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L’Agsm Verona: 4 colpi internazioni per mister Renato Longega

Verona non intende rischiare e vuole risalire la classifica per tornare protagonista del massimo campionato. Il club scaligero è pertanto entrato prepotentemente nel mercato internazionale portando quattro nuove atlete ad indossare la maglia gialloblù.
Si tratta della centrocampista bulgara Lilyana Kostova, della tedesca Florin Wagner, delle svedesi Elizabeth Robyn Decker e Anna Julia Molin.

La ventinovenne bulgara Lilyana Ivanova Kostova, centrocampista con propensione offensiva, vanta una lunga esperienza internazionale sia con la propria nazionale, sia a livello di club in UEFA Women’s Champions League.  Proviene dal massimo campionato della Polonia dove ha conquistato due scudetti ed altrettante coppe nazionali con il Medyk Konin. In precedenza Kostova ha indossato anche la maglia dell’Apollon Limassol a Cipro dove ha vinto cinque campionati consecutivi. Nella scorsa stagione sportiva Kostova, impegnata in Champions League con il Medyk Konin mise a segno tre reti nel doppio confronto con il Brescia, trascinando le polacche ad un passo dal passaggio del turno.

Ha solamente ventitré anni invece la centrocampista tedesca Florin Wagner che tuttavia vanta già una buona esperienza internazionale: proviene dalla formazione finlandese dell’Alan United, ma in passato ha militato anche nello Sparta Praga con la cui maglia ha esordito in Champions League, e con le svizzere del Neunkirch.

Robyn Decker, trentenne difensore centrale, ha origini statunitensi ma passaporto svedese. Dopo aver debuttato nel Connecticut nella formazione universitaria degli Fairfield Stags, si è trasferita nel paese scandinavo dove ha indossato le maglie di Qbik, Hovas Billdal IF, Jitex BK, ed infine Kvarnsveden IK dove gli è stata affidata la fascia di capitano.

Anna Julia Molin, ventisettenne esterno sinistro di difesa, dopo aver militato nel massimo campionato svedese con DFF Kristianstad e AIK, dal 2016 gioca nella formazione cipriota dell’Apollon Limassol. A Cipro la calciatrice svedese ha conquistato scudetto e coppa nazionale accumulando esperienza internazionale in UEFA Women’s Champions League.

Le quattro neo-gialloblù saranno a disposizione di mister Longega a partire dalla ripresa degli allenamenti dopo la sosta di campionato per le festività natalizie. Si spera di non dover attendere troppo a lungo i transfer internazionali e poter schierare tutte le nuove arrivate già dalla gara casalinga con il Sassuolo in programma sabato 13 gennaio per la penultima giornata di andata. Chiuso il mercato in entrata, il club scaligero valuterà nei prossimi giorni lo sfoltimento della rosa con la cessione di un paio di elementi.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva Photography

Speciale Statistiche: Juventus Women … una squadra fino a qui invincibile

La squadra bianconera di Rita Guarino al debutto nel campionato di calcio femminile ha avuto un rendimento assolutamente perfetto. 9 vittorie consecutive, miglior difesa della Serie A con soltanto 2 goal subiti e miglior attacco del campionato con 27 goal realizzati ripartiti in 18 goal in trasferta e solo 9 goal in casa.
Le attaccanti bianconere più a segno sono state: Barbara Bonansea, Sanni Franssi e Benedetta Glionna.

Qui di seguito le statistiche della Juventus Women alla 9° Giornata di Campionato di Serie A 2017/18.

Fiorentina Women’s: battute solo 3 neopromosse in 4 mesi

Aria difficile in casa viola. Già dopo lo scudetto l’allontanamento momentaneo dei Della Valle porto’ anche alle campionesse d’Italia qualche tangibile problema con ingaggi ritoccati al ribasso (come da indiscrezioni trapelate da più parti) ed ovviamente qualche primo malumore acceso già in estate. Come se non bastasse (quasi un segno del destino), mentre le Viola alzavano la Coppa Italia, lo stesso giorno, a Torino, si annunciava la nascita della Juventus Women: un competitor importante e scomodo, che ha da lì a poco messo in difficoltà lo squadra viola, che alle prime difficoltà sembra essere andata in tilt, immobile nel reagire al cospetto di sconfitte di ogni tipo, mentre una Juventus Women agguerrita aumenta il senso di debolezza della truppa Fiorentina, che ha una storica rivalità proprio con gli innominabili di Torino.

L’inizio difficile con 4 goal presi da un Brescia Femminile dato da molti per spacciato e invece magistralmente rinato grazie al Direttore Sportivo Cristian Peri, e poi l’esperienza in UEFA Women’s Champions League, hanno aumentato le difficoltà in maniera esponenziale, con grandi prove in Europa e prestazioni minori in Italia, sfociate col pareggio con il San Zaccaria-Ravenna Woman. Come spesso si suol dire, a Firenze piove sul bagnato: e così Parisi è ancora non pervenuta dopo 8 mesi, Zazzera e Vigilucci hanno subito la stessa sorte con pesanti infortuni da trauma, e i nuovi acquisti hanno impiegato qualche tempo a diventare parte integrante del progetto viola, pur essendo oggi atlete molto interessanti (Daniel, Rinaldi, Brazil spesso sono tra le migliori in campo).

Il risultato è disarmante, la Fiorentina Women’s ha vinto solo 3 partite e solo contro 3 neopromosse, una situazione inaccettabile per una squadra scudettata, e soprattutto per un club glorioso a livello internazionale. Per alcuni il club potrebbe ormai aver silentemente ridimensionato il progetto femminile, con investimenti al ribasso partiti dai rinnovi che pare abbiano scontentato molte big. Per altri, l’arrivo delle Norvegesi Spord e Schjederlup è invece un segnale forte e chiaro che Vergine e Mencucci riporteranno prestissimo in alto investendo ancora.

Indiscrezioni però, vedono diversi scenari nell’immediato futuro. Per alcuni Vincenzo Vergine potrebbe dimettersi dal settore femminile, essendo molto occupato col mondo maschile, altre voci vedono invece un cambio di formazione tra i protagonisti interni. La Fiorentina, a fine stagione potrebbe restare senza UEFA Women’s Champions League. Potrebbe pertanto perdere gran parte delle sue stelle, e addirittura avrà grandi difficoltà di mercato poiché senza l’attrattiva europea è molto complesso che profili validi possano scegliere la Fiorentina. In uno scenario così duro, la viola dovrà attingere dal suo settore giovanile. Proprio in funzione di questo, pare che Sauro Fattori, possa spostarsi dalla prima squadra al settore giovanile, al fine di garantire in questi mesi grandi risultati in termine di crescita di giovani talenti pronti a Giugno ad andare a riempire la prima squadra.

Altra ipotesi è quella invece che vede un riposizionamento di Antonio Cincotta con un ruolo dirigenziale: questo permetterebbe all’Amministratore Delegato Vergine di dedicarsi al maschile, e al contempo il Presidente Mencucci risolverebbe la convivenza dei due tecnici, lasciando Fattori al comando della squadra ed inserendo Cincotta come Direttore Tecnico o Sportivo.

Ultima ipotesi, quasi doverosa per alcuni post emersi sui vari social, è che lo staff tecnico viola rassegni le dimissioni per togliere al club il peso del proprio ingaggio, e consentire così alle giocatrici di avere stimoli nuovi. I tecnici viola parlavano nella conferenza pre Atalanta-Mozzanica di una “vittoria per trascorrere delle buone feste di Natale”: vittoria che purtroppo nonostante il campo amico, non è arrivata.

Una situazione complicata, con una squadra che sta ottenendo risultati lontani dagli obiettivi di scudetto esplicitamente dichiarati a Luglio. Ora il terzo posto è lontano a 9 punti, ed il Tavagnacco sta meritando quella posizione, pur con budget probabilmente molto più bassi della Fiorentina Women’s: le Friulane fanno capire come scelte lungimiranti, organizzazione e chiarezza possano valere più di qualunque altro elemento. La Fiorentina, patrimonio del calcio femminile italiano, società che ha aperto realmente il percorso di cambiamento, non può che reagire a tutta questa situazione. La rosa dei Della Valle è competitiva ma nel calcio si sa, spesso non sono la somma dei talenti a dare la vittoria, ma piuttosto un mix di alchimie.

Credit Photo: Pagina Facebook Fiorentina Women’s FC

Mister Gianpiero Piovani: “Un 2017 fantastico, frutto del lavoro e della sintonia del gruppo”

Un anno splendido, un anno da incorniciare, ma anche un trampolino per cercare di affrontare al meglio tutte le sfide che verranno nel 2018. Mister Gianpiero Piovani fotografa il 2017 e quel che resta sul suo viso e un convincente sorriso, nonché un’ottima base per il futuro.

Mister, che anno è stato per lei?
Sul piano personale ottimo. Con gli under 17 della Feralpisalò abbiamo vinto il titolo, poi da luglio questa avventura al Brescia Femminile che mi sta portando una marea di soddisfazioni sul piano professionale e umano. L’augurio è di continuare nel solco della strada tracciata fin qui, e fare crescere tante ragazze in un movimento importante.

Avrebbe mai pensato di trovarsi così bene in questo ambiente?
Mi ero fatto una cultura prima di approdarvi e avevo notato un miglioramento progressivo sul piano tecnico. A Brescia ho poi trovato una piazza splendida, ho lavorato fin dall’inizio in sintonia con il diesse Peri e il presidente Cesari. Abbiamo costruito insieme una squadra dal grande spessore morale, oltre che tecnico, e i risultati stanno arrivando.

Quali sono stati i momenti migliori di questo 2017 al Brescia?
Le ragazze mi hanno subito dato un grande segnale: la vittoria della Supercoppa, vinta a Forlì contro la Fiorentina dopo aver lavorato pochissimi giorni con le nazionali, è stata entusiasmante. Come dimenticare, poi, il passaggio del turno con l’Ajax in Champions dopo aver perso al 90esimo ad Amsterdam e la vittoria in campionato a Firenze per 4-2? Sono stati momenti emozionantissimi.

E quelli più difficili?
Personalmente le ragazze non mi hanno mai davvero deluso. Nella sconfitta, seppur pesante, con la Juventus in casa, abbiamo tenuto testa per 20 minuti e poi la squadra si è disunita a causa di alcuni episodi, ma abbiamo reagito bene con Mozzanica e Roma. Forse potevamo fare meglio nell’andata degli ottavi di Champions a Lumezzane contro il Montpellier. Avessimo vinto o pareggiato non credo che sarebbe andata così male al ritorno in Francia.

Lei parla spesso di forza del gruppo, il suo Brescia le ricorda qualche esperienza vissuta da calciatore?
Da calciatore ho cercato di assorbire tanto dai tecnici che ho avuto: mi hanno insegnato tantissimo Cagni, Sacchi, Ranieri e Jaconi, che per altro aveva una formazione da psicologo. Grazie a loro sono riuscito a capire che l’unità di intenti e sul piano umano fa davvero la differenza. Le ragazze del Brescia mi ricordano tanto la determinazione che aveva il mio Piacenza, affamato, con tanta voglia di dimostrare agli altri le proprie capacità. L’alchimia di squadra, al Brescia Calcio Femminile, è un cocktail perfetto che nasce dalle qualità della rosa e dello staff tecnico e dirigenziale, un gruppo davvero speciale.

Propositi per il 2018?
Ricominceremo a lavorare a tremila all’ora il 2 gennaio perché il 2018 è ricco di obiettivi per cui siamo in piena corsa e in cui crediamo. C’è tanta voglia e sono fiducioso, vedo nel gruppo tanta abnegazione, specie dalle ragazze più giovani e da quelle che giocano meno. Le “anziane” riescono a dare il meglio anche grazie a loro, perché vedono concentrazione da parte di tutti e capiscono che il loro esempio viene seguito. Ci tengo a rivolgere i miei migliori auguri a tutti i tifosi e ai simpatizzanti del Brescia Calcio Femminile. Loro sono splendidi, la nostra linfa. Non vediamo l’ora di buttarci a capofitto con loro nei prossimi impegni.

Buon anno 2018!

Credit Photo: Pagina Facebook ACF Brescia Calcio Femminile

Greta Raggi, Ravenna Woman Primavera: “Fare dei sacrifici non mi pesa poiché il calcio è la mia passione più grande”

Ala sinistra, dotata di velocità e di un buon tiro, si ispira ai grandi campioni Maldini e Cristiano Ronaldo in campo maschile e alla juventina Bonansea in ambito femminile. Consapevole delle possibilità di miglioramento, si impegna a crescere in questa stagione dal punto di vista tecnico e mentale avendo in mente come obiettivi l’approdo in prima squadra e il raggiungimento delle fasi nazionali con la Juniores. Scheda di presentazione per Greta Raggi, classe 2002, calciatrice di Forlimpopoli della Primavera del Ravenna Woman, iscritta al secondo anno del Liceo Scientifico Sportivo di Forlì, che fa del calcio la sua grande passione di vita, nonostante i diversi sacrifici a cui è giornalmente sottoposta per coltivare il suo sogno.

Ciao Greta, se era possibile presentarti descrivendoci il tuo ruolo e le tue caratteristiche tecniche
Ciao, mi chiamo Greta Lucia Raggi, ho 15 anni, sono nata nel 2002 e vivo a Forlimpopoli. Come per molte mie compagne ho iniziato l’attività in una squadra maschile in cui ho giocato per 6 anni. L’anno scorso ho incontrato Silvano Fantini il quale mi ha fatto conoscere la squadra di San Zaccaria dove ho iniziato a giocare a Settembre. Il mio primo ruolo è stato l’attaccante centrale, poi l’ala e per lungo tempo il terzino sinistro. Da quando gioco nel Ravenna Woman ho sempre ricoperto il ruolo di ala sinistra. Questo ruolo mi piace molto perché mi permette di esprimere al meglio le mie caratteristiche tecniche: la velocità e il tiro. Sono consapevole di aver ancora molto da imparare in quanto devo migliorare ancora alcuni aspetti, in particolare il colpo di testa.

A chi ti ispiri come calciatrice?
Non ho una figura unica di riferimento. Mi piacciono i seguenti sportivi : Paolo Maldini, leggenda del Milan (la mia squadra del cuore) che ha detto una frase un cui mi riconosco molto “Se vuoi vivere la vita la devi vivere con il calcio altrimenti la vivi a metà”, Cristiano Ronaldo perché è un giocatore completo e ha dimostrato che per diventare il calciatore più forte dei nostri anni non basta il talento naturale ma occorre un grandissimo impegno. In campo femminile mi piace molto Barbara Bonansea perché ha caratteristiche tecniche davvero notevoli.

Obiettivi personali e di gruppo per questa stagione
Gli obiettivi personali sono il miglioramento tecnico e soprattutto mentale quando si affrontano partite decisive. Mi è capitato di fare alcuni allenamenti con le ragazze della Serie A. Ho notato ritmi e caratteristiche tecniche molto diversi e spero un giorno di poter far parte della prima squadra. Il nostro gruppo è molto affiatato, anche fuori dal campo, dobbiamo però affrontare il girone di ritorno con energia, impegno e tranquillità, dare il massimo per arrivare all’obiettivo di raggiungere le fasi nazionali.

Mi potresti descrivere la tua giornata tipo?
I miei impegni quotidiani lasciano poco spazio al tempo libero. Il lunedì, il martedì e il giovedì ho la sveglia alle 6:30 per andare a scuola a Forlì dove frequento il secondo anno di Liceo Scientifico Sportivo, ritorno a casa, studio, compiti poi di corsa a San Zaccaria per allenarmi. Gli altri giorni sono un po’ meno impegnativi, ma il tempo da dedicare agli amici è comunque limitato. Fare dei sacrifici non mi pesa poiché il calcio è la mia passione più grande.

Infine un giudizio sull’ambiente del Ravenna Woman, compagne di squadra e allenatore
L’ambiente che ho trovato nel Ravenna Woman è piacevole, stimolante e la società mi sembra ben organizzata. Come ho già detto siamo amiche prima che compagne di squadra. Appena arrivata mi hanno accolto molto bene, con grande entusiasmo e con alcune di loro ho legato tanto. L’allenatrice è molto brava, è un punto di riferimento e un esempio da seguire poiché ha giocato per tanti anni in Serie A.

Credit Photo: Pagina Facebook Greta Raggi

Il Presidente della Ludos Cinzia Valenti premiata con la Stella di Bronzo al merito sportivo

Brilla come una stella, in tutti i sensi, l’onorificenza che il Presidente della Ludos Cinzia Valenti ha ricevuto nella splendida location di Villa Zito. Infatti il CONI l’ha insignita con la Stella di Bronzo al merito sportivo, assegnatole per la sua ultradecennale attività dirigenziale. Si tratta di un riconoscimento prestigiosissimo, la cui istituzione risale al 20 dicembre 1933, e che viene conferito per premiare atleti, tecnici, dirigenti e società che si sono particolarmente distinti nel dare lustro allo sport italiano. Naturalmente il curriculum sportivo di Cinzia Valenti non poteva che rispettare i criteri per l’assegnazione di questa onorificenza, dal momento che, da sempre, ha dedicato la sua vita al mondo dello sport offrendo il suo grande contributo.
La sua storia con la Ludos parte proprio dalle origini perché rientra nel gruppo di giocatrici che disputò il primo campionato nel lontano 1988/89. Dalla stagione 1993/94 diventa un dirigente e nel 1995/96, pur continuando a giocare, assume il ruolo di Presidente. In quella stagione la squadra approda in serie B (oltre a vincere la Coppa Sicilia) e così decide di dedicarsi completamente alla presidenza. Nell’annata 2000/01, con Antonella Licciardi come allenatrice, arriva la promozione in serie A.
La Ludos rimane nell’Olimpo del calcio femminile per due stagioni e rappresenta l’ultima società palermitana ad aver calcato i campi della massima divisione nonché l’unica ad averne disputato due campionati di fila. Ad aprire la cerimonia di premiazione è stato il Presidente del CONI Sicilia Sergio D’Antoni mentre la Stella di Bronzo al merito sportivo le è stata consegnata dal Delegato del Dipartimento Calcio Femminile Sandro Morgana. “Questi riconoscimenti rappresentano sempre uno stimolo per continuare a lavorare e per dare e fare qualcosa per lo sport” – spiega Cinzia Valenti – “Inoltre rappresentano un momento di riflessione. Infatti ti danno lo spunto per poter pensare e ripercorrere la propria vita sportiva. Io ho iniziato a dieci anni con la pallavolo e successivamente sono passata al calcio. Proprio nella Ludos ho ricoperto prima il ruolo di calciatrice e poi di dirigente e di presidente. Per me lo sport è vita. E questo fa capire quanto lo ritenga importante.”

Credit Photo: Ludos Calcio Femminile

Gli Auguri del Presidente Giuseppe Boni, Fortitudo Mozzecane Calcio Femminile

Erano anni che la Fortitudo non trascorreva delle vacanze natalizie così belle e testimonianza diretta è stata la festa di Natale, mai così numerosa, mai così allegra e partecipata. Per la stagione sin qui molto positiva avevo pensato di ringraziare tutti uno per uno, nome per nome, ma sarebbe stato troppo lungo e noioso per cui il mio grazie è dedicato al solo Luciano, uno solo a nome di tutti, perché nonostante tutto è sempre presente, perché nonostante l’inverno in corso sta aspettando che arrivi presto la primavera.

Adesso si gira una nuova pagina, adesso arriva il difficile e non mi piace fare le cose a metà per cui il mio invito è quello di continuare tutti insieme sulla strada intrapresa, di continuare a dare il massimo di se stessi in ogni ambito, senza individualismi o egoismi (solo sul campo potrebbe esserne tollerato qualcuno), con tanta unità d’intenti, con tanto spirito di gruppo dove dirigenti, allenatori, ragazze ed anche genitori convergono nella stessa direzione, sostenendosi a vicenda e dimostrando rispetto, stima e considerazione per ogni componente della Fortitudo.

Che sia un bellissimo ed indimenticabile 2018 per tutti Noi!!!!

Fine anno … tempo dei primi bilanci per il Calcio Padova Femminile

Non una semplice enunciazione di risultati più o meno positivi ma la filosofia del “fatti non parole” che sempre ha contraddistinto la nostra società Calcio Padova Femminile.

CAMPIONI D’INVERNO
La squadra Primavera del tecnico Davide Wellington è prima nel proprio girone regionale di Campionato e in quello di Coppa Veneto, vincendo tutti gli incontri finora disputati ha evidenziato il grande potenziale dell’organico come nella migliore tradizione della nostra società Dello stesso titolo si può vantare la squadra di C5 diretta da Marco Caporello che con l’inserimento a inizio stagione di alcune nuove atlete ha aumentato la qualità della squadra, già di buon livello, che aveva guadagnato la promozione la scorsa stagione sportiva. Solo vittorie, nel proprio girone di campionato, per queste ragazze che legittimano le più rosee aspettative per il proseguo della stagione.

PRIMA SQUADRA
Dopo due esaltanti stagioni ci si è ritrovati a fare i conti con una notevole complessità di fattori che hanno determinato un difficile avvio di campionato. Nuovo il tecnico, Giancarlo Murru, che ha dovuto affrontare all’inizio di stagione problematiche legate a una serie di gravi infortuni, l’inserimento di nuove atlete provenienti sia dal vivaio sia da altre squadre con la contemporanea partenza di pedine fondamentali nella scorsa stagione e l’inserimento in un girone a dir poco di ferro. I risultati del lavoro svolto si cominciano concretamente a intravedere e bene fanno sperare per il proseguo del campionato.

GIOVANISSIME
L’entusiasmo del nuovo tecnico Bruno Piva ha coinvolto questa squadra che, creata lo scorso anno per volere del DS Valter Pepato, comincia a muoversi con minori difficoltà all’interno di un campionato al maschile dove la prestanza fisica si fa chiaramente sentire. Le partite sono combattute e incerte; questo sicuramente contribuisce alla crescita di queste atlete e le faciliterà al passaggio alla categoria superiore.

ESORDIENTI
Questa è la squadra che ha stabilito un piccolo record difatti è la prima squadra targata” Calcio Padova Spa al femminile che ha ottenuto una vittoria in campionato. Ottimo il quarto posto, ottenuto dalle ragazze guidate quest’anno da Marco Tenenti, che sarà un’ottima base di partenza per la disputa del campionato primaverile.

PULCINE

La squadra neonata in questa stagione; sotto l’attenta cura del tecnico Chris Toniolo questa formazione rappresenta il giusto mix fra gioco e apprendimento della tecnica calcistica senza l’ansia di raggiungimento di risultati a livello agonistico. Tutto quanto sopra non sarebbe stato possibile senza l’apporto dei nostri sponsor e di tutti quanti ci danno una mano con grande entusiasmo svolgendo una funzione fondamentale per la crescita della nostra società.

A tutti GRAZIE!

Credit Photo: Pagina Facebook Calcio Padova Femminile

Nuove divise da gioco per il Gordige Calcio Femminile

Il fine anno si chiede con le nuove divise sportive per la società del Gordige Calcio Femminile che sulla propria pagina Facebook presenta a tutti i tifosi il nuovo look sportivo.

Qui di seguito il messaggio intergrale:
#gogo
Ecco il nuovo completino da allenamento e le nuove divise da gioco (o giuoco)…

del Gordige Calcio Femminile …
Tutte molto beautiful… anche i vari allenatori dai!…
Arrivederci al 2018… e sempre forza Gordige!!! …

Credit Photo: Pagina Facebook Gordige Calcio Femminile

Perchè non sempre sono i più forti a vincere. Differenze tra obiettivi di performance e obiettivi di risultato

La storia del pallone insegna come ci siano state imprese contro pronostico, alcune delle quali entrate di diritto nella leggenda. L’ultima in ordine di accadimento è la partita di Coppa Italia Inter – Pordenone, finita nel modo più epico, e per gli ospiti anche più crudele, ai rigori. 
Queste imprese sportive, pur se a volte solo sfiorate, hanno il grande potere di affascinare anche chi di sport si intende poco poiché contengono in sé grandi insegnamenti, stanno lì a dirci che ciò che è successo una volta può ricapitare in teoria sempre. Molto sta nel differente approccio alla partita.

Il presidente del Pordenone Mauro Lovisa prima dell’incontro di Coppa Italia, aveva richiamato diversi concetti interessanti che poi hanno anche consentito alla squadra di affrontare l’impegno nel modo corretto. “Siamo sereni e tranquilli anche perché non abbiamo niente da perdere. Siamo contenti di essere arrivati sin qui, sarà sicuramente una bella esperienza e un test di maturità”. Dichiarare di non avere niente da perdere indica che il focus della squadra è concentrato su obiettivi di prestazione; la pressione sul risultato è azzerata: una situazione che favorisce lo stato di Flow, ossia la condizione ideale per una performance eccellente. In che modo? Il Flow è un equilibrio tra sfida e capacità, presuppone mete chiare, una concentrazione totale sul compito, un senso di controllo e un coinvolgimento talmente profondo che tutto diventa automatico, semplice. Noi siamo nel gesto, noi siamo nello strumento, noi sappiamo esattamente cosa fare.

Da questo punto di vista la squadra che ha fatto patire l’Inter fino ai calci di rigore ha seguito alla lettera i dettami del suo numero uno. I giocatori in campo, spesso e volentieri, hanno dato l’impressione di divertirsi e di assaporare un momento che per molti sarà presumibilmente unico in tutta la carriera: giocare sul prato di San Siro contro una Grande e con in palio un traguardo. Viceversa i giocatori dell’Inter avevano un unico obiettivo, la vittoria e il passaggio del turno, il loro focus era completamente sul risultato. E sappiamo che il risultato non dipende solo e unicamente da noi, ma da una serie di fattori esterni che non sempre è possibile controllare.
Due approcci alla gara molto lontani che portano il primo ad un incremento della prestazione, il secondo ad un calo della performance.

Insomma, gli ingredienti per l’impresa c’erano tutti e anche se è sfumata solo all’ultimo respiro, il Pordenone è tornato a casa pieno di certezze.
Come, del resto, aveva dichiarato il suo Presidente: “Una partita che servirà per valutare anche il nostro lavoro come società. L’ambiente ha risposto bene in tutti i sensi, sia a livello organizzativo che di movimento. Abbiamo la tensione giusta per una gara importante come questa avendo molto rispetto di una società come l’Inter e siamo al contempo fiduciosi dei nostri mezzi. Vogliamo onorare la nostra maglia e fare bella figura”.
Missione evidentemente compiuta con oltre 30 pullman che sono partiti dal Friuli per non perdersi l’evento con la E maiuscola e portare entusiasmo alla squadra.
Sembra proprio che il Pordenone abbia affrontato la serata con il flow azzeccato, con notevoli benefici postumi: “Questa gara potrà essere d’aiuto per l’autostima dei nostri calciatori per continuare a fare un campionato importante, indipendentemente da come andrà a finire.”

Flavio Suardi e Alice Buffoni
Team Psicosport

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