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Bayern Monaco stravince e convince: a segno anche Arianna Caruso, più sei dalla seconda

Credit Photo: Bayern Monaco

La 11° giornata della Bundesliga femminile non ha alterato le dinamiche di classifica: vincono il Bayer Monaco, sempre al comando, il Wolfsburg e l’Essen in trasferta, pari e patta per altre quattro contendenti.

Manita della capolista Bayern Monaco in trasferta contro il TSG. La gara iniziata in modo positivo dalle padrone di casa, che passano su rigore di Ampoorter, viene pareggiata alla mezz’ora da Stanway. Nel finale di tempo il doppio fallo di Kaut (uno al 21’) lascia il TSG in dieci. Con una giocatrice in meno il TSG cambia modulo ma va sotto già al 49’, grazie alla rete di Sehitler e poco dopo Tanikawa sigla il 3 a 1. Al 74’ è ancora Tanikawa, doppietta di giornata, a bucare le retroguardie di casa. Dopo il carosello dei cambi, arriva la rete di Arianna Caruso per il definitivo 5 a 1. Bayer saldamente al comando a quota 31 punti, a più 6 dalla seconda.

Vittoria in esterna anche per il Wolfburg, un secco 3 a 1 ai danni del Lipsia. Le volpi verbi passano subito in vantaggio con Zicai, ed alla mezz’ora raddoppiano grazie all’imbucata di Bussy. Nel finale del primo tempo le padrone di casa trovano la rete di Boboy, su assist di Dudek, per l’1 a 2. La ripresa è una gestione di palla, senza troppi casi eclatanti, fino al 84’ quando Krug mette a segno l’autorete che di fatto chiude il match. Con questa vittoria il Wolfsburg resta in seconda posizione, a quota 25 punti, con un distacco di più 5 dalla terza (il Werder Brema).

Buona gara dell’Essens, sul campo del Bayer Leverkusen che chiude 0 a 1 la sfida di media classifica. La rete di Kowalski al 58’ è l’unica vera occasione a rete in un match contraddistinto da più cartellini gialli che azioni vere: ben 4, 2 per squadra, in una giornata piuttosto nervosa e ricca di azioni bloccate sul nascere.

Si dividono la posta il Berlin, contro lo Amburgo Sport Verein, un 1 a 1 nato tutto nella ripresa, dopo anche il pari a reti inviolate della prima frazione. Ad aprire lo score è stata Weidauer al 61’, con una gestione della gara molto cinica, fino allo scadere quando le ospiti con Hillebrand, su rigore, acciuffano la parità a cinque dal termine.

Pari e patta anche tra il Verder Brema ed il Club Koln, che non sfrutta la possibilità di accorciare sul Wolfsburg. A passare in vantaggio sono le ospiti, grazie alla rete di Bremer al 9’, da segnalare il rigore sbagliato di Muhihaus al 28’ che poteva portare tutto in parità. Nella ripresa ad equilibrare le distanze ci pensa la stessa Muhihaus, su assist di D’Angelo, al minuto 54. Gara anche qui improntata sul nervosismo, quattro cartellini, e poco agonismo.

Chiude la giornata la buona vittoria del Friburgo, in casa, contro lo Zeiss Jena: un 3 a 0 che dice tutto sul match. Al 7’ passano subito le padrone di casa con Stegemann, su cross di Mass, e nei primi quarantacique è tutto un giro palla che non altera il buon gioco del gruppo. Nel secondo tempo avviene il raddoppio con Vobian, su passaggio stretto di Csillag, e poco dopo chiude definitivamente la sfida Csillag.

Cincotta, Ternana: “Prestazione che zittisce i disfattisti, faremo di tutto per arrivare alla salvezza”

Photo Credit: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Ternana Women ha pareggiato a reti bianche contro il Parma, nella settima giornata di Serie A. Nel post gara ai microfoni ufficiali del club Antonio Cincotta, mister delle umbre, ha dichiarato sul match contro le emiliane: “Per noi è una sensazione di dolce e amaro, perché abbiamo giocato bene e perché poi i numeri e i dati non mentono mai. Tre palle gol, non sfruttate e anche grazie a una grandissima parata di Ceasar. Dispiace perché oggi sentiamo che il pareggio ci sta stretto, sta stretto le ragazze che avrebbero meritato di uscire dal loro stadio, dal nostro stadio, con tre punti.  Abbiamo concesso al Parma un’occasione, un tiro diretto da calcio d’angolo e Ciccioli si è fatta trovare veramente pronta. Sono due gare che non prendiamo gol”.

Cincotta ha poi analizzato cosi la gara: “Avremmo potuto vincere per quello che abbiamo creato, per come siamo arrivati a tu per tu con il portiere. Dispiace, ma siamo anche contenti di aver ribaltato la classifica e di essere ora un balcone sulla vista della salvezza. che ci dà speranza e che ci dà la possibilità di non sentirci morti e di non farci umiliare da chi scriveva e diceva troppo male di queste ragazze. Questa è la prova del nove, ci vuole rispetto queste ragazze mostrano che il rispetto se lo prendono“.

Il tecnico della Ternana Women ha quindi aggiunto ” Chi guardava le prestazioni sapeva che prima o poi i punti sarebbero arrivati, perché si sapeva. Giocavamo bene, credevamo tanto, prendevamo dei gol frutto di disattenzioni, di inesperienza nella categoria. Chi invece vuole commentare, vuole fare il disfattista, il pessimista, perché ha quello del DNA, sono persone che non vanno considerate. Noi abbiamo un fatto quadrato nello spogliatoio. Non leggiamo la stampa, non ascoltiamo nulla e nessuno, filtriamo tutto, crediamo nella videoanalisi,
nei dati, nel duro lavoro e nello spirito di squadra. Sappiamo che la salvezza è difficile però noi faremo di tutto per farcela”.

Stefano Sottili, Como Women: “Avremmo dovuto gestire diversamente, ma è estremamente buono ciò che è stato fatto ad oggi”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Stefano Sottili, dopo la sconfitta di misura contro la capolista Roma, attraverso i canali ufficilai del Club lariano, ha dichiarato: “È stata una gara in cui le nostre avversarie hanno creato alcune occasioni pericolose e noi, in quei frangenti, non siamo state abbastanza lucide nel capire che avremmo dovuto gestire diversamente. In certi momenti della partita abbiamo provato a giocarcela, passami il termine, ‘alla pari’, quando invece non era la strategia più adatta. Questo non significa che non siamo state competitive — anzi — ma ci sono situazioni in cui bisogna capire quando rallentare, abbassare i giri e non farsi trascinare dal loro ritmo. Nella parte finale del primo tempo avremmo dovuto essere più calme, controllare meglio il gioco e arrivare all’intervallo senza concedere nulla. Purtroppo non ci siamo riuscite.”

Un Como sempre in gara, con tante possibilità di recuperare ed anche conquistare un pareggio è quello che si è visto sul rettangolo di gioco: “Se penso al primo tempo, prosegue il tecnico del Como, ciò che mi ha fatto più arrabbiare sono state le due situazioni su palla inattiva: in entrambe potevamo e dovevamo lavorare meglio. Una rete ci è stata annullata, l’altra ci è costata il gol. Poi loro hanno avuto un’occasione clamorosa con Giugliano, dove è stata bravissima Gilardi a tenerci in partita. In tutto questo, però, noi avevamo fatto una buona gara. Ma ci sono momenti e momenti”.

Un rigore sbagliato, o meglio parato dalla numero uno giallorossa che poteva dare forza e riportare il risultato sulla giusta direzione: “Nel secondo tempo abbiamo avuto le nostre occasioni: il rigore, innanzitutto, per poter pareggiare, ma non solo, anche altre situazioni che potevano essere capitalizzate meglio. La consapevolezza è quella di essercela giocata alla pari contro una delle migliori del campionato, cosa che fino ad ora non era mai successa. Anche nella passata stagione l’avevamo giocata alla pari solo per pochi tratti della gara; oggi invece ce la siamo giocata alla pari fino al 100’. Questo deve darci la consapevolezza della nostra crescita e di quanto siamo migliorate. Ma, non avendo fatto risultato, dobbiamo avere anche la consapevolezza che sui dettagli e sui particolari c’è ancora da lavorare. Quando fai prestazioni così, devi avere la capacità di portare a casa il risultato, altrimenti manca ancora un pezzettino”.

Per concludere una gara di altissimo livello, lo dimostra la classifica tra le due squadre, che non snatura il lavoro ad oggi fatto da Sottili, come da lui stesso evidenziato: “Dopo il rigore sbagliato abbiamo però visto un atteggiamento encomiabile da parte delle ragazze, soprattutto di chi è entrato nel secondo tempo: ci hanno provato fino alla fine. Questo è un aspetto importante, perché dimostra la partecipazione emotiva e il coinvolgimento che stanno mettendo in settimana. Quello spirito che ti porta a giocare al limite delle tue possibilità, a scavare nel fondo delle energie psicofisiche. È un’ulteriore dimostrazione del percorso che stanno facendo. Mi dispiace perché, con questa prestazione, il premio poteva essere un risultato positivo. Ma questo non deve cambiare nulla di tutto ciò che di estremamente buono è stato fatto ad oggi”. 

Serie A Women Athora “Violence is not a game”. Cappelletti: “Contrastiamo non solo la violenza fisica ma anche quella verbale”

“Violence is not a game”. Questo il claim della campagna realizzata da Serie A Women e Athora Italia – Title Partner del massimo campionato di calcio femminile – in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un’iniziativa inserita all’interno della campagna permanente #MAIPIÙ istituita lo scorso anno dalla Serie A Women e scandita da contenuti pubblicati in questi giorni sui canali social della Serie A Women e di Athora Italia. Il messaggio è chiaro: le stesse parole utilizzate nella narrazione del gioco, fuori dal campo possono assumere un significato radicalmente diverso:

  • PRESSING. Nel calcio, il pressing toglie respiro all’avversario, permette di riconquistare il pallone. Ma fuori dal campo, la pressione può diventare molestia.
  • CONTROLLO. Nel calcio si può controllare il pallone, un movimento in campo, una partita. Ma fuori dal campo, nessuno può esercitare il controllo su una donna.
  • POSSESSO. Nel calcio, tenere il possesso del pallone è un aspetto fondamentale per vincere la partita. Ma fuori dal campo, nessuno dovrebbe pensare che una donna sia “qualcosa” da possedere.
  • PUNIZIONE. Nel calcio, una punizione calciata all’incrocio dei pali può cambiare una partita o le sorti di un campionato. Ma fuori dal campo, una donna non dovrebbe mai subire una punizione.
“La violenza non è un gioco, lo dice il titolo della campagna stessa realizzata in collaborazione con Athora Italia – ha dichiarato la presidente della Serie A Women, Federica Cappelletti -. Soltanto il campo da calcio può essere un luogo di controllo, di possesso, di pressing, e solo nel calcio una punizione può portare a un gol. È stato proprio il desiderio di estendere a ogni giorno dell’anno e a ogni ambito delle nostre vite il messaggio della campagna #MAIPIÙ contro la violenza di genere a spingerci a proseguire su questa strada. Tengo particolarmente a questa iniziativa perché quando si parla di violenza non bisogna riferirsi soltanto a quella fisica, ma anche a quella verbale”.

“‘Violence is not a game’, la campagna lanciata insieme a Serie A Women, nasce da una consapevolezza fondamentale: le parole hanno un peso. – ha dichiarato Jozef Bala, Amministratore Delegato di Athora Italia –. Nel calcio descrivono schemi, strategie, dinamiche di gioco; fuori dal loro contesto possono diventare il riflesso di comportamenti che non devono essere tollerati. Come Compagnia sentiamo la responsabilità di contribuire a un cambiamento culturale necessario. Promuovere questa campagna è per noi un modo concreto per riaffermare il valore del rispetto e il rifiuto di ogni forma di violenza.”

Pinones Arce, Fiorentina, dopo la sconfitta al 92′ contro la Juve: “Si parla di “fair play” ma per me è una cosa clamorosa!”

Juventus Women vs Fiorentina, un match deciso all’ultimo respiro dopo un equilibrio di gioco tra due grandi società, che ha visto le padrone di casa (dopo un fallo non fischiato in centro campo) costruire allo scadere la rete che ha portato per le bianconere i tre punti e per le viola l’amarezza di aver perso un punto prezioso.

Il tecnico della Fiorentina femminile, Pinones Arce appena terminata la sfida, attraverso i canali ufficiali del Club ha dichiarato: “Questo episodio, non visto dalla terna arbitrale, ha deciso la partita e per me prima di tutto è fallo: si riesce a vedere in live e poi con i supporti tecnologici messi a disposizione in campo, e non concepisco come non siano riusciti a vederlo. Detto questo per me è una vergona, per una società che parla di essere così grande e dopo fanno giocare vedendo che abbiamo una giocatrice per terra, continuano a giocare, dopo si parla di “fair play” ma per me è una cosa clamorosa!

Freedom a un passo dalla vittoria a Brescia: biancoblù riacciuffate all’ultimo respiro

Photo Credit: Freedom FC.

Pareggio amaro per la Freedom FC Women che sfiora il colpo in rimonta con il Brescia ma viene riacciuffata all’ultimo respiro: le biancoblu fanno 2-2 al “Rigamonti” nella decima giornata di Serie B. Un punto che potevano essere tre e frutto di una prestazione, come spesso accaduto finora in campionato, senza dubbio positiva, nonostante importanti assenze, con dimostrazione anche di carattere dopo lo svantaggio subito: le cuneesi quindi, salgono a quota 14, settimo posto (con Verona e Frosinone) in una classifica buona ma che poteva essere buonissima.

LA CRONACA – Consueto 4-4-2 per mister De Martino, ma con un’importante novità: squalificata Vinoly, in porta c’è la 2007 Blatti, confermata dopo l’ingresso, in corsa, con il Bologna. Difesa con Marenco, Perin, Bianchi e Giuliano; a centrocampo Pasquali, Errico, Kaabachi e Zanni; davanti tandem Berveglieri-Bonetti. Padrone di casa, invece, con il 4-3-1-2: in porta Tasselli, difesa con Donda, Micciarelli, Meneghini e Capitanelli; in mediana Shikai, Magri e De Biase; sulla trequarti Brayda, in attacco Cacciamali e Viviani.

Primo brivido al minuto 8, quando Tasselli rinvia addosso a Berveglieri in pressing, con l’attaccante che però non riesce a concludere verso la porta. Al 20’ punizione di Capitanelli, Blatti vola e ci mette i pugni.

Al 25’ altra pressione alta della Freedom e sventola di Kaabachi che chiama all’intervento il portiere. Al 35’ contropiede ospite concluso da un tiro di Berveglieri, alto di poco. Il primo tempo si chiude con una botta di Viviani, fuori.

Nella ripresa, è della Freedom la prima grande chance: contropiede condotto da Bonetti, palla in mezzo per Zanni che, sotto porta, calcia debolmente. A sbloccarla è però il Brescia: al 56’, su azione di calcio d’angolo, Micciarelli in allungo fa 1-0. La Freedom reagisce: al 63’ bella punizione di Bonetti, alzata da Tasselli sopra la traversa. Subito dopo ecco il pareggio: splendido cross di Giuliano, Berveglieri al volo la piazza, 1-1. 

Biancoblu che provano a vincerla: al 68’ gran ripartenza con Spinelli che imbuca per Pasquali, assist per Berveglieri, contrastata; la palla finisce sui piedi di Bonetti che calcia, venendo chiusa in corner. Al 78’ si materializza il ribaltone: contropiede cuneese, Bonetti manda in porta Spinelli che vola a destra e, entrata in area, non lascia scampo a Tasselli. Nel finale, la Freedom stringe i denti cercando di mantenere il vantaggio, ma viene beffata al 95’: De Biase risolve l’ultima mischia con la zampata vincente, è 2-2.

Ora, sosta per le Nazionali: la Freedom FC Women tornerà in campo sabato 6 dicembre quando ospiterà al “Paschiero” il San Marino.

Comunicato Ufficiale della Freedom FC Women.

Al Bentegodi passa la Res

credit photo: Stefano Petitti - photo agency calcio femminile italiano

Verona – Si è conclusa 1-3 Hellas Verona-Res Donna Roma, 10a giornata di Serie B Femminile 2025/26.

Al 18’ l’Hellas sfiora il vantaggio: Colombo effettua un cross preciso dalla sinistra per Peretti, che arriva bene sul pallone in area e calcia di prima. La conclusione, però, esce di poco alla destra del palo. Al 19’ passa in vantaggio la Res. Kazandjian raccoglie palla al limite e calcia potente con il mancino, firmando lo 0-1.
La risposta delle gialloblù arriva al 22’. Colombo batte un calcio d’angolo perfetto, su cui Montesi anticipa tutti e devia in rete, riportando subito il risultato in parità. Al 29’ è ancora Montesi a rendersi pericolosa: servita in area da un ottimo passaggio di Colombo, si coordina e lascia partire il tiro, mancando di poco lo specchio della porta.
Dopo un minuto di recupero, il primo tempo termina sull’1-1.

Nella ripresa, al 46’ Peretti vede l’inserimento di Begal e la serve con precisione, ma il suo scatto verso l’area viene neutralizzato dall’intervento di Merolla, che blocca il pallone. Al 55’ il Verona costruisce un’ottima ripartenza. Montesi conduce il contropiede e, sul fondo, apre il gioco sul lato opposto per Peretti. La numero 10 calcia trovando ancora la risposta attenta di Merolla. Sulla ribattuta si avventa Silvioni, ma il pallone termina sul fondo. Al 63’ si fa vedere la Res con una conclusione mancina di Varriale: la palla sfiora il palo alla destra di Valzolgher, che osserva la traiettoria senza poter intervenire. Tre minuti più tardi, al 66’, le ospiti tornano avanti: Martinovic sfrutta un cross dalla destra e, da due passi, insacca di destro il gol del 2-1. Al 72’ Palombi va vicina al tris con un destro da posizione defilata che sfiora la traversa. Il Verona reagisce al 76’ con una grande occasione: Peretti lancia in profondità Zanoni, brava a mettere un pallone arretrato per Colombo. La numero 9 crossa subito per Silvioni, che trova la parata in tuffo di Merolla. Sulla ribattuta arriva Begal: la sua conclusione si stampa sulla traversa. All’82’ arriva il terzo gol della Res: Palombi ruba il pallone al limite, supera Valzolgher e firma l’1-3.
Nel recupero, al 90’+1’, Hoydal serve Colombo, che conclude in area e conquista un calcio d’angolo. Dopo cinque minuti di recupero, la partita termina 1-3.

Il prossimo impegno del Verona sarà domenica 7 dicembre alle 14.30, quando le gialloblù affronteranno il Bologna in trasferta nella sfida valida per l’11a giornata di Serie B Femminile 2025/26.

Venezia: colpo basso rimediato di fronte al Bologna – Nel futuro c’è il Frosinone

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Al Centro Sportivo Taliercio va in scena la decima giornata di Serie B Femminile con le padrone di casa del Venezia FC che ospitano il Bologna. Le rossoblu, quest’oggi in completo bianco, tornano in Emilia con i tre punti; nulla da fare per le ragazze di Oliveira che, dopo un primo tempo chiuso sotto di due gol, concedono tanto nella seconda frazione ed escono sconfitte.

Bolognesi avanti subito al 2’ con Giai, brava a farsi trovare in mezzo all’area e ad appoggiare in rete di testa. Il Venezia si affaccia verso Lauria al minuto 20, ma il tentativo di Cortesi viene bloccato; le Leonesse macinano gioco ma al 35’ arriva il raddoppio delle ospiti ancora con Giai. Le arancioneroverdi non ci stanno e Zuanti due minuti dopo riceve palla sulla trequarti, avanza e calcia in porta, Lauria para. Si va quindi al riposo sullo 0-2 Bologna.

La seconda frazione si apre con un bell’intervento di Beka che al 48’ respinge in angolo un tiro di Fusar Poli. Al 54’ ecco il terzo gol del Bologna con un appoggio in rete di Jansen, che si ripete pochi minuti dopo per il gol dello 0-4. Nei minuti finali il Bologna continua a spingere e trova prima la marcatura di Re, poi quella di Jansen – tripletta per lei – che sigla lo 0-6 dopo una ribattuta di Beka. A tempo ormai scaduto arriva anche il settimo gol, che porta la firma di Tironi. Dopo la sosta, utile per ricaricare le batterie, le Leonesse faranno visita al Frosinone.

Venezia FC – Bologna FC 0-7

Reti: 2’ Giai (B), 35’ Giai (B), 54’ Jansen (B), 67’ Jansen (B), 84’ Re (B), 88’ Jansen (B), 93’ Tironi (B).

Venezia FC: Beka, Duarte, Gismann, Novelli, Lamti (65’ Marin), Morin (60’ Orlandi), Doneda, Cortesi, Ballo (60’ Liva), Zuanti, Mazis (75’ Airola).
A disposizione: Pucova, Barbierato, Pusiol, Brigiotti, Muffato.
Allenatore: Luis Oliveira.

Bologna FC: Lauria, Passeri (72’ Spinelli), Fusar Poli (66’ Tardini), Fracaros (70’ Tucceri Cimini), Giai (66’ Tironi), Re, Cavallin (70’ Lovecchio), Rognoni, Giovagnoli, Raggi, Jansen, Lauria.
A disposizione: Frigotto, Martiskova, Prinzivalli, Marengoni.
Allenatore: Matteo Pachera.

Arbitro: sig. Alessio Vincenzi.

Nazionale Femm. Futsal- Sestari contro il ‘suo’ Brasile: “Mio nonno e mia nonna parlavano in dialetto per non farsi capire da noi”

Leggi 17-0 e al portiere non ci pensi. L’Italia ha vinto in maniera molto larga al suo esordio nel Mondiale di futsal alle Filippine, ma un clean sheet è pur sempre un clean sheet: non sarà stata la partita in cui è stata più impegnata in assoluto, ma le mani di Ana Sestari nel tenere inviolata la porta italiana contro Panama ci sono state eccome. Soprattutto nel finale, quando il match era ormai indirizzato da tempo, un paio di interventi importanti della numero uno azzurra hanno negato alle centroamericane di realizzare il gol ‘della bandiera’. E per un portiere non prendere gol è sempre una grande soddisfazione.

 

ANA SESTARI. La storia di Ana Carolina – raccontata a Vivo Azzurro TV durante il raduno al CPO ‘Giulio Onesti’ di Roma – è simile a quella di molte ragazze che hanno attraversato l’oceano e ritrovato le origini della propria famiglia. “Sono cresciuta a Nova Bréscia, in Brasile, una cittadina molto italiana, fondata da emigrati. Mio nonno è innamorato dell’Italia: quando ero piccola e non voleva farsi capire, parlava in dialetto con mia nonna”. Dopo aver mosso i primi passi nel futsal a scuola, facendolo inizialmente di nascosto dal papà che non voleva che giocasse, a 14 anni, dopo aver vinto le resistenze del padre, Sestari va a giocare a oltre 8 ore di macchina da casa, lontana dalla famiglia per inseguire il suo sogno: “Ho fatto tutto il settore giovanile del Barateiro, fino ad arrivare in prima squadra. Una volta finita la scuola sono venuta in Italia, per fortuna ora sono qui”.

PASSIONE E CRESCITA. Ma la storia sportiva di Sestari poteva fermarsi bruscamente tre anni prima del suo arrivo al Barateiro: “A 11 anni feci un incidente in bici e andai a sbattere contro una macchina. Mi ruppi il femore e il dottore mi disse che non avrei più potuto giocare, era troppo pericoloso. Ma siccome sono testarda, ho fatto a modo mio e ho iniziato a giocare di nascosto. Alla fine il dottore mi disse: almeno fai un ruolo dove non puoi prendere tante botte… È così che sono diventata un portiere”. Si auto-definisce testarda e perfezionista “ma le compagne dicono che sono anche molto comunicativa. A volte è un bene, altre un male” sorride Sestari che, parlando di Nazionale, aggiunge: “Sono stata convocata per la prima volta nel 2019 ed ero il terzo portiere. Le mie ‘colleghe’ mi hanno aiutato e consigliato molto. A quel tempo quando giocavo sentivo molto la pressione, ero solo una ragazzina. Ora è tutto diverso: non dico di essere tranquilla, ma ho la consapevolezza che sono in campo a fare quello che più mi piace, giocare a futsal e questo fa la differenza”.

VITA PRIVATA E AZZURRA. Quest’anno, dopo la vittoria dello scudetto col Falconara, Sestari – che nel frattempo si è trasferita a Roma – ha trovato anche il tempo per laurearsi in Scienze Motorie: “Mi piacerebbe rimanere nel mondo dello sport, magari come personal trainer. Nel tempo libero amo leggere i libri e ora ho preso anche un piccolo bassotto, gli faccio da mamma”. Portiere col vizio del gol (15 nelle ultime due stagioni, doppietta e assist nell’ultima finale scudetto), la nativa di Nova Bréscia aggiunge: “Il Brasile mi ha dato tanto, lì c’è ancora tutta la mia famiglia, ma sono italiana, non brasiliana. Mi piace dire di essere pescarese di adozione, ogni tanto parlo anche in dialetto. Sono legata a Pescara e all’Abruzzo, è stata casa mia per tanti anni”. E sulla Nazionale infine aggiunge: “Siamo una squadra in cui ognuna lotta l’una per l’altra. Quello che conta è la volontà di fare le cose per bene e questa squadra è fatta così”. Mercoledì 26 novembre si gioca la seconda giornata del Mondiale proprio contro il Brasile, una specie di derby per lei e per le altre ragazze di origini carioca: sicuramente uno stimolo in più per provare a vincere ancora. Appuntamento alle 13.30 in diretta su RaiSport.

 

 

Suzanne Bakker, Milan: “Abbiamo giocato bene, ma ci mancano dei pezzi! Dovevamo segnare nel primo tempo e fare più attenzione sui calci piazzati.”

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Un’altra beffa, l’ennesima, per il Milan che sembra vivere una stagione stregata. 3 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte nelle prime 7 di campionato. Cosa accomuna le 4 partite in cui il Diavolo non è riuscito a portare a casa il bottino pieno? I gol decisivi sono arrivati sempre oltre il 90°: Manuela Giugliano al 91° nell’1-2 per la Roma, Janogy al 94° e Katla Triggvadottir al 97° nel 4-3 contro la Fiorentina, Nadine Nischler al 91° nell’1-0 contro il Como e, ieri, Daniela Sabatino al 97° per il 2-2 del Sassuolo, dopo più di mezz’ora giocata in 10 a causa dell’espulsione di Chantè Dompig e nonostante il doppio vantaggio.
La squadra di Suzanne Bakker si sta dimostrando troppo fragile nei momenti che contano e, per quanto la classifica sia assolutamente corta, questo potrebbe essere un grosso freno nella corsa verso una possibile qualificazione in Champions League.

Al termine della partita, Bakker ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di MilanTV: “Volevamo dare una risposta dopo la sconfitta di settimana scorsa, penso che l’abbiamo fatto. Abbiamo iniziato molto bene, abbiamo creato due occasioni nei primi cinque minuti, ma non abbiamo segnato. Dopo l’intervallo, abbiamo segnato due reti in 15 minuti. Niente, abbiamo giocato bene. Poi c’è stato l’episodio del cartellino rosso, siamo finite a giocare in 10 contro 11 e ci siamo dovute abbassare e c’era più lavoro da fare in difesa. Credo che in fase di possesso abbiamo fatto buone scelte: a volte abbiamo tenuto il possesso, altre volte abbiamo giocato palla lunga. Poi ci sono state due situazioni da calcio piazzato, una punizione e un calcio d’angolo.

Guardo le scelte che abbiamo preso in campo, se parliamo di difendere: quali sono le distanze tra le giocatrici, cosa facciamo con la palla, che scelte prendiamo. Sono degli esempi, poi non tutte sono coinvolte negli attacchi. Siamo state intelligenti penso, abbiamo giocato bene a eccezione della difesa sui due calci piazzati, che è una cosa in cui dobbiamo migliorare. Poi, possiamo dire che avremmo dovuto segnare di più nel primo tempo. Se poi ci aggiungiamo i due nel secondo tempo, non avrebbero rimontato. Dobbiamo fare queste cose meglio.

Abbiamo imparato dal passato e sappiamo cosa fare nei minuti finali. Non ho avuto la sensazione che avessimo paura o che il Sassuolo avesse creato molto. Ho pensato: “Combatteremo”, eravamo solide e unite per portare a casa i tre punti. Non è andata così.

Sapevamo che Sabatino è forte di testa, il cross era perfetto, e lei era al posto giusto nel momento giusto, è stato un bel gol, come lo era il primo. Abbiamo giocato bene, come loro. Ci mancano solo certi pezzi. Dobbiamo fare meglio la prossima volta, dopo la pausa internazionale, possiamo solo continuare a lavorare sodo.”

La sosta per le Nazionali diventa un’alleata per le rossonere che hanno così l’occasione di riorganizzare le idee per ripartire con più convinzione contro il Napoli, attualmente a +3 dal Diavolo, in una partita che può valere tanto per le ambizioni del Milan.

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