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Ternana, Elisabetta Fiorella: “Groviglio di emozioni all’esordio, il gruppo crescerà tanto”

Elisabetta Fiorello ha esordito di recente con la maglia della Ternana femminile. Per l’occasione è stata intervistata dal canale Tele Galileo durante il programma “Fere di sera”. Emanuele Lombardini, su calciofere.it, riporta alcuni estratti dell’intervista. La giocatrice è un terzino sinistro (“ma ambidestro”, precisa puntualmente nel corso della chiacchierata) ed ha debuttato contro la Res Roma.

L’atleta è una giocatrice pendolare, ma sottolinea come ne valga la pena: “Venire alla Ternana è stata una scelta importante per me perchè io vivo e lavoro a Roma. Però sono stato colpito dalla genuinità del gruppo e delle ragazze, mi stanno facendo trovare bene. Per me questa cosa comporta spostamenti non previsti, ma alla luce di tutto ne vale la pena.”

Si sofferma poi sul rammarico per il debutto, un pareggio: “Mi è dispiaciuto moltissimo soprattutto perchè ci abbiamo creduto fino al punto di rimontare sul 2-2. Personalmente è stato un groviglio di emozioni perchè per me era la prima sfida. Credo che abbiamo fatto il massimo: è stata una buona prestazione. Il gruppo ha un ottimo spirito e voglia di migliorare, ci aspettiamo una stagione esaltante. Non dimentichiamo che questo è un gruppo giovane con ragazze che arrivano strada facendo.”

Il covid ovviamente ha ripercussioni anche qui, la stagione però prosegue nonostante le difficoltà: “Siamo fortunate perchè possiamo continuare ad allenarci e giocare. Purtroppo però in questa situazione vengono a mancare alcune dinamiche come andare a cena oppure un abbraccio in più: subentra la paura.” Il protocollo della Lega Dilettanti non prevede tamponi costanti, la squadra dunque si allena effettuando periodicamente test sierologici.

Credit Photo: Calciofere.it

Australiani all’Everton: la star dei Socceroos Tim Cahill intervista la Matilda Hayley Raso

L’esterno dell’Everton Women, Hayley Raso è stata recentemente intervistata dall’icona dell’Everton e collega australiano Tim Cahill per discutere alcuni fattori chiave dietro il suo passaggio ai Blues, le sue esperienze di gioco di fronte a grandi folle negli Stati Uniti e le qualità che spera di portare al talentuoso team delle Toffees di Willie Kirk.

Hayley, ricordo quando ho ricevuto una chiamata dallo staff dell’Everton e mi hanno detto che erano interessati a firmarti, il club è così vicino al mio cuore ed è stato fantastico scoprire che ci sarebbe stata un altra persona australiana lì. Perché hai deciso di trasferirti a Everton?

“Prima di tutto, il manager, Willie Kirk, mi ha parlato del Club e del potenziale di giocare lì. E ho anche fatto una chiacchierata con te! Willie ha parlato molto bene del Club e anche tu hai parlato molto bene dell’Everton, naturalmente. E solo guardando il Club, il potenziale che ha e la loro visione per il futuro, era qualcosa di cui volevo far parte”.

Dopo averti visto in azione, puoi battere un giocatore uno contro uno, hai ritmo, segni gol, crei obiettivi. Come ti descriveresti come giocatrice?

“Sono eccitata, sono aggressiva e do sempre il 100%. Tornando dagli infortuni che ho avuto, lo puoi vedere, ma il modo in cui gioco è lo stesso. È aggressivo, veloce e do sempre il 100%”.

Hai giocato in America per diversi anni, dove hai vinto il campionato con il Portland Thorns e sei stata votata miglior giocatrice dell’anno dai tifosi nel 2017. Come rifletti su quel periodo negli Stati Uniti?

“Andare in America è stato un grande passo per me. Ho giocato lì per cinque anni, quindi è stata una parte importante della mia carriera. Sono davvero professionali laggiù. A Portland, ogni settimana c’è una folla enorme che fa il tifo per la squadra. I Thorns ottengono più di 20.000 a partita, quindi per il calcio femminile è davvero grande. Sono fan così appassionati. Sono incredibili. Vincere il campionato ed essere riconosciuta da quella fanbase con il premio di giocatore dell’anno dai tifosi è stato piuttosto eccitante per me. Prima di trasferirmi a Portland sono stata ‘licenziata’ dal Washington Spirit, quindi andare a Portland, riprendermi e poi ottenere quel riconoscimento ha significato molto”.

Prima di trasferirti in America, hai vinto il campionato in Australia al Canberra United. Sei tornata in Australia negli ultimi anni, a Canberra, e poi hai giocato per il Brisbane Roar. Puoi parlarci delle tue esperienze nel paese?

“DUrante la stagione 2011/12 ho vinto il campionato con il Canberra United – ed è stata la mia prima stagione nella W-League. Ho pensato che fosse la cosa migliore in assoluto, è stato fantastico, ero ancora a scuola e stavo giocando nella W-League. In quella stagione siamo rimaste imbattute e abbiamo vinto il titolo. È stato fantastico. Poi sono tornata a casa un paio d’anni dopo e ho giocato per il Brisbane Roar, la squadra della mia città. È stato bello giocare lì perché è casa mia, è dove si trova la mia famiglia e potevano venire a guardarmi”.

Puoi parlarci dei confronti tra il calcio in Australia, America e Inghilterra? Il gioco femminile sta crescendo così tanto?

“Per me, giocando nella W-League in Australia, era la prima volta da professionista. Poi sono uscita dalla mia zona di comfort e sono andata in America. I due campionati sono simili per fisicità e ritmo di gioco. Il campionato statunitense è un po’ più professionale, mentre la W-League non è ancora una stagione completa in casa e fuori. Si sta ancora sviluppando. Giocare nella NWSL negli Stati Uniti per quei cinque anni, è stato fantastico, mi ha sfidato molto e mi ha fatto diventare la giocatrice che sono oggi. Sono arrivata a quel punto in cui stavo cercando di espandere ancora di più la mia carriera. Essendo stata presente ai Mondiali in Francia nel 2019, ho potuto vedere quanto il calcio femminile sia cresciuto in Europa”.

Photo Credit: Westfield Matildas

Camilla Simoncelli firma con il Ducato Spoleto: “L’esperienza in un campionato nazionale è uno stimolo importante per crescere”

Nuovo acquisto per la Ducato Spoleto: arriva Camilla Simoncelli ad arricchire la rosa delle giocatrici a disposizione di Mister Stefano Terracciano.

Benvenuta, Camilla! Che cosa ti aspetti da questa stagione, Covid permettendo?
“L’esperienza in un campionato nazionale è uno stimolo importante per crescere e mettersi alla prova: a me piace mettermi in gioco e spero di crescere anche a livello calcistico”

Quale ruolo ricoprirai nella squadra?
“Ancora non lo so, ho sempre giocato come esterno d’attacco o mezzala di centrocampo, ma non ho paura di cambiare ruolo. Vedremo dove il Mister mi farà giocare”

Antonio Cincotta, Fiorentina Femminile: “Teniamo alla Coppa Italia. L’anno scorso fermati sul più bello”

La Fiorentina Femminile sarà l’unica squadra a scendere in campo quest’oggi per la giornata di Coppa Italia. La compagine gigliata sarà di stanza a Como. Una città che Antonio Cincotta conosce molto bene avendo vissuto una stagione sulla panchina del Como 2000. Il tecnico tornerà in Lombardia per affrontare il primo turno del girone di qualificazione del torneo rimodernato. “Abbiamo sempre fatto bene in Coppa, e ci teniamo a fare bene anche stavolta – sottolinea il coach – faremo del nostro meglio”.

L’anno scorso le toscane hanno concluso il cammino ai quarti. La Fiorentina era riuscita a imporsi sul difficile campo del Milan prima dello stop causa pandemia: “siamo stati fermati da causa di forza maggiore. La sospensione è arrivata proprio sul più bello”. Le ragazze viola sono rientrate da poco dai loro impegni con le rispettive selezioni Nazionali. “Non avendo potuto lavorare molto tutte insieme non faremo turnover. In campo andranno le migliori undici per vincere. Voglio il gruppo concentrato affinché diano il meglio di loro”.

Cincotta parla anche della decisione di sospendere il campionato Primavera femminile: “è una situazione difficile per tutto il mondo. Noi viviamo alla giornata cercando di rispettare tutte le norme di sicurezza vigenti”, ha concluso l’allenatore lombardo.

Per la trasferta di Como, la Fiorentina Femminile si presenta con la rosa quasi al completo. Martina Piemonte torna tra le convocate dopo il terribile infortunio patito contro il Sassuolo. Abi Kim figura tra le chiamate in causa nonostante qualche problemino fisico. Per il resto sono tutte a disposizione eccezion fatta per Sara Baldi che è ancora alle prese con un infortunio alla caviglia.

Simona Zito, Palermo Women: “Campionato competitivo, il livello si è notevolmente alzato”

Nel gruppo D di Serie C uno dei team che si sta comportando meglio è il Palermo. Una delle giocatrici più longeve del sodalizio siciliano è, indubbiamente, Simona Zito, palermitana classe ’96, da 6 anni con le rosanero. Abbiamo raggiunto il difensore centrale per quallche battuta sulla realtà sicula allenata da Antonella Liccardi, è capitanata da Maria Cusmà.

Simona come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Gioco a calcio sin da quando avevo 4 anni, in famiglia siamo tutti appassionati, mi hanno trasmesso questo amore incondizionato per il pallone e non potevo non farne la mia più grande passione. Ho calcato tutte le fasi del calcio giovanile, dai primi calci, fino ai giovanissimi regionali, in una società maschile per poi passare al calcio femminile”.

Quali sono stati i tuoi passi nel mondo rosa?
“Sono partita con l’Orlandia ‘97, ai tempi in cui militava nel campionato di Serie A. In quel periodo ho avuto la gioia di ricevere la convocazione nella Rappresentativa Nazionale Under 16. Dopo un anno li sono subito passata alla Ludos Palermo, adesso Palermo Women, con cui ho disputato un campionato di A2, due campionati di Serie B, uno di Eccellenza e questo è il terzo anno di serie C. In mezzo a queste esperienze c’è stata la convocazione nella Rappresentativa Under 23 con la quale abbiamo raggiunto un grandissimo traguardo mai raggiunto prima dalla Sicilia, ovvero il secondo posto al Torneo delle Regioni”.

Nello scorso campionato avete occupato le prime piazze del girone, soddisfatte della stagione?
“L’obiettivo dello scorso campionato è stato centrato, nonostante ancora non fosse finito, in quanto ci eravamo poste di migliorare la posizione dell’anno precedente, dove eravamo arrivate terze. Il secondo posto in classifica è stato voluto, anche se probabilmente alcuni risultati ci hanno visto perdere punti molto importanti che hanno portato un gap più ampio, nei confronti della prima, di quello che pensavamo. La stagione è stata comunque positiva, si impara sempre dagli errori, e le soddisfazioni sono comunque arrivate. A livello personale non pensavo di riuscire a fare così tanti gol, 14 tra campionato e coppa Italia. Complessivamente eravamo riuscite, inoltre, a trovare il giusto equilibrio su tutti i reparti”.

Questa annata come l’avete preparata, con quali ambizioni, quanto entusiasmo avevate di tornare in campo?
L’entusiasmo di rientrare in campo non credo possa essere spiegato a parole. Infondo non ci siamo mai fermate effettivamente durante il lockdown, abbiamo passato l’intera quarantena facendo allenamento tutte assieme in videochiamata, ogni giorno, aiutandoci molto l’una con l’altra ed accrescendo anche lo spirito di squadra ed il significato in se del gruppo, tanto che l’entusiasmo di ritornare a calcare il campo, assieme, è stato ed è visibile ogni giorno negli allenamenti. Ciò che ci siamo prefissati è quello di affrontare il campionato partita dopo partita, senza alcun particolare obiettivo, mettendo sempre la stessa grinta, lo stesso entusiasmo e lo stesso coraggio”.

Rispetto allo scorso anno avete innesti in rosa o confermato il vecchio gruppo?
“Rispetto alla stagione precedente abbiamo integrato soltanto con ragazze che provengono dalla Juniores e di contro ragazze che hanno scelto altre strade ma che erano dei punti di riferimento importanti. Quindi diciamo che la società nuova in un periodo difficile come questo, sta scegliendo di tenersi cauta nel fare qualche passo avanti”.

Come sta crescendo il calcio femminile nella tua regione?
“Siamo sicuramente indietro rispetto a tante altre zone del nostro Paese. A Palermo abbiamo la realtà nuova del Monreale, che può solo giovare al movimento. Il lavoro maggiore lo si sta facendo nei settori giovanili e si assiste, con piacere, alla nascita di qualche nuova società a livello provinciale/regionale”.

Come valuti il livello del vostro girone di campionato dopo le prime giornate?
“Quello che si evince da queste prime giornate è che sicuramente il campionato è molto competitivo. Le squadre neopromosse stanno dando un segnale forte facendo la loro parte, anche con squadre che sono considerate big e pretendenti alla vittoria del campionato. Per questo penso che il livello sia cresciuto nel corso di questi anni, così come a livello generale. Molte squadre si sono attrezzate facendo grandi innesti alzando così il livello del campionato e puntando probabilmente ad obiettivi maggiori”.

Qual è il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Non credo di avere un ricordo più bello rispetto ad altri. Ogni campionato, ogni stagione, ogni esperienza mi lascia sempre qualcosa di bello che porterò sempre con me”.

Megan Rapinoe interpella Ronaldo e Messi: “Contro il razzismo potrebbero fare moltissimo”

In un’intervista rilasciata alla rivista francese L’Equipe, la campionessa del mondo Megan Rapinoe racconta del costante attivismo personale nella lotta per l’uguaglianza sociale, diritti delle donne e della comunità LGBT+, toccando anche i temi del razzismo. Inoltre, di come molte icone del mondo dello sport potrebbero fare molto di più in questi ambiti.

Sottolinea come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, due degli atleti più famosi al mondo, invece non sfruttano questo fattore di successo per cambiare il mondo: “Potrebbero fare così tanto se decidessero di usare il loro stupendo livello di popolarità per combattere il razzismo, per esempio. Non sto parlando di indossare una maglietta di Black Lives Matter, sto parlando di fare qualcosa di più”.

Invece su Kylian Mbappé apprezza quanto stia facendo a sostegno delle sue origini africane: “Spero che capisca l’impatto che può avere. E come questa influenza possa rivelarsi formidabile per lui. È venuto al mondo con un dono straordinario che gli permette di condurre una vita straordinaria, molto confortevole…Forse può chiedersi come stabilire un equilibrio, come ispirare la giovinezza. Spero che capisca che può cambiare il mondo, che non è solo un’idea vuota. A volte decidi da solo di cambiare il mondo, a volte tocca a te. Se vuoi essere il re, allora sii il miglior re che puoi essere“.

Credit Photo: Pagina Facebook di Megan Rapinoe

Pep Guardiola e Carlo Ancelotti danno il loro supporto per la finale di FA Women’s Cup

Se il calcio femminile sta raggiungendo la popolarità che merita, è anche grazie a tutti quei personaggi del maschile che stanno aiutando la causa. Troppo spesso si guarda ai colleghi maschi come un ostacolo, ma, al contrario, con iniziative, interventi e dichiarazioni stanno contribuendo sostanzialmente a questa ascesa. La consapevolezza che ha conquistato il calcio in rosa ha attirato anche molti interpreti uomini ad appassionarsi a questo sport. Come è successo a Pep Guardiola e Carlo Ancelotti, rispettivamente coach del Manchester City e dell’Everton.

Secondo quanto raccolto dal Daily Mail, sia lo spagnolo che l’italiano hanno aiutato i loro corrispettivi della femminile per la finale di FA Women’s Cup 2019/2020. Sia Gareth Taylor (Manchester City) che Willie Kirk (Everton) sembra abbiano giovato delle indicazioni di due vate del calcio mondiale. Per ora, guardando la classifica, l’ex Milan sta stravincendo la sfida “panchinara”, però il campo darà il vincitore finale sul miglior consigliatore. Ciò a dimostrazione dell’influenza che avrà la finale di oggi sullo splendido terreno di gioco di Wembley.

“Sono riuscito a parlare con Pep un paio di settimane fa” ha dichiarato Taylor. “La prima cosa che mi ha chiesto è stata quando era la finale, quindi è fantastico che mantenga un avido interesse, è stato di grande sostegno”.

Guardando il percorso dei due club, le Toffees hanno dovuto superare il Birmingham in semifinale, mentre le Citizens hanno vinto di misura contro l’Arsenal. I risultati del campionato dà come favorito l’Everton, secondo a -2 dall’Arsenal a punteggio pieno. Un inizio sottotono del City pone sicuramente su un altro piano la squadra di Greenwood. Però le finali sono sempre delle partite a sé. Dati per assodati i consigli dei due allenatori internazionali, si preannuncia un match infiammato.

Il Barça è uno schiacciasassi: 5-0 al Betis

Betis - Barcellona
Betis - Barcellona

Il Barcellona non ha più limiti. Ennesima goleada delle catalane che battono il Betis 5-0 con le reti di Aitana Bonmatì e Mariona Caldentey nel primo tempo. Nella ripresa si scatenano Oshoala e Jennifer Hermoso (appena entrata) che portano anche un’avversaria all’autogoal. Questo Barça è implacabile!

Le formazioni di Betis-Barcellona:

Betis: Méline, Ana G., Laura G., Eva Llamas, A. Salvador (Andrea Medina, min 60), Altuve, Nuria, Rosa M., Dorine (Mc Cormick, min 74), Paula P.R. (Rosa Otermín, min 65), Ángela Sosa.

FC Barcelona: Cata, María León, Melanie (Crnogorcevic, min 62), Marta (Leila, min 75), Mariona, Alexia, Patri (Kheira, min 69), Aitana (Jenni, min 62), Graham, A. Pereira, Oshoala (Losada, min 69).

Colpacci in trasferta dell’Eibar e del Santa Teresa. Le basche battono l’Espanyol con una rete di Kgatlana. Le estremene con un ottimo primo tempo coronato dalle reti di Reifs e Sousa. Nella ripresa il Depor attacca e trova l’1-2 con Maiquez. Le galleghe giocheranno la prossima gara casalinga in programma domenica al Riazor.

Il Madrid cff vince l’importante sfida contro la Real Sociedad e vola nelle parti alte della classifica con la rete di Priscila Borja. Pareggio tra Valencia e Ahtletic con vantaggio basco di Vasquez e 1-1 di Carla Bautista Piqueras.

Oggi in programma tre gare, questa Primera Iberdrola è uno spettacolo!

Risultati Primera Iberdrola:

SABATO 31 OTTOBRE:
h. 12.00
BETIS – BARCELLONA 0-5
ESPANYOL – EIBAR 0-1
h. 13.00
DEPORTIVO – SANTA TERESA 1-2
h. 13.30
MADRID CFF – REAL SOCIEDAD 1-0
h. 16.00
VALENCIA – ATHLETIC CLUB 1-1

Calendario delle sfide di oggi

DOMENICA 1 NOVEMBRE
h. 11.00
RAYO VALLECANO – GRANADILLA
h. 11.30
SEVILLA – SPORTING HUELVA
h. 16.15
ATLETICO MADRID – LOGRONO

Photo: Barcelona femenino, Instagram

Desirè Ciuffo, Pontedera Femminile: “Voglio di più e vorrò sempre di più”

Continuiamo il nostro viaggio all’interno del mondo del calcio femminile e oggi intervistiamo Desirè Ciuffo, difensore classe 2003 del Pontedera Femminile che quest’anno è stata promossa in prima squadra dal Presidente Maurizio Pantani sotto la direzione tecnica di una leggenda del calcio come Renzo Ulivieri.

Buongiorno Desirè e benvenuta sulle nostre pagine. Come è nata la tua passione per il calcio?
La passione per il calcio non nasce in un momento preciso della vita. Con un pallone tra i piedi potevo finalmente dire di stare bene e sentirmi veramente bene. Le altre persone si sono rese conto della mia passione per il calcio quando per potermi vedere felice dovevano vedermi in un campo di calcio. La necessità per questo sport è probabilmente nata dal primo momento in cui ho toccato palla con i piedi e da lì in poi mi sono rifiutata di giocarci con le mani. La passione ce la può avere chiunque , ma l’esigenza di calciare un pallone in libertà è qualcosa che ho sempre desiderato fare sin da bambina e che raggiungerò pienamente quando avrò compiuto la maggiore età.

Quali sono i tuoi progetti per questa stagione con il Pontedera? Il Presidente Pantani ha deciso di valorizzarti prendendoti dal settore giovanile… Senti la pressione?
Ho iniziato a giocare a calcio due anni fa senza concludere a pieno una stagione e ritrovarmi a giocare in prima squadra con ragazze anche molto più grandi di me mi spinge a dare di più. La pressione la sento a pieno, le ragazze della squadra hanno sicuramente più esperienza per quanto riguarda il saper stare in campo, saper trattare il pallone e saper stare con le compagne. I miei progetti per questa stagione sono migliorare dal punto di vista tecnico e mentale, in questo sport è fondamentale la testa, non mollare, fallire e riprovare. Sono contenta che il presidente Pantani abbia deciso di valorizzarmi prendendomi dal settore giovanile, se io mi senta o meno pronta per una prima squadra lo vedremo, intanto mi aspetto tanto da me in questa stagione. Voglio di più e vorrò sempre di più.

La stagione di calcio femminile è ripartita: come è stato il lockdown visto con gli occhi di una calciatrice?
Personalmente il lockdown non mi ha stravolto così tanto la vita dal punto di vista calcistico. Al giorno d’oggi, ora che mi è di nuovo permesso praticare questo sport, non so come io possa passare un nuovo lockdown. Sicuramente però ci starei male perché so cosa significa privarsi del calcio. Cercherò e riuscirò comunque a mantenere la mia mente focalizzata su ciò che sono i miei obiettivi, farmi forza e non mollare, non permetterò a me stessa di abbattermi.

Dall’anno prossimo si comincerà a parlare anche di professionismo femminile: pensi che i tempi siano maturi per un passo del genere? Ti stai preparando in qualche modo in tal senso?
Penso che, per quanto mi possa riguardare, i tempi siano maturi per un passo del genere. Purtroppo è già di per sé un grande passo arrivare a parlare di professionismo nel calcio femminile a causa di un certo modo di vedere il calcio che discrimina le donne, ci troviamo all’interno di una nazione che è vittima di una mentalità retrograda e insensibile al progresso. Il calcio è da sempre stato imposto dalla società come uno sport solo ed esclusivamente maschile, sottovalutando così il genere opposto. Parlare di professionismo nel calcio femminile potrebbe creare una nazione con maggiore elasticità mentale.

L’ultima domanda: cosa vede nel suo futuro Desirè Ciuffo?
Io ora come ora penso al mio presente per poter costruire il mio futuro, cerco di dare sempre il massimo e mi pongo piccoli obiettivi per poter arrivare sempre più lontano: le grandi cose richiedono tempo ed io pretendo tutto ciò che voglio finché non lo raggiungo. Nel mio futuro non vedo sicuramente una vita normale, so che avrò un futuro straordinario e crederci è fondamentale.

Credit Photo: MondoSportivo.it

 

Mister Recenti, Ravenna: “Felice di essere qui. Il mio gioco? Offensivo”

Nel campionato cadetto del calcio femminile, tra le squadre alle spalle della capolista Pomigliano, c’è il Ravenna Women. A guidare le giallorosse c’è da quest’estate mister Alessandro Recenti. Idea di calcio offensiva, ricerca costante del dominio del gioco e una filosofia di pressing alto utile sia per attaccare che per difendersi meglio e con più coraggio: questo il pensiero di un allenatore con un pedigree europeo, costruito anche su un curriculum al fianco di tecnici importanti come Tramezzani e Sannino. La sua avventura non poteva cominciare meglio di così in Romagna e abbiamo voluto intervistarlo in esclusiva per farci raccontare il suo percorso e le sue prospettive in questo movimento.

Mister può raccontarci la sua idea di calcio? E con quale filosofia di gioco, al di là dei moduli, si è approcciato a questa nuova avventura?
Ci sono tanti moduli che mi piacciono (4-3-3, 3-4-3, 3-5-2, 4-3-1-2) ma la cosa che chiedo alle ragazze, perché credo in questa filosofia, è di applicare i principi di ogni sistema di gioco. Il modo in cui questi vengono applicati in campo fa la differenza. Chiedo, inoltre, un’attenzione alla fase offensiva e la ricerca di voler sempre provare a fare la partita, nonostante la bravura degli avversari. Mi piace l’aggressività, la ricerca di verticalizzare il più velocemente possibile e, una volta persa palla, il non scappare subito all’indietro ma rischiare qualcosa pur con 40-50 metri alle spalle con un contro-pressing immediato.

Si dice che nel calcio femminile (specialmente in Italia) le ragazze dovrebbero osare di più, portar su palla prima di essere attaccate invece di lanciare, troppo spesso, in avanti. Condivide questa linea di pensiero?
Io dico alle mie ragazze di osare, di rischiare e di non avere paura: questo penso sia un concetto importante che cerco di trasmettere alle mie giocatrici. Penso che per giocare a calcio non si debba aver timore ma bisogna avere il piacere di giocare a questo sport che è una meraviglia. E ripeto che si possono avere tanti più vantaggi che non stando tanti metri avanti al posto di rintanarsi nella propria trequarti: se difendo a 50 metri dalla mia porta avrò l’avversario lontano tale distanza; se, invece, difendo a 20 metri avrò la squadra che mi attacca molto più vicino alla mia area. Stare alti, gestire la palla e accettare gli uno contro uno in avanti: questa è la mia filosofia.

Mister quali sono le aspettative e le prospettive di questa stagione dato che per il momento siete tra le prime e ancora senza sconfitte?
Le prospettive sono quelle di migliorare la posizione dello scorso campionato (interrotto dalla pandemia) dove il Ravenna stava facendo bene e aveva concluso al quarto posto. L’obiettivo è di crescere e di migliorare avendo una squadra molto giovane e concludendo acquisti mirati con ragazze che si sono ambientate subito e integrate bene con il “gruppo storico” del Ravenna. Siamo in alto, imbattute e con la miglior difesa del torneo insieme al Pomigliano. Ad oggi siamo in linea con le richieste della società.

Essendo così in alto un pensierino alla Serie A lo fate?
Essendo in quelle posizioni sarebbe da ipocriti dire di no. La classifica va guardata sempre perché fa parte del gioco. Sappiamo bene che ci sono squadre che hanno investito tanto per ottenere la promozione. Noi abbiamo fatto il nostro e daremo il massimo fino a maggio cercando di dire la nostra.

Mister lei ha girato tanto nel corso del suo percorso tra Italia ed estero: c’è qualche esperienza in particolare che l’è rimasta nel cuore?
L’ultima stagione in Ungheria dove ho collaborato con Beppe Sannino (causa Covid-19) si è interrotta e ho voluto tornare in Italia per star vicino a mia moglie. Sono molto legato a Paolo Tramezzani con cui ho lavorato due anni sia al Sion che al Lugano. Con entrambi ho imparato tanto e con Paolo a legarci c’è anche un grande aspetto umano oltre che lavorativo. Ho appreso molto sulla gestione, sugli aspetti organizzativi e, soprattutto, sulla metodologia di lavoro che condividiamo. Con Mister Sannino, invece, in questi dieci mesi ho imparato tanto da un professionista come lui che ha fatto tanti anni anche in Serie A.

Avendo conosciuto sia il calcio maschile che quello femminile ritrova delle differenze specifiche?
Non vado a vedere differenze: entrambi hanno le proprie caratteristiche. Lavorando ora per il calcio femminile più che guardare le differenze vado a orientarmi sui punti di forza e sulle sue peculiarità. Cerco di orientarmi su dove bisogna migliorare e lavorare. Ho la fortuna di poter allenare in un club importante dove ci sono ragazze che si impegnano molto.

Il movimento del calcio femminile sta crescendo secondo lei e merita di essere valorizzato in maniera sempre maggiore?
Credo proprio di si. Il movimento è in fortissima crescita anche grazie alla nazionale di Mister Bertolini che ha fatto benissimo al Mondiale 2019, all’Algarve Cup e sta facendo altrettanto nelle qualificazioni all’Europeo. Il movimento è in espansione e sono contento di esserci dentro.

Concludendo Mister le chiedo se, una volta (sperando il più presto possibile) finito l’incubo Covid, le piacerebbe più lavorare all’estero o nel nostro Paese magari proseguendo l’avventura col Ravenna?
Qui al Ravenna mi sto trovando benissimo e ringrazio il Presidente Gasperoni che mi ha dato quest’opportunità. Dopo anni di Serie A e avventure in giro per l’Europa sono in Italia, nel mio paese, e sono felice. Al Presidente dissi che il calcio femminile mi avrebbe dato tanto e speravo di poter dare anch’io qualcosa e per ora tutto ciò si sta verificando. Il mio pensiero è quello di continuare col calcio femminile.

Credit Photo: Marco Montrone

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