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Inter Femminile e Nazionali: convocazione anche per Sara Gila

Tra le convocate per le gare di qualificazione ai Mondiali 2019 ci sarà anche la nerazzurra Sara Gila che scenderà in campo in rappresentanza della Nazionale Albanese. Sara e compagne saranno impegnate il 24 novembre contro la Polonia ed il 28 contro la nazione svizzera.

Per Sara che da quest’anno veste la maglia Nerazzurra dell’Inter Femminile per la categoria Primavera sarà sicuramente una bella esperienza ed una occasione per confrontarsi con il calcio Europeo. Nel girone della Nazionale Albanese oltre a Polonia e Svizzera ci sono anche Scozia e Bielorussia.

Credit Photo: http://www.asdfemminileintermilano.com/

Martina Salvoldi del Catania Femminile, operata al crociato: intervento perfettamente riuscito

Operazione perfettamente riuscita e augurio di pronta guarigione. La centrocampista del Catania femminile, Martina Salvoldi, è stata operata per la rottura del crociato anteriore. Si tratta dell’infortunio rimediato dalla giocatrice durante la partita di Coppa Italia in casa del Nebrodi Femminile, lo scorso 10 settembre.

Ancora incerti i tempi di recupero per Martina che, nei prossimi giorni, comincerà il percorso di riabilitazione.

Dalla società e dallo staff tecnico gli auguri di pronta guarigione per una delle bandiere del Catania Femminile.

Credit Photo: Comunicato Stampa (Catania Calcio Femminile)

Mozzanica: Carolina Mendes convocata per Portogallo-Italia

Il Ct della Nazionale Portoghese Francisco Neto ha diramato le convocazioni per le due gare di qualificazione ai prossimi Mondiali, che la squadra iberica dovra’ giocare contro Moldavia e Italia. Le azzurre guidano il gruppo 6 a punteggio pieno dopo tre gare, mentre le portoghesi sono ancora a zero punti, ma con una sola gara disputata fino ad oggi. Tra le convocate, ci sara’ anche la nuova attaccante dell’Atalanta Mozzanica Carolina Mendes, la cui chiamata a vestire la maglia rossa a bordi verdi, arriva proprio all’indomani del suo esordio con quella nerazzurra.

Carolina e le sue compagne di nazionale dovranno raggiungere la “Cidade Do Futebol” a Cexias il 20/11 alle 16.00. Il giorno 24 il Portogallo giochera’ a Setubal la prima gara contro la Moldavia, mentre quattro giorni dopo a Estoril, tocchera’ alle Azzurre affrontare le iberiche. Se per l’Italia la vittoria significherebbe restare in testa al girone, per le portoghesi una sconfitta complicherebbe maledettamente il cammino verso i mondiali e pertanto l’Italia non potra’ aspettarsi nessun tipo di sconto da parte di carolina e compagne.

Credit Photo: Carolina Mendes – Facebook

Roberto D’Ermilio, Pink Bari: “Avere i complimenti fa piacere ma fino a un certo punto”

Sconfitta a testa alta della Pink Bari che perde di misura per 2-1 contro la capolista Juventus al termine di una gara palpitante ed equilibrata che avrebbe meritato una miglior sorte per le straordinarie ragazze biancorosse. Di seguito l’analisi della partita del mister Roberto D’Ermilio.

Salve mister, compimenti per la prestazione delle sue ragazze che avrebbero meritato di terminare la gara con un risultato diverso
La prestazione della squadra è stata eccezionale, visto chi avevamo di fronte, credo che di piu’ non si potesse fare, mi dispiace per loro, meritavamo di raccogliere almeno un punto per muovere la classifica e avere un rinforzo psicologico, pero’ abbiamo tenuto testa ad una grandissima squadra composta da nazionali, siamo soddisfatti, è dura ma dobbiamo ripartire.
Avere i complimenti fa piacere ma fino a un certo punto, ma occorrono anche fare dei punti, anche con la Fiorentina e il Ravenna le prestazioni sono state buone, guardo avanti con fiducia, la squadra è viva e questo fa ben sperare per le prossime prestazioni.

Come motiva la scelta di Soro capitano al posto di Piro ?
Piro è stata fuori per infortunio per diverse settimane, ho ritenuto opportuno lasciarle la fascia di capitano a Soro che ritengo sia una ragazza eccezionale, ma in generale tutte le ragazze sono meritevoli.

Credit Photo: Foto Ricciolo

Capitan Angelica Soffia, Agsm Verona: “Dobbiamo stare unite”

Angelica Soffia si regge in piedi con l’ausilio di una stampella a fine gara, quella con l’Atalanta Mozzanica, ma da vero capitano non si sottrae alle interviste in sala stampa. Nelle sue parole l’amarezza per la prestazione insufficiente della squadra dell’Agsm Verona prima ancora che per il risultato, ma il suo pensiero è già proiettato al futuro:
<Penso che ancora il gruppo non si sia formato, c’è bisogno che la squadra stia più unita e giochi con tranquillità, altrimenti è difficile vincere le partite.  Dobbiamo ancora trovare il gioco di squadra e la fluidità dell’azione. Dobbiamo imparare in fretta a conoscerci e affinare i meccanismi perché le qualità delle singole ci sono. 
A Roma sabato prossimo non dovremo pensare all’altra squadra ma a noi stesse, poiché indipendentemente dall’avversario che troveremo il lavoro dobbiamo farlo sulla nostra squadra e sul nostro gioco. Non importa se di fronte avremo Res Roma, Juventus o Fiorentina>.

Credit Photo: Federico Fenzi

Atalanta Mozzanica: A tu per tu con…Eleonora Piacezzi

Al centro del parco Mediceo di Pratolino (FI), l’artista fiammingo Jean de Boulogne, conosciuto anche come il “Giambologna”, realizzò una statua alta più dieci metri, metà uomo e metà montagna, rinominata “Colosso dell’Appennino”. La statua rappresenta gli aspri monti Appennini, ardui da superare. La figura dell’uomo che sembra uscire dal lago sottostante, schiacciano con la mano la testa di un serpente, dà allo stesso tempo una sensazione di forza e grande serenità. Le stesse caratteristiche che mister Garavaglia e la società nerazzurra cercavano in colei che avrebbe dovuto affiancare Giulia Rizzon al centro della difesa del Mozzanica. Non ci è dato di sapere se il tecnico meneghino sia un amante dell’arte post rinascimentale, ma certo Eleonora Piacezzi sarebbe stata una perfetta musa ispiratrice per il Giambologna. Dotata di un fisico statuario, impossibile da valicare, possente, ma anche in grado di dar tranquillità alle compagne di reparto. Un vero “colosso” posizionato nella contraerea a impedire gli assalti degli attaccanti avversari.

Nome: ELEONORA PIACEZZI
Soprannome: IL COLOSSO DELL’APPENNINO
Segni particolari: INVALICABILE

Come inizia la tua carriera di calciatrice?
“Ho iniziato a cinque anni con i maschietti nella squadra del mio paese: Cassano d’Adda. Raggiunta l’età in cui il regolamento non lo consente più,  ho dovuto abbandonare il maschile e sono andata all’Atalanta femminile nella quale sono rimasta per quattro stagioni, prima con le giovanissime, poi con la primavera e con la prima squadra. Con le più grandi ho esordito in serie A a quattordici anni a Verona, nella stagione che ci ha visto purtroppo retrocedere. L’anno successivo eravamo in A2, con una squadra formata tutta da ragazze giovanissime, allenate da Samantha Ceroni che ho ritrovato qui come mister della primavera. A sedici anni purtroppo però tutto finì e così ho dovuto fare una scelta…”

Una scelta non facile: tu giovanissima, dall’A2, a due passi da casa, lasciasti il “continente” per approdare nella più forte squadra Italiana di quegli anni, la Torres.
“Al termine del campionato i dirigenti della Torres, contattarono l’allora presidente dell’Atalanta Maraglino, chiedendo di me e in seguito mi telefonarono. Inizialmente pensai ad uno scherzo, ma poi il loro interessamento si concretizzò nell’offerta di trasferirmi nella prima squadra italiana di calcio femminile. Per me era tutto irreale e ammetto che a sedici anni pensare di andare così lontana da casa mi spaventava parecchio. E anche per loro non era così semplice perché ero la prima minorenne che giungeva da fuori. Ma da subito andò tutto bene. La mattina andavo a scuola e al pomeriggio ci si allenava e poi a casa a studiare. Devo ringraziare i miei genitori che in quel momento mi diedero il loro appoggio, anche se papà all’inizio non ne era molto felice.”

Giunta in Sardegna non hai avuto neppure troppo tempo per rilassarti, perché in pratica hai giocato da titolare quasi subito.
“Non proprio subito perché all’inizio ebbi un problema fisico, ma in seguito ho avuto più fortuna. La rosa non era ampissima e un paio di infortuni ad alcune mie compagne mi hanno dato più volte l’opportunità di andare in campo. E poi avere a fianco una giocatrice dell’esperienza di Elisabetta Tona è stato un aiuto notevole. Da lei ho imparato tanto, a parlare in campo, a muovermi correttamente e anche umanamente mi è stata vicina in quel periodo, ma come un po’ tutte del resto. Certo non sono mancate le parole grosse quando sbagliavo, ma anche quello mi ha aiutato a forgiare il carattere. Nelle partitelle di allenamento nessuna voleva mai perdere, si giocava come se fosse un turno di champions. Quella era la mentalità vincente che ha fatto grande la Torres.”

Uno scudetto e un secondo titolo solo sfiorato l’anno dopo. Poi anche a Sassari tutto finisce e tu prendi un’altra decisione, del tutto controcorrente.
“Avevo la possibilità di restare in serie A, ma scelsi di rimanere in Sardegna all’Atletico Oristano, in B. Purtroppo nell’ultimo anno alla Torres mi ammalai di pubalgia e per giocare dovetti ricorrere spesso alle infiltrazioni, con la conseguenza che dopo ogni partita, per un paio di giorni non riuscivo neppure ad alzarmi dal letto. A fine campionato dovetti pensare a cosa fare per poter curarmi, senza dover per forza fermarmi del tutto e la proposta dell’Oristano capitò a fagiolo. Andai contro tutto e contro tutti, ma alla fine fu la cosa migliore che potessi fare. Grazie ai carichi di lavoro meno oppressivi, con calma ho recuperato e sono guarita.”

Dopo la tempesta arriva il sereno: a Cuneo torni a calpestare i campi della serie A.
“Fu un anno importante perché tornata in forma mi sono riaffacciata al calcio che conta, giocando in una squadra con ottimi elementi e che raggiunse l’obbiettivo della salvezza. A Cuneo non avevo più accanto una guida sicura come Tona, ho dovuto mettermi sulle spalle la responsabilità di ragionare in campo solo con la mia testa , aiutando il più possibile le mie compagne di reparto. Il modulo era diverso, si giocava a cinque dietro rispetto alle quattro di Torres, a volte giocavo da ultimo uomo e in altre occasioni ero uno dei due centrali più esterni. Mi servì molto, mi aiutò a crescere ancora e pertanto fu una stagione positiva sotto questo aspetto.”

Infine il ritorno a casa.
“Venni contattata anche da altre società, ma volevo un progetto sicuro e quando mi chiamò mister Garavaglia non esitai. La società la conoscevo, per serietà e per quello che aveva realizzato fino ad ora. L’inizio non è stato facile per nessuno, ma stiamo pian piano crescendo. La fortuna con l’Empoli non ci ha aiutato per nulla. Dobbiamo lavorare tanto, io per prima. Ma resto fiduciosa, altrimenti non sarei qui.”  (L’intervista è stata realizzata prima della vittoriosa trasferta di Verona)

A Mozzanica hai ritrovato alcune tue vecchie compagne della Torres:
“Sì ho ritrovato Daniela Stracchi, Gaelle Thalmann e Giorgia Motta, ma anche Valeria Monterubbiano, con cui giocato nelle nazionali giovanili e Lisa Alborghetti, Andrea Scarpellini e Margherita Salvi, mie compagne all’Atalanta in tempi diversi.”

In nazionale hai giocato nelle varie selezioni giovanili e poi un paio di anni fa arriva l’esordio nella nazionale maggiore, nelle due amichevoli giocate con la Cina.
“Ho giocato sia con l’under 17 che con la 19, nella quale sono arrivata quando il selezionatore era ancora Corradini, poi arrivarono alcune convocazioni nella maggiore con Cabrini che mi portò in Cina nel gruppo che doveva disputare due amichevoli con la nazionale della Repubblica Popolare. Giocai titolare nella seconda gara, davanti a 30 mila persone. Un’emozione unica, ero terrorizzata, neppure in foto ci stanno 30 mila persone…”

Qual è stato il momento più bello della tua carriera fino ad oggi?
“Il passaggio alla Torres e tutto quello che ne è derivato. Vincere uno scudetto, giocare la champions contro squadre che dettano legge in Europa e poi stavo bene fisicamente, ero giovanissima  e tutto sembrava un sogno.”

Dove può arrivare il Mozzanica, nel breve e nel lungo periodo?
“Con l’ingresso dell’Atalanta nella società credo che si possa andare davvero in alto, non subito forse, ma le cose fatte di fretta poi spesso ritornano indietro. Lavorare con calma e bene ti porta lontano. Quest anno dobbiamo dimostrare ancora tanto, ma penso che col tempo, lavorando sul settore giovanile che deve essere il serbatoio della prima squadra, la società può davvero fare grandi cose.”

Credit Photo: Maria Gatti

Qualificazioni mondiali. Convocate 23 Azzurre per la gara del 28 in casa del Portogallo

Il cammino della Nazionale Femminile verso il Mondiale riprenderà martedì 28 novembre in Portogallo. Al comando del gruppo 6 in condominio con il Belgio grazie alle vittorie ottenute negli incontri disputati contro la Moldavia e nella doppia gara con la Romania, l’Italia di Milena Bertolini scenderà in campo allo stadio “Antonio Coimbra da Mota” ad Estoril (ore 17 locali, ore 18 in Italia) contro le portoghesi, fanalino di coda insieme a Moldavia e Romania, tutte e tre ferme a zero punti, il Portogallo con una sola gara giocata e la Moldavia con due.

Assente dal 1999 dalla fase finale di un Mondiale, la squadra azzurra cercherà di difendere un primo posto che vale la qualificazione diretta, mentre le quattro migliori seconde dei sette gironi eliminatori si contenderanno ai play off l’ultimo pass per la Francia.

Il Commissario tecnico ha convocato oggi 23 calciatrici, che si raduneranno a Novarello Villaggio Azzurro domenica 19 per iniziare la preparazione il giorno seguente fino a sabato 26, giorno della partenza per Estoril.

L’elenco delle convocate

Portieri: Chiara Marchitelli (Brescia), Laura Giuliani (Juventus), Rosalia Pipitone (Res Roma);
Difensori: Elisa Bartoli (Fiorentina), Lisa Boattin (Juventus), Alia Guagni (Fiorentina), Cecilia Salvai (Juventus), Sara Gama (Juventus), Elena Linari (Fiorentina), Valery Vigilucci (Fiorentina), Linda Tucceri Cimini (Zaccaria);
Centrocampisti: Aurora Galli (Juventus), Martina Rosucci (Juventus), Barbara Bonansea (Juventus), Greta Adami (Fiorentina), Sara Tardini (Sassuolo), Marta Carissimi (Fiorentina), Valentina Bergamaschi (Brescia), Manuela Giugliano (Brescia);
Attaccanti: Daniela Sabatino (Brescia), Ilaria Mauro (Fiorentina), Valentina Giacinti (Brescia), Cristiana Girelli (Brescia).

Staff – Capo delegazione: Barbara Facchetti; Commissario tecnico: Milena Bertolini; Assistente tecnico: Attilio Sorbi; Segretario: Elide Martini; Preparatore atletico: Stefano D’Ottavio; Preparatore dei portieri: Cesare Cipelli; Match Analyst: Marco Mannucci; Medici: Matteo Guzzini, Marco Scarcia; Fisioterapisti: Roberto Cardarelli, Maurizio D’Angelo; Nutrizionista: Natale Gentile.

Risultati, classifica e calendario del Gruppo 6

15 settembre 2017: ITALIA-Moldavia 5-0
19 settembre 2017: Romania-ITALIA 0-1
24 ottobre 2017: ITALIA-Romania 3-0

Classifica: ITALIA e Belgio 9 punti (3 gare giocate), Moldavia (2), Romania (3) e Portogallo 0 (1)

I prossimi impegni delle Azzurre

28 novembre 2017: Portogallo-ITALIA
6 aprile 2018: Moldavia-ITALIA
10 aprile 2018: ITALIA-Belgio
8 giugno 2018: ITALIA-Portogallo
4 settembre 2018: Belgio-ITALIA

N.b. Si qualificano al Mondiale le prime classificate dei sette gironi eliminatori, mentre le quattro migliori seconde si contenderanno ai play off l’ultimo pass per la Francia

Credit Photo: http://www.figc.it/

Erika Campesi, Ravenna Woman: “Grazie a tutti, sto bene, ma che botta!”

Sono stati attimi di autentica paura quelli che hanno accompagnato la partita del Ravenna Woman sul campo del Brescia. A far preoccupare tutto l’ambiente biancorosso, infatti, c’è stato il brutto momento vissuto dalla centrocampista Erika Campesi, che verso la metà del secondo tempo si è accasciata dolorante dopo uno scontro di gioco a centrocampo nel tentativo di mettere pressione alla manovra biancazzurra.

Uscita dal campo in barella, Erika immediatamente non ricordava quasi nulla di quel che stava succedendo e di quello che era successo. Di qui la grande paura. Erika dopo la partita è stata accompagnata dall’ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale bresciano per svolgere tutti gli accertamenti del caso.

Tutte le ragazze e lo staff si sono fermati a lungo fin quando ad Erika non sono stati effettuati i primissimi accertamenti. Fortunatamente poi, poco dopo le 22, il responso dei sanitari ha allentato al tensione attorno alle sue condizioni accertando per Erika “solo” una “distorsione della cervicale” che comporterà almeno una settimana di riposo con il collare.

Ringrazio davvero tutti per la vicinanza che mi hanno dimostrato in queste ore – dice Erika – per fortuna ora sto bene e mi sono ripresa, ma è stata davvero una bella botta e sono ancora un po’ intontita“.

Credit Photo: Nicola Agenzia Reporter

Agsm Verona, Berglind Thorvaldsdottir:”Dobbiamo lavorare assieme”

L’attaccante islandese dell’Agsm Verona sigla di testa la rete del momentaneo vantaggio. Un gol che purtroppo non sarà sufficiente per portare punti in casa gialloblù.
Queste le dichiarazioni di Berglind Thorvaldsdottir a fine match con l’Atalanta Mozzanica:
<Abbiamo giocato decisamente peggio rispetto all’ultima gara, non abbiamo fatto una buona prestazione e anche dal punto di vista fisico non siamo state all’altezza. 
Dobbiamo lavorare assieme sui meccanismi e cercare di conoscerci meglio. Dobbiamo parlarci maggiormente durante le partite e avere in generale maggiore comunicazione. Non ci piace certamente perdere quindi già dalla prossima gara dobbiamo dimostrare il nostro valore>.

Credit Photo: Federico Fenzi

Mozzanica: Gaelle Thalmann convocata per le gare di qualificazione ai Mondiali

Il portierone elvetico dell’Atalanta Mozzanica è stata convocata per i prossimi impegni che la nazionale transalpina disputerà contro Bielorussia e Albania. Gaelle Thalmann e compagne si raduneranno il giorno 20/11 alle 12.30 presso la Swiss Olympic House di Macolin e rientreranno nelle rispettive squadre di club solo dopo martedì 28/11 in tarda serata. La nostra n. 31, assente a Verona per un problema muscolare, è sempre un punto fermo della nazionale elvetica della ct Martina Voss-Tecklenburg.

Credit Photo: https://www.asdmozzanica.eu/

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