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Primavera Inter Femminile: goleada contro l’Orobica

Come le colleghe delle prima squadra, anche per le ragazze dell’ Inter primavera il fine settimana ha fatto registrare una goaleada con le bergamasche dell’Orobica.

Tredici reti a zero il finale dopo 90 minuti giocati a senso unico, dove le nostre hanno espresso un buon calcio e belle geometrie, aiutate anche dalla evidente differenza tecnica tra le due formazioni.

Tre punti indispensabili per il testa a testa con le leonesse bresciane, vittoriose con lo stesso risultato delle nerazzurre sul campo del Bettinzoli. Sabato prossimo impegno casalingo per le ragazze di mister Naplone, che ospiteranno la Fulgor canonica, mentre a Brescia farà visita il Como 2000.

Credit Photo: Femminile Inter Milano

Ottavi di Finale Coppa Italia: Brescia vs Inter

Si infrangono contro la maggiore esperienza di un Brescia ben organizzato i sogni di qualificazione delle ragazze nerazzurre.

Per le ragazze di Mr. Wergifker un ottimo primo tempo in cui hanno ribattuto colpo su colpo gli attacchi delle biancoblù di Mr. Piovani. Nel secondo tempo, la maggiore caratura tecnica delle padrone di casa si è fatta sentire senza però sorpraffare l’Inter, che ha continuato a costruire trame di gioco interessanti che hanno portato al rigore, trasformato da Regazzoli al 68′ minuto di gioco.

Una sconfitta pesante nei numeri, ma che genera ottimismo per il carattere dimostrato sul campo dalle nerazzurre al cospetto della seconda in classifica della serie A e della 16° squadra in Europa.

Formazioni:

Brescia: Marchitelli, Sikora, Hendrix, Pettenuzzo( 72′ Fusetti), Mendes; Heroum (60′ Daleszczyk), Girelli, Tomaselli (46′ Giacinti), Giugliano; Beramaschi, Sabatino.

A disposizione: Zanzi, Magri, Cacciamali, Daleszczyk, ghisi, Giacinti.

Inter: Capelletti, Chiggio (56′ Lazzari), Locatelli, Brustia, Baresi (64′ Ambrosetti), Bonfantini, Marinelli (77′ Barbini), Regazzoli, Santi, Rognoni, Merlo.

A disposizione: Selmi, Lazzari, Velati, Ripamonti, Ambrosetti, Fantini, Barbini.

Marcatori Brescia: 43′ e 61′ Bergamaschi; 71′ Hendrix, 78′ Giacinti, 88′ Sabatino

Marcatori Inter: 68′ Regazzoli (rig.)

Arbitro: Sig. Aleksandar Djurdjevic di Trieste

Assistenti: Sig. Adriano Gervasonidi e Sig. Alex Arizzi di Bergamo

Credit Photo: Femminile Inter Milano

Juventus Women, Martina Rosucci si racconta con #AskMartina

Allegra, determinata e pronta a raggiungere grandi obiettivi in bianconero: Martina Rosucci, pilastro del centrocampo della Juventus Women, si è raccontata ieri in un’intervista social con i tifosi, condotta attraverso l’account Twitter @JuventusFCWomen, rispondendo alle domande a lei poste con l’hashtag #AskMartina. Ecco le risposte più interessanti:

Il giocatore dell’attuale rosa della Juventus a cui ti ispiri?
Risposta scontata: Claudio Marchisio!

Sei scaramantica? Hai qualche “rito” prima di ogni partita?
Si, sono molto scaramantica. Vi svelo un rito soltanto: gioco sempre con lo stesso elastico per i capelli.

Quanto conta avere un pubblico cosi numeroso alle partite?
Conta moltissimo: sembrerà scontato dirlo, ma penso veramente che i tifosi siano il nostro dodicesimo uomo in campo.

Già da bambina volevi essere una calciatrice o sognavi di fare qualcosa di diverso?
Il mio sogno è sempre stato quello di fare la maestra d’asilo e la cantante. Il calcio è venuto successivamente.

Nella zona dove sei cresciuta, c’erano delle squadre femminili? Sei stata aiutata dai tuoi genitori per realizzare il tuo sogno o volevano che facessi un altro tipo di sport?
No, non c’era nessuna squadra femminile e ho giocato coi maschi finché ho potuto: la mia prima squadra era il Paradiso Collegno. Mio papà mi appoggiava, mia mamma preferiva la danza classica, ma ora è la mia prima fan!

Come hai reagito quando hai saputo che avresti giocato con la Juventus?
Non potevo credere che fosse vero: è stato un sogno che si è realizzato molto prima di quanto mi aspettassi!

Chi era il tuo idolo da bambina?
Senza dubbio, Alex Del Piero!

Chi ti ha trasmesso questa passione per il calcio? Hai avuto a che fare con i pregiudizi della gente?
Ho iniziato grazie a mio fratello gemello. I pregiudizi della gente li affronto ogni giorno ma non mi hanno mai condizionata.

Che consigli daresti a una bambina che vuole giocare a calcio nella vita a livello professionista?
A una bambina direi, se ci crede davvero, di essere costante e perseverante nell’applicazione, senza mai lasciare per strada il proprio istinto, quello che ti viene dal profondo.

Canti l’inno della Juve?
Certo che lo canto, lo so a memoria! Quando lo hanno suonato per la prima volta ad una nostra partita è stato davvero emozionante, e Lisa Boattin si è anche messa a piangere…

Credit Photo: Juventus Women

Sevina Bylykbashi, Grifo Perugia: “Il pallone mi ha aiutato ad integrarmi”

Sevina Bylykbashi, nell’undici titolare Grifo Perugia della squadra di Valentina Belia, spesso è chiamata in causa a partita in corso o magari utilizzata come jolly nella mediana o nella trequarti nei momenti di difficoltà della squadra. Come però più volte sottolineato dal tecnico e dal presidente Valentina Roscini, il suo contributo, sia dal primo minuto che dalla panchina, risulta sempre fondamentale.

La stagione, almeno per il momento, è da considerare come deludente?
“Diciamo di si, almeno dal punto di vista dei risultati. Ancora ci sono tante partite per migliorare una brutta classifica che, per l’impegno ed il sacrificio che mettiamo in campo, non meritiamo assolutamente. Speriamo di chiudere almeno dalla metà in su della classifica.”

Parliamo invece della tua passione per il calcio. Come e quando è nata?
“Già da piccola, quando ancora vivevo in Albania, guardavo i ragazzi giocare per strada con il pallone. Mio cugino spesso mi portava con lui a giocare e, da quelle strade, è iniziata la mia passione per il calcio.”

E come sei arrivata invece alla Grifo Perugia?
“Quando sono arrivata in Italia a 13 anni, nel 2009, la mia famiglia ha contattato due società femminili del posto. Una era Castiglione del Lago che allora faceva la Serie C, l’altra era la Grifo che mi propose di aggregarmi con la Primavera. Ho optato per la seconda anche se per raggiungere il campo ci voleva qualche minuto in più da casa mia.”

E la realtà calcistica della Grifo ti ha aiutato in qualche modo ad integrarti nel nostro paese?
“Assolutamente si. All’inizio ho faticato un po’ per apprendere l’italiano, ma stare insieme alle compagne di squadra mi ha facilitato la cosa. Soprattutto mi hanno aiutato a socializzare in un paese in quel momento sconosciuto per me che fino ad allora ero nata ed avevo vissuto in Albania. Dopo sette anni di Grifo Perugia posso dire che è stata una scelta importante per me. Grazie a questa società sono stata pure convocata con la nazionale under 19 albanese di cui ero capitano. A maggio mi ha cercato anche la selezione maggiore, ma per problemi burocratici non si è fatto nulla.”

E invece chi è il giocatore cui ti ispiri?
“Diciamo che il mio campione preferito è Lampard. Mio cugino mi regalò una sua maglia. Quello invece cui mi ispiro è Sadiku, attuale attaccante della nazionale albanese.”

Credit Photo: http://www.grifocalciofemminile.it/

Laura Ghisi, dieci anni con i colori biancoblù sulla pelle

Premiata nel prepartita di Brescia CF-Inter di Coppa Italia dal presidente Giuseppe Cesari e dal direttore sportivo Cristian Peri, Laura Ghisi festeggia in questi giorni i suoi dieci anni “da leonessa”.

Non ancora ventenne (compirà gli anni il 25 luglio), originaria della Bergamasca ma sportivamente bresciana, Ghisi approda alla corte del Brescia Calcio Femminile all’età di nove anni. Nel club bresciano gioca in tutte le squadre giovanili, dalle Pulcine fino alla Primavera arrivando alla Prima Squadra, nella quale, in questa stagione, ha messo anche a segno il suo primo gol (tiro stupendo all’incrocio dei pali nel secondo turno di Coppa Italia contro le Azalee a Tradate). 

Un prodotto del vivaio di cui il presidente Cesari va estremamente fiero: “Vedere una giovane della propria società fare tutta la trafila per poi essere convocata stabilmente in prima squadra, come successo in passato anche con Elisa Mele, è motivo di grande orgoglio per il lavoro svolto dal settore giovanile e per l’impegno profuso dalla giocatrice negli anni. Faccio dunque i miei più sentiti complimenti a Laura”. 

Ghisi è raggiante: “Ricevere questo premio è stato emozionante. Con questa maglia ho vissuto sensazioni indescrivibili in questi dieci anni e spero di viverne ancora tantissime. Essere una leonessa è un vero onore”. 

Credit Photo: http://www.bresciacalciofemminile.it/

Agsm Verona: poker Primavera all’Hellas!

Primi minuti a ritmi molto blandi, il Verona Women tiene il possesso senza correre rischi ma non forza in avanti nel derby contro l’Hellas. La rapidità sulle fasce degli esterni ospiti Giubilato e Osetta è presagio di un Hellas destinato a soffrire questo tipo d’attacco ed è infatti dai piedi del numero 11 gialloblù che arriva la prima palla gol per il Verona Women, ma Franco spara clamorosamente alto. Sulla sinistra, una decina decina di minuti dopo, decide di salire in cattedra Giubilato, che con una solitaria percussione in area serve il facile vantaggio alla redente Franco. La reazione delle padrone di casa non perviene e il baricentro della retroguardia del Verona rimane molto alta, tant’è che la stessa Ambrosi avrebbe un enorme possibilità di raddoppiare verso la fine di primo tempo: dopo un recupero di palla a centrocampo il capitano ospite arriva davanti a Sargenti dopo una serie infinita di uno-due, ma il suo tentativo di pallonetto è di poco alto. Per il 2-0 ci pensa, a pochissimo dalla pausa, Sara Osetta: lanciata in area, a tu-per-tu con il portiere avversario, sceglie di punire la sua incerta posizione con un alto pallonetto che si deposita in rete.

La seconda frazione comincia ancora più a piano della prima. Unico scossone il pallone su cui si avventa Franco, potrebbe portare a tre le marcature del Verona ma si allunga dannatamente la sfera e Sargenti recupera. Il 3-0porta invece la firma di Pasini, che poco prima del quarto d’ora si coordina e di prima intenzione, in acrobazia, la butta dentro. Le ragazze di Padovani continuano a spingere senza troppe pretese, lasciando spazi nulli all’Hellas, ed è così che, prima Ambrosi e poi Pasini, attentano nuovamente alla porta avversaria: bello nella fattispecie il tiro da fuori del numero 17 gialloblù, che però sbatte sulla traversa. Il 4-0 lo fa Poli, che si fa trovare pronta alla deviazione bassa da calcio d’angolo quando manca poco alla mezzora. Il racconto del resto della gara s’incentra su un Hellas incapace di portare pericoli nei pressi di Forcinella e delle ragazze ospiti sempre votate all’azione d’attacco, seppur con ritmi che spengono fisiologicamente il match con il triplice fischio.

HELLAS VERONA-AGSM VERONA WOMEN 0-4 (0-2)
Hellas Verona: Sargenti; Lovato, Mancuso, Scavone, Fusini, Pelucco, Cerato, Bertassello, Vallani, Cimadon, Genesini. A disp.: Lembo, Partelli, Chieppe. All.: Meneghini.
AGSM Verona Women: Forcinella; Bouby, Cavalca, Ambrosi, Poli; Zanoni, Goula; Giubilato, Pasini, Osetta; Franco. A disp.: Fenzi, Santinato, Taverna, Martignoni, Pulliero, Toldo. All.: Padovani
Arbitro: Zaragiu di Verona.
Note – Ammoniti: Giubilato (V), Lovato (H).

Credit Photo: https://www.veronawomen.com/

Mozzecane: Francesca Salaorni, il suo mancino fa sempre male all’Unterland Damen

Quando le cose si mettono male ci pensa il capitano. Punizione sotto la traversa questa volta, punizione decisiva anche la scorsa stagione. La leader delle gialloblù Francesca Salaorni conquista il pareggio e, insieme alle sue compagne, riporta la Fortitudo alla vittoria e ai tre punti.

La sua punizione con l’Unterland Damen ha rappresentato il terzo gol stagionale per lei in campionato: record personale arrivato con una rete decisiva.
«La punizione messa a segno è stata molto importante, sia per me, visto che ho raggiunto il mio record, sia per la squadra, perché dovevamo recuperare e vincere la partita. Quel campo è particolare per me, ricco di bei ricordi».

Dopo tre partite senza vittoria è arrivato questo 1-4: che valore ha il successo di domenica?
«Ha una grande importanza per il morale. Venivamo da tre partite in cui abbiamo fatto due punti ed era importante tornare a vincere. Nelle ultime partite senza vittoria non abbiamo giocato male, anche perché abbiamo fronteggiato squadre difficili, ma anche per errori nostri non siamo riuscite a portare a casa i tre punti. Domenica abbiamo affrontato un avversario tosto dal punto di vista fisico e atletico ma, pur iniziando in una situazione di svantaggio, siamo riuscite a venirne fuori».

Nella serie B 2016/17 ha segnato in trasferta con l’Unterland (0-3): sempre su punizione, sempre il primo gol della Fortitudo, sempre nel primo tempo e anche nella stessa porta: una bella coincidenza.
«Anche la rete dell’anno scorso aveva un sapore particolare, perché venivamo da una serie di pareggi e quindi avevamo bisogno di una vittoria. Questa volta ho tirato di potenza da lunga distanza, l’altra volta invece ero più vicina e ho calciato di precisione; inoltre segnare alla Schroffenegger è sempre motivo di soddisfazione. È una bella coincidenza, si vede che questo campo mi porta fortuna».

Non si vedono spesso difensori centrali battere i calci di punizione: ha allenato questa componente del suo gioco in maniera costante durante la sua carriera?
«Sì, è un po’ insolita come cosa. Tiro sempre le punizioni dalla parte destra del campo, essendo mancina. Non è da tanto che mi alleno a calciarle, soprattutto quelle da lontano, perché ho sempre paura di mandare la sfera alta, di dare troppa forza, dato che come difensore sono più abituata a calciare i rinvii piuttosto che le punizioni dirette. Recentemente ho detto al mister che vorrei a imparare a calciare le punizioni dalla distanza e lui mi ha insegnato come prendere la giusta rincorsa e mi ha consigliato di guardare i video delle punizioni di Mihajlovic. Ho messo in pratica ciò che mi ha detto e mi è andata bene. In ogni caso preferisco calciare le punizioni vicino all’area. Poi non bisogna dimenticare che domenica avevo anche il vento a favore».

La sua determinazione, il suo spirito combattivo, di sacrificio e di gruppo ricordano la mentalità del rugby. Salaorni si sente rugbista dentro?
«Mi sento un po’ rugbista dentro ma anche fuori, visto il mio fisico (ride, ndr). È una mia attitudine quella di non mollare mai, da quando ho iniziato a giocare. Ci credo sempre fino alla fine, voglio sempre dare tutto, soprattutto se la partita sta andando male. Fin da piccola ero molto competitiva, ho sempre odiato perdere e quindi ho cercato di vincere ogni partita, anche se non è sempre ovviamente è stato possibile. Lo spirito di gruppo è fondamentale per me, esattamente come il rispetto per le avversarie, anche se a volte in campo ci comportiamo in maniera non troppo leale, magari a causa di qualche fallo evitabile. Cerco di trasmettere questa mia caratteristica della forza caratteriale alla squadra».

Prendendo spunto dal rugby, in cui rispetto per l’avversario, la voglia di non mollare mai e la compattezza di squadra sono punti cardine, secondo lei al calcio, talvolta, queste caratteristiche vengono un po’ meno?
«Nel calcio non manca la mentalità vincente, perché credo che questa ci sia in ogni sport. A volte viene meno lo spirito di gruppo e la lealtà verso gli avversari. Da questo punto di vista il rugby e il calcio sono molto differenti. Penso che questa cosa, ovvero il fatto che a volte vengano meno valori come rispetto e lealtà, sia più evidente in campo maschile piuttosto che in quello femminile».

Nella scorsa stagione ha dedicato la punizione contro l’Unterland a sua nonna: anche in questa occasione ha pensato a lei?
«Era mancata da poco ed è sempre stata una persona importante nella mia vita, quindi mi sembrava doveroso dedicarle il gol per ringraziarla e ricordarla. Quest’anno, al momento della rete, ho pensato che rimontare lo svantaggio è stato un momento di assoluta importanza, anche perché abbiamo dato un segnale forte, abbiamo dimostrato che eravamo in campo ben presenti e ben concentrate. Ero felice perché il mio gol avrebbe potuto essere una scossa per la squadra. Poi ho pensato al fatto che ero appena riuscita a mettere in pratica gli insegnamenti del mister riguardanti i calci di punizione, per cui ero davvero felice. Ho anche fatto un pensiero sull’aver segnato nella stessa porta dove avevo realizzato la rete su punizione la scorsa stagione (ride, ndr)».

La Fortitudo è terza, a meno cinque punti dal Castelvecchio e a più due dal Vittorio Veneto. Questo campionato sembra destinato a decidersi nelle ultime giornate: come si vive a livello psicologico una competizione che non permette mai un calo di concentrazione?
«Come sapevamo fin dall’inizio il campionato è tosto. Non esiste una partita scontata, ogni volta è una battaglia. Bisogna pensare partita per partita perché ogni domenica può riservare delle sorprese. Ci sono ancora squadre che al momento possono darci qualche problema. Ci saranno ancora importanti scontri diretti al vertice quindi, esattamente come la corsa ai primi posti non è finita, allo stesso modo il terzo posto non è ancora al sicuro. Sarà una lotta, bisognerà difendere la pozione da chi ci rincorre. Penso che tutto si deciderà nelle ultime giornate, e questo mi piace perché vuol dire che dovremo sempre tenere alte la concentrazione, la competitività e l’intensità. Dal punto di vista psicologico però è stressante sapere di non poter permettersi di abbassare mai la guardia».

Credit Photo: Graziano Zanetti Photographer

San Marino Academy attesa dalla prova del nove col Pordenone

Con nove partite da disputare da qui al termine della stagione, inizia ad assottigliarsi il tempo a disposizione della San Marino Academy – e di almeno altre sei squadre – per poter raggiungere il terzo posto che nell’ultimo campionato di Serie B precedente la riforma del torneo, vale il mantenimento della categoria. Dalla quarta in giù – oggi sarebbe il Vittorio Veneto – tutte retrocesse.

Va da sé che la spietata complessità di un campionato come quello di Serie B era nota dall’inizio, meno prevedibile era forse la partenza a razzo del Castelvecchio ed un equilibrio così spiccato alle spalle della Pro San Bonifacio, che ha dimostrato su tutti i campi dell’Alto Adriatico di essere la migliore.

Sta dunque per partire il rush finale del campionato di Serie B e domenica la San Marino Academy riceverà la visita del temibile Pordenone, che insegue le biancoazzurre ad un solo punto di distanza. Un incontro di tutto rilievo dunque quello in programma alle ore 14:30 all’Ezio Conti di Dogana. All’andata le Titane di mister Baschetti sbancarono il campo friulano grazie a sigillo di Mastrovincenzo, incamerando un successo sofferto. Domenica è indispensabile fare punti per restare agganciati ai primi posti della classifica nell’ottica di migliorare – di qui alla fine – la quinta posizione attuale. Parliamo di questo imminente match clou con la sammarinese Martina Bianchi, esterno classe ‘95, che ci fa il punto della situazione in casa biancoazzurra.

Domenica scorsa con la vittoria di Castelnuovo avete ripreso la vostra marcia nei piani alti?
Credo che domenica abbiamo fatto il nostro dovere, nel senso che non potevamo sbagliare e non lo abbiamo fatto. Siamo comunque state brave perché certe partite possono essere prese con leggerezza, mentre noi siamo rimaste concentrate e abbiamo vinto con meno difficoltà rispetto ad altre occasioni”.

Il prossimo ostacolo si chiama Pordenone, avversario piuttosto temibile, concordi?
Contro il Pordenone sarà una partita difficile, una battaglia. Per vincere dovremo metterci tanta grinta e tanta voglia di portare a casa il risultato cercando però di rimanere tranquille senza troppa pressione che a volte può incidere negativamente”.

Con quale spirito dovrete affrontare le prossime partite?
Per quanto riguarda il campionato invece dobbiamo rimanere concentrate sul nostro obiettivo fino alla fine, cercando di dare tutto ciò che abbiamo per provare a raggiungerlo”.

Un bilancio della tua annata?
A livello personale purtroppo non mi ritengo molto soddisfatta, infatti non mi sento nel mio momento di forma migliore anche se cerco di allenarmi sempre con impegno e costanza per farmi trovare pronta in caso di necessità e poter aiutare la squadra”.

Trasferta romagnola, invece, per la Primavera di Filippo Zaghini che – dopo il durissimo confronto col Sassuolo A capolista – renderà visita al Castelvecchio, con l’obiettivo di vendicare la sconfitta per 3-2 patita a Montecchio nel girone d’andata. L’incontro a Savignano sul Rubicone è previsto per sabato pomeriggio alle ore 17:30.

Fortemente condizionato dall’imperversare delle difficili condizioni climatiche in territorio sammarinese e nelle zone limitrofe, il programma del settore giovanile femminile della San Marino Academy. Sospesa per maltempo la 4. Giornata del Campionato Sammarinese Under 10, mentre restano al momento confermati luogo e orario del raduno dell’Under 8 – previsto per sabato mattina (ore 8:15) all’Ezio Conti di Dogana. Niente da fare per Esordienti e Giovanissime, i cui impegni sono stati rinviati.

Credit Photo: Graziano Zanetti Photography

Sono aperte sino al 27 febbraio le iscrizioni al corso allenatori UEFA A riservato a tecnici di calcio femminile

Fino a martedì 27 febbraio sarà possibile presentare la domanda di ammissione al corso per ottenere l’abilitazione come ‘Allenatore professionista di seconda categoria-UEFA A’. Il corso, che inizierà lunedì 5 marzo nelle aule del Centro Tecnico Federale di Coverciano, è riservato agli allenatori di calcio femminile e potranno partecipare, in maniera privilegiata, quei tecnici che al momento sono tesserati per società militanti nella Serie A e nella Serie B ‘in rosa’.

Saranno 192 le ore di lezione, suddivise in nove settimane, e termineranno il prossimo 17 maggio.

La qualifica UEFA A rappresenta il secondo massimo livello di formazione per allenatori riconosciuto dalla FIGC e consente, in caso di esito positivo degli esami finali, di poter guidare anche le squadre professionistiche maschili, fino alla Serie C; inoltre, con l’abilitazione UEFA A è possibile guidare anche le formazioni Primavera maschili ed essere tesserati come allenatori in seconda nei due massimi campionati maschili, ovvero sia in Serie B che in Serie A.

Per il bando completo clicca qui

Credit Photo: http://www.figc.it/

Juventus Women, Barbara Bonansea celebra l’undicesimo gol stagionale

L’ultima giornata di campionato ha visto scontrarsi la Juventus Women con l’Empoli Ladies: la partita è terminata 4 a 0 per le juventine. Bonansea è la prima a segnare, con assist di Glionna, poi seguono le reti di Franssi, Galli e ancora Franssi che mette a segno una doppietta.
Barbara Bonansea pubblica su Facebook due bellissimi post per celebrare la vittoria.

Il primo ad esaltazione del lavoro di squadra:
“4-0 #juveempoli … Era importante fare bene prima della sosta 
#bb #bravetutte #avanticosì #bennyassist”

Ed il secondo invece celebra il suo undicesimo gol in campionato, miglior marcatrice nella squadra juventina:
“L’undicesimo gol non poteva non essere Speciale #bb #juve #fratellanza”

Credit Photo: Pagina Facebook Barbara Bonansea

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