresciuta qui anche se vengo da Bergamo. Gli osservatori del Brescia mi hanno notata da piccola, cominciare dalle categorie giovanili per poi raggiungere la prima squadra è una bella soddisfazione“.

Sui suoi modelli di riferimento Ghisi rivela: “Bertolini e Piovani sono due grandi allenatori e grandi insegnanti, perché mi hanno dato tantissimo. Ho imparato molto da compagne come Girelli, Rosucci, Cernoia. Calciatrici fortissime e persone da seguire e a cui ispirarsi anche fuori dal campo”.

Laura ha una caratteristica importante: “La grinta in campo, tanto che già da piccola mi chiamavano come Ringhio Gattuso“.

Sulla gara persa in Coppa Italia contro l’Inter: “Nonostante la sconfitta la prestazione c’è stata, abbiamo tenuto bene creando anche qualche situazione. Nel secondo tempo poi c’è stato un calo più mentale che fisico. Giovedì c’era chi veniva da un turno di otto ore, ma è scesa in campo piena di voglia di giocare. Solo il fatto di giocare contro l’Inter ci ha riempito di energia“.

Sull’andamento attuale del Brescia in Serie B la Leonessa dice la sua: “Per ora il campionato sta andando bene e secondo me possiamo permetterci qualcosa di più della salvezza. Anzi, se giochiamo come contro l’Inter possiamo arrivare nei primi posti“.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

Commissione medica federale, analizzate procedure per i campionati dilettantistici nazionali

Si è riunita oggi in video conferenza la Commissione medica federale presieduta dal Prof. Paolo Zeppilli, che ha analizzato la bozza di protocollo sanitario predisposta dalla Lega Nazionale Dilettanti per la ripresa dei campionati dilettantistici nazionali. Al termine della riunione, iniziata con il consueto saluto del presidente della FIGC Gabriele Gravina, la Commissione si è riservata di provvedere entro pochi giorni alla stesura di un nuovo documento che sia comunque preceduto dall’accertamento dei seguenti punti: 1) verifica di fattibilità con le società interessate, da parte della LND, della necessaria disponibilità di un medico sociale che sovrintenda il procedimento; 2) certificazione da parte delle autorità sanitarie dei test rapidi da utilizzare.

Rispettosa del ruolo scientifico finalizzato alla tutela della salute dei tesserati, la Commissione si è concentrata soprattutto sull’individuazione di procedure di screening più efficaci nel ridurre il rischio di contagio. Una volta completato il lavoro medico-scientifico, è intenzione della FIGC valutare l’adozione di un protocollo che comunque salvaguardi la competizione sportiva dei campionati nazionali dilettantistici.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Pistoiese, addio al calcio per Matilde Pompignoli

Matilde Pompignoli dà l’addio al calcio giocato. Una decisione dolorosa, per l’amore verso questo sport e l’affetto per la Pistoiese, che l’ha adottata e creduto in lei.

La Società arancione, per bocca del presidente Giampaolo Bonacchi esprime rammarico per l’inaspettato epilogo della bellissima esperienza che con Matilde ha costruito.

Ringrazia la calciatrice per il sostanzioso apporto tecnico che ha garantito da attaccante di razza, ma soprattutto per le qualità umane di cui la ragazza è portatrice.

Matilde ha motivato la decisione con uno scritto che è lo specchio del suo carattere: non piangersi addosso, ma guardare avanti. In bocca al lupo per tutto da parte della grande famiglia arancione!

Ecco il suo messaggio di saluto:
Ho deciso con grande dispiacere di interrompere la mia carriera di calciatrice. Se dovessi esprimere ciò che provo in questo momento è che si tratti di una decisione definitiva. Non so cosa possa riservarmi il futuro dato che ancora sono piuttosto giovane. Il calcio è la mia più grande passione, anzi in modo azzardato lo definisco la mia vita.
Purtroppo non è la sola cosa che conta, soprattutto quando cresci. Ho subito già un’operazione al crociato e molti infortuni ad entrambe le ginocchia. Dopo l’ultimo incidente, mi sono resa conto che il dolore fisico aveva superavo la voglia e l’amore che ho per questo sport. Ho rimpianti nel non aver potuto toccare a pieno alcuni palcoscenici di grande prestigio proprio a causa dei miei continui infortuni. Ho comunque dentro delle grandi gioie e momenti bellissimi che mi porterò dietro per sempre. Scrivere cosa mi ha lasciato questa esperienza sportiva dopo quasi 16 anni di calcio è complicato, ogni parola mi sembra banale e scontata.
Direi semplicemente UNICA. Il calcio non lo lascerò mai, proprio perché è la mia grande passione. Intanto mi sono laureata in scienze motorire e frequento la magistrale a Bologna di scienze e tecniche dell’attività sportiva. Spero di poter tornare sul campo il prima possibile anche se con un ruolo diverso. Come mi ha detto un mio grande amico e professionista: “Questo non è un addio ma solo una metamorfosi”. Alla Pistoiese ho vissuto due anni brevi ma intensi. Desidero ringraziare tutte le mie compagne che ad oggi considero ancora tali. Ringrazio la società, il presidente e tutto lo staff. E un grazie particolare va sicuramente a mister Mario Nicoli che ha sempre creduto in me da quando ero piccola (facendomi fare l’esordio in serie A con il Torino a 15-16 anni) e con il quale ho un bellissimo rapporto. Sono certa che abbia capito la mia scelta e sono sicura che la rispetterà a pieno. Concludo dando un grandissimo in bocca al lupo alla squadra nella speranza che arrivi il più in alto possibile.
 
Photo Credit: CF Pistoiese 2016

Juventus Women in nazionale: tutti gli impegni delle bianconere

Tornano in campo le Nazionali Femminili e ancora una volta sono tante le bianconere convocate dalle rispettive rappresentative: quindici, per le precisione, che scenderanno in campo tra il 26 novembre e l’1 dicembre per le Qualificazioni a Euro 2022.

Sciberras sarà la prima giocatrice bianconera impegnata, con Malta, contro la Georgia, in trasferta, il 26 novembre alle 12:00. Per lei secondo impegno l’1 dicembre alle 18:00 in casa dell’Israele.

Toccherà poi a Bacic e la sua Croazia, contro la Lituania il 27 novembre alle 16:00 e poi contro la Romania, l’1 dicembre, alle 16:00. Stessa data cerchiata sul calendario, ma con un’ora di anticipo (15:00), per la Repubblica Ceca di Staskova attesa solo dalla sfida con la Moldavia.

L’1 dicembre scenderanno in campo anche Tuija Hyyrynen in occasione di Scozia-Finlandia, con fischio d’inizio alle 20:30, e Linda Sembrant. La Svezia è attesa dalla Slovacchia alle 18:00.

In programma, inoltre, un derby bianconero. L’Italia di Boattin, Bonansea, Caruso, Cernoia, Galli, Gama, Girelli, Giuliani, e Rosucci farà, infatti, visita alla Danimarca di Sofie Pedersen. Appuntamento l’1 dicembre alle 17:15.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

La Fiorentina passa ad Acquaviva e conquista i quarti di Coppa Italia

San Marino Academy e Fiorentina si sfidano ad Acquaviva in quello che ha tutte le fatte di uno scontro diretto per l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia TIM VISION 2020-21. Entrambe arrivano dal successo ottenuto precedentemente sul Como/Riozzese.

Parte bene la squadra di casa, pericolosa su corner dopo appena tre giri di lancette: la sfera sfila sul secondo palo, dove Kunisawa ripropone al centro un pallone che Labate arriva a calciare di prima. Il pacchetto difensivo viola sbroglia poi la matassa liberando l’area.

Letali le gigliate al primo affondo: Rigaglia perde palla in uscita, così che Bonetti possa mettere a referto rubata ed assist, con una pennellata alle spalle di Kunisawa per mettere in moto Sabatino, brava a lavorare col corpo sulla pressione di Nozzi e gonfiare il sacco da consumata attaccante.

Dopo un velleitario tentativo dalla distanza di Neto che non impensierisce Salvi, la San Marino Academy torna a farsi vedere con l’iniziativa di Rigaglia, innescata da Di Luzio. L’ala siciliana supera con un sombrero Vigilucci, prima di essere chiusa in angolo dal raddoppio di Quinn.

Di là la Fiorentina dà sfoggio del proprio cinismo, raddoppiato alla seconda occasione prodotta: ancora una volta è Sabatino, che batte la linea difensiva su lancio di Jensen e scavalca con un morbido pallonetto Salvi in uscita quando il cronometro spacca il quarto d’ora. L’Academy sembra saver subito il colpo e le Viola costruiscono occasioni in serie, cercando la profondità alle spalle della terza linea biancoazzurra. A fronte di un cospicuo numero di off-side, la Fiorentina rischia di andare in porta quando lancio ed inserimento arrivano coi tempi giusti. È il caso del colpo del 3-0, con Martina Piemonte a liberarsi in area di rigore per poi trafiggere Salvi con un sinistro sporco e deviato che spiazza l’estremo di casa un attimo prima del ventesimo.

In precedenza, il duello l’aveva vinto proprio il portiere romagnolo, con un gran colpo di reni a negare il gol Piemonte, pericolosa con un bel destro a giro dal vertice dell’area. Impreciso invece il tentativo al 21’ di Mascarella, liberata da Breitner nei pressi del limite dell’area. Ferale invece l’inserimento di Bonetti, che poco dopo la mezz’ora sfrutta una traccia centrale per aggiustarsi il pallone col mancino e chiudere in diagonale sull’uscita di Salvi per il punto del 4-0.

Titane vicine al gol al 37’, con una bella azione manovrata che passa dalla gestione di Corazzi, brava a trovare De Sanctis in proiezione offensiva. La sovrapposizione di Rigaglia garantisce al terzino marchigiano lo spazio necessario per imbeccare Di Luzio al limite. Buono il movimento tra due per liberare in spaccata la conclusione di Vecchione, che cerca l’angolino col piattone mancino, trovando però la bella parata di Forcinella.

Si al riposo con il poker gigliato, che in avvio di ripresa rischia di diventare superlativo con l’opportunità per Clelland, libera in area con la complicità della diretta marcatrice. Destro che, deviato, gonfia l’esterno della rete dando l’illusione del gol e la praticità di un corner. Non più fortunata poco più tardi, l’attaccante entrata al posto di Sabatino: lanciata in campo aperto, punta Kunisawa e spara un gran destro che sfiora la trasversale di Salvi. Il rapporto controverso dell’attaccante viola con la porta sammarinese vive di un altro capitolo al 58’, con la gran conclusione di Clelland che sfila sul fondo di un soffio.

Nulla in confronto a quello che le avanti dell’Academy sviluppano all’ora di gioco col bersaglio grosso ospite: protagonista di due occasioni in serie Rigaglia, che prima manda in porta Vecchione con un bel tocco d’esterno e poi si mette in proprio. Nel primo episodio l’attaccante campana esplode un bolide in contro balzo che ha il solo difetto di trovare sulla sua traiettoria Forcinella, decisiva con un intervento di pure reazione. Completamente fuori causa l’estremo viola sull’opportunità generata dal corner successivo: il pallone, messo fuori dalla difesa ospite, diventa buono per Rigaglia, lesta a liberare una conclusione pazzesca che incoccia in pieno sulla traversa. Sulla respinta si fionda Labate, che arriva a calciare contrata: per il direttore di gara è lei l’ultima a toccare, negando un secondo angolo consecutivo alle Titane.

Fiorentina vicinissima al quinto gol con Bonetti al 70’: Salvi pasticcia coi piedi sulla pressione di Clelland e la sfera arriva sul mancino della compagna di reparto, per una volta non vellutato. Palla alle stelle con portiere al limite dell’area e tutta la porta a disposizione. Squadre lunghe nel finale ed occasioni da ambo le parti, nonostante opportunità pulite non se ne riscontrino né su un fronte, né sull’altro. Almeno fino all’extra-time, quando l’Academy trova il meritato gol della bandiera e sfiora pure il punto del 4-2. Ad entrare nel tabellino marcatori è Azzurra Corazzi – probabilmente la migliore in campo fronte Titane -, che trasforma impeccabilmente un rigore concesso da Sacchi per il tocco di mano di Breitner sul traversone di Montalti, timbrando il suo primo gol in maglia biancoazzurra. Una manciata di secondi più tardi è Vecchione a pregustare la rete, con un diagonale che tocca il tallone di un’avversaria e termina fuori per una questione di millimetri. Prima del triplice fischio la Fiorentina trova poi il modo di bagnare anche la ripresa, con la rete di Baldi: lanciata in campo aperto, non ha lasciato scampo a Salvi in uscita.

Fiorentina dunque che approda ai quarti di finale di Coppa Italia TIM VISION. In una domenica certo complicata, la San Marino Academy comunica che a seguito dei tamponi effettuati nel pomeriggio di venerdì una calciatrice è risultata positiva. Immediatamente attivate le procedure previste dal protocollo sanitario della FIGC, con un ulteriore test molecolare organizzato questa mattina e che ha dato tutti esiti negativi. Le giocatrici si sottoporranno ad isolamento fiduciario e ad un ciclo di tamponi ogni 48 ore, come previsto dalla normativa vigente.

Coppa Italia TIM VISION | San Marino Academy-Fiorentina 1-5

SAN MARINO ACADEMY [4-4-1-1]

Salvi; Micciarelli (dal 46’ Montalti), Nozzi (dal 65’ Venturini), Kunisawa, De Sanctis; Labate (dal 65’ Menin), Corazzi, Chandarana, Rigaglia; Vecchione; Di Luzio (dal 46’ Baldini)

A disposizione: Ciccioli, Rossi, Piazza, Costantini, Cecchini

Allenatore: Alain Conte

FIORENTINA [4-3-3]

Forcinella; Vigilucci, Arnth (dal 46’ Ripamonti), Quinn, Zanoli (dal 46’ Monnecchi); Mascarello, Breitner, Neto (dal 60’ Fusini); Bonetti, Sabatino (dal 46’ Clelland), Piemonte (dal 68’ Baldi)

A disposizione: Orhstrom, Adami, Kim, Thøgersen

Allenatore: Antonio Cincotta

Arbitro: Gabriele sacchi di Macerata

Assistenti: Roberto Maroni di Fermo e Mattia Piccinini di Ancona

Marcatori: 6’, 15’ Sabatino, 19’ Piemonte, 32’ Bonetti

Ammoniti: Corazzi

Credit Photo: FSGC – Federazione sammarinese giuoco calcio

Giuseppe Marino, allenatore Napoli Femminile: “Non è una questione di sistema di gioco ma di interpretazione della partita”

Secondo uno ad uno consecutivo per il Napoli che esce con onore dalla Coppa Italia dopo il pareggio con il Sassuolo. Un buon risultato che però non basta per passare il turno. Marino ha scelto un 4-2-3-1 molto offensivo con Huchet ed Errico in mediana e Cameron, all’esordio stagionale da titolare, vicino a Huynh al centro della difesa viste le indisponibilità di Di Marino e Di Criscio (in panchina per onor di firma) e considerando il fatto che Groff è appena rientrata dalla positività al Covid. Di contro, Piovani lasciava in panchina inizialmente Bugeja ma non rinunciava al bomber Pirone, ex di turno della gara omaggiata prima del match dal club azzurro con un pallone celebrativo.

Pronti via e Napoli in vantaggio, brava Jacinta a rubare in area avversaria un pallone gestito male da Lenzini, appoggio per Goldoni che di piatto insaccava con freddezza. Due minuti e grande intervento di Mainguy su tiro da fuori di Brignoli. Il portiere azzurro comanda nella sua area in un paio di circostanze intricate, ma esce male sul corner dal quale nasce il pari di testa di Santoro al 19’. Poco dopo Cambiaghi di testa su cross di Pirone va vicina al vantaggio. Esce di poco al 29’ il destro al volo di Brignoli su azione d’angolo. Mainguy si supera invece al 41’ su punizione di Mihashi e certifica il pari a fine primo tempo.

Nella ripresa, dentro Bugeja tra le ospiti dopo 10’ della ripresa e Marino andava di 4-3-3 inserendo Jansen per Jacynta. Grande equilibrio e poche emozioni: un colpo di testa debole di Huchet non impensieriva il portiere ospite mentre il mancino di Bugeja al 29’ faceva la barba al palo. Si vedeva Oliviero al 41’ con un tiro cross preciso sul quale Lemey si distendeva in tuffo. Al 93’ il Napoli però andava ad un centimetro dalla vittoria e dal passaggio del turno: cross di Nocchi, testa di Huchet e miracolo del portiere del Sassuolo che ha portato le nerovedi ai quarti di finale.

Le interviste

“Non è una questione di sistema di gioco ma di interpretazione della partita, e le ragazze hanno ben interpretato la gara contro una avversaria di valore”. Peppe Marino, allenatore del Napoli Femminile, valuta positivamente la prestazione offerta ieri dalla sua squadra contro il Sassuolo in Coop Italia, nonostante il pareggio lasci qualche rammarico tra le fila azzurre perché l’uno ad uno finale non è bastato per accedere ai quarti: “Abbiamo tenuto molto bene il campo e nel finale sfiorato il successo che ci avrebbe qualificato al turno successivo, ma siamo sulla buona strada e abbiamo dato continuità al risultato ottenuto a San Marino”, continua il tecnico del Napoli Femminile. Adesso arrivano settimane cruciali, la sosta e poi la doppia sfida casalinga con Juventus e Verona. “Il gruppo è stato falcidiato dal Covid ma ha dimostrato grande cuore. Ora però avremo la possibilità di lavorare a ranghi completi e rifinire la preparazione al meglio per i prossimi impegni, a partire dalla sfida con la Juventus che qui è particolarmente sentita”.

Photo Credit: Napoli Femminile

Serie A2 Femminile, Perugia e Molfetta volano. Derby alla Virtus Ciampino

La rimodulazione del campionato di Serie A2 Femminile (come accaduto per i cadetti) ha portato a sette recuperi su nove gare in programma nella domenica dedicata alla seconda categoria del futsal in rosa. Gioiscono Perugia e Molfetta, che sfruttano al volo l’occasione volando nei rispettivi gironi.

DUE GARE nel girone A: l’Altamarca dà seguito al successo con il Duomo Chieri doppiando un Cometa in difficoltà, derby sardo allo Jasna. Che fa poker con clean sheet contro la Mediterranea Cagliari. Tre blitz in altrettanti incontri nel girone B: Perugia di misura sul campo del Sassoleone e nuova capolista (per ora) in solitaria, primo acuto della Sabina Lazio nel festival del gol col San Giovanni, quaterna vincente del rientrante TikiTaka Francavilla senza subire gol nella sfida tutta abruzzese con l’Orione Avezzano.

IL TRADIZIONALE derby laziale del girone C fra Ciampino e Eagles Coppa d’Oro appannaggio delle virtussine, al primo successo stagionale. Vittoria esterna anche per l’Osilo sul campo del Progetto Futsal. Nel girone D pronostico rispettato: il Molfetta va in doppia cifra con la malcapitata Woman Napoli e si porta a +6 sul Bitonto, che però ha tre partite in meno della capolista. Bene il Taranto: 4-3 all’Irpinia.

Credit Photo: https://www.divisionecalcioa5.it/

Se le donne sono atlete, iniziamo a raccontarle come atlete

“Caro Minuto Settantotto,

Mi presento, mi chiamo Lorenzo Giudici e sono un dirigente della Florentia SanGimignano, squadra attualmente all’ottavo posto del campionato di #SerieAFemminile. Il tema di questa lettera è riflettere su come i media che raccontano il calcio femminile non siano spesso d’aiuto per raggiungere l’obiettivo principale del movimento: la liberazione dello sport dal sessismo. […]

La battaglia per il professionismo femminile infatti passa dalla qualità della narrazione. […] Narrazione nella quale sono sistematicamente assenti alcuni ingredienti che sono fondamentali per coinvolgere il pubblico: una puntuale e accattivante narrazione del campionato; degli approfondimenti sulle singole squadre; un sistematico spazio dedicato alla voce delle atlete. Ma la cosa che manca più clamorosamente sono le analisi tattico-tecniche. Non ci sono praticamente mai approfondimenti su come le allenatrici e gli allenatori preparano una certa partita, sulle soluzioni trovate in campo per risolvere alcune situazioni, sui gesti tecnici e le scelte che cambiano i match, sulle prestazioni atletiche sempre più di alto livello.

[…] Siamo in presenza di atlete che pur ai massimi livelli nazionali per decenni si sono allenate la sera, dopo il lavoro, in tempi e luoghi che avanzavano dalle attività maschili. Atlete che sono arrivate a quei livelli nonostante la sistematica operazione di “addomesticamento” che fin dalla prima infanzia il corpo femminile subisce quando si tratta di movimento libero e sfrenato e di consapevolezza della propria forza.
Sono arrivate a questi livelli proprio perché sono atlete e immagino quindi che abbiano l’aspirazione non solo di vivere come atlete, ma anche di essere raccontate come atlete. […]

Siccome il punto della questione in Italia (come altrove) è ancora purtroppo la possibilità per una donna di “vivere di sport”, credo che la capacità di narrare con qualità le gesta sportive di una atleta sia un ingrediente essenziale della battaglia.
Cioè, se non riusciamo a raccontare le donne come atlete, è come se non si riuscisse ad ammettere che le loro gesta siano degne di attenzione. Cioè, è come non assegnare piena dignità allo sport femminile.

[…]

Voglio concludere affrontando un tema caro alla comunità di Minuto Settantotto: la rivoluzione del linguaggio sportivo che possiamo riassumere con “bomberismo” e “ignoranza”. Ho trovato la vostra analisi ineccepibile: uno dei principali problemi di questa “retorica” è come mette a tema il ruolo della donna, nello sport e nella società intera.

Io trovo che ci siano delle profonde affinità tra il “bomberismo” e una delle scelte maggiormente in voga nei media nel trattare il calcio femminile. Si prediligono “le fiche”, si scelgono le foto dove “le fiche” giocano rivelando sensualità, malizia, corpi sessualmente esplosivi, che sono naturalmente cose belle, ma che non sono in prima istanza ciò che un’atleta vuole e deve esprimere su un campo da calcio, mentre svolge il suo lavoro.

Questo modo di raccontare lo sport lo rende molto simile alla diet-culture: un insieme di stereotipi che sottopongono i corpi ad auto-imposizioni, che rischiano di far sentire costantemente inadeguate/i, che trasformano atlete e atleti in ennesimi imprenditori di se stessi, affascinanti, attivi, sorridenti anche quando giochiamo a calcio.

Vi ho allegato due foto. Sono belle foto entrambe. Nella prima, due forti giocatrici del West Ham si abbracciano dopo un gol. Nella seconda, due forti giocatrici di Fiorentina e Florentia San Gimignano si affrontano in un duello aereo. Naturalmente, entrambe queste foto non hanno alcun problema. Rappresentano due aspetti della realtà. I problemi arrivano quando notiamo che si tende sempre di più a scegliere una foto come la prima come principale via per richiamare interesse sul calcio femminile. Quello che stona non è la foto, ma è il commento: “Non ti conosco, non so chi sei, ma so che [sei un bomber e quindi] farai lo zoom [sul culo di quella]”.

La seconda foto non viene scelta quasi mai. Eppure si vedono forme magari altrettanto belle. Come mai? A mio parere perché mostra che queste gambe, culi, spalle, braccia, seni, servono per saltare più in alto dell’avversaria e andare a schiacciare un pallone di testa. E’ una foto cioè dove il corpo impegnato nell’attività sportiva non è immediatamente funzionale al desiderio sessuale di chicchessia, ma è un corpo “funzionale” ai propri desideri, alla propria espressione di sé attraverso il movimento. Il corpo di un’atleta impegnata nella sua disciplina.

Dunque, caro Minutosettantotto, vi scrivo perché credo che a questa nostra (mi ci metto dentro) “comunità di lotta” possa interessare soprattutto una cosa di tutta questa faccenda.
Prima di produrre In Utero, Steve Albini scrisse queste parole ai Nirvana: “Mi piace lasciare spazio agli incidenti e al caos. Fare un album impeccabile, in cui ogni nota e sillaba sono al posto giusto e ogni colpo di cassa è identico al precedente, non è un’impresa. Qualsiasi idiota con abbastanza pazienza e un budget che gli permetta di fare una tale idiozia può farcela. Io preferisco lavorare a dischi che aspirano a cose più grandi, come l’originalità, la personalità e l’entusiasmo”.
Attorno alla narrazione del calcio femminile mi sembra che si giochi una questione più universale che riguarda i corpi di tutti e tutte noi: valorizzare il nostro corpo come il luogo di una relazione decisiva con la propria personalità, con la propria originalità e il proprio entusiasmo. E con quella degli altri e delle altre. In questo momento, forse, battagliare per lo sviluppo del calcio femminile ha un significato liberatorio”.

La versione integrale della lettera di Lorenzo la trovate a questo link:
https://www.minutosettantotto.it/se-le-donne-sono-atlete-iniziamo-a-raccontarle-come-atlete/

Credit Photo: Elia Caprini

Brasileirao Feminino: pareggio tra Kindermann e Corinthians, il ritorno a San Paolo il 6 dicembre

La patria del calcio bailado non smentisce le sue origini anche per il campionato femminile. Nella giornata di ieri, è andata in scena l’andata della finale del Brasileiro Femenino tra il Kindermann ed il Corinthians a Ressacada. Dopo un campionato formato italiano (andata e ritorno),  gli scontri ad eliminazione diretta hanno decretato questi due club come finalisti. Dopo i primi 90 minuti, lo score è fermo ancora sullo 0-0.

Il Corinthians è arrivato all’atto finale dopo una stagione da assoluto protagonista. Le bianconere hanno concluso il campionato al primo posto con 42 punti conquistati su 45 disponibili. Hanno sbaragliato la concorrenza anche negli scontri diretti: non c’è mai stata partita ai quarti di finale contro il Gremio. La serie è terminata sul 5-1 per le campionesse del 2018. Alle semifinali, con un secco 3-0 ha mandato a casa il Palmeiras dopo un altro pareggio a reti bianche. Per la quarta volta consecutiva, il Time do Povo si ritrova a battagliare per alzare il trofeo più ambito.

Storia differente quella del Kindermann che ha chiuso la prima fase al sesto posto, arrivando comunque per la seconda volta nella propria storia in finale. Una stagione sottotono ha rischiato di compromettere le ambizioni delle gialloblù, ma così non è stato. Lo scatto mentale è arrivato nelle eliminazioni dirette: il doppio match contro l’International ha consacrato l’Avaì come contendente al titolo. Il successo per 3-2 all’andata hanno lanciato il ritorno delle finaliste conclusosi sul risultato di 1-1. Leggermente più agile il passaggio alle semifinali contro il San Paolo. Il blitz vincente in trasferta nella prima partita, ha reso inutile la vittoria di misura delle rossonere  nel secondo.

Le due squadre hanno dato spettacolo in campo nonostante il risultato. Nelle prime battute è il Corinthians a prendere il pallino del gioco e rischia più volte di passare in vantaggio con i break di Grazi ed Adriana. Nel post intervallo, dopo qualche sofferenza, il Kindermann rientra con un piglio differente e sfiora la rete con Catyellen. Manterranno il controllo fino agli ultimi minuti quando le ospiti aumenteranno la pressione ma si rivelerà un nulla di fatto.

Finisce a reti inviolate l’andata di questa splendida finale che avrà la sua fine domenica 6 dicembre in casa del Corinthians, a San Paolo.

Asia Bragonzi è la Golden Girl del 2020

Che il panorama del calcio femminile in Italia sia in netta crescita è un dato di fatto. Molti gli attestati di ciò, ma il fattore più importante è sicuramente la grande qualità delle nuove leve. Una quantità abnorme di talenti che stagione dopo stagione escono dai vivai stanno concedendo i migliori scenari per il futuro in chiave azzurra. Per far progredire questo movimento c’è bisogno di un ricambio generazionale, e l’Italia sotto questo punto di vista è a cavallo. Tuttosport, ha da qualche anno istituito un premio per valorizzare queste giovani talenti. Ed Asia Bragonzi è la Golden Girl del 2020.

La giocatrice di proprietà della Juventus è stata eletta come miglior giovane nostrana grazie alle sue splendide prestazioni offerte in questo avvio di campionato. Tre i goal messi a segno che hanno regalato ben sei punti all’Hellas Verona che la confermano una delle interpreti più decisive del campionato. Il Covid le ha fatto saltare le ultime due giornate di Serie A restando però sempre vicina alle sue compagne. Finita la convalescenza, la cremonese darà sicuramente il meglio di sé per dimostrare la meritocrazia di questo successo. Le venete aspettano la loro bomber per continuare ad allontanarsi dalla zona retrocessione. Attualmente sono sette i punti in classifica e la Pink Bari penultima è a -4.

Asia Bragonzi ha alle sue spalle delle vincitrici illustri che si sono affermate nel nostro scenario e che sono diventate delle vere Golden Girl. Nel 2018, prima edizione della manifestazione, Benedetta Glionna ha vinto il trofeo. Anche lei con il cartellino alla Vecchia Signora e protagonista di una grande stagione all’Empoli. Nello scorso anno, Giada Greggi ha sbaragliato la concorrenza grazie ad un ruolo sempre più fondamentale con la maglia della Roma. La giallorossa ora è alle prese con un brutto infortunio al crociato e si prospetta la stagione finita per lei.

Credit Photo: Federico Fenzi

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