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Fantallenatore: Sampdoria, ti regalo un nome che garantisce fantasia dall’Arabia Saudita

Dopo l’ultima giornata, targata tristezza, è il momento di cominciare un nuovo giorno, che purtroppo porta uno strascico abbastanza brutto dalla giornata di ieri. Non è la nostalgia (quella passa al caffè mattutino) ma l’umidità della giornata di ieri, che trasforma il clima da “caldo” a “sciusso“. Per chi non lo sapesse, “sciusso” arriva dal dialetto piacentino, ed indica un clima caldo, umido e soffocante, che taglia le gambe e riduce al minimo le energie. Come al solito, il dialetto con una singola parola, riassume una perfetta perifrasi. E a proposito di climi caldi, pensiamo a Paesi esotici con un clima tendenzialmente desertici. Il vostro Fantallenatore se ne va in Arabia Saudita – metaforicamente s’intende – e vi porta un nome importante per la Sampdoria Women. Perché la rosa Blucerchiata è più che valida per una salvezza tranquilla, ma mancano un po’ di fantasia e fisicità e centrocampo, reparto che può essere fondamentale per conquistare l’obiettivo.

FANTASIA: ECCO UN NOME DALLA SAUDI WOMEN’S PREMIER LEAGUE

La Saudi Women’s Premier League, come analizzato in un paio di situazioni, è un campionato in crescita. Seppur la Nazionale sia ancora in costruzione tecnico-tattica (due le amichevoli con la Moldavia, due le sconfitte per 1-0), in futuro potrà raccogliere i frutti sviluppando i talenti del Settore giovanile. E in questo contesto, una giocatrice talentuosa, capace di giocate nello stretto e sveglia negli inserimenti tra le linee, che abbia un ottimo controllo della palla dovuto all’esperienza con la Nazionale di Futsal. Parliamo di Seba Tawfiq, centrocampista classe 2005 dell’Al-Ittihad, che ha un gran margine di crescita. Mentre il campionato arabo inizia a diventare appetibile per le big europee a fine carriera, come Sara Björk Gunnarsdóttir, è il momento – per la crescita del calcio arabo – di iniziare a puntare ai talenti della Premier League.

Fisicità e dinamismo: due nomi dal Como Women

Per il centro della difesa, servirà sicuramente una giocatrice capace di lottare su ogni pallone, con una buona visione di gioco specialmente sui calci piazzati, e magari anche abile nel tirare i rigori. Il profilo perfetto è Giulia Rizzon, bandiera del Como Women in un mercato che ha visto stravolgimenti importanti, come gli addii di alcune giocatrici di riferimento. La giocatrice sarebbe ideale per la difesa Blucerchiata.

A centrocampo non ci sarà più Michela Giordano, passata al Napoli, pertanto un nome caldo, sempre proveniente da Como, è quello di Dominika Skorvánková, autrice di 4 gol e 2 assist nell’ultima Serie A. Una alternativa, in caso di conferma della centrocampista della Slovacchia, Benedetta Brignoli del Sassuolo.

Passaggio di consegna dalla FA alla Women’s Professional Leagues Limited (WPLL)

Photo Credits: The FA

Inizia un nuovo capitolo importante per la WSL e la WSL 2: dal 15 Agosto la Women’s Professional Leagues Limited (WPLL) ha preso completamente le redini della Barclays Women’s Super League and Barclays Women’s Championship finora in mano alla FA

WPLL è il nuovo nome commerciale per la realtá NewCo di cui tanto si era scritto e parlato a partire da Novembre 2023 che avrebbe espanso il potenziale commerciale della Barclays Women’s Super League and Barclays Women’s Championship, che risultava non essere limitato sotto la Federazione Inglese (FA).

Tutti i club che partecipano ai due campionati della WSL sono ora azionisti della WPLL. Questo rappresenta un’importante svolta commerciale nello sport che vede giocatrici e tifosi al centro di una crescita economica per le due Leghe.

La Premier League che aveva giá investito nello sviluppo del calcio femminile tra il 2022 e 2025, ha assicurato un prestito di 20 milioni di sterline (circa 23,340,000 euro) a zero interessi alla WPLL che rende indipendente le due leghe professionistiche femminili inglesi. Richard Masters, CEO della Premier League ha dichiarato a ESPN come questo sia un momento decisivo per lo sviluppo del calcio femminile professionistico in Inghilterra e di quanto siano entusiasti di supportare la WPLL sia a livello finanziario che a livello di competenze: la Premier League ha infatti offerto supporto nella gestione di diverse aree di sviluppo come i diritti di trasmissione delle partite, le operazioni in campo calcistico e quelle in campo commerciale. La Premier League fará parte del Consiglio Aziendale della WPLL almeno fino a quando il debito non sará estinto.

Nikki Doucet (ex Nike), CEO della WPLL che ha come scopo quello di trasformare il calcio femminile creandone il campionato piú competitivo e divertente per giocatrici e tifosi di tutto il mondo, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alla stampa: “Il calcio femminile in Inghilterra è cresciuto in maniera esorbitante negli ultimi anni, e questo ha portato ad un maggior coinvolgimento di pubblico con una crescita di tifosi che seguono le partite dal vivo e iniziano a giocare. Questo è il nostro punto di partenza per creare un movimento competitivo che dia prioritá al benessere e allo sviluppo delle giocatrici, supporti e intrattenga i tifosi, creando comunitá energiche e positive e che contribuisca alla crescita stessa dello sport.”

La WPLL si fonda su 4 pilastri fondamentali:
– Calcio femminile come fulcro.
– Creazione di una base per la crescita
– Sviluppo di una cultura imprenditoriale progressista
– Collaborazione con altri imprenditori del settore

Questa nuova realtá commerciale vede una mentalitá di start-up, incoraggia l’approccio prova ed errore come guida alle ambizioni, progressi e riassetti imprenditoriali.

Dawn Airey, Presidente della WSL sará ora Presidente del consiglio aziendale della WPLL, dove saranno anche presenti la FA e la Premier League. Sean Cornwell (CEO di Immediate Media), Maria Raga Frances (Venture Partner), and Malcolm Kpedekpo (ex calciatore professionista, ora partner per gli investimenti) siederanno in Consiglio in qualitá di direttori indipendenti senza potere esecutivo.

La Barclays Women’s Championship inizierá il weekend dell’8 settembre mentre la Barclays Women’s Super League avrá inizio il weekend del 20/21 settembre.

Pavia Academy: inizia a delinearsi la rosa per il nuovo campionato di Serie B

Il Pavia Academy approccerà la nuova stagione di Serie B Femminile da ripescato. Retrocesso sul campo, ha potuto essere riammesso in cadetteria grazie al caos iscrizioni, con il Pomigliano che non ha presentato domanda e il Meran che si è visto respingere il ricorso. La società ha così un’altra possibilità per lottare per la salvezza, e sta così delineando la nuova rosa. Dopo aver affidato al Mister Silvio Cassaro la panchina, è arrivato il momento delle riconferme.

Restano così in Azzurro il portiere Federica Migliazza, tra le migliori del finale di stagione, e le difenditrici Ilaria D’Ugo, Giulia Semplici ed Elisa Straniero, anche loro distintesi in positivo. Per quanto riguarda gli innesti, arrivano nel pavese Simona Demaio, che arriva dal Tavagnacco (2 reti in due campionati di B), Letizia Galdini – 6 gol in Serie C con l’Orobica Bergamo nell’ultima Serie C -, Vanessa Lazzari, anch’ella dall’Orobica Bergamo con cui ha all’attivo 31 gol in quattro stagioni, dei quali 3 nella Serie B 2020-21, e Nicole Corda, quest’ultima dallo Jesina e autrice di 7 gol nell’ultima stagione. Dal Parma invece, arriva Viviana Aversa.

Tra le partenze eccellenti, quella di Biancamaria Codecà, che sposa il progetto dello Spezia dove troverà il suo vecchio allenatore Roberto Salterio, autore della promozione del Pavia Academy in Serie B. Salutano anche Elisa Crevacore, che passa al San Marino, Sofia Lepera, andata al Brescia, e Federica Cavicchia, che va all’Orobica Bergamo.

La rosa del Pavia Academy al momento

Portieri: Migliazza

Difensori: Aversa (Parma), D’Ugo, Semplici, Straniero

Centrocampiste: Demaio (Tavagnacco), Galdini (Orobica Bergamo)

Attaccanti: Lazzari (Orobica Bergamo), Corda (Jesina)

L’Unione europea di radiodiffusione(EBU) trasmetteranno “in chiaro” un’ampia copertura di UEFA Women’s EURO 2025

L’Unione europea di radiodiffusione (EBU) ha annunciato, attraverso i suoi canali ufficiali,  uno storico accordo con la UEFA per l’acquisizione di tutti i diritti mediatici per UEFA Women’s EURO 2025, che copriranno 34 territori per conto di 37 membri dell’EBU.

I diritti mediatici acquisiti comprendono la trasmissione in TV, in digitale e in radio, e i membri dell’EBU dimostrano il loro impegno nel migliorare la visibilità del calcio femminile in tutta Europa a un livello senza precedenti.

Questo accordo monumentale si basa sulla tradizione di successo delle passate partnership tra EBU e UEFA, tra cui la copertura record da parte dei membri EBU di UEFA Women’s EURO 2022, e riflette l’impegno costante dell’EBU nel promuovere lo sport femminile.

Ai sensi del presente accordo:

– Tutte le partite saranno trasmesse in diretta in ogni territorio.

– In ogni giorno di partita e in ogni territorio, le partite saranno trasmesse in diretta sui canali in chiaro (FTA) e sulle piattaforme digitali dei membri, garantendo la massima accessibilità per i tifosi.

– I momenti salienti dell’evento saranno ampiamente accessibili in programmi di riepilogo e notizie, nonché su piattaforme digitali. Eurovision News supporterà i membri EBU con un’ampia produzione di clip di notizie durante la competizione.

I membri dell’EBU che si sono impegnati a trasmettere UEFA Women’s EURO 2025 sono i seguenti: AMPTV, ARD, BBC, BHRT, BNR (Radio), BNT, CR (Radio), CT, CyBC, ERR, ERT, GPB, HRT, ITV, LR (Radio), LRT, LTV, MRT, MTVA, NOS, ORF, PBS, ROR (Radio), RTE, RTBF, RTCG, RTK, RTL, RTS, RTSH, RTV, RTVS, RUV, SRG SSR, TRT, TVR , VRT e ZDF.

Eurovision Sport, la nuova piattaforma di streaming FTA dell’EBU, fornirà una copertura aggiuntiva del torneo, con l’obiettivo di integrare le trasmissioni dei membri dell’EBU e garantire una maggiore distribuzione e un maggiore accesso ai fan.

Glen Killane, Direttore esecutivo dello sport, EBU ha affermato: “Questo accordo per UEFA Women’s EURO 2025 è senza precedenti in termini di portata di trasmissione e rafforza il nostro impegno nel mettere in mostra il calcio femminile, assicurando che continui a crescere e prosperare. L’accordo riflette la strategia fondamentale dell’EBU e dei suoi membri di migliorare la promozione degli sport femminili con una copertura dei membri forte e ancora più aumentata, completata dall’offerta di calcio femminile su Eurovision Sport”.

Guy-Laurent Epstein, direttore marketing UEFA, ha affermato: “La nostra partnership con l’EBU è fondamentale per promuovere il calcio femminile in tutta Europa. Grazie all’impegno dimostrato dai membri dell’EBU, possiamo garantire che l’UEFA Women’s EURO 2025 raggiunga un pubblico ampio e diversificato, ispirando le generazioni future e supportando la crescita del calcio femminile”.

Futsal, Serie A: svelati i calendari, si parte l’ultimo week-end di settembre con la prima giornata

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Dopo l’antipasto della stesura dei calendari di quasi tutte le categorie del futsal nazionale mercoledì 14 agosto, alle ore 12:00, è stata svelata le regular season della Serie A Femminile. Il sipario sulla tredicesima edizione del torneo si è alzato in diretta sul sito del Corriere dello Sport e sui social della Divisione Calcio a 5.

 Il massimo campionato di calcio a 5 in rosa prenderà il via l’ultimo week-end di settembre con la regular season che terminerà domenica 11 maggio. Poi arriveranno play-off e play-out che sanciranno lo scenario completo sino a definire le retrocesse in Serie B ed il quintetto vincitrice della stagione 2024/2025.
Tredici le partecipanti, dopo il forfait annunciato dalle lombarde del neopromosso Pero. Per le campionesse del Bitonto, in carica da due anni, ci sarà subito il derby con il Femminile Molfetta, tra le mura amiche del PalaPansini di Giovinazzo.
Serie A: la prima giornata
Atletico Foligno-Tikitaka Francavilla
Bitonto-Femminile Molfetta
CMB Futsal- Kick Off
Pescara-Royal Lamezia
Lazio Global-Mediterranea Cagliari
Audace Verona-VIP C5
Riposa Città di Falconara

Inter: definitivo il trasferimento di Astrid Gilardi al Como

Photo Credit: Fabrizio Brioschi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Astrid Gilardi rimane a Como: la notizia, ormai formalizzata, è stata resa pubblica in data odierna dall’FC Internazionale Milano tramite i vari canali ufficiali.

Il portiere classe 2003 ha trascorso la più recente stagione in difesa dei pali lombardi; il temporaneo accordo firmato con quest’ultima società e concluso il 30 giugno 2024 è, quindi, ora definitivo.
La calciatrice saluta, così, l’Inter ponendo fine ad un percorso nerazzurro iniziato in fascia Primavera (2017) e proseguito fino alla decisione attuale.

Vivo ogni giorno dando sempre il massimoha fatto sapere la stessaSicuramente l’obiettivo personale e di squadra è di fare meglio dell’anno scorso“.

Amalie Vangsgaard, dopo la vittoria in USA: “Penso che il nostro sia un buon approccio alle partite”

Amalie Vangsgaard, il nuovo acquisto stagionale della Juventus Woman, al termine della finale di The Women’s Cup, vinta dalle bianconere contro il Palmeiras, e ha così commentato il successo attraverso i canali ufficiali del Club: “Continuiamo a spingere, cercando di segnare sempre più gol. Quella che abbiamo fatto è stata una buona preseason e abbiamo giocato alcune ottime gare, penso che il nostro sia un buon approccio alle partite”.

L’attaccante danese, che al termine della gara è anche stata premiata come la “miglior giocatrice in campo”, con le sue 27 presenze nella passata stagione al Paris Saint Germain (ed 8 reti messe a segno) rappresenta certamente uno degli acquisti più importanti per il rinforzo in attacco delle Women.

 

Como Women, ufficiali gli arrivi di Astrid Gilardi, Mina Schaathun Bergersen, Berta Bou Salas e Zara Kramžar

Photo Credit: Como Women
Como Women è lieto di annunciare l’arrivo di altre quattro nuove giocatrici nel suo roster per la prossima stagione: Astrid Gilardi, Mina Schaathun Bergersen, Berta Bou Salas e Zara Kramžar.
F.C Como Women continua a portare avanti l’obiettivo di rendere la rosa più competitiva e di creare un ambiente di crescita e supporto per tutte le nostre atlete.
Queste le sensazioni di Astrid Gilardi: “Sono positiva, specialmente dopo il ritiro a Marilleva dove abbiamo dimostrato di essere già a un buon punto della preparazione. Vivo ogni giorno dando il massimo, il nostro obiettivo è quello di fare meglio dell’anno scorso“.
Crescere e migliorarsi, come nelle dichiarazioni di Berta Bou Salas: “Ci sarà tanto da imparare, ma vedo un gruppo molto dinamico e che mi dà ottime sensazioni”“.
Molto contenta del gruppo anche Zara Kramžar: “Mi sono sentita subito accolta dalle compagne e da tutto lo staff. L’ambiente mi ha messo nelle migliori condizioni possibili per migliorarmi“.
Infine Mina Bergersen: “Sto conoscendo il gruppo e iniziando a capire le indicazioni dell’allenatore: voglio dare il mio contributo per il raggiungimento dei nostri obiettivi!“.
Astrid Gilardi, portiere classe 2003 di Mandello Lario, arriva a titolo definitivo dall’Inter, firmando un contratto fino al 30 giugno 2027. Dopo gli esordi con la Polisportiva Mandello e tre stagioni al Real Meda, approda nel 2017 nella Primavera dell’Inter Women, esordendo successivamente in prima squadra. Grazie alle sue qualità e abilità tecniche in porta è stata convocata nella Nazionale Under-16 nel 2017, per poi passare immediatamente all’Under-17 e infine all’Under-19.
Mina Schaathun Bergersen è una centrocampista norvegese classe 2003. La giocatrice ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027. Bergersen approda in Italia, alla Roma, nel 2021, dopo diverse stagioni nel campionato norvegese, segnando subito all’esordio la sua prima rete in giallorosso contro l’Empoli il 15 gennaio 2022. La norvegese ritorna a Como a titolo definitivo dopo l’ultima stagione passata in prestito in cui ha totalizzato 23 presenze.
Berta Bou Salas arriva a Como, firmando un contratto fino al 30 giugno 2026. Per la giocatrice di ruolo difensore, classe 1999, si tratta della sua prima esperienza nel campionato italiano. Catalana di Torroella de Montgrì, inizia la sua carriera da calciatrice nel Unió Esportiva L’Estartit, squadra della sua città, per poi approdare alle giovanili del Barcellona con cui esordisce in prima squadra nella stagione 2020/2021. Dalla stagione 2022 ha vestito la maglia del Levante Las Planas.
Zara Kramžar arriva in prestito dalla Roma fino al 30 giugno 2025. Centrocampista della nazionale slovena, classe 2006, arriva in Italia nell’estate 2022, firmando un contratto con la Roma. La diciottenne slovena con la maglia giallorossa ha ottenuto diversi successi, tra cui un campionato con la Primavera, una Coppa Italia e due campionati italiani con la prima squadra. Grazie alle vittorie e alle sue prestazioni nella Capitale, le viene assegnato dal quotidiano Mundo Deportivo il “Trofeo Promesa” come migliore giovane promessa del calcio femminile a livello internazionale.

Bologna, ko a Sassuolo in amichevole

Photo Credit: Bologna FC 1909

Si è conclusa con una sconfitta per 2-0 la prima amichevole stagionale del Bologna Women: domenica sera, al Mapei Football Stadium il Sassuolo ha vinto grazie alle reti di Pleidrup (33’) e Clelland (42’).

Per le rossoblù un impegno di tutto rispetto contro una formazione militante in Serie A e al termine di un’intensa settimana di ritiro al Villaggio della Salute Più. Nei 90’ di gioco, esordio per i nove acquisti, tra cui la 2006 Monaco: non l’unica, perché mister Pachera ha dato spazio anche alla coetanea Cataldo, aggregata dalla Primavera.

La squadra ha ripreso stamattina gli allenamenti al campo sportivo “Bonarelli” di Granarolo dell’Emilia, in vista della seconda amichevole di domenica 18 – proprio in casa – contro l’Orobica Calcio Bergamo, formazione neopromossa in Serie B.

SASSUOLO: Di Nallo (46′ Lonni), Brustia (82′ Guglielmini), Caiazzo (80′ Orsi), Pleidrup (80′ Adami), Philtjens (71′ Fusini), Perselli (46′ Prugna), Missipo , Hagemann (65′ Fisher), Traoré (57′ Gallazzi), Monterubbiano (80′ Nocchi), Clelland (65′ Girotto). A disp: Lonni, Adami, Fisher, Prugna, Gallazzi, Orsi, Nocchi, Fusini, Girotto, Guglielmini. All: Rossi.
BOLOGNA: Shore, Passeri (46’ Giovagnoli), Sechi (46’ Colombo), Gelmetti, De Biase (46’ Scuratti), Arcamone (46’ Golob), Sondergaard (60’ Cataldo), Tardini (46’ Battelani), Silvioni, Raggi (46’ Sciarrone), Rossi (75’ Monaco). A disp: Larocca, Gradisek, Kustrin. All: Pachera.
ARBITRO: Siragusa di Modena.
MARCATRICI: 33’ Pleidrup (SAS), 42’ Clelland (SAS).

Olimpiadi: che cosa si porta a casa il Giappone?

A quasi due settimane dall’eliminazione del Giappone alle Olimpiadi di Parigi, si possono trarre le somme su quello che è stato il percorso della squadra asiatica. Con due sconfitte e altrettante vittorie, la Nadeshiko si è fermata ai quarti di finale andando a sbattere contro gli Stati Uniti, la squadra che si è poi aggiudicata la medaglia d’oro. Pur non partendo da favorite alla vigilia, le giapponesi hanno giocato un match di grande sacrificio e in un controllo quasi totale del gioco, ma la poca lucidità le ha costrette ad alzare bandiera bianca dopo il goal di Rodman e una partita equilibrata che, forse, avrebbe potuto dare qualcosa di più al Giappone e, in un altro contesto, il pareggio; è però opportuno fare qualche passo indietro e vedere cos’è accaduto nei tre match precedenti e analizzare le motivazioni che, forse, hanno bloccato la Nadeshiko a un paio di match dalle medaglie.

La Nadeshiko ha sempre avuto un ruolo centrale nei campionati a livello internazionale, forte di una storia non da poco fatta di vittorie ai Mondiali, come quello del 2011 e un ottimo secondo posto del 2015, e alla Coppa d’Asia, vinta nel 2014 e nel 2018, così come la vittoria del 2019 e del 2022 alla competizione EAFF Women’s Championship, torneo disputato da squadre asiatiche. In poche parole, la storia del Giappone femminile è ricca di punti salienti ma, dal 2022 a questa parte, è evidente che la formazione sta soffrendo, che qualcosa non va come dovrebbe, che ci sono dei punti migliorabili, che manca qualcosa.

La squadra allenata da Futoshi Ikeda, arrivata alle Olimpiadi per salire di nuovo sul tetto del mondo, come alle Olimpiadi di Londra del 2012, aveva però qualche ingranaggio che non girava per il verso giusto e non permetteva alle lancette del suo orologio di funzionare a dovere. Dopo un decennio strabiliante tra il 2011 e il 2022 il declino sembrava inevitabile, come aveva sottolineato anche Emma Hayes per la sua formazione statunitense, che la crisi sta provando a superarla (e si direbbe che lo stia facendo più che bene). Ikeda ha provato, con il ricambio generazionale, a portare forze nuove alla squadra, che allena dal 2021 dopo aver preso in eredità le ragazze dapprima allenate da Asako Takakura, in parte fautrice dei risultati ottenuti dal 2016 al 2021, che ha a sua volta ottenuto le redini da Norio Sasaki, allenatore dal 2008 al 2015. Ikeda ha vinto un trofeo nel 2022, la già citata EAFF Women’s Championship, vinto ben 9 volte dalla formazione giapponese nella storia del torneo, e sembrava intenzionato a creare un gioco capace di condurre la sua squadra in semifinale o, addirittura, in finale. Dopo le due amichevoli in preparazione alle Olimpiadi, vinte con ampio margine dalla squadra asiatica ai danni della Nuova Zelanda, la Nadeshiko sembrava avere tutte le carte in regola per giocare un’ottima Olimpiade e, a conti fatti, ci è riuscita soltanto in parte.

Analizzando le partite disputate dal Giappone nella fase a gironi, la sconfitta contro la Spagna è un esempio lampante dei pregi e dei limiti di questa formazione. Partendo dai limiti, la Nadeshiko ha dimostrato di avere difficoltà ad approcciare il match partendo con il piede giusto: contro la Spagna così come contro il Brasile e gli Stati Uniti, squadre che partivano da favorite sulla carta, le nipponiche hanno cominciato il match come spaventate, chiuse nella propria metà campo e senza riuscire a trovare il guizzo per innescare la ripartenza e andare a colpire la squadra avversaria. Un altro limite che le ha penalizzate è la poca lucidità davanti alla porta e la confusione al momento del tiro, spesso caratterizzato da disattenzioni e, talvolta, da atti un po’ egoistici da parte delle attaccanti alla disperata ricerca del goal che, anziché osservare le compagne e agire di conseguenza, preferiscono andare al tiro, non sfruttando al meglio le occasioni che riescono a creare.

Nel match contro le Furie rosse questa condizione di timore si è ripresentata anche dopo il pareggio da parte della Spagna, che è salita in cattedra e non ha concesso loro neanche un millimetro da lì alla fine della partita: dal pareggio di Aitana al 22′ in avanti, la partita è stata di fatto a senso unico, il Giappone si è rinchiuso nella propria metà campo per proteggere il risultato e sperare di arrivare al triplice fischio con un pareggio, ma la Spagna ha poi raddoppiato quando mancava poco più di un quarto d’ora dalla fine. La Nadeshiko è tornata nel match a sprazzi soltanto durante il recupero per provare a trovare la seconda rete, ma era ormai troppo tardi per impensierire la Spagna, che è riuscita alla perfezione a contenere la loro fase offensiva. Il goal di Fujino, quello che ha sbloccato la partita, è stato soltanto un’illusione e l’unico segno della presenza della formazione giapponese in campo.
Il Brasile ha sicuramente saputo capitalizzare meglio le poche occasioni che è riuscito a creare, sbloccando di fatto la partita dopo un primo tempo equilibrato e, forse, con l’ago della bilancia che pendeva maggiormente verso il Giappone per numero di tiri; a differenza della Spagna, però, nel secondo tempo la squadra sudamericana ha lasciato quasi carta bianca alle avversarie, che hanno cominciato a fare il loro gioco e, nonostante la precisione delle nipponiche sia spesso venuta meno al momento del tiro nello specchio, le brasiliane hanno concesso al Giappone parecchio spazio per andare a colpire, diventando anche più fallose per contenere le avversarie.
Contro la Nigeria, il Giappone ha giocato una partita dai due volti: a un primo tempo ricco di emozioni e di tentativi di andare in goal da parte delle nipponiche, riuscite a segnare ben tre reti, è seguita una ripresa fatta invece di una specie di “contenimento” delle avversarie, giocata perlopiù in difesa a protezione dell’ottimo risultato conquistato, che avrebbe regalato loro l’accesso ai quarti di finale. Come detto in precedenza, la formazione giapponese sia a inizio gara sia a inizio ripresa fa fatica a carburare e ad andare in goal.

Dai dati riportati sul sito ufficiale delle Olimpiadi emerge che la Spagna ha avuto un possesso palla medio del 69%, per contro il Giappone soltanto il 31%. Contro la verde-oro è salito al 43%, e poi al 44% contro la Nigeria.
Andando più a fondo nell’analisi, però, si riesce a capire che il possesso palla del Giappone, spesso inferiore rispetto a quello della formazione avversaria, non deve essere considerato limitante in quanto la loro fase di possesso, seppur ridotta, non è sterile, dunque un punto di forza: i tiri delle calciatrici della Nadeshiko contro la Nigeria sono stati 17, di cui 4 nello specchio e 3 effettivamente goal, quelli contro la Spagna 4 di cui 2 nello specchio e un goal, con la precisione al tiro del 50%, mentre contro il Brasile 16 di cui 6 nello specchio e 2 trasformati in goal, con una precisione al tiro pari al 37,5%. Per riassumere, il possesso palla del Giappone decreta una buona capacità delle calciatrici giapponesi di arrivare al tiro con una precisione che talvolta supera il 50%, ma è un punto che potrebbe essere anche visto come “migliorabile”: studiando Brasile-Giappone, infatti, le occasioni in favore delle asiatiche sono state il triplo rispetto a quelle della Seleçao, che ha totalizzato soltanto 5 tiri in porta nei novanta minuti regolamentari: è dunque buono il numero dei tiri, con numeri che sottolineano la bravura delle nipponiche ad arrivare in area di rigore, ma la freddezza davanti al portiere deve essere incrementata. Anche contro la Nigeria il possesso palla è stato inferiore rispetto a quello delle avversarie e, anche contro la Nigeria, la Nadeshiko ha spesso faticato a trovare lo specchio della porta pur raggiungendo spesso l’area di rigore.

Un altro punto di forza del Giappone è l’importanza di dare fiducia alle giovani. Ikeda ha schierato la classe 2006 Momoko Tanikawa contro il Brasile, e la giovane calciatrice non ha mancato l’appuntamento, segnando forse una delle reti più belle dell’Olimpiade per via della precisione, del gesto tecnico e dell’intelligenza tattica di Tanikawa, che militerà nel Bayern Monaco a partire da questa stagione. Anche Aoba Fujino, classe 2004, ha dato prova di essere già una calciatrice navigata e pronta a coprire il ruolo da titolare in nazionale: la giocatrice in forza al Manchester City ha infatti segnato il primo goal del Giappone dell’Olimpiade e, anche lei come Tanikawa, ha dimostrato la sua precisione con una punizione calciata dal limite dell’area che è arrivata dove il portiere spagnolo non è riuscito a mettere i guantoni. Un’altra certezza di Ikeda sono le sue veterane Saki Kumagai, Mina Tanaka, nonostante sia stata un po’ spenta e sottotono, e Risa Shimizu, sempre pronte a sacrificarsi per costruire il gioco e andare nell’area di rigore avversaria.

In poche parole, Ikeda ha tra le mani una buona formazione con un altrettanto buono bilanciamento in termini di età e di esperienza, con calciatrici giovani che hanno rotto il ghiaccio in un torneo importante con una grinta e una voglia di emergere invidiabili, e altrettante calciatrici più esperte che hanno saputo impostare e imporre il loro gioco anche a una squadra come il Brasile. Quello che manca alle sue ragazze è, forse, un po’ di fiducia già dal fischio d’inizio del match, una fiducia che potrebbe diventare la carta vincente per aumentare ancora di più il controllo del gioco e la precisione davanti allo specchio della porta.

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