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Milan – Sampdoria analizzata da Panini Digital: totale supremazia del Diavolo

Photo Credit: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nella 6° giornata di Serie A si è giocata Milan – Sampdoria. La partita, andata in scena al Puma House of Football – Vismara e diretta da Deborah Bianchi, è terminata con il punteggio di 1-0 grazie alla rete decisiva di Evelyn Ijeh al 71’, abile a staccarsi dalla sua posizione e ad inserirsi per bucare Amanda Tampieri. Terza vittoria consecutiva per le rossonere che continuano il loro periodo positivo.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare che la formazione di casa abbia praticamente dominato per quasi tutto l’incontro, come ci suggerisce l’IVS (Indice di Valutazione Squadra): 78 per il Diavolo contro il 22 per le ospiti.

La netta superiorità delle ragazze di Suzanne Bakker è ben visibile anche da molti altri dati: il possesso palla, 71% contro 29%; il baricentro, 67,7 mt contro 40,1 mt, e la supremazia territoriale, 88% contro 12%. Da sottolineare sono anche i passaggi completati dalle due squadre che, infatti, presentano un abisso, dato che il Milan ne ha completati 598, mentre la Sampdoria solo 162 (ben 436 in meno!), e il fatto che le padrone di casa abbiano giocato 87 palloni in area di rigore avversaria contro i soli 18 delle blucerchiate.
Nonostante, comunque, il gol decisivo sia arrivato solo nella seconda metà, il vero dominio milanista si è potuto osservare prima dell’intervallo e, ciò, lo si può confermare con alcune spaventose statistiche: 93% di possesso palla e sole 3 palle in area concesse alla formazione di Davide Corti, a cui, però, vanno dati i meriti per essere rimasta in partita fino al triplice fischio, nonostante le evidenti difficoltà, e aver sfiorato il pareggio nei minuti finali.

Nel corso del primo tempo, il Diavolo si è schierato con un 4-3-3 di dichiarata spinta offensiva. La posizione media era, infatti, tutta nella metà campo avversaria, non a caso anche il pressing è stato pari a 64,4 mt, e i due terzini, Angelica Soffia ed Emma Wilhelmina Koivisto, erano praticamente sulla linea dei tre centrocampisti e offrivano continue soluzioni in sovrapposizione a Monica Renzotti, sulla destra, e, soprattutto a Chantè Mary Dompig, sulla sinistra: proprio per questo vediamo in questa zona un’elevata densità di gioco con il 62,5% di cross rossoneri della prima frazione partiti da questa fascia. Non è da sottovalutare però anche l’enorme apporto di Renzotti dalla parte opposta che, soprattutto nelle prime fasi, è stata una vera spina nel fianco per la difesa ospite. C’è molta densità anche dalle parti di Ijeh: ciò sottolinea la sua centralità nel gioco del Milan.
Durante la seconda metà, le ragazze di Bakker hanno avuto un baricentro medio più basso, probabilmente anche a causa degli ultimi 20 minuti passati avanti di un gol in cui la squadra ha cercato di mantenere un atteggiamento più cauto, rispetto a quello molto aggressivo avuto fino al momento del vantaggio. In ogni caso, la disposizione delle giocatrici suggeriva comunque una preparazione tattica decisa: il 4-3-3 di partenza vedeva in realtà Soffia venire in mezzo al campo a cucire il gioco permettendo, invece, a quella che sarebbe dovuta essere la mezzala sinistra, Valentina Cernoia, di buttarsi in avanti alla ricerca della rete, andandosi a posizionare sulla stessa linea di Nikola Karczweska, subentrata al posto di Nadia Nadim nel ruolo di punta centrale, come una sorta di seconda punta. Da evidenziare sono le larghissime posizioni di Renzotti e Dompig, che hanno permesso, in questo modo, gli inserimenti senza palla di Cernoia, e i compiti nettamente più difensivi di Koivisto rispetto alla sua controparte mancina: non a caso ha recuperato 21 palloni, compreso un enorme salvataggio su una ripartenza molto pericolosa della Sampdoria nei minuti finali che avrebbe gelato il Puma House of Football, posizionandosi prima in questa speciale classifica. Anche in questo secondo tempo la zona di Ijeh è molto densa, mentre la sua posizione si è abbassata per andare a ricevere dal basso e ribaltare l’azione con la complicità di Silvia Rubio: probabilmente ciò le ha permesso di poter sfruttare di più gli inserimenti senza palla che l’hanno portata a sbloccare la partita.

Le ragazze di Corti sono scese in campo, invece, con un 4-4-2 altamente difensivo e ben ordinato. Il baricentro è stato molto basso in modo da rispondere alle offensive di casa e ciò che salta all’occhio è, ovviamente, la grande densità di gioco nell’area di Tampieri: prima dell’intervallo, infatti, il Milan ha giocato ben 41 palloni nell’area di rigore della compagine in trasferta.
Nella seconda frazione il modulo di partenza era sempre il 4-4-2 che, però, in fase di gioco, si trasformava in una sorta di 5-3-2 con l’esterno destro, Nora Heroum, che si abbassava sulla linea dei difensori, facendo diventare Federica Cafferata braccetto di destra, e con Bianca Fallico e Maria Vittoria Nano come “mezzali”: c’è infatti da considerare che la posizione di Nano era comunque molto larga sulla sinistra, quindi ha mantenuto le caratteristiche da esterno; spesso, infatti, le azioni offensive doriane si sviluppavano sull’out mancino. Nonostante il baricentro della formazione ospite fosse comunque più alto, le palle giocate dalle rossonere in area sono state 46 e ciò spiega ancora l’elevata densità nell’area blucerchiata.

Entrambe le squadre hanno provato ad adottare il gioco dal basso, producendo queste azioni rispettivamente l’88,3% e l’84,7%. Come abbiamo già visto, però, la Sampdoria non è stata realmente in grado di creare pericoli alla retroguardia del Diavolo considerato il minor numero di passaggi effettuati rispetto alle avversarie; gli unici pericoli per il Milan, tutti nel secondo tempo, sono nati, infatti, grazie a delle ripartenze, maggiormente sulla sinistra.

Come accade spesso, la partenza del gioco delle ragazze di Bakker è affidata a Julie Piga: prima per palle giocate (115), per passaggi riusciti (103, anche la più precisa con il 90%), per passaggi ricevuti (93) e per giocate utili (40), mentre è seconda per palle recuperate, dietro alla sola Koivisto. Il gioco milanista si basava su un giro palla basso per muovere le giocatrici avversarie, non a caso le due centrali, Piga e Nadine Sorelli, sono coloro che si sono scambiate il pallone più volte (30 dalla numero 6 alla numero 23 e 25 viceversa), per poi svilupparsi sulle fasce in modo da accendere Renzotti e Dompig. Non mancava, inoltre, l’immediata verticalizzazione di Piga verso Dompig per velocizzare l’offensiva rossonera. Quando invece la palla arrivava dalle parti di Renzotti, le possibilità erano due: puntare la diretta avversaria o appoggiarsi a Rubio che faceva ricominciare l’azione.
Oltre a Piga, è stata assolutamente fondamentale anche Sorelli che è stata seconda in tutto, dietro alla sola compagna di reparto, con 90 palle giocate, 76 passaggi riusciti e 15 giocate utili, come Cernoia e Koivisto. Quindi, ancora una volta, le capacità dei due centrali di difesa sono fondamentali per le azioni della formazione di casa.

Per quanto riguarda la Sampdoria, sono ben visibili, come abbiamo già più volte sottolineato, le difficoltà riscontrate anche nell’impostazione del gioco. Diverse le soluzioni ricercate che, quasi mai, hanno portato le ospiti ad essere pericolose; poca facilità nel creare una ragnatela di passaggi e nel verticalizzare. Le due giocatrici ad aver effettuato più passaggi sono state il terzino sinistro, Linda Tucceri Cimini, e l’interno di sinistra, Alice Pauline Benoit, con 20 passaggi completati (83 in meno rispetto a Piga, la migliore delle rossonere!); Benoit che è anche la prima per passaggi ricevuti (21). La più precisa, però, è stata Giada Burbassi che ha concluso con l’83% di passaggi riusciti: una percentuale comunque non altissima considerato il fatto che ne abbia eseguiti solo 5 dal suo ingresso in campo, al 77’, fino al fischio finale.
Un’altra statistica abbastanza impressionante è stato il numero di palloni toccati da Tucceri Cimini che è stata la prima delle blucerchiate: 40, 175 in meno di Piga! Colei che ha tentato di mettere più in difficoltà la retroguardia del Milan, insieme a Nicole Arcangeli, invece, è stata Cafferata che con 10 giocate utili è stata la migliore delle sue, compresa una poderosa discesa verso fine partita che ha prodotto un cross non sfruttato dalla stessa Arcangeli, per una delle ultime occasioni per la squadra in trasferta. Infine, il fatto che la calciatrice ad aver recuperato più palloni, 20, sia stato il portiere, Tampieri, ci indica anche le difficoltà difensive delle doriane.
E’ stata dunque una partita molto complicata, in entrambe le fasi, per la Sampdoria, nonostante il punteggio di 1-0.

Anche i dati sulle conclusioni evidenziano la netta superiorità del Milan. Le ragazze di Bakker hanno calciato 22 volte, di cui 8 in porta. Ciò che può far suonare un campanello di allarme è che, di questi 22 tiri, 14 sono arrivati da dentro l’area di rigore e la porta avversaria si è gonfiata una sola volta: certi sono i meriti di Tampieri ma probabilmente è anche mancata quella precisione che avrebbe potuto sbloccare la partita precedentemente. Ciò è confermato dal fatto che una delle più attive e pericolose offensivamente, cioè Renzotti, abbia cercato la via del gol ben 5 volte senza, però, mai trovarlo, mentre Nadim l’ha cercata 4 volte e Ijeh 3, riuscendo a trovare la gioia personale.
Per quanto riguarda la Sampdoria, invece, i tiri sono stati 8, di cui 3 in porta e senza mai realmente spaventare Laura Giuliani. Le occasioni principali, arrivate entrambe dopo il vantaggio rossonero, sono state, infatti, sventate dai blocchi della difesa del Diavolo. Le calciatrici con il maggior numero di tentativi sono state Arcangeli, la più attiva nel reparto d’attacco con anche una rete arrivata, però, a gioco fermo, Victoria Marie Della Peruta e Nano, con 2 conclusioni tentate.

 

Flaminia Simonetti, Lazio: “La classifica non ci dà il giusto merito”

Credit: Andrea Iommarini PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Dopo il pari a reti bianche contro il Napoli Femminile in casa Lazio a parlare è stata la centrocampista Flaminia Simonetti. La calciatrice ex Inter ai microfoni del club ha dichiarato:

“Noi creiamo tanto e raccogliamo meno di quello che seminiamo. Secondo me dobbiamo essere più lucide sotto porta, manca quell’ultimo pezzo che è la finalizzazione perché certe volte davanti alla porta sbagliamo tante scelte e non riusciamo a mettere la palla dentro.  Siamo amareggiate per il risultato, volevamo e pretendevamo di più da questa partita. Sapevamo che erano queste e che avrebbero preparato così la partita. È mancata un po’ di lucidità nel secondo tempo perché ci siamo innervosite tanto. È stato più difficile giocare bene. Abbiamo fatto grandi prestazioni ma purtroppo la classifica non ci dà il giusto merito per quello che abbiamo fatto in campo. Per vincere bisogna buttare la palla dentro e ogni tanto ci viene difficile farlo, quindi va bene così. Tutta la settima prepariamo la partita al meglio e il mister ci dà i giusti suggerimenti e arriviamo sempre pronte alle partite indipendentemente dal modulo. .

Giada Greggi, figlia di Roma: “157 gare con la maglia giallo rossa!”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Giadina Greggi, romana verace classe 2000, ha fatto tutto il cammino nelle giovanili della Res Roma, vincendo anche 3 scudetti con la Primavera e con questa società capitolina ha debuttato in Serie A a soli 14 anni. Quando la AS Roma ha rilevato il titolo sportivo della Res Roma nell’estate 2018, la nuova allenatrice Betty Bavagnoli ha voluto Greggi nella prima squadra della neonata AS Roma.

Ha avuto il “record” di gioco, nel suo esordio, per tutti i 90 minuti della prima partita della storia della AS Roma femminile, ovvero la sconfitta per 3-2 contro il Sassuolo alla prima giornata della Serie A 2018-19, il 22 settembre 2018, chiudendo la stagione con 25 presenze e 4 reti.

Giada Greggi è stata una pedina importante del centrocampo della Roma di Alessandro Spugna, restando altrettanto importante nella gestione 2022-23 dove ha giocato 40 gare.

Nel big match, con la Juventus allo Allianz Stadium di Torino davanti ai 33.321 spettatori sugli spalti, Giada ha scritto un nuovo pezzo di storia della Roma: la calciatrice è diventata la nuova detentrice del record di presenze nella storia della squadra femminile giallorossa con 157 gare disputate.

Il primato precedente apparteneva ad Annamaria Serturini, che ha indossato la maglia della capitale dal 2018 al 2024 giocando 156 partite.

Greggi, a soli 24 anni ha ancora tanti “record” da abbattere, e la nostra “Figlia di Roma” ne è coscente: “Grande Giada porta onore ai nostri colori!”

 

Arezzo Calcio Femminile: le dichiarazioni dopo la sconfitta con il Pavia

Domenica amara per l’Arezzo Calcio Femminile, sconfitto dal Pavia in rimonta per 2-1 al termine di una gara comunque condotta dalle toscane. Quello che ribadiscono sia l’allenatrice Ilaria Leoni sia la capitana Costanza Razzolini nella consueta intervista post-partita pubblicata sui profili social del club amaranto.

Ilaria Leoni: “È stata una partita giocata e dominata nella metà campo avversaria, e per due errori nostri – dove loro sono venute nella nostra metà campo – abbiamo preso questi due gol. Però comunque è una partita da cui dobbiamo ripartire già da domenica prossima, perché comunque il gioco c’è stato, però dobbiamo cercare di costruire di più in fase offensiva, perché comunque lavoriamo tanto lì nell’ultimo tratto, e quindi è giusto anche che si concluda per portare a casa poi il risultato“.

Costanza Razzolini: “È stata una partita che abbiamo dominato. Penso che abbiamo tenuto il possesso quasi soltanto noi. E abbiamo sbagliato, probabilmente più di loro perché alla fine hanno portato a casa i tre punti. Dobbiamo concludere di più, essere più cattive, portare nella rete le occasioni che noi creiamo. E questo dobbiamo iniziare a farlo già in settimana, io in primis perché sono un’attaccante, e provare ad alzare un pochettino il ritmo, perché poi anche queste partite che poi sembrano sulla carta semplici, in realtà si rivelano le più toste, perché l’avversario vuole fare punti e noi dobbiamo essere più brave e fare meno errori degli altri, e portare a casa la vittoria“.

Tredici, fa rima con “Credici”: Juventus-Roma 2-1

Anticipo le due sveglie che avevo preparato la sera prima e mi butto giù dal letto.
Oggi è una giornata speciale, arrivano a Torino le Campionesse d’Italia della Roma e non posso farmi trovare impreparato.
Ma la partita è oggi pomeriggio alle 15:30, che stai dicendo !? non andrai mica dall’estetista ?
Vado a rifarmi gli occhi hai ragione, ma all’Allianz Stadium con un tour speciale pre-partita per i JOFC !!
Grazie ad una iniziativa di Juventus che ha selezionato alcuni members dei Club ufficiali avrò la possibilità assieme ad altri tifosi di gustarmi lo Stadio prima che inizi il Big Match.
Godermi lo Stadio vuoto a tre ore da JUVENTUS – ROMA sarà semplicemente emozionante.
Solo con la mia futura moglie ero arrivato in ritardo al primo appuntamento, stavolta batto il record e arrivo 55 minuti prima.
Ignaro che il mio amico Federico fosse già all’ingresso principale da molto prima di me, comincio a gustarmi l’area attigua all’impianto dove a piccoli gruppetti o in solitaria tanti ragazze e ragazzi in divisa rigorosamente bianca e nera stanno raggiungendo il loro posto di lavoro ognuno con la propria mansione già evidente sulle magliette o sui cartoncini di riconoscimento.
Se lavorassi li penso che dormirei a centrocampo in un sacco a pelo e non tornerei più a casa (si, è un po' eccessivo, ma lo scrivo lo stesso..)
Si aprono i cancelli dell’ingresso e L’Allianz Stadium Experience può finalmente iniziare.
Accompagnati dalla gentilissima e preparata Anna, si scende subito nell’area parcheggio dei pullman delle squadre da dove una volta i giocatori passavano per raggiungere gli spogliatoi. Dopo un lungo corridoio alle cui pareti spiccano le gigantografie in bianconero dei capitani storici della Juventus, entriamo dunque nella
tana delle nostre gladiatrici. Fervono i preparativi per cui a parte lo staff presente ad ogni angolo (quanti sono !!) incrociamo con mio grande piacere anche gli addetti ai bagagli alle attrezzature e allo spogliatoio che proprio in quel momento viene fornito e preparato. Brodo di giuggiole atto primo.
Le maglie delle giocatrici vengono posate davanti ai nostri occhi nei rispettivi armadietti accompagnate dal corredo necessario. Avevo sempre voluto vedere questa scena e finalmente ce l’ho fatta.
Alla vista della maglia di Rosucci e Girelli fermo l’addetto per una tassativa foto ricordo e mi accorgo che un nuovo sponsor compare sulle magliette, sarà quello definitivo ?…questo non lo so…
Il tempo di notare che le divise di PPM e Proulx capeggiano nelle postazioni che un tempo furono quelle di Buffon e Mandzukic che si viene catapultati sul campo di gioco, come in un concatenarsi di sogni bellissimi.
Brodo di giuggiole atto secondo. Non capisco se sono imbarazzato o intontito dalla grandezza di ciò che mi circonda. Qualsiasi suono prodotto ha un micro eco che si riverbera nell’aria e tutto questo facilita il mio immaginare le ragazze già sul campo a lottare per la vittoria. L’impianto audio si accende e Beautiful Day degli U2 scende dall’alto sul terreno. Altro da aggiungere ? Tutto sta convergendo verso quello che voglio
che accada di lì a poco. Emozionante.

Ma il regalo finale ci aspetta nell’atrio principale della Tribuna centrale con l’arrivo delle giocatrici bianconere e la passerella davanti ai fortunati tifosi presenti e ad un bambino felice ed un tantino cresciuto che sarei io…
Metto gli U2 nelle cuffie e scrivo il resto..
Il tempo di un panino e si entra in tribuna Est
Gente, tanta gente per queste ragazze, giallorosse comprese, con i loro tifosi presenti con sciarpe e bandiere. Ognuno tifa le proprie beniamine sempre corretto, sempre entusiasta come dovrebbe essere in ogni occasione.
La partita ha inizio ed è subito elettricità, nessuna paura da entrambe le parti e tanto tanto agonismo come è sempre stato tra Juve e Roma. Si patisce sugli spalti come al solito, ma la sensazione che la Juve sappia molto bene il fatto suo anche oggi si capisce dalla tattica e dai recuperi palla con immediata ripartenza per tutto il primo tempo. Dalla quarta fila a pochi metri dal campo posso gustarmi i duelli di Lucia Di Gugliemo, (che adoro), e le sgroppate infinite di Thomas.
L’arbitro Calzavara aveva già arbitrato la Juve un 13 di Ottobre di qualche anno fa dove vincemmo per 3 a 1 Mi aggrappo anche a quello, ma ancora prima che riesca a pensarlo San Estelle, al minuto “Boattin”, calibra un cross meglio della Nasa sui piedi di Bonansea ed è uno a zero !
La Juve ci crede e attacca a spron battuto.
Quattro minuti più tardi Cascarino tanto per non farsi mancare nulla si porta a casa anche il primo giallo della partita, il sesto da quando è alla Juve.
Ma Juve-Roma non è stata mai avara di cartellini. E’ a tutt’oggi la sfida con più ammonizioni di tutte, 71 in ventirè incontri.
E così tra parate miracolose e gol sbagliati per un’inezia nasce viziato da un fuorigioco…forse…chissà..e anche chissene, il gol del due a zero di Cantore, lesta a riprendere una smanacciata di Ceasar (che adoro come Di Guglielmo).
Si va al riposo dopo un tre a zero mancato per un non nulla da Thomas. Bene così.
La Juve ha 11 tuttocampiste che corrono, attaccano e difendono senza mai mollare di un centimetro, ma le fatiche di Champions contro il Valerenga e con un giorno in meno di recupero sulle gambe rispetto alla Roma col passare dei minuti si fanno sentire.
La Roma nel primo tempo bloccata molto bene in cabina di regia ha ora la possibilità di accelerare la manovra. Gli ultimi venti minuti sono in sofferenza con falli tattici e palle difese il più lontano possibile dalla porta. E anche se avrei voluto festeggiare un bel cleansheet arriva ormai ben oltre il novantesimo il meritatissimo gol delle giallorosse con l’ex Benedetta Glionna dopo un tentativo maldestro e sfortunato rinvio della difesa bianconera. La stanchezza fa posto alla felicità al triplice fischio dell’arbitro.
Abbracci a centrocampo tra avversarie e onore alla Roma che ha una squadra bellissima forse mentalmente provata dopo due anni corsi a mille all’ora. Però il tempo per rifiatare non esiste, la Champions attende entrambe. La Juve balla a centrocampo applaudita dai tifosi e per un attimo stacca la spina. Le danze in Champions League si apriranno già Mercoledì 16 Ottobre a Biella contro il Bayern.
Ci sarà bisogno anche di noi, per sostenere le ragazze e per festeggiare come si deve le 100 presenze di Peyraud-Magnin con la Juve.
Fino alla fine.

Primavera 1: Sassuolo “bestia nera” dell’Inter, ma la Juventus è davanti a tutte

Credit Photo: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nessun risultato dalle dimensioni eclatanti, in questo quinto turno del campionato di Primavera 1. I divari maggiori, infatti, sono stati registrati da Juventus e Milan, che hanno ottenuto tre reti di margine rispetto alle rispettive avversarie. Ed è, questo, un dato altamente significativo, se consideriamo che il binomio biancorossonero è quello che comanda la classifica generale.

Partiamo dunque dalla Juventus, prima della classe ancora a punteggio pieno dopo aver superato anche il Napoli, per 3-0. Sul terreno dell’impianto di Vinovo (Torino), le bianconere hanno controllato il gioco per tutto l’arco dell’incontro, sicuramente favorite dalla rete lampo (3’) di Eleonora Ferraresi. Le partenopee di Luca Quagliata non hanno demeritato, ma hanno palesato la loro inesperienza a livello di massimo campionato di categoria: pur senza disunirsi in difesa (dove si sono messe in mostra il terzino Chiara Di Vaio ed il portiere Alessia Manzo), le azzurre hanno però dovuto contenere la velocità di fraseggio delle padrone di casa, lasciando piuttosto isolata in avanti la loro punta di diamante, Morena Gianfico. Ad inizio ripresa (54’) è poi arrivato il raddoppio di Greta Enriconi, che ha definitivamente posto in discesa la gara, mentre il terzo e conclusivo gol è arrivato negli ultimissimi minuti (dopo l’espulsione del numero uno ospite, colpevole di un fallo fuori area sulla lanciatissima Azzurra Gallo), ad opera di Costanza Santarella.

Come detto, anche le campionesse in carica del Milan hanno vinto in scioltezza (4-1), ai danni dell’ospitato Arezzo. Per le ragazze di Matteo Zago, si è trattato di un pomeriggio abbastanza tranquillo, con ben quattro marcatrici diverse (Karen Appiah Amoakoah, Desiree Ippolito, Ashley Hu e Beatrice Lupatini) ed un solo, ininfluente, ‘neo’ della marcatura amaranto di Benedetta Marra.

Una coppia, composta da Sampdoria e Fiorentina, insegue in graduatoria le prime due della classe. Le blucerchiate sono rimaste bloccate sul pareggio a reti bianche, contro l’ospitato Parma, ma si è trattato di un risultato bugiardo, al termine di una sfida molto combattuta, a tratti anche spettacolare, Le gigliate, invece, hanno raccolto il massimo possibile in casa del neo promosso Como: è infatti stata sufficiente una marcatura, messa a segno da Siria Mailia, per accaparrarsi l’intera posta in palio.

Scendendo ancora la classifica, ecco apparire una coppia di formazioni vincenti: Roma e Sassuolo. Le neroverdi di Davide Balugani, si sono nuovamente confermate come la ‘bestia nera’ dell’Inter: allo stadio “Sandro Pertini” di Sesto San Giovanni (Milano), le due formazioni si sono date apertamente battaglia, con le neroverdi che hanno ottenuto la vittoria grazie alle segnature di Lidija Stanic e Manuela Perselli. Il confronto, che ha registrato anche tre legni (uno delle padrone di casa e due delle ospiti), era in pratica la rivincita della semifinale delle ultime final-four, con le emiliane che avevano prevalso anche al “Viola Park” di Firenze (quella volta, però, per 1-0).

Le giallorosse di Francesco Viglietta, hanno a loro volta conquistato l’intero bottino in casa della Hellas Verona. Il 2-1 conclusivo ha visto Viola Capellupo aprire le marcature e la ‘solita’ Rosanna Ventriglia (che si sta dimostrando una stoccatrice di assoluto valore) chiuderle, dopo il temporaneo pareggio della veronese Asja Menghin.

Dunque, dopo cinque giornate e giunti quasi al primo quarto del cammino complessivo, le “zebrette” torinesi hanno solo ottenuto vittorie, continuando a guardare dall’alto tutte le rivali e ponendo la loro candidatura per partecipare alle finali nazionali di questa stagione. Dietro, la battaglia per tener loro (eventualmente) compagnia sembra essere molto serrata e coinvolge tante protagoniste, almeno sino alla coppia Inter-Parma, che occupa la quint’ultima posizione (ma non dimentichiamo che deve ancora essere recuperata Napoli-Inter, il prossimo 24 ottobre). Delle quattro restanti formazioni, quella partenopea (in caso di successo nel suddetto recupero) potrebbe accodarsi al gruppone delle ‘big’, mentre l’Arezzo ed ancor più i fanalini di coda Como ed Hellas Verona, sembrano maggiormente destinate a giocarsi la permanenza in Primavera 1.

La prossima giornata, potrebbe anche risultare molto importante per chiarire maggiormente la situazione: il programma, infatti, prevede confronti diretti fra le prime otto della fila (e di conseguenza anche fra le ultime quattro): su tutte, spicca la sfida fra Fiorentina e Juventus (che riporta alla mente sfide sempre molto combattute, figlie di una ‘eterna’ rivalità fra i due club), ma anche Roma-Milan, Sassuolo-Sampdoria e Parma-Inter, in quanto a blasone ed ambizioni, non scherzano di certo. Sul fondo fila, invece, il Napoli potrebbe sfruttare il fattore campo nella sfida fra neopromosse con il Como, come analogamente cercherà di fare l’Arezzo ai danni dell’ospitata Hellas Verona.

 

Risultati Primavera 1

Sampdoria    –        Parma                     0-0

Juventus       –         Napoli                    3-0

Hellas VR      –         Roma                     1-2

Inter             –        Sassuolo                 0-2

Como           –         Fiorentina               0-1

Milan            –         Arezzo                    4-1

 

Classifica Primavera 1

Juventus pt 15; Milan 12; Sampdoria e Fiorentina 10; Roma e Sassuolo 9; Inter* e Parma 7; Napoli* ed Arezzo 3; Como ed Hellas VR 0

*una partita in meno

Chiara Viscardi, Lumezzane: “Peccato per il risultato, ma guardiamo avanti con fiducia”

Photo Credit: FC Lumezzane

Rammarico, ma anche fiducia per il futuro. È questo il commento di Viscardi alla sconfitta del Lumezzane.

Siamo molto dispiaciute per il risultato, ma dobbiamo continuare a guardare avanti con fiducia. Abbiamo sofferto molto nel primo tempo, non possiamo regalare occasioni a squadre come la Freedom che prima o poi ti puniscono. Sotto l’aspetto difensivo stiamo lavorando bene, cerchiamo di essere sempre compatte per non dare troppe chance da rete alle avversarie. Ora con concentrazione guardiamo verso il Parma dove vogliamo fare una grande partita“.

Giacomo Venturi, Hellas Verona: “In settimana lavoreremo con serenità, ma anche consapevoli che queste sono partite da vincere”

L’Hellas Verona arriva da una domenica per certi aspetti positiva, con lo 0-0 contro l’Orobica Bergamo che permette alle gialloblù di prolungare la striscia positiva. Al termine della partita, l’ufficio stampa scaligero ha intervistato il tecnico Giacomo Venturi (disponibile sul canale YouTube del club), che non ha nascosto un po’ di rammarico per non essere riuscito a vincere. L’allenatore si è anche concesso un pensiero su Maddalena Nava, uscita per infortunio.

“Sì poteva fare di più. La sensazione che rimane dopo i 90 minuti è di una partita da vincere, le occasioni ci sono state. Non le abbiamo fatte, e quindi niente dai. Il lato positivo della vicenda sono la conquista di un punto, che spesso in questi campionati, anche al femminile, si tende a non raggiungere quasi mai, non c’è mai la mezza misura, quindi comunque abbiamo mosso la classifica. Poi per la seconda settimana consecutiva abbiamo mantenuto la porta inviolata, è un aspetto che fa piacere, però personalmente preferisco vincere, magari subendo qualche gol. Però dai, bene lo stesso”.

“Lavoreremo serenamente fino a un certo punto, perché non va bene non prendere punti in una partita come questa. Quindi serene sì, però consapevoli che ne abbiamo lasciati due, per quanto mi riguarda. Consapevoli dei nostri difetti, dobbiamo con coraggio vederli, non nasconderci e sapere che oggi (domenica, ndr) non l’abbiamo vinta per demeriti nostri, non per meriti dell’avversario. Sempre portando rispetto all’Orobica per quello che è venuta a fare, e quindi sereni ma con un po’ di fiato sul collo perché bisogna alzare i ritmi e le convinzioni con cui si fanno le cose perché sennò di punti se ne prendono un po’ pochi”.

“Aspettiamo di vedere cosa ci dicono i medici (parla dell’infortunio di Maddalena Nava, ndr). Mi auguro che possa essere la minor cosa, perché già lei rientra da un infortunio al ginocchio subìto non molti mesi fa, e quindi io spero – mi hanno detto che si teneva il ginocchio – che sia più uno spavento che altro. Sono qui che l’aspetto il prima possibile”.

Cinquina alla Nitor: il Palermo ritrova la vittoria

Il Palermo, reduce da due sconfitte consecutive, sconfigge per 5-1 una Nitor Brindisi che ha però confermato le buone impressioni della vigilia.

Rosanero che sfiorano già al primo minuto il vantaggio con Coco che mette fuori il suo piatto a tu per tu con la portiera pugliese Macchia. Palermo che fa la partita ed accumula occasioni su occasioni con Gippetto, Cancilla e Ilenia Viscuso, senza però dare l’impressione di domare il Nitor che, fra l’altro, è costretto a rinunciare già al 10° minuto alla sua capitana Turco (infortunio per lei dopo uno scontro di gioco).

Pugliesi che non rinunciano a provare a far male alla retroguardia siciliana, prima con una punizione dal limite alta di poco sopra la traversa e poi con un tiro di Boccia dal limite non difficilmente controllato da Biundo.

L’occasione più importante capita nuovamente sui piedi di Coco: imbeccata da Viscuso, il suo tiro a giro è intercettato da un intervento prodigioso di Macchia che devia in angolo. Il gol del vantaggio arriva poco prima della mezz’ora: pallonetto di Cancilla che scavalca Macchia, su azione probabilmente viziata da un fallo di Coco non ravvisato dall’arbitro.

La Nitor risponde però subito: prima è Boccia che prova un pallonetto finito sul lato poi, al 35°, una splendida palombella di Margari supera Biundo e regala alle brindisine il meritato pareggio.

A riportare in vantaggio le rosanero è nuovamente Cancilla: filtrante dalla sinistra di Coco che attraversa tutta l’area avversaria e piatto della centrocampista che finisce in rete. Come se non bastasse, il Nitor è costretto a rinunciare a Boccia per un malore che non le permette neanche di finire il primo tempo.

Max Canzi, Juventus Women: “Contro il Bayern Monaco servirà concentrazione, rispetto e tanto cuore!”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Massimiliano Canzi, tecnico della Juventus Women alla vigilia della sfida casalinga contro il Bayern Monaco prova, attraverso i canali ufficilai del Club, a condivere con i giornalisti presenti in sala la super sfida di Champions League: “Giocando così tante partite, in un periodo di tempo così ristretto, devi avere la fortuna di possedere una rosa profonda. Il giorno dopo la partita cerchiamo di capire come stanno le ragazze e ripartiamo focalizzandoci soltanto sull’appuntamento successivo che ci attende. Anche in vista di questo match ci siamo comportati in questo modo io e il mio staff e domani schiereremo in campo la migliore formazione possibile”.

E prosegue, Il Bayern Monaco ha individualità talmente forti in tutti i reparti che diventa difficile indicare le giocatrici più temibili. Ci abbiamo già giocato in amichevole quest’anno, di conseguenza sappiamo quale squadra andremo ad affrontare. Sarà bello confrontarsi contro un club di prima fascia. Giocheremo questa gara con grandissimo rispetto nei confronti delle nostre avversarie, ma senza paura”.

Servirà una Juventus con la stessa mentaltà vista nei primi minuti contro il PSG? Che tipo di approccio servirà?Per quanto riguarda l’aspetto dell’approccio alla gara, quello avuto domenica contro la Roma è stato fantastico. Il dispendio fisico e mentale è stato altissimo, ma dovendo disputare un’altra gara di altissimo livello sono certo che le giocatrici scenderanno in campo concentrate dall’inizio”.

Lo stato di forma del suo gruppo, dopo i match di Campionato, ha fatto emergere molte sorprese e tante certezze: “Schatzer ha giocato un’ottima gara contro la Roma, ma non sono sorpreso. Si era già avvicinata a questi livelli con la maglia della Sampdoria. La sua carta d’identità, poi, parla per lei: è nata nel 2005 e ha davanti a sè tanti anni di carriera. Può crescere ancora tanto, ma ha già dimostrato il suo valore. Beccari ha un leggero problema su una vecchia cicatrice, ma non è un problema tale da impedirle di essere tra le convocate di domani. Gama, invece, ha avuto un leggero problema al ginocchio, una lieve distorsione che la terrà lontana dal campo soltanto per qualche giorno. Domani, però, non sarà presente per la sfida contro il Bayern Monaco”.

In chiusura ha fatto un’ultima riflessione:Confrontarci contro squadre straniere quest’estate ci è servito tantissimo. È servito a me, che arrivavo da un altro ambiente, per capire alcune dinamiche ed è servito alle ragazze per affrontare squadre di ottimo livello con idee di calcio diverse dalle nostre e, più in generale, dalle squadre italiane.

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