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Saluzzo, ora o mai più!

Rinvii non sono più permessi, la stagione è nel punto cruciale per chi desidera coltivare sogni di salvezza: in questo momento servono come l’aria risultati e punti. In serie B la Musiello Saluzzo ha in agenda il viaggio in Sardegna, il calendario prevede infatti la trasferta contro l’Oristano: proprio la squadra sarda, insieme a Torino e Caprera, fa parte del “trittico di gare” da cui le saluzzesi dovranno cercare di trarre a tutti i costi il massimo profitto in termini di punti.

Mister Cani sa di aver raccolto meno del seminato, spesso le ultime uscite hanno registrato prestazioni più che sufficienti, ma solo sul piano del gioco, non in termini di risultato. Il calcio è anche questo, ma il trascorrere del tempo, e l’avvicinarsi inesorabile della fine del campionato, suggeriscono l’urgenza di “mettere fieno in cascina”. La svolta deve partire domenica, altrimenti la salita rischia di diventare troppo ripida per essere superata.

Un Tavagnacco generoso perde con il Brescia

Una prova generosa del Tavagnacco non basta per fermare la corazzata Brescia, che passa al Comunale con il risultato di 1 a 3. Un peccato soprattutto perché le friulane erano passate in vantaggio a inizio partita con Camporese. Grinta e determinazione, purtroppo, non sono state sufficienti alle gialloblu per conquistare almeno un punto.

Parte meglio il Tavagnacco, che nei primi minuti sorprende le leonesse mettendole alle corde almeno fino al quarto d’ora. Al 2’ Clelland potrebbe già segnare, ma Ceasar si supera sulla conclusione ravvicinata della scozzese e manda in corner. Dalla battuta nasce il vantaggio del Tavagnacco, al 3’, con Camporese che si avventa sulla palla di testa e segna. Al 4’ ancora Tavagnacco pericoloso, questa volta con Brumana, ma il suo tiro su punizione è bloccato da Ceasar. Il Brescia cresce con il passare dei minuti, ma la retroguardia friulana regge. Almeno fino al 19’, quando Bonansea pareggia dopo una cavalcata sulla fascia sinistra: la numero 11 delle bresciane si accentra, supera un paio di difensori e fa partire un tiro su cui Ferroli nulla può. Al 32’ proteste del Tavagnacco per un tocco di mano nell’area del Brescia, con il direttore di gara che non interviene. Al 33’ Sabatino tenta di scavalcare Ferroli di testa, ma il portiere del Tavagnacco non si fa sorprendere. Il primo tempo si chiude con un’altra occasione di Clelland, al 42’, ma la palla finisce fuori.

Nella ripresa si vede un altro Brescia in campo. Al 2’ è Fuselli a rendersi pericolosa, ma l’occasione sfuma. Al 7’ la numero 16 delle bresciane ci riprova da distanza ravvicinata, ma prima Ferroli, poi la traversa le negano la gioia del gol. La rete, però, arriva grazie a Bonansea, che si avventa sulla palla vagante e spinge la palla oltre la linea di porta.
La partita è vibrante e le occasioni si susseguono; al 24’ ci prova Tarenzi, al 25’ Sardu, che un rasoterra insidioso sfiora il palo. Al 32’ è Tuttino a cercare la via del gol, ma il suo tiro termina a lato. Al 39’ il Brescia chiude la partita con Girelli che lasciata sola in area, a tu per tu con Ferroli, non si fa scappare l’occasione di segnare. Al terzo minuto di recupero Brumana potrebbe accorciare le distanze, ma Ceasar è brava a neutralizzare il pericolo.

Il Tavagnacco esce sconfitto ma a testa alta, tra gli applausi del Comunale. Le friulane torneranno in campo sabato 25 marzo a Chieti.

UPC TAVAGNACCO – BRESCIA 1-3

UPC TAVAGNACCO: Ferroli, Martinelli, Frizza, Pochero (Clelland), Sardu, Brumana, Camporese, Cecotti, Dri, Del Stabile, Filippozzi. All. Cassia
BRESCIA: Ceasar, Gama, D’Adda, Salvai (Manieri), Bonansea, Cernoia, Mele, Girelli, Fuselli (Lenzini), Sabatino, Tarenzi (Tyryshkina). All. Bertolini
ARBITRO: Villa di Rimini
MARCATORI: 3’ pt Camporese, 19’ pt Bonansea, 7’ st Bonansea, 39’ st Girelli
NOTE: ammonite Martinelli, Salvai, Tyryshkina
SPETTATORI: 350

Giulia Reginato: “Ripartire dal secondo tempo di Padova, concentrazione alta sempre”

Quando “essere una squadra” diventa sinonimo di “essere un gruppo” – l’associazione delle due locuzioni non è così scontata come potrebbe sembrare – gli elementi che lo compongono sanno come essere un valore aggiunto sia all’interno che al di fuori del rettangolo di gioco. Protagonista di un ottimo campionato tra i pali la scorsa stagione in massima serie, in quest’avventura cadetta Giulia Reginato si è trovata a difendere la porta rossoblu in pressoché perfetto fifty-fifty con la compagna/rivale Sara Ferin. Nelle occasioni in cui è stata chiamata in causa sul campo, “Ciuki” ha contribuito in prima persona all’ottimo dato che vede la retroguardia Permac come la meno battuta del girone, ma anche quando ha osservato le proprie compagne da bordocampo la numero 1 non ha mai fatto mancare tutto il sostegno, la grinta e la verve che la contraddistinguono. A pochi giorni da un altro match molto importante, in chiave tattica e psicologica, come quello casalingo contro il Marcon, sentiamo da lei come in casa rossoblu si stanno “unendo i puntini” tra il successo di domenica scorsa a Padova e la prossima sfida in arrivo.

Contro la Virtus è arrivata l’attesa reazione sul campo dopo lo scivolone in Coppa, nonostante qualche brivido per gli episodi nel primo tempo.
Domenica siamo scese in campo per vincere e per riscattare la prestazione opaca contro l’Inter. Credo che i primi minuti, dove abbiamo spinto al massimo e creato tante occasioni, e la reazione corale del secondo tempo siano la base da cui partire per il prossimo match. Abbiamo visto quanto sia importante tenere sempre alta la concentrazione, in tutti i reparti e indipendentemente dalla posizione in classifica della squadra che affrontiamo.

Contro il Marcon, è in arrivo una sfida mai banale dal sapore di derby.
Ci stiamo allenando bene per arrivare preparate ad ogni match, compreso il derby con il Marcon. Dobbiamo anche far fronte all’infortunio di Francesca Manzon, ma credo che la nostra rosa abbia tutte le carte in regola per farlo al meglio.

Quest’anno tu e Sara Ferin vi state dividendo il compito di difendere la porta rossoblu. Come ti stimola e come vivi questa sana rivalità per il posto?
La cosa più difficile da gestire è la discontinuità nello scendere in campo, ma credo che sia io che Sara stiamo dimostrando le nostre qualità, facendoci trovare sempre pronte. La competizione invece non è difficile da gestire, perché è alla base dello sport e del ruolo di portiere.

Il San Zaccaria conquista tre punti d’oro a Jesi

Nella splendida cornice dello stadio comunale di Jesi un San Zaccaria compatto e arcigno riesce ad avere la meglio su una Jesina tutt’altro che arrendevole e che anzi mette in campo tutta la sua buona volontà nonostante le assenze di tre giocatrici impegnate con la nazionale giovanile. La squadra di Fausto Lorenzini conquista così tre punti molto importanti in ottica futura e prosegue la sua marcia verso il miglior piazzamento possibile in ottica play-out nonostante due errori dal dischetto che, per fortuna, non pesano nel risultato finale.
Mister Lorenzini manda in campo il San Zaccaria con il consueto 3-4-1-2. A supporto delle punte Cimatti e Razzolini c’è come sempre Principi, mentre a far coppia con Pondini c’è Pastore. Santoro in corsia sinistra e Diaz a destra, linea difensiva con Quadrelli, Tucceri, Venturini. Sul fronte opposto l’iniziale 4-4-1-1 dello Jesina cambia in corso d’opera in un 4-2-3-1 con Vagnini, Campesi e Catena a supporto dell’unica punta Monterubbiano.

Primo tempo di marca San Zaccaria. La prima frazione di gioco è combattuta e mostra uno Jesina tutt’altro che arrendevole. La squadra di casa chiude bene ogni spazio e si difende con ordine provando a colpire di rimessa. Sulla sponda opposta il San Zaccaria dimostra comunque di riuscire a tenere in mano le redini del gioco, anche se riesce a produrre occasioni poco concrete. Interessanti i cross al centro dell’area, ma che sono spesso preda del portiere. Al 12’ un tiro di Giada Pondini da fuori area termina fuori di poco. Al 24’ invece Razzolini riceve in area, prova il tiro ma Guidi blocca. Il San Zaccaria è sempre propositivo e continua a impegnare Guidi, al 26’ lo fa anche Santoro mentre alla mezz’ora una punizione di Principi tagliata in area arriva tra i piedi di Diaz, ma la difesa marchigiana recupera e spazza via il pericolo prima che la messicana riesca a tirare. Al 36’ è il turno di Linda Tucceri Cimini su punizione, la specialista biancorossa disegna una bella traiettoria a giro, ma il pallone esce di poco oltre l’incrocio dei pali. Nel frattempo il passaggio al 4-2-3-1 dello Jesina produce i primi frutti ed al 38’ la squadra di casa si porta dalle parti di Dolan, ma Venturini di testa anticipa Monterubbiano al limite dell’area.

Entra Baldini, paura nel finale. Al rientro in campo Lorenzini sostituisce Quadrelli con Baldini. In difesa arretra Diaz, mentre l’attacco passa a tre con Baldini-Cimatti-Razzolini. È proprio la neo entrata a rendersi subito pericolosa poco dopo 1’ di gioco, difendendo palla in area ed impegnando Guidi in una parata in due tempi. Al 3’ invece un tiro di Principi da fuori area termina a lato. Nei primi minuti di gioco il San Zaccaria mantiene costantemente il possesso palla e manda in affanno la Jesina ed infatti all’11’ il risultato della gara cambia in favore della squadra di Lorenzini. Principi subisce un contrasto falloso sulla tre quarti, Tucceri Cimini pennella in area una punizione che Venturini di testa spedisce nell’angolino più lontano per lo 0-1. Passano sette minuti e il San Zaccaria raddoppia sull’asse Baldini-Principi, con la prima brava a gestire palla sulla destra e a trovare il corridoio giusto in orizzontale per Principi, il suo tiro non lascia scampo a Guidi. Al 26’ il San Zaccaria potrebbe calare il tris, ma Baldini dal dischetto manca il bersaglio. La stessa sorte tocca a Pondini, a cui al 33’ viene lasciato l’incarico di trasformare un altro rigore assegnato per atterramento di Principi in area, ma la centrocampista non riesce a regalarsi un gol nel giorno del suo compleanno e calcia fuori. Sono errori che potrebbero improvvisamente diventare pesantissimo, perché al 44’ Zambonelli dal vertice destro dell’area indovina una parabola che supera Dolan e finisce all’incrocio. L’americana salva il San Zaccaria al 47’ quando respinge un tiro ravvicinato di Monterubbiano.

Fausto Lorenzini: “Mai capitati due rigori sbagliati nella stessa partita”.
Il tecnico biancorosso Fausto Lorenzini è soddisfatto della prova del San Zaccaria, meno per la sofferenza finale. “Quando abbiamo subito il 2-1 ero arrabbiato perché abbiamo perso un po’ la testa dopo i due rigori sbagliati. Non mi era mai capitato di vedere due errori così nella stessa partita. Nel primo tempo la squadra è stata poco determinata mentre nella ripresa anche grazie all’inserimento di Baldini siamo stati più aggressivi. Se avessimo segnato uno dei rigori probabilmente avremmo avuto più tranquillità, ma sono soddisfatto anche se una nota negativa è il giallo a Tucceri che, diffidata, salterà Verona”. 

Jesina (4-4-1-1): Guidi; Picchiò, Cuciniello (31’ st Lucarini), Alunno, De Sanctis; Campesi, Scarponi (14’ st Battistoni) Zambonelli, Vagnini (20’ st Piergallini); Catena, Monterubbiano. A disp.: Cantori, Becci, Barchiesi. All.: Trillini.
San Zaccaria (3-4-1-2): Dolan; Quadrelli (1’ st Baldini), Tucceri, Venturini; Diaz, Pastore, Pondini, Santoro (39’ st Peare); Principi; Cimatti (23’ st Filippi), Razzolini. A disp.: Tampieri, Casadio, Muratori, Barbaresi. All.: Lorenzini.
Arbitro: Andrea Pasqualetto di Aprilia.
Reti: 11’ st Venturini, 18’ st Principi, 44’ st Zambonelli.
Ammonite: Tucceri, Cuciniello.

Note: spettatori 100 circa. Al 26’ st Baldini calcia fuori un rigore; al 33’ st Pondini calcia fuori un rigore.

Tavagnacco è espugnata, ora l’assalto alla vetta

Sul difficile terreno di gioco di Tavagnacco il Brescia si presenta con un 3-5-2 che vede unica novità rispetto alla partita contro lo Jesina Bonansea sulla fascia in sostituzione di Manieri.

L’inizio di gara è per cuori forti con Clelland che al 2’ salta in area Salvai e va alla conclusione dal limite dell’area piccola trovando l’opposizione in angolo di Ceasar. Dalla bandierina va Brumana con Camporese che sul primo palo trova di testa la deviazione vincente superando Ceasar con una traiettoria beffarda.
Il Brescia si ricompone ed inizia a gestire il gioco faticando però a creare vere occasioni da rete fino al 19’ quando Sabatino lancia in velocità Bonansea sulla sinistra, l’esterna torinese salta in velocità tre avversarie entrando in area in diagonale prima di trafiggere Ferroli con un destro che entra a fil di palo.
Al 34’ nuova occasione per il Brescia: cross dalla destra di Fuselli su cui Sabatino va al colpo di testa sul secondo palo. Ferroli blocca la sfera.
A pochi secondi dall’intervallo è poi Tarenzi ad avere la grande opportunità per portare in vantaggio il Brescia, ma la punta non crede fin da subito sul lancio di Bonansea in profondità, dovendo rincorrere sul seguente retropassaggio di Martinelli a Ferroli, con il portiere che svirgola il pallone senza che Tarenzi riesca ad approfittarne.

Nella ripresa dopo due minuti il pallone buono capita sui piedi di Fuselli che, su un retropassaggio di Bonansea dalla linea di fondo, è libera in area, ma non riesce ad incocciare bene il pallone con Ferroli che para senza problemi.
Il 2-1 è però nell’area e giunge cinque minuti dopo: angolo dalla destra di Cernoia, colpo di testa a centro area di Fuselli su cui interviene Ferroli deviando sulla traversa, ma sulla ribattuta è più veloce di tutte Bonansea che di testa sigla il sorpasso biancoblu.
Al 24’ la neo entrata Lenzini serve Tarenzi il cui tiro termina di poco a lato, mentre due minuti dopo è il Tavagnacco a sfiorare la rete del pareggio con Sardu che da buona posiziona non inquadra lo specchio della porta con Ceasar fuori dai pali.
Le biancoblu chiudono la partita al 39’ dopo una volata sulla sinistra di Bonansea che conquista calcio d’angolo. Dalla bandierina va la stessa numero undici che trova sul secondo palo pronta alla deviazione aerea Girelli per il 3-1.

Il Brescia resta così a meno tre dalla Fiorentina che proprio sabato prossimo farà visita alle biancoblu al Club Azzurri.

TAVAGNACCO – BRESCIA 1-3
TAVAGNACCO (4-3-3):
 Ferroli, Martinelli, Frizza, Filippozzi, Cecotti, Sardu, Paroni (30’ Del Stabile), Tuttino, Clelland, Brumana, Camporese. A disp.: Copetti, Pochero, Dri, Cotrer, Minutello, Donda. All.: Cassia.
BRESCIA (3-5-2): Ceasar; Gama, D’Adda, Salvai (43’ st Manieri); Bonansea, Cernoia, Mele, Girelli, Fuselli (20’ st Lenzini); Sabatino, Tarenzi (40’ st Tyryshkina). A disp.: Marchitelli, Ghisi, Eusebio, Serturini. All.: Bertolini.
ARBITRO: Villa di Rimini.
MARCATRICI: 3’ pt Camporese, 19’ pt Bonansea; 7’ st Bonansea, 39’ st Girelli.
AMMONITE: Martinelli, Tyryshkina.

Verona, tornano i gol e la vittoria!

Conta solo la vittoria allo Stadio di via Sogare nella sesta giornata di ritorno del massimo campionato femminile: Agsm Verona alla ricerca dei tre punti per ritrovare il sorriso e riprendere la marcia nelle zone alte della classifica, Chieti alla ricerca del colpaccio per agganciare i play-out e continuare a sperare.
Con Soffia, Nichele, Meneghini e Forcinella impegnate con la Nazionale Under 17, mister Longega deve attingere a piene mani nella formazione primavera.

Verona subito aggressivo con i tentativi senza esito di Piemonte e Boattin.
Manuela Giugliano riceve l’assist dal fondo di Pasini e di prima intenzione calcia alto sopra la traversa. Parte bene il Verona ma a trovare la rete del vantaggio è a sorpresa il Chieti con la sfortunata autorete di Federica Di Criscio che spedisce nella propria porta il pallone crossato da Marinelli apparsa peraltro in sospetto fuori gioco. L’Agsm Verona riprende ad attaccare e fallisce il possibile pareggio con Giugliano che si fa respingere la conclusione da Vicenzi. Subito dopo Di Criscio incorna sopra la traversa. Melania Gabbiadini viene anticipata di un soffio da Vicenzi in uscita bassa che si ripete anche su Manuela Giugliano. Verona perviene al meritato pareggio alla mezz’ora di gioco: Galli apre per Gabbiadini che va sul fondo e mette in mezzo un pallone al bacio per la deviazione in rete sotto misura di Manuela Giugliano. Le scaligere tirano il fiato dopo il forcing per ottenere il pareggio e Marinelli prova la conclusione per il Chieti senza inquadrare la porta. Si va al riposo con un pareggio che va molto stretto all’Agsm Verona.

La ripresa si apre con un’occasionissima sprecata dalle veronesi: Giugliano lavora la palla in area e mette in mezzo per Piemonte che scivola al momento di concludere.
Poco dopo la neo entrata Osetta chiama Vicenzi alla deviazione in angolo. Al 10′ Giugliano da fuori area mette la sfera all’incrocio per il vantaggio gialloblù. La rete liberatoria per le veronesi mette a sedere le abruzzesi che subiscono due minuti più tardi la rete del tre a uno con Martina Piemonte che da sola in area incrocia sul palo lontano. Il Verona si complica la vita da solo perdendo palla e consentendo all’ex Penelope Riboldi tutta sola in area di riaprire il match battendo l’incolpevole Thalmann. Le scaligere potrebbero richiudere subito la partita ma in mischia incredibilmente non riescono ad indirizzare in porta il pallone nonostante i numerosi tentativi in successione. Al 28′ Aurora Galli si produce in una irresistibile percussione centrale, supera tutti ma la sua conclusione viene respinta con il volto dalla numero uno ospite. La serie di errori in fase realizzativa prosegue con capitan Gabbiadini che si presenta sola davanti a Vicenzi ma spara a lato. Ancora una volta la numero otto gialloblù si rende pericolosa ma la sua conclusione termina di un nulla a lato. Al 39′ entra finalmente in campo la greca Sofia Kongouli e un minuto dopo serve l’assist a Lisa Boattin per la rete che richiude definitivamente il match. Nel finale Kongouli si mangia la rete della cinquina, ma oggi va bene così. Finisce quattro a due per le scaligere.

L’Agsm Verona, seppure con qualche sbavatura, ritrova il gioco, le reti, ed anche la sua attaccante Kongouli finalmente in campo nel finale.
Sabato prossimo le ragazze di Longega e Ghirardello scenderanno in Romagna sul campo del San Zaccaria di Ravenna.

AGSM VERONA 4 – CHIETI 2

Reti: Pt. 9′ Aut. Di Criscio, 30′ Giugliano, st. 10′ Giugliano, 12′ Piemonte, 19′ Riboldi, 41′ Boattin

Agsm Verona: Thalmann, Galli, Di Criscio, Gabbiadini, Giugliano, Boattin, Pasini (31′ pt. Osetta), Piemonte (38′ st. Kongouli), Rodella, Ambrosi (42′ st. Poli), Pavana.
A disposizione: Fenzi, Osetta, Kongouli, Franco, Poli, Gobbi.
Allenatore: Renato Longega.

Chieti: Vicenzi, Di Camillo Giada, Di Bari, Vicchiarello, Marinelli, Di Camillo Giulia, Stivaletta, Mariani (22′ st. Di Marco), Carrozzi (36′ st. Nozzi), Riboldi, Innerhuber.
A disposizione: Benedetti, Nozzi, Di Marco, Copia.
Allenatore: Lello Di Camillo.

Arbitro: Julio Milan Silvera (Valdarno)
Assistenti: Nicola Santi e Filippo Castagna.
Note: Terreno in erba artificiale, giornata con alternanza di nubi e sole, temperatura gradevole. Spettatori circa 300. Recupero 1+3.

Troppo forte il Mozzanica: la Como 2000 sconfitta con un poker

La Como 2000 perde in casa 4-0 contro il Mozzanica, terza forza del campionato che legittima la sua posizione con una buona prova sul campo di Ponte Lambro.

I primi dieci minuti di partita non vedono grandi emozioni con le squadre che si studiano. La prima occasione arriva per la Como 2000 al minuto 11 e arriva sugli sviluppi di un corner: Badiali raccoglie la respinta dela difesa e calcia molto bene al volo. Il portiere ospite è battuto ma è provvidenziale una respinta di testa della difesa ospite sulla linea di porta. Seppur senza creare chiare occasioni da rete, nella fase centrale della prima frazione il Mozzanica pare avere\ un leggero predominio territoriale. A passare in vantaggio al minuto 33 sono le ospiti con Pirone, brava a raccogliere una respita della traversa su una bellla girata di Giacinti. La stessa Pirone sfiora due minuti dopo il raddoppio sugli sviluppi di un corner.

Dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo il Mozzanica raddoppia con Alborghetti brava ad inserirsi dalla fascia destra e superare Presutti con un bel colpo di testa. Ospiti ancora alla conclusione al minuto 23 della ripresa con Ledri che però calcia out da fuori area. La Como 2000 tenta con il cuore di raddrizzare la partita ma subisce il 3-0 ad opera di Giacinti: la punta del Mozzanica raccoglie un lancio lungo e dopo due finte di sinistro superando un’incolpevole Presutti. Ancora Mozzanica al minuto 83: bellissima girata di Pirone che va di poco alta sulla traversa. La stessa Pirone regala il preludio del poker ospite colpendo la traversa durante il primo dei tre minuti di recupero. Sugli sviluppi del corner seguente Scarpellini trova il 4-0 con un gran destro al volo.

FCF COMO 2000 – MOZZANICA 0-2

Marcatori: Pirone (Mozzanica, 33′), Alborghetti (Mozzanica, 52′), Giacinti (Mozzanica, 78′), Scarpellini (Mozzanica, 91′)

FCF COMO 2000: Presutti, Stefanazzi, Fusetti, Previtali, Cascarano, Badiali (Di Lascio, 77′), Postiglione, Merigo (Cambiaghi, 62′), Gritti, Ambrosetti, Ferrario (Coppola, 62′).
All. Negri. A disposizione: Ventura, Nascamani, Sessa, Brazzarola.

MOZZANICA: Gritti, Motta, Rizza, Stracchi, Rizzon (Fusar Poli, 83′) , Locatelli, Alborghetti, Ledri, Giacinti, Scarpellini, Pirone. All: Garavaglia. A disposizione: Capelletti, Tonani, Pernigoni, Pellegrinelli.

Arbitro: Gandolfo
Ammoniti: Merigo (Como 2000, 19′), Locatelli (Mozzanica, 48′)

Padova, sfuma il sogno Serie A? «Vetta lontana, ma il futuro è nostro»

PADOVA. Il sogno è finito? Il pareggio beffa di domenica scorsa contro il Marcon ha fatto scivolare ancor più in classifica il Calcio Padova femminile, che adesso ha dieci punti di svantaggio dal Vittorio Veneto capolista. Con otto giornate ancora da giocare, la promozione in Serie A molto probabilmente è destinata ad attendere ancora. Nonostante un avvio incoraggiante e un attacco da tre gol a partita, il Padova paga qualche battuta a vuoto inaspettata, sebbene la capitana Alessia Mazzucato inviti tutti a non mollare: «Non è finita, abbiamo il dovere di crederci fino alla fine», esorta il terzino. «Sicuramente è molto dura, anche perché davanti non sbagliano un colpo, ma dobbiamo provare almeno a ricucire le distanze. E poi abbiamo ancora lo scontro diretto con il Vittorio Veneto, vogliamo vendicare la sconfitta dell’andata».

In cosa crede che, finora, siate mancate? «Principalmente proprio negli scontri diretti di Sassuolo e Vittorio Veneto. E poi il Marcon si è dimostrato la nostra bestia nera, portandoci via quattro punti, tra andata e ritorno, a ridosso del novantesimo. Ci siamo complicate la vita da sole».

L’età, tuttavia, sembra essere dalla vostra parte, visto che la squadra ha una media poco superiore ai vent’anni. «Io mi auguro che resti questo gruppo. Potremmo solo migliorare. Ma adesso pensiamo almeno a riprenderci il terzo poso, ci aspettano tre sfide chiave, non possiamo sbagliare».

Sfida tra ex per la Novese, Molassana al riscatto con l’Empoli

Mancano solamente 540’ al termine di questa entusiasmante stagione ed il Girone A di Serie B entra nel vivo.

Dopo il pareggio in extremis nel big match con l’Empoli altro branco di prova importante per la capolista Novese che sarà impegnata nel sentito derby con l’Alessandria. Sfida ricca di ex tra le fila biancoazzurre che non possono permettersi intoppi nella rincorsa alla Serie A. Spera, invece, in un passo falso della truppa di mister Fossati l’Empoli che, smaltita la delusione per la gara dello scorso week end, attende un Molassana Boero voglioso di rivincita dopo il ko interno con il Torino.
Potrebbero approfittare della difficile sfida dell’Alessandria sia Amicizia Lagaccio che Ligorna che, nella lotta per il terzo posto, incroceranno i guantoni rispettivamente contro Juventus Torino e Lucca. In coda gran parte della lotta salvezza passa da questo turno: il fanalino di coda Musiello Saluzzo fa visita all’Oristano, in caduta libera e presentatosi con meno giocatrici dell’undici iniziale nell’ultima gara a Genova mentre sarà scontro diretto tra Torino e Caprera.

Serie B – Il Programma della 17ª giornata (Domenica 19 marzo – Ore 15.00)
Alessandria-Novese (Andrea Calzavara di Varese)
Amicizia Lagaccio-Juventus Torino (Giacomo Casalini di Pontedera)
Atletico Oristano-Musiello Saluzzo (Emiliano Perini di Roma 1)
Empoli Ladies-Molassana Boero (Dario Di Francesco di Ostia Lido)
Lucchese-Ligorna (Ettore Longo di Cuneo)
Torino-Caprera (Andrea Beretta di Monza)

Giuseppe Boni, Mozzecane: “Dare il massimo adesso per non avere rimpianti in futuro”

Giuseppe Boni fonda nel 1997 la Fortitudo Mozzecane, vent’anni dopo vive il primo anno da presidente. Lungo questo tempo ha ricoperto tantissimi ruoli: segretario, giardiniere, magazziniere, dirigente, direttore sportivo e allenatore di prima squadra e giovanili. E’ la vera anima del club per cui nutre una fortissima passione

Dal 1997 a oggi lei ha ricoperto all’interno della società i ruoli più svariati, a quale periodo è maggiormente legato? c’è un episodio particolare che ci desidera raccontare?
I primi anni sono stati i più spensierati ed istintivi ma allo stesso tempo i più emozionanti e da loro è arrivata la spinta più grande per l’attività messa in atto in questi vent’anni. Certamente la promozione in serie A del 2011-12 resta probabilmente l’apice di tutto il nostro impegno, miracolosa sotto certi aspetti perché ottenuta in un piccolo comune di 5000 abitanti.

Secondo lei come si è evoluto il calcio femminile in questi 20 anni?
Mi aspettavo uno sviluppo più rapido e per molti anni ho sognato che questo avvenisse, ma piano piano mi sono disilluso anche se onestamente in questo momento credo che stia cambiando qualcosa più per una costrizione/obbligo che per un vero cambiamento di mentalità nei confronti del nostro movimento da parte di coloro che governano il mondo del calcio

Nella sua carriera all’interno del mondo calcistico da chi ha preso l’insegnamento più importante che oggi cerca di trasmettere alla sua squadra? e qual è?
In tempi in cui non si trovavano palloni, scarpe, maglie e non c’erano soldi, ne alternative al gioco del calcio un certo Nizzola Enea ha radunato tutti i ragazzi del piccolo paese di Barbasso (MN), ha costruito una squadra e ci ha innestato la passione; per ricompensare tutto quello che lui ha fatto per me (noi) ho cercato di riproporlo qui a Mozzecane

Quali sono le sue previsioni per l’ultima parte di stagione?
Sono convinto che la nostra giovanissima formazione non possa far altro che crescere e quindi recuperare anche qualche posizione in classifica, ma aspetto ancor più fondamentale che tutte le ragazze scendano sempre in campo con grandi motivazioni e spirito di squadra

Il calcio femminile in Italia purtroppo non gode del giusto riconoscimento, che miglioramenti spera possa intraprendere la federazione per la crescita di questo sport?
L’obbligo per le società maschili professionistiche di tesserare e costruire squadre al femminile credo che possa essere un buon traino per l’aumento delle tesserate sempre che venga fatto con lo spirito giusto e non solo per obbligo. Certamente un club del genere sarà più motivato a lavorare bene se sarà costretto ad arrivare a formare anche una prima squadra e non solo a fermarsi all’età allieve anche se tutto ciò potrebbe essere letale per la sopravvivenza di società piccole come la nostra.

 Vuole dire qualcosa alle possibili calciatrici future?
Il tempo passa in fretta e occorre dare il massimo adesso, in questo momento, per non avere rimpianti in futuro: anche se sono soddisfatto, sono infatti convinto che il 90% delle nostre atlete possa fare molto di più, perché le potenzialità e le capacità ci sono.

Coi cambiamenti che sono in atto per le ragazze che amano veramente tale gioco si possono davvero aprire prospettive diverse: per esempio, avere finalmente l’opportunità di vivere di calcio come una professione. Pertanto, ogni nostra giovane tesserata dovrebbe avere una motivazione molto più forte per crescere e migliorare.

Un grande ringraziamento a Giuseppe Boni, alla responsabile marketing Alice Bianchini e tutta la società della Fortitudo Mozzecane per la disponibilità dell’intervista a cui auguriamo un grande in bocca al lupo per l’ultima parte della stagione!

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