credit photo: Profilo Facebook di Rikke Laentver Sevecke

In Danimarca il calcio femminile è ormai una realtà, anche se non ha lo stesso successo (per spettatori) di quello maschile. Se ci riferiamo al livello sportivo, le squadre femminili danesi portano a casa degli ottimi risultati sia a livello nazionale che internazionale (attualmente si trovano 12° nel ranking FIFA).

Tra le giocatrici danesi attualmente più conosciute spicca il nome di Pernille Harder (ad oggi la calciatrice più costosa al mondo e anche quella che in nazionale ha totalizzato più gol), della giovane e talentuosa Kathrine Kuhl (19 anni appena, ha debuttato in Nazionale a 17), quello di Nadia Nadim (afghana ma naturalizzata danese che attualmente milita in Italia, nel Milan). Un altro nome, tra i tanti che merita di venir ricordato, è quello di Rikke Laentver Sevecke.
La calciatrice, con il ruolo di difensore, ha militato nel Brondby (squadra danese in Superligaen, massima divisione nazionale), ma anche in Francia, in Inghilterra e negli States (nei Portland Thorns) oltre che far parte della nazionale danese, ha giocato infatti un mondiale e un europeo (54 presenze in totale).
A soli 27 anni però è stata costretta a lasciare il calcio dopo aver scoperto di soffrire di una patologia cardiaca.

Il suo saluto ufficiale e ai suoi tifosi è stato affidato ad un post su Instagram in cui la ventisettenne spiega le motivazioni per cui si è vista costretta a rinunciare alla propria carriera di atleta professionista. Gli esami cardiaci a cui si è sottoposta hanno rilevato una  cardiomiopatia aritmica del ventricolo destro (ARVC) che è incompatibile con un’attività agonistica di quel tenore. Nei suoi muscoli cardiaci capita si accumuli del grasso e del tessuto connettivo, con successivi sintomi importanti (tra cui anche l’arresto cardiaco).
L’ex calciatrice ha raccontato di essersi sentita, in quel frangente, impotente perché non era in suo potere far nulla per cambiare la sua situazione ingiusta:
È difficile capire da dove iniziare. Gioco a calcio da quando ho iniziato a camminare ed è sempre stata una parte importante della mia vita. Ma ora è finita. Ho fatto alcuni esami negli ultimi due mesi e recentemente ho avuto i risultati, che dicono che ho una malattia cardiaca. Questo significa che non mi è permesso continuare a giocare nel calcio professionistico, devo terminare la mia carriera. È estremamente difficile non poter prendere questa decisione quando io stessa sentivo che fosse arrivato il momento. Aver indossato la maglia biancorossa, camminare in campo e cantare l’inno nazionale è l’emozione il più grande. Questo è un sogno che mi rende incredibilmente orgogliosa aver realizzato, a cui ripenserò sempre con un sorriso. La vita è imprevedibile e quando una porta si chiude se ne apre un’altra. Passerò un po’ di tempo con me stessa ad elaborare tutto, grazie a tutti per i ricordi“.

Appendere al chiodo i propri scarpini prima del tempo, rinunciando ad una carriera che le stava dando soddisfazione e nuovi obiettvi campionato dopo campionato, non è stato semplice ma Rikke non è una che si arrende.
Presa in mano la situazione ha deciso di aiutare chi come lei vive ogni giorno quel tipo di problematiche sia in prima persona che perché in famiglia ha qualcuno che soffre di cuore. E’ diventata, così, ambasciatrice dell’ “Associazione del Cuore”, che si occupa di stare vicino a chi soffre:
“Sono estremamente orgogliosa di far parte dell’Associazione del Cuore. Spero che possiamo lavorare insieme per far luce sull’importanza di avere persone meravigliose intorno a noi quando la vita fa male.”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.