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Il fantasma del recupero continua a perseguitare il Milan, il Sassuolo fa 2-2 al 96°

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Milan-Sassuolo, valida per la 7° giornata di campionato, è terminata con il punteggio di 2-2. Le padrone di casa avevano bisogno di riscattare la sconfitta contro il Como, arrivata ancora una volta nei minuti finali, per provare a dare una sterzata alla propria classifica, in una stagione fino ad adesso abbastanza altalenante; le ospiti sono state la prima squadra a perdere contro la Ternana, neopromossa, in questa stagione, e guadagnare i 3 punti oggi sarebbe stato fondamentale per riallontanare l’ultimo posto che significa retrocessione in Serie B. Alla fine è dunque 1 punto a testa che giova più al Sassuolo che al Milan, considerato soprattutto il doppio vantaggio delle meneghine.

La prima frazione di gioco ha visto le ragazze di Suzanne Bakker tenere in mano il pallino del gioco mentre le neroverdi hanno atteso compatte le manovre offensive rossonere, senza scomporsi e concedendo poche occasioni al Milan, la più ghiotta allo scadere quando Giorgia Arrigoni, oggi schierata da terzino sinistro, ha incrociato con il mancino trovando però la pronta opposizione di Solene Durand, anche se il gol non sarebbe valso per un precedente intervento falloso di Chantè Dompig. Il primo tempo termina dunque con uno 0-0 con poche emozioni e con un ritmo abbastanza basso che ha permesso alla compagine di Alessandro Spugna di mantenere l’equilibrio senza troppe difficoltà.

Il parziale cambia immediatamente ad inizio ripresa; la mossa di Bakker, fuori il capitano Christy Grimshaw e dentro Park Soo-Jeong che, prima di questa partita, aveva collezionato solo tre minuti con la maglia del Diavolo, paga: Valentina Cernoia fa partire lo spiovente da sinistra e la classe 2004 trova il colpo di testa vincente sbloccando la partita, al 48°, e diventando la prima sudcoreana a segnare con il Diavolo. Il Milan ha tutt’altro piglio e, subito dopo una ghiotta occasione per il pareggio neroverde, la solita Evelyn Ijeh firma il raddoppio nel corso del 55°: raccoglie il secondo assist del pomeriggio di Cernoia e incrocia con il mancino per il 2-0. La seconda frazione di gioco sembra regalare molte più emozioni rispetto alla prima e la rete della svedese classe 2001 sembra chiudere la partita ma al 58° c’è un’altra sliding doors dato che Dompig, allungandosi il pallone, entra in modo scomposto con il piede a martello e viene quindi espulsa, costringendo le sue compagne a giocare in 10 per più di mezz’ora. Ecco che allora il Sassuolo alza i giri del motore e dopo un paio di chance per accorciare è il capitano delle neroverdi, Lana Clelland, a prendere per mano le sue ed elettrizzare la partita: scambio corto da corner e conclusione da fuori area a giro che bacia la traversa e si insacca alla spalle di Laura Giuliani: 2-1 al 73° e match totalmente riaperto. Negli ultimi minuti le ospiti bussano più volte alla porta del Milan, compreso un palo che ha tolto il fiato a tutto il mondo milanista, fino al pareggio tanto agognato che arriva al 96° con l’ex Daniela Sabatino, 40enne, che spizza il cross da punizione di Clelland e ripresenta i continui fantasmi alla squadra di Bakker che perde gli ennesimi punti della stagione durante l’extra time.

Il Diavolo cade ancora negli stessi errori di sempre e butta via altri 3 punti che sarebbero valsi il quarto posto a -1 dalla zona Champions League, certo la distanza dal terzo posto è di soli 3 punti ma il fatto che la squadra di Bakker continui a buttare le partite durante i minuti di recupero è un campanello d’allarme che deve far riflettere il mondo milanista. Dall’altra parte il Sassuolo riesce a recuperare un match che al decimo del secondo tempo sembrava finito, è un punto meritato arrivato con caparbietà e spirito di sacrificio e che permette alle neroverdi di rispondere al pareggio della Ternana contro il Parma e mantenere la zona retrocessione a -2.

Carbonell scioglie il nodo Viola – Juve in modalità sorpasso

Photo Credit: Nicolò Ottina - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Continua la striscia positiva bianconera, confermata quest’oggi dalla Juventus, scesa in campo di fronte alla Fiorentina. Un appuntamento sulla carta non facile contro una formazione che non cadeva da ben cinque giornate consecutive, terminato 1-0 a favore sul finale.

Scenario tennistico quello dei primi minuti di gioco: la padrona di giornata prova a rispondere al pressing gigliato con Godø, ben piazzata per poter impensierire ma imprecisa nella conclusione; il botta e risposta continua con Hurtig per l’offensiva ospite, bloccata centralmente da De Jong.

Ad anticipare la mezz’ora il trio Girelli, Vangsgaard e Beccari, portatore di sana fame agonistica che, però, non sfocia in alcun segno da sblocca risultato. Attento in tale frangente l’estremo difensore viola che devia in angolo un insidioso sinistro della numero 9. Fiskerstrand ancora impegnata sulla chance da fuori area di Pinto, ben servita da Girelli: arriva senza problemi il muro, mentre è unico il minuto in aggiunta alla prima fase di gara, terminata con una parità a reti bianche nonostante un’ultima prova sul fronte Godø-Girelli.

Un ritorno tutto Juve: prima c’è Vangsgaard a proporre centralmente, poi ancora Beccari che sfiora l’incrocio dei pali; l’operazione bianconera prosegue per mezzo della neo subentrata Cambiaghi che cerca la “sterzata” vincente: niente da fare al 73’. Attenzione alla pericolosità in angolo della Fiorentina, attutita da una buona dose di attenzione bianconera; Brighton, successivamente, a botta sicura, frenata dal portiere viola.

-3 ai 90, Schatzer tenta di ribaltare senza successo. Ci pensa Carbonell ai +6 in aggiunta, autrice del vantaggio bianconero che si confermerà fino al triplice fischio. Una buona dose di fiducia per le atlete gestite da Canzi, ora dritta sul podio statistico, a punteggio pari con il Napoli.

È tempo di pausa nazionali, al rientro il prosieguo tra le mura della attuale capolista Roma!

Altro record per Giada Greggi: 200 presenze in Serie A con la Roma per la numero 20!

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Non è passato troppo tempo dalle 200 presenze in giallorosso di Manuela Giugliano, ed è arrivato il momento di festeggiare lo stesso traguardo per un’altra calciatrice altrettanto significativa.
Giada Greggi, graditissimo ritorno in pianta stabile in mediana dalla preseason a oggi, si è inserita fin da bambina nei meccanismi della squadra – dopo un passato nelle giovanili della RES Donna Roma – e nel match contro il Como Women ha finalmente indossato la maglia della Roma, la sua squadra del cuore, per 200 volte nel massimo campionato italiano.

La Serie A, quel palcoscenico in cui ha debuttato quando era poco più che una ragazzina e che l’ha trasformata in una delle bandiere della squadra Capitolina, non ha visto tante giocatrici arrivare a quel numero, men che meno con la maglia della Roma; le calciatrici hanno transitato per la Capitale e l’hanno lasciata, altre hanno cominciato lì e si sono poi spostate altrove, lei invece ha tenuto il suo posto, sempre a Roma, sempre al centro del progetto, sempre un’incedibile e sempre una giocatrice che non ha mai ipotizzato di abbandonare la sua casa. L’infortunio rimediato la scorsa stagione ha solo rimandato questa grandissima soddisfazione, arrivata per lei in un momento importante dal punto di vista dei risultati per la squadra capitolina in Serie A.

La classe 2000 ha anche avuto l’onore di indossare al braccio la fascia da Capitana in assenza di Manuela Giugliano, e non ha mai sfigurato con quel pezzo di stoffa posizionato poco più in alto rispetto al gomito. Greggi è quella giocatrice che non si lascia andare in troppe parole, rimane anzi molto spesso con la testa china concentrandosi sul match, però in campo la sua presenza si sente. Quando c’è lei a smistare i palloni a centrocampo, le compagne si trovano al primo sguardo e ogni tocco proiettato in avanti diventa insidioso per le avversarie.

Il “motorino” giallorosso che recupera palloni e corre da una parte all’altra del rettangolo verde senza accusare il minimo sforzo proverà a portare in alto la sua Roma ancora per gli anni a venire, essendo lei una pietra preziosa per le Lupe di nome e di fatto. In primis, però, deve festeggiare e godersi questo momento indimenticabile.

Tanti complimenti a Giada Greggi per questo traguardo incredibile!

La capolista Roma, non sbaglia a Seregno, e resta sempre più sola al comando

Credit Photo: Francesco Passaretta- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nella 7° giornata della Serie A femminile il Como Women non riesce a bloccare la capolista Roma, sul terreno amico di Seregno la gara termina 0 ad 1 per le ragazze di Rossettini che consolidano il vertice di classifica.

La prima contro la seconda, mai successo per le parone di casa da quando è nata la società, in una fredda giornata d’inverno che vede le due contendenti proporre lo stesso modulo sul terreno di gioco: 4-4-2, per un big match che scriverà un’altro capitolo di questa stagione. A proporre il primo periocolo è la Roma, con Pilgrim al 12′ che trova la deviazione in angolo: sul corner di Giuliano la palla viene anche messa in rete, ma il direttore di gara, dopo il chek var, annulla per fuorigioco di Di Guglielmo.

Nell’ insolita sfida di vertice, tra il Como Women e la Roma, rileva che tra le due contendenti ad oggi ad aver avuto la meglio sono le giallo rosse: il bilancio dei testa a testa, mostra che su 9 disputati, le padrone di casa hanno vinto 0 volte mentre le attuali capoliste hanno vinto 8 volte, un solo incontro tra le lariane e le capitoline è terminato con un pareggio.

Una sfida che il Como gestisce bene, con un ottimo giro palla in spazi stretti ed una gestione in centro campo molto dinamica, Pavan in velocità propone per Bernardi in area piccola viene fermata dalle retrovie giallo-rosse. La Roma con un baricentro altro propone molte più giocate, a differenza di un inizio poco produttivo, mentre le padrone di casa chiudono bene gli spazi e tengono le ospiti a distanza. Alla mezz’ora grandissima occasione della Roma, sul lancio in profondità per Manuela Giuliano, da sola fronte porta calcia centrale e grande respinta di Gilardi, nel rimpallo Pilgrim calcia a lato. Al 44′ su una situazione di palla inattiva Eveline Viens, segna per la quarta volta in carriera contro il Como, per il vantaggio Roma.

In avvio di ripresa, la doppia opportunità di Alice Corelli, viene bloccata dalla dinamicità della numero uno lariana che evita il doppio svantaggio. Una Roma aggressiva sempre proiettata in avanti, in virtù del vantaggio gioca più palloni e spazia a tutto campo, il Como più timoroso si chiude troppo nella propria metà campo e si limita a tiri da fuori ma con poca precisione. Al 61′ Marcussen viene atterrata in area, e il direttore di gara assegna il rigore, dagli undici metri Nadine Nischler calcia centrale e Rachele Baldi devia in angolo. Nonostante i cambi di Stefano Sottili le padrone di casa non riesco a cambiare il risultato e le ospiti chiudono la gara portando a casa tre preziosi punti.

Con questo risultato la Roma è sempre più sola al comando, con 18 punti (6 vittorie ed una sola sconfitta) mentre il Como dopo tre risultati utili consecutivi si ferma e resta a quota 12 punti, per un inizio di campionato sempre molto positivo.

L’ Inter torna al successo, battuta la Lazio con una super Wullaert

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Termina 0-2 la sfida del ‘Fersini’ tra Lazio ed Inter, match valido per il settimo turno di campionato, con le ospiti che tornano alla vittoria e al gol dopo un periodo non semplice. Decide nella ripresa la doppietta della nerazzurra Wullaert. Nella ricca domenica di Serie A Women, infatti, una delle gare delle 12:30 era quella tra le biancocelesti di Grassadonia, reduci dalla sconfitta nel derby, e le nerazzurre di Piovani, giunte a questa gara dal passo falso di Napoli e dall’eliminazione in Europa Cup.

Prima occasione per le ospiti con Merlo che al 2′ calcia di sinistra da fuori area con palla larga mentre al 6′ Glionna  chiama in causa l’ex Durante, che para una palla calciata all’angolino in basso a sinistra. L’estremo difensore biancoceleste è attenta anche al 10′ quando Wullaert indirizzata sotto la traversa mentre un minuto dopo Csiszár manda al lato. La Lazio si vede al 12′ con Piemonte che da fuori area non inquadra la porta e con Martín che al quarto d’ora vede il suo tentativo respinto. Più pericolosa l’Inter che si rende pericolosa con Magull, tiro centrale parato, e Vilhjálmsdóttir, palla da posizione decentrata respinta. Dopo il 20′ la Lazio si rivede con Karczewska, imprecisa, e l’Inter con il colpo di testa di Andrés, parato, mentre al 25′ Goldoni chiama in causa Rúnarsdóttir. La gara supera la mezzora e locali ancora imprecise alla battuta a rete con Benoit e Karczewska mentre il primo tempo si chiude con Rúnarsdóttir a chiudere sull’inzuccata centrale di Goldoni.

Nella ripresa offensiva nerazzurra con il traversone di Merlo respinto da Durante e sul fronte opposto il colpo di testa di Piemonte è deviato da Rúnarsdóttir. Al 6′ Csiszár, invece, chiude il tiro a pochi centimetri dalla porta. L’Inter passa avanti al 12′ con un filtrante di Vilhjálmsdóttir che trova pronta Wullaert, che di sinistro non sbaglia, con la stessa punta belga che raddoppia al 17′, servita ancora da Vilhjálmsdóttir, con un diagonale preciso. La Lazio risponde a metà frazione con Piemonte con palla che esce di molto sulla destra ma poi è l’Inter a farsi vedere due volte con Milinkovic, imprecisa però sia di testa che con il destro alla mezzora. La gara scivola, senza troppe emozioni, sino alle battute finali quando la Lazio si risveglia: Visentin è prima pericolosa, con Andres che chiude all’ultimo, poi D’Auria di testa manda sopra la traversa e al minuto 88 Santi stende in area Vinsentin con tanto di rigore ma Piemonte si fa parare la battuta sotto la traversa da Rúnarsdóttir, provvidenziale in pieno recupero anche su Castiello. Termina cosi 2-0 per l’Inter.

NWSL, il Gotham vince la Championship! Per lo Spirit il sogno sfuma nella seconda finale consecutiva

Il calcio sa essere uno sport spietato: sa ribaltare i verdetti, i pronostici di vigilia, l’intero campionato, e il tutto in una sola partita secca come una finale. La Championship era una strada lastricata piena di insidie per il Gotham e un percorso più agevole per il Washington Spirit e, per l’ennesima volta, il calcio ha saputo cambiare le sorti delle due finaliste in una sola partita.
La seconda classificata della regular season, il Washington Spirit di Sofia Cantore, partiva di certo da favorita nel faccia a faccia contro le newyorchesi del Gotham, che hanno però saputo sfruttare meglio le occasioni create e hanno, infine, aggiunto in bacheca un trofeo prestigioso come la Championship che è del tutto inaspettato, visto l’andamento in campionato.

Le occasioni più cristalline del match si fanno vedere dal calcio d’inizio, quando Shaw prova a sorprendere tutte con un pallonetto da lontanissimo che Kingsbury lascia sfilare oltre la linea di fondo: lo Spirit non può prendere sottogamba le underdogs. Shaw prova a diventare assistwoman per Esther, che segna pochi giri d’orologio più tardi, ma viene penalizzata per una posizione di fuorigioco. Il Gotham è vivo, vivissimo, e lo Spirit deve ancora entrare in partita. Shaw si distingue in avanti con tre conclusioni nel giro dei primi dieci minuti, squilli di grandissima personalità che la certificano come l’acquisto più azzeccato della competizione statunitense. Lo Spirit si affida a Monday, che con il colpo di testa diventa l’unico tentativo delle calciatrici della Capitale USA nella prima frazione. A San José prevale l’equilibrio.

Lo Spirit s’accende nella seconda frazione, ed è Cantore a fare da disinnescante per un’azione insidiosa dello Spirit culminata con la conclusione di McKeown, murata da Sonnett, attentissima e perfetta nel recupero per il Gotham. Esther e Shaw si ripropongono spesso dalle parti di Kingsbury in un uno-due micidiale, ma a decidere la finale non sono loro due: ci pensa il mancino potente, angolato e chirurgico di Rose Lavelle a spedire il Gotham all’Olimpo e il Washington Spirit al secondo tonfo consecutivo, a un passo dal trofeo, all’80’, praticamente a un passo dai supplementari.

Seconda delusione consecutiva in finale per il Washington Spirit, riscatto portato invece a termine dal Gotham. La stagione piuttosto deludente si conclude con un trofeo importante soprattutto dal punto di vista psicologico, per le newyorchesi, che hanno raggiunto e vinto la seconda finale in tre anni. La stagione riprenderà fra qualche mese, e di certo ci saranno sorprese, vista anche l’espansione a livello di squadre partecipanti. Il torneo passerà, infatti, da quattordici a sedici squadre.

Rita Guarino: “Inter e Lazio? Ricordi molto diversi tra loro ma fondamentali nel mio percorso calcistico”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Sui canali ufficiali della Lazio a parlare a poche ore dalla sfida con l’Inter è stata Rita Guarino che ha dichiarato: “Onestamente non credo che vedremo una gara conservativa. Nonostante una partenza al di sotto delle aspettative, parliamo di due squadre che hanno qualità, idee e un’identità i gioco ben chiara. Entrambe hanno bisogno di punti e di ritrovare continuità, e questo può spingere a prendersi qualche rischio in più con il passare dei minuti. Mi aspetto quindi un match che, dopo un avvio più prudente, possa aprirsi e diventare interessante dal punto di vista tecnico”.

La coach ha poi aggiunto sulla crescita delle biancocelesti: “La continuità nasce prima di tutto da una solidità mentale, ancora più che tecnica. Fino all’anno scorso la Lazio era una delle sorprese del campionato, capace di esprimere un calcio brillante; oggi non è più una sorpresa, e forse paga qualche calo di concentrazione nei momenti chiave. Sono convinta che Grassadonia stia lavorando proprio su questo: dare certezze, consolidare i principi di gioco e costruire una continuità a livello di prestazioni. Quando riesci a stabilizzare la performance, i risultati inevitabilmente diventano più costanti”.

Per l’Inter ritorno in campo dopo la sfida di Europa Cup. Guarino a riguardo sottolinea: “Gli impegni europei, soprattutto quando arrivano in un periodo con pochi margini per il turnover a causa degli infortuni, comportano inevitabilmente un grande dispendio fisico e mentale. La Lazio può cercare di sfruttare il fatto di essersi preparata esclusivamente a questa partita, arrivando con maggiore freschezza e lucidità. Gestire bene i ritmi, alzare l’intensità nei momenti opportuni e mantenere un’elevata aggressività può essere un vantaggio significativo in questa fase”.

Tra Lazio ed Inter, infine, Guarino conclude: “Sono ricordi molto diversi tra loro. Alla Lazio ho vissuto momenti da giocatrice: anni più spensierati, legati al gruppo e a compagne con cui ho condiviso emozioni fortissime, fra cui la vittoria dello Scudetto. All’Inter, invece, sono arrivata in una veste completamente diversa, con responsabilità maggiori e con un bagaglio di esperienza più maturo. A Milano ho avuto il privilegio di lavorare con persone competenti e di contribuire allo sviluppo di un progetto ambizioso, che ha permesso all’Inter di consolidarsi tra le realtà importanti del campionato. Due percorsi diversi, ma entrambi fondamentali nel mio percorso calcistico”.

L’Italfutsal c’è e stravince all’esordio Mondiale: a Manila le Azzurre di Francesca Salvatore dilagano contro Panama

Comincia con una vittoria il Mondiale della Nazionale Italiana Femminile di Futsal, che batte Panama per  17-0, con un primo tempo chiuso sul 4-0, nel girone D del torneo alla sua prima storica edizione. Le Azzurre della selezionatrice Francesca Salvatore, inserite nel raggruppamento che comprende anche Brasile ed Iran, bagnano cosi nel migliore dei modi il loro debutto ufficiale nella competizione in corso di svolgimento a Manila, nelle Filippine, dilagando nella seconda parte della ripresa.

Le Azzurre nel quintetto iniziale scendono sul parquet con Sestari tra i pali, capitan Coppari, Borges, Boutimah e Renatinha come elementi di movimenti. Il match vede nel primo tempo vede una partenza a razzo delle italiane che passano avanti dopo 3′ con Boutimah, prima rete in un Mondiale per l’Italia, a depositare in porta di petto servita da Renatinha dopo un giro palla prolungato. Con il passare dei minuti Italia vicino al raddoppio più volte e sul parquet scendono in pratica tutte le effettive di movimento con le varie Vanelli, Grieco, Bettioli, Dal’Maz, Ferrara, Berte, Mansueto e Ghilardi, classe 2003 e più giovane del gruppo, che raddoppia al 9′ mentre un minuto dopo il tris è griffato da Renatinha. Dopo qualche minuto dove il ritmo cala la Nazionale sfiora il poker e Ferrara si procura un rigore al quarto d’ora, dopo una lunga revisione al FVS. Dal dischetto si presenta proprio Ferrara che di potenza sigla il 4-0, che chiude la prima frazione.

Nella ripresa al primo minuto Boutimah sciupa il quinto gol, sola davanti all’estremo difensore centroamericano, con la stessa pivot che non sbaglia però al 3′, con un diagonale che vale il 5-0. Al 5′ prima occasione per il Panama con un tiro dalla distanza deviato senza preoccupazione dall’inoperosa Sestari. L’Italia poi dilaga segnando a ripetizione.

Al 7′ un supergol con una giocata fenomenale di Renatinha che gioca di suola superando mezza difesa e concedendo a Dal’Maz la palla comoda del 6-0. La numero 9 azzurra poi, un minuto dopo l’assist, si mette in proprio siglando una rete di ottima fattura con Bettioli che al minuto numero 8 porta ad otto le reti dell’Italia, su schema da palla da fermo. Il Panama subisce il colpo e dopo aver battuto a centrocampo perde subito palla con Dal’Maz ancora a segno per la nona rete. La decima, invece, arriva a metà frazione e porta la firma di Vanelli che dalla distanza trova l’angolino basso mentre al 13′ le marcature diventano 11 con un tiro potente da fuori area di Ghillardi. Al 14′ secondo rigore di giornata per la Nazionale, per un fallo di mano in area, con Renatinha a segno mentre Bettioli, Vanelli, Berte e Boutimah  da li a poco siglano portano le siglature a 16. Al 18′ Sestari para due volte e lascia la propria porta inviolata mentre nell’ultimo minuto Grieco chiude i conti sul definitivo 17-0.

Le gialloblù sfidano la Res Donna Roma al Bentegodi

credit photo: Stefano Petitti - photo agency Calcio Femminile Italiano

Verona Domenica 23 novembre l’Hellas Verona Women sarà protagonista di una giornata storica per il calcio italiano: per la prima volta, una Prima Squadra maschile di Serie A e femminile giocheranno una di seguito all’altra nello stesso stadio, il ‘Bentegodi’, in occasione dell’evento Double Header.

Subito dopo Hellas Verona-Parma di Serie A Enilive, le gialloblù di mister Bragantiniscenderanno in campo per affrontare la Res Donna Roma guidata dal tecnico Alessandro Di Martino. Calcio d’inizio alle 14.45, con diretta streaming gratuita su VivoAzzurro TV. Nella scorsa giornata di campionato è arrivata una sconfitta in trasferta per le gialloblù, superate dal Frosinone per 3-2. Al 5’ le padrone di casa hanno aperto le marcature con un rigore trasformato da Nocchi, pareggiato pochi minuti dopo dal primo gol in campionato di Zanoni. Le ciociare hanno poi trovato altre due reti nel corso del primo tempo, chiudendo la frazione sul 3-1. Nella ripresa, al minuto 82, l’Hellas ha accorciato le distanze grazie a un autogol di Tata su tiro di Peretti, fissando il risultato sul definitivo 3-2. Con questo risultato, il Verona si piazza al posto in classifica, con 14 punti.

A due lunghezze, in 9a posizione, troviamo la Res Donna Roma. Il bilancio delle romane è finora in totale equilibrio: 3 vittore, 3pareggi e 3 sconfitte. Nello scorso weekend, la squadra non è andata oltre l’1-1 nello scontro diretto contro il Brescia. Occhi puntati sulle protagoniste offensive: Valentina Colombo e Claudia Palombi, entrambe a quota 6 gol, seconde a pari merito nella classifica marcatrici. Nel doppio confronto della scorsa stagione, l’Hellasaveva conquistato due successi per 3-1, entrambi in rimonta: in trasferta grazie alla doppietta di Peretti e al gol di Casellato, e all’Olivieri con le reti di Bernardi, Dallagiacoma e nuovamente Casellato.

Queste le parole di mister Simone Bragantini alla vigilia della sfida:
“In settimana abbiamo lavorato bene, concentrandoci su alcuni aspetti che domenica scorsa avremmo potuto gestire meglio. Abbiamo cercato di intervenire su quelle situazioni per migliorare alcune lacune emerse nell’ultima partita. L’opportunità di giocare al Bentegodi rappresenta un’emozione forte, ma deve soprattutto essere la miccia che ci spinge a dare ancora di più in campo. Dobbiamo pensare che si tratta di una partita di campionato, con punti importanti in palio. Il contorno è qualcosa di eccezionale: è la prima volta che accade in Italia ed è motivo di orgoglio far parte di una società che ha avuto questa idea così brillante e innovativa. Tutto questo deve rappresentare uno stimolo, una fonte di energia, uno sprone a entusiasmarci di più nel voler mettere in campo un’ottima prestazione. La Res è una squadra molto forte, che ha attraversato un momento non brillante nei risultati, ma non nelle prestazioni. Parliamo di una formazione importante, con giocatrici internazionali e di esperienza, e costruita per occupare le prime posizioni della classifica”.

Arbitro dell’incontro sarà Marzo Zini (Sez. AIA di Udine), mentre gli assistenti saranno Simona Cavallari (Sez. AIA di Ravenna) e Nicola Sintini (Sez. AIA di Cesena).

Trastevere in versione “missione Como”: trasferta proibitiva, ma nel calcio…

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’amarezza del Trastevere ha ceduto il passo al bisogno di tornare a suonare la carica. Le romane, sotto di un gol contro la San Marino Academy, sono riuscite ad agguantare il pareggio grazie a una reazione immediata di tutta la squadra, ma hanno pagato dazio a pochi minuti dal triplice fischio del direttore di gara, venendo infine battute per 2 a 1. Il Trastevere Stadium rimane, paradossalmente, ancora a corto di vittorie, in quanto l’impresa trasteverina ha avuto luogo a Bologna.

Nella storia romana, un episodio di cui ci si ricorda e su cui si insiste particolarmente a scuola è quello delle forche caudine, l’unica vera occasione in cui l’esercito romano in espansione e inarrestabile si è trovato di fronte a un esercito di modesta entità che è però riuscito a trovare la vittoria e a mantenere il possesso dei propri territori. Contro le rossoblù, le amaranto romane hanno compiuto l’impresa, diventando, per un giorno – e in maniera decisamente meno cruenta e sanguinolenta – i Sanniti di fronte ai Romani. La stessa storia dovranno provare a scriverla contro il Como.

Le lariane sono in testa alla classifica e hanno finora incassato una sola sconfitta, quella in casa del Verona, dando ancora una volta dimostrazione del loro potenziale a Cesena, vincendo contro una delle dirette contendenti per il primo posto – seppur tra alcuni dubbi da parte del Cavalluccio. Un’avversaria del loro calibro rappresenta, senz’altro, uno stimolo per le romane, che hanno comunque raccolto i tre punti in una missione che pareva oltremodo proibitiva. Anche quella contro il Como sembra una Mission Impossible, per citare una nota saga cinematografica ma, come si è già visto e come hanno dimostrato le amaranto, nel calcio tutto è possibile, se ci si crede, ed è per questo che le ragazze di Mister Claudio Ciferri dovranno crederci.

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