Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Germania è arrivata a un passo dall’impresa contro le Campionesse del Mondo. Le tedesche sono giunte alla penultima partita dopo un Europeo cominciato in modo difficile, tra infortuni e partite non giocate all’altezza, e hanno perso con dignità – e qualche rimpianto. Le iberiche non hanno messo a segno la goleada che chiunque si sarebbe aspettato: hanno faticato contro una squadra forte e compatta che non si sarebbe mai arresa. Ci ha pensato Aitana a chiudere il capitolo con una delle sue giocate stratosferiche.
Ecco le pagelle delle migliori tre per squadra a cura della Redazione.

AITANA: 8. Anche quando non è in partita o lo è sottotono, si vede che c’è il suo zampino. Le azioni partono dai suoi passaggi, accarezza il pallone con eleganza e prova a servire le compagne. Dove non arrivano le attaccanti, arriva lei: intuizione geniale, la sua, di fingere il cross davanti a Berger, che cade nella sua trappola. La sassata che batte l’estremo difensore tedesco è l’emblema di questa calciatrice: quando la dai per sconfitta, ecco che le fiamme delle sue giocate ti ustionano.

CATA COLL: 8. La Germania fatica a trovare la porta, è vero, ma quando lo fa è molto pericolosa. Il portiere del Barcellona viene chiamato in causa varie volte da Bühl e compagne, ma si supera su una parabola insidiosa di un fuoco amico: la deviazione di Ona è velenosa, il colpo di testa spiove dalle sue parti e riesce, con un colpo di reni, a evitare il pareggio e i tiri di rigore. Niente di più simile al detto “Se non puoi batterli, diventa come loro”: Cata Coll voleva essere come l’avversaria, Ann-Katrin Berger, e c’è riuscita.

ONA BATLLE: 8. Ti giri a destra, a sinistra e alle tue spalle e te la ritrovi. Su quasi tutti i palloni recuperati dalle parti dell’area di rigore e di quelli che innescano le ripartenze c’è il suo tocco, anche se impercettibile, come quello di una farfalla, la stessa il cui battito d’ali causa uno tsunami dall’altra parte del mondo: a differenza del modo di dire, la farfalla Batlle gli tsunami li provoca in campo.

BÜHL: 7. La migliore delle tedesche. I suoi controlli, i suoi passaggi, i suoi inserimenti sono delizie per gli occhi, ma nessuna l’accompagna. Il fraseggio spagnolo è un martello pneumatico, e solo lei riesce a trovare la chiave per ripartire e innescare il meccanismo tedesco. Manca il passaggio decisivo, quello letale. Il palo che sfiora a pochissimi minuti dal triplice fischio dei tempi regolamentari descrive la gara della sua nazionale: vicina, vicinissima alla finale, ad accarezzarla con la punta delle dita, ma troppo spaventata al pensiero di stringerla per davvero.

BRAND: 6,5. Altruista, veloce, creativa. Aggettivi positivi che nel match di Brand assumono una connotazione agrodolce. Troppo altruista con il pallone tra i piedi, anziché andare al tiro cerca le compagne per non regalarlo alle avversarie. Troppo veloce, anticipa di molto le compagne che l’assistono quando prende l’iniziativa e le azioni sfumano per la frettolosità con cui vengono costruite. Troppo creativa palla al piede: le giocate, quelle semplici, a volte ti risolvono la partita, e un colpo di tacco in meno può fare la differenza. Nel complesso, Brand emerge tra le tedesche, che in lei hanno un futuro radioso.

KLEINHERNE: 6,5. Se la Spagna non ha inquadrato lo specchio della porta come nei match precedenti buona parte del merito si deve alla classe 2000. Sfortunata e costretta ad abbandonare il terreno di gioco proprio sul più bello, è imprescindibile nel contenimento delle avversarie, innalza un muro contro cui si schiantano. Le spagnole sono veloci e fastidiose in area come delle zanzare, Kleinherne riesce a essere zanzariera per tutta la partita, e quando esce dal campo per qualcosa più grande di lei i fastidiosi insetti hanno la meglio.

Ilaria Cocino
Appassionarmi allo sport è stato semplice: qualche gol degli Azzurri al Mondiale 2006, qualche punto spettacolare di dritto, qualche schiacciata nel campo avversario, qualche canestro impossibile. Sono un'aspirante giornalista sportiva che segue con passione il movimento calcistico al femminile da ormai qualche anno e tenta, attraverso il suo piccolo contributo, di trasformarlo nella quotidianità di chi legge e di renderlo qualcosa di più di una semplice meteora: il potere delle parole è inestimabile, e spenderle per queste ragazze è un privilegio immenso e una grande responsabilità.