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Beach Soccer al fianco di Komen Italia, Roberto Desini: “Soddisfatto della tappa di Cirò Marina”

Credit: Genova Bs

Terminata la tappa di Coppa Italia di beach soccer femminile con la vittoria del Lady Terracina. Grazie all’accordo tra Komen Italia e Lega Nazionale Dilettanti, con il supporto del comune di Cirò Marina, la tappa ha rappresentato anche la possibilità di prevenzione attraverso visite specialistiche gratuite a tutte le donne presenti all’evento. Dopo il fischio finale il Coordinatore del Dipartimento di Beach Soccer LND Roberto Desini ha fatto il bilancio della tappa:
Sono veramente soddisfatto, abbiamo assistito a partite avvincenti perché la differenza qualitativa tra le squadre si è assottigliata. Il campionato sia da un punto di vista strutturale che tecnico sta crescendo esponenzialmente. Lo spettacolo offerto dalla finale di Coppa femminile dimostra la qualità di una componente sempre più determinante per lo sviluppo di tutto il movimento”.
Terminata la manifestazione è il momento dei ringraziamenti: “Tutte le persone coinvolte nella macchina organizzativa hanno lavorato in totale sintonia con lo staff del Dipartimento LND che anche stavolta, come sempre, ha dato dimostrazione di efficienza e professionalità. Il Sindaco, l’Assessore, il Presidente del Consiglio comunale e tutta l’Amministrazione Di Cirò Marina si sono prodigati al massimo per la buona riuscita dell’evento. Quando si lavora bene come una squadra si vince sempre”.

Cecilía Rúnarsdóttir è il nuovo portiere dell’Inter in prestito dal Bayern Monaco

Cecilía Rán Rúnarsdóttir è il nuovo estremo difensore dell’Inter: questa la notizia comunicata dalla società stessa attraverso i propri canali ufficiali.
La 20enne d’origine islandese arriva in Italia dopo l’addio di Sara Cetinja, ed andrà a difendere i pali del club nerazzurro per una sola stagione.

Il prestito con termine 30 giugno 2025 è tutto del Bayern Monaco, squadra nella quale la calciatrice milita dal 2022.
Ben più ampia, invece, l’esperienza che la vede protagonista in maglia nazionale islandese ancora dopo ben più di cinque anni.
Tra i grandi traguardi raggiunti da quest’ultima, nonostante la giovane età anagrafica, ci sono la vittoria del campionato di terza divisione islandese del 2017 e quella recente del massimo campionato bavarese in maglia Bayern.

Le prime parole da lei rilasciate ai microfoni del club:Sono davvero entusiasta, quella che mi è stata data è una grande opportunità e non vedo l’ora di iniziare. L’Inter è una grande squadra con un bellissimo sfondo storico; la serie A femminile ha un grande margine di miglioramento di cui voglio far parte concretamente“.

Lucia Pastrenge: “Grazie Como Women, ti porto nel cuore”

Photo Credit: Fabrizio Brioschi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Lucia Pastrenge lascia dopo tre stagioni il Como Women. A darne l’annuncio è stata la stessa ex calciatrice delle lariane che, tramite un post sui social, ha voluto ringraziare il club comasco.

Eccomi qui…caro Como è stato un viaggio incredibile. Difficile mettere per iscritto quello che sei stato e hai significato per me, ma ci proverò con il cuore in mano e con la mente che ripercorre questi magnifici anni.  Sono arrivata a Como tre anni fa, una ragazzina che usciva dalle giovanili e si inoltrava nel “mondo delle grandi” con tanti tantissimi punti interrogativi ma con la voglia matta di iniziare una nuova avventura, mai mi sarei immaginata un viaggio così bello, realizzando uno dei miei più grandi sogni: arrivare in serie A, con una cavalcata inimmaginabile per poi rimanerci per due anni consecutivi in un modo unico e speciale. Ricordi indelebili che mi porto con me, tra cui il mio primo gol con questa maglia, indimenticabile. Il primo grazie che mi sento di dire è alle mie compagne, mi avete presa per mano accompagnata, aiutata, rimproverata e mi avete fatta crescere ma soprattutto mi avete reso la persona che sono ora e di questo ne sono grata. Abbiamo gioito, pianto, sofferto ma ci siamo soprattutto tanto divertite, mai mi scorderò dei sorrisi che ho condiviso con ognuna di voi.  In particolare, una menzione speciale alle mie compagne che sono rimaste con me durante ogni stagione con cui ho condiviso questi tre anni, persone magnifiche prima che calciatrice, che fanno parte della mia vita con cui ho stretto legami indissolubili che mi porto nel cuore, GRAZIE VI VOGLIO BENE. Ringrazio gli allenatori, gli staff, i dirigenti, i fisioterapisti, il mitico Baffo, i dottori e la società tra cui il presidente, il direttore e tutti i collaboratori, per avermi dato l’opportunità di entrare in questa famiglia, perché la caratteristica fondamentale di Como è proprio questa: essere una famiglia, un ambiente dove vivi il calcio ma con il sorriso. Mi auguro con tutto il cuore che questa cosa non cambi mai. Con la speranza di aver restituito anche solo un briciolo di ciò che mi hai lasciato e di essere riuscita ad onorare questa maglia, GRAZIE Como Women, ti porto nel cuore. Una promozione, due salvezze. Con affetto e tantissima gratitudine, La tua Lucia“.

Giulia Dragoni è una nuova calciatrice della Roma

Photo Credit: AS Roma
L’AS Roma è lieta di dare il benvenuto in giallorosso a Giulia Dragoni.

La centrocampista, classe 2006, arriva in prestito dal Barcellona. Proprio con le blaugrana ha conquistato la Uefa Champions League, nella stagione scorsa, diventando la prima italiana a vincere il trofeo.

Ha rappresentato tutte le nazionali giovanili italiane e a 16 anni e 259 giorni è diventata la più giovane italiana a giocare un Mondiale.

Benvenuta, Giulia!

Perché è il momento di parlare di disturbi alimentari nel calcio

Secondo un sondaggio tra le calciatrici che hanno partecipato a uno studio condotto dalla FIFPRO per monitorarne la salute, un’atleta su cinque ha sofferto di disturbi alimentari nell’arco di un periodo di 12 mesi.

La Dottoressa Alex Culvin, responsabile della strategia e della ricerca per il calcio femminile della FIFPRO, spiega cosa può fare l’industria calcistica per affrontare il problema.

FIFPRO: Essendo tu stessa un ex calciatrice professionista, sei sorpresa dai risultati sui disturbi alimentari?

“Purtroppo, non è una grande sorpresa per me: nella mia esperienza sia come giocatrice che quando ho condotto la mia ricerca di dottorato nel 2019, direi che questo è un problema piuttosto radicato nel calcio femminile. Ma è anche comprensibile: fin da piccola, il tuo rapporto con il cibo riguarda la prestazione. Potresti voler mangiare un hamburger, ma la considerazione che fanno i calciatori è: questo alimenterà o ostacolerà la mia prestazione? Ciò innesca un diverso rapporto con il cibo”.

“Non se ne parla abbastanza perché non è una priorità e non è nemmeno normalizzata all’interno dello sport. Come giocatore, la tua vita riguarda la misurazione, la quantificazione e la sorveglianza del corpo in relazione alla prestazione. Eppure, come ogni cosa, c’è un effetto a catena. L’effetto a catena della sorveglianza del corpo è che i giocatori si sentono pressati ad avere un certo aspetto e a pesare un certo peso; questo può innescare un rapporto malsano con il cibo, soprattutto se i risultati vengono utilizzati in un modo che fa vergognare le atlete per i loro corpi. Una conseguenza opposta ma ugualmente dannosa è che le giocatrici ricevono rinforzi positivi da allenatori, compagne di squadra e sui social media per apparire atletiche e snelle; questo può essere piuttosto pericoloso in un ambiente competitivo incentrato sulla prestazione”.

Anche gli stereotipi e il conformismo giocano un ruolo?

“Esiste uno stereotipo idealizzato di atleta, ovvero quello che è magra, muscolosa, forte e atletica. La maggior parte delle donne è geneticamente diversa dagli uomini, il che significa che non sviluppano tanta massa muscolare magra e hanno generalmente una percentuale di grasso corporeo più alta, di cui hanno bisogno fisiologicamente”.

“Eppure, dopo decenni di discriminazione ed esclusione nel calcio, e con le donne che ancora operano ai margini, il desiderio di dimostrare il proprio valore è forte. Questo desiderio può anche avere effetti negativi sulla loro immagine corporea e sulla percezione di come dovrebbe apparire un calciatore professionista. È complesso, ma può avere un impatto sul rapporto di un giocatore con il proprio corpo e il cibo”.

 

Quali misure può adottare il calcio per affrontare questo problema?

“Le giocatrici non dovrebbero essere semplicemente trattati come macchine da prestazione, per cui c’è una quantificazione costante e rigorosa del corpo. In molti club e squadre nazionali, c’è una routine di controllo del grasso corporeo e pesatura dei giocatori: c’è una sorveglianza costante, e questo senza alcun indicatore reale correlato alle prestazioni legato a questi metodi. Bisogna smetterla se vogliamo iniziare a costruire ambienti che evochino relazioni sane con il cibo”.

“In parte si tratta di istruzione. Dobbiamo aumentare la consapevolezza sui disturbi alimentari, supportare i giocatori e l’industria calcistica in generale per fargli capire che non hanno bisogno di avere una forma fisica specifica. Devono capire che si può anche mangiare per piacere, è del tutto normale e salutare. Personalmente, mi ci è voluto molto tempo per capirlo. Penso anche che gli esperti di nutrizione svolgano un ruolo enorme. I club e le squadre nazionali spesso non danno priorità a questo ruolo all’interno dei loro team multidisciplinari più ampi. Ciò ha in parte a che fare con le risorse finanziarie, ma è qualcosa che dovrebbe essere stabilito come requisito minimo in qualsiasi ambiente ad alte prestazioni”.

È possibile ridurre la quantificazione delle dimensioni fisiche delle giocatrici?

“Sì, assolutamente. Non c’è un collegamento diretto tra il peso di un giocatrice e la sua prestazione, e quindi ci sono argomenti molto forti per suggerire che i club e le squadre nazionali potrebbero smettere di pesarle, sostenendo che ciò costituisce un ostacolo al loro sviluppo come esseri umani. Sradicare questa pratica arcaica dice anche ai giocatori che tutte le corporature possono giocare a calcio e che non dobbiamo prescrivere agli ideali sociali come dovrebbe apparire un atleta. Questo sarebbe un passo innovativo e importante”.

 

Cos’altro si può fare per supportare le calciatrici che soffrono di disturbi alimentari?

“Man mano che il gioco continua a crescere, il supporto per la salute mentale diventa fondamentale ed è qualcosa che dovrebbe essere standardizzato in tutto il calcio femminile professionistico. Non può essere responsabilità di una giocatrice procurarsi il proprio supporto.

“Quando si tratta di salute mentale, le giocatrici sono comprensibilmente a disagio nel condividere informazioni sensibili internamente al loro club. Ciò è dovuto in parte alla percezione che le atlete debbano essere forti fisicamente e mentalmente, ma anche al timore che ciò possa pregiudicare la loro carriera. Ecco perché si può sostenere che i giocatori dovrebbero avere accesso a una persona di fiducia, che non ha alcuna influenza sulla selezione della squadra, per segnalare problemi di salute mentale in modo sicuro”.

Ciò che non è cambiato è che questo rimane un argomento di cui si parla raramente in pubblico. C’è una mancanza di discussione critica, e quindi i risultati di questo sondaggio, pur preoccupanti, sono anche un’opportunità per elevare il problema e risolverlo attraverso soluzioni incentrate sul giocatore. E queste soluzioni incentrate sul giocatore non riguardano la “correzione” del giocatore, ma piuttosto la riflessione critica e l’evoluzione dei sistemi e delle strutture in cui emergono questi problemi.

Vicenza Femminile: in panchina confermato Andrea Rizzolo

Credit: Sport Veneto
Continuano gli annunci riguardanti il prossimo anno per il Vicenza Calcio Femminile. Dopo la permanenza nella categoria raggiunta nella Serie C il team veneto, infatti, sta svelando la rosa che parteciperà al prossimo torneo nazionale. Dopo i primi nomi annunciati, nei giorni scorsi, di Natalinda Dekaj, Greta Ponte, Angela Imparato, Aurora Missiaggia, Giulia Grendene, Asia Gobbato, Daniela Crespan, Lisa Pegoraro, Camilla Lugato, Desirè Lazzari, Giorgia Marchiori e Eva Zanettin altre ufficialità sono arrivate successivamente tramite i canali ufficiali delle biancorosse, in particolare per la panchina. A guidare le venete, infatti, sarà ancora Andrea Rizzolo, questa la conferma dello stesso allenatore del club biancorosso:
“Siamo entusiasti di annunciare che Mister Andrea Rizzolo continuerà a far parte della famiglia del Vicenza Calcio Femminile!
Andrea, nonostante la giovane età, ha dimostrato una preparazione incredibile e fuori dal normale, diventando un punto di riferimento fondamentale per le nostre calciatrici e per tutta la società. 
Sarà il Mister della Prima Squadra, Coordinatore Tecnico U15-U19, Referente del Progetto Scuole e Responsabile della Metodologia del Settore Giovanile. Un vero esempio di dedizione e passione per tutti noi. 
Il suo mantra, “Il futuro dipende da ciò che fai oggi”, ci ispira a dare il massimo ogni giorno, sapendo che il lavoro di oggi costruisce il successo di domani. 
Grazie Andrea per essere una guida così preziosa. Insieme, continuiamo a costruire un futuro brillante per il Vicenza Calcio Femminile”!
Credit Foto: Sport Veneto 

Norvegia, 1-1 con i Paesi Bassi. Norvegesi agli spareggi per EURO 2025

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Caroline Graham Hansen ha segnato il gol della Norvegia, mentre Norvegia e Paesi Bassi hanno pareggiato 1-1 allo stadio Brann martedì sera. Il risultato significa che i Paesi Bassi sono qualificati per il Campionato Europeo in Svizzera l’anno prossimo insieme all’Italia, che ha battuto la Finlandia per 4-0.

Penso che abbiamo giocato una buona partita e abbiamo seguito il piano di gioco. Abbiamo creato il maggior numero di occasioni ed è deludente pareggiare dopo una buona prestazione contro una delle migliori squadre d’Europa. Sono orgogliosa, ma delusa dal risultato. Se avessimo vinto 1-0 oggi, avremmo vinto il girone, ci sono piccoli margini. Ora si tratta di qualificarsi attraverso le partite in autunno. L’obiettivo era quello di qualificarci direttamente, ma ora lo faremo attraverso gli spareggi“, ha dichiarato la CT della nazionale Gemma Grainger.

La Norvegia si è classificata terza nel girone e giocherà due turni di spareggio in autunno. Le sette vincitrici del secondo e decisivo turno di spareggio si qualificheranno per il Campionato Europeo.

Il portiere Cecilie Fiskerstrand era frustrata dopo la partita di Bergen, ma è ottimista per il futuro. “Sono delusa e frustrata. Penso che oggi avremmo meritato di più, quindi è molto deludente essere qui senza essere direttamente qualificati per il Campionato Europeo, ma allo stesso tempo ho molta fiducia che riusciremo a superare gli spareggi ha detto – penso che siamo una buona squadra. I Paesi Bassi sono stati molto bravi a conquistare un punto e sono una delle migliori squadre d’Europa. Noi creiamo più di loro e se le battiamo passeremo il turno. Questo mi dà fiducia“.

Flaminia Simonetti, Lazio Women: “Sono qui per dimostrare che la Lazio può farmi tornare a vestire la maglia Azzurra”

Credit Photo: Lazio Women

Uno dei nuovi volti della Lazio Women, Flaminia Simonetti, ha parlato tramite i canali ufficiali del club. La centrocampista romana ha esordito condividendo le sue aspettative:

“Mi aspetto sicuramente una stagione positiva. Ho scelto la Lazio perchè è una società importante che mi ha dato fiducia, inserendomi in un progetto molto valido e importante, e dandomi nuovi stimoli che avevo un po’ perso durante la stagione precedente. Sono molto felice di essere qui e di offrire il mio contributo alla squadra. Sento una grande responsabilità perchè ho giocato tante stagioni in Serie A, metterò a disposizione la mia esperienza e tutto quello che ho acquisito negli anni precedenti”.

“I miei genitori sono stati molto presenti nella mia decisione di giocare a calcio. Loro hanno influito fino a un certo punto perchè hanno espresso la propria felicità per il mio rientro a casa, ma soprattutto perchè sono della Lazio. Riconoscono di aver preso la scelta migliore perchè sono sicuri che qui posso fare bene e che verrò valorizzata”.

“Sono qui per dimostrare che la Lazio può farmi tornare a vestire la maglia Azzurra, che il mio sogno più grande e di tutte le ragazze. Non poteva esserci inizio di campionato migliore se non quello di cominciare con un derby, tutti conosciamo l’effetto che fa. Sarà una partita tosta e la più stimolante di tutto il campionato”.

Svizzera, netta vittoria per 3-0 contro Azerbaigian

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Nazionale svizzera vince l’ultima partita del gruppo B1 di qualificazione agli Europei con un netto 3-0 contro l’Azerbaigian.

Dopo essersi assicurata la vittoria nel girone e quindi il ritorno nella Lega A della UEFA Women’s Nations League con una vittoria in trasferta per 2-0 contro la Turchia venerdì scorso, la Nazionale svizzera ha prevalso anche contro l’Azerbaigian davanti a 2222 spettatori alla Pontaise di Losanna. La squadra di Pia Sundhage, che ha effettuato cinque cambi nell’undici iniziale rispetto all’ultima partita, ha dominato l’incontro fin dall’inizio. Meriame Terchoun ha aperto le marcature (25′) con un tiro ben piazzato da fuori area, segnando il suo terzo gol internazionale e il primo dall’aprile 2016.

Dopo il gol iniziale, la Svizzera ha continuato ad aumentare la pressione. Due minuti dopo l’1-0, Ana-Maria Crnogorcevic ha colpito il palo. Una doppia occasione si è presentata poco prima dell’intervallo quando Lydia Andrade non è riuscita a battere il portiere avversario dopo un contropiede ben eseguito e anche Géraldine Reuteler non è riuscita a segnare.

La squadra di Pia Sundhage ha continuato a dominare dopo la ripresa. Il secondo legno di Crnogorcevic è arrivato pochi secondi dopo la ripresa. La squadra svizzera è stata premiata al 77′ quando Viola Calligaris ha segnato di testa dopo un calcio di punizione di Smilla Vallotto, andando così a segno per la terza volta in questa campagna. Crnogorcevic ha segnato Il gol del definitivo 3-0 è stato messa a segno da Crnogorcevic (88′), che ha sfruttato un bel cross di Maritz non lasciando scampo al portiere avversario.

La vittoria contro l’Azerbaigian è stata l’ultima partita di qualificazione dell’anno per le svizzere. Il prossimo ritiro con test amichevoli è previsto ad ottobre.

NWSL: Amazon Prime annuncia la miglior formazione di giugno

Dopo aver annunciato la miglior giocatrice del mese e la miglior giovane del mese, rispettivamente Temwa Chawinga del Kansas City Current e Croix Bethune del Washington Spirit, la National Women’s Soccer League ha diffuso sul suo sito la migliore formazione del mese di giugno, la Best XI of the Month, presentata da Amazon Prime. Nella top 11 ci sono calciatrici che militano nel Chicago Red Stars, nelle corazzate del Kansas City Current e Orlando Pride, nel Gotham e nel Washington Spirit. Alcune di loro prenderanno anche parte alle Olimpiadi, perciò le prestazioni di questo mese sono per loro un ottimo biglietto da visita in vista di tante partite così ravvicinate.

Portiere

  • Anna Moorhouse, Orlando Pride. Nel mese di giugno, Moorhouse è riuscita a salvare la sua porta in ben 20 occasioni e ha concesso una sola rete, aiutando il Pride ad estendere ulteriormente la striscia di partite senza sconfitte. La calciatrice inglese ha avuto una percentuale di salvataggi pari al 95,24% e portato a tre le partite consecutive senza subire reti con la vittoria per 3 a 0 sull’Angel City del 30 giugno.

Difensori

  • Elizabeth Ball, Kansas City Current. Ball si è conquistata un posto in questa formazione dopo aver confezionato tre assist e registrato una percentuale di precisione nei passaggi pari all’83,77% nei 360 minuti giocati, vale a dire tutte e quattro le partite per la durata dei novanta minuti. Da segnalare anche i 13 duelli vinti.
  • Jenna Nighswonger, Gotham. Lo scorso anno la statunitense è stata eletta Esordiente dell’anno, e nel mese di giugno di quest’anno sono stati otto i contrasti e 24 i duelli vinti. Ha giocato ben 387 minuti, da segnalare un suo assist.
  • Casey Krueger, Washington Spirit. Krueger, così come Ball, ha giocato tutti e 360 i minuti delle quattro partite, in cui è riuscita a intercettare nove volte il pallone e a portare a termine tre contrasti. Nella vittoria contro il Gotham, la statunitense ha confezionato un assist. Anche grazie alla sua freddezza in fase difensiva, il Washington Spirit è riuscito a difendere al meglio la propria porta e a raggiungere le parti alte della classifica.
  • Izzy Rodriguez, Kansas City Current. Rodriguez chiude la migliore linea di difesa schierabile considerando il mese di giugno. Il suo posto nella formazione è arrivato dopo quattro contrasti vinti e cinque palloni intercettati. Anche lei ha giocato 360 minuti, vincendo 17 duelli.

Centrocampisti

  • Croix Bethune, Washington Spirit. Già nominata Giovane del mese per la terza volta consecutiva, visto che questa giovane centrocampista sta continuando a macinare record, ha segnato una rete e messo a segno un assist nel mese di giugno. Bethune è in testa alla classifica delle esordienti con le sue cinque reti e i nove assist alla fine di giugno.
  • Rose Lavelle, Gotham. Lavelle è stata meritatamente convocata da Hayes per occupare un posto in centrocampo ai Giochi olimpici, e la prestazione della statunitense nel mese di giugno ha corroborato che la scelta dell’allenatrice è stata saggia. Lavelle ha segnato tre reti in quattro partite, e ha avuto una precisione nei passaggi dell’80,57%. Sono stati otto i tiri nello specchio della porta, tre gli intercetti, tre i contrasti vinti.
  • Lo’eau LaBonta, Kansas City Current. Sembrava che LaBonta si fosse spenta, dopo l’inizio esplosivo che ha avuto in campionato, e invece si è di nuovo conquistata un posto nella migliore formazione. La centrocampista statunitense ha segnato tre reti, tra cui una doppietta messa a segno il 23 giugno nella vittoria per 4 a 1 del Current contro il Portland Thorns. Ha giocato 346 minuti, vinto due contrasti e calciato in porta cinque volte.

Attaccanti

  • Barbra Banda, Orlando Pride. La scelta di schierare Banda è scontata: la soprannominata Copper Queen ha segnato tre reti e confezionato altrettanti assist nel giro di quattro partite. Banda ha segnato la sua quarta doppietta in stagione nella partita vinta dal Pride per 6 a 0 contro il fanalino di coda della classifica, lo Utah Royals.
  • Temwa Chawinga, Kansas City Current. Anche il suo nome è scontato, in quanto si contende con Banda Golden Foot. Migliore giocatrice del mese di giugno, ha trovato la rete per sei volte e messo a segno due assist in quattro partite, segnando in tutte e quattro le partite e concretizzando ben due doppiette personali. La giocatrice della nazionale del Malawi è arrivata a quota 11 goal in 15 partite ed è al momento in testa alla classifica dei capocannonieri per il Golden Boot grazie ai suoi assist.
  • Mallory Swanson, Chicago Red Stars. A chiudere la formazione c’è la classe 1998 che prenderà parte alle Olimpiadi. Nel corso del mese di giugno ha segnato tre reti e confezionato un assist. Nei 359 minuti in cui ha giocato, ha segnato in tre partite consecutive, compresa la vittoria del Chicago Red Stars per 3 a 0 sul San Diego Wave.

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